martedì 17 marzo 2020

Recensione: Non cercavo qualcuno da amare - Amabile Giusti

BY MARY E VALE BLOG LA VALIGIA DI CARTA












By mary e vale Blog la valigia di carta
Titolo: Non cercavo qualcuno da amare
Autore: Amabile Giusti
Editore: Amazon Publishing (17 dicembre 2019)





Giudizio: 💗💗💗💗💗













Un grande amore può nascere dalle ceneri di un grande dolore
Aron ha trentadue anni, è un ricco avvocato di New York e vive in un attico vicino a Central Park. La sua abilità professionale è pari al suo cinico distacco dalle emozioni. Un tradimento d’amore, quando era poco più di un adolescente, ha minato la sua fiducia nel prossimo e sprangato il suo cuore.
Jane ha ventitré anni ed è stata ferita nell’anima e nel corpo. Vive in un piccolo seminterrato nel Queens e fa un lavoro modesto. Non ha amicizie: i legami la obbligherebbero a svelare cosa ha interrotto la sua infanzia e distrutto la sua vita. Non cerca l’amore, è impossibile che qualcuno si interessi a lei, ha troppe cicatrici sul suo corpo e un buio profondo dentro.
Tuttavia, con la complicità di una causa pro bono che costringe Aron a rappresentare Jane in giudizio, lui non può fare a meno di notarla. Jane è così diversa dalle donne che di solito frequenta, così delicata e misteriosa, così poco propensa a cadergli fra le braccia, da esserne incuriosito suo malgrado. Il coraggio di Jane, la sua sensibilità, la sua sensualità inconsapevole lo spingono a voler scoprire cosa nasconde.
La bellezza, però, non è negli occhi di chi la guarda in modo superficiale ma nel cuore di chi la vede davvero: sullo sfondo di una scintillante New York, nascerà un legame tra un uomo che non vuole più amare e una donna che non pensa di poter essere amata?











Recensione



…penso che noi abbiamo molto in comune. Tu oltre il tuo aspetto, e io malgrado il mio aspetto.





Questo libro mi ha profondamente turbato! Racconta una storia molto forte, intensa, che bisogna assumere con coraggio e pelo sullo stomaco, per evitare di venirne sopraffatti. Le emozioni sgorgano dalle pagine come acqua di sorgente e si riversano nell’anima del lettore a mo’ di torrente in piena, trascinandolo lontano dalle radicate certezze.
Difficile essere la stessa persona che ha iniziato a leggere dopo aver terminato. Quasi impossibile non indulgere in elaborate riflessioni dopo l’ultima riga.

Dolore, morte, violenza, sofferenza, cinismo, crudeltà, superficialità sporcano le mura della narrazione, dove però troviamo intervalli di finestre da cui entra la luce della speranza, dell’amore, della bontà, dell’amicizia e del perdono.

Apparentemente un mero scherzo della natura, la timida ed insicura Jane, ventitreenne plasmata da un passato che definire atroce non gli rende giustizia, sopravvive nella Grande Mela lavorando come cameriera e donna delle pulizie, accontentandosi di un’esistenza ai margini, perché convinta di non meritare altro.
Le sue cicatrici, fisiche e psichiche, la sua andatura zoppicante, la sua magrezza, unite ai sensi di colpa e al suo ritenersi nient’altro che un mostro, un’assassina psicopatica, la portano a concludere che nessuno potrà mai interessarsi a lei, figuriamoci amarla!





I sogni fanno più male dell’assenza di sogni. Quando si è come me, sognare significa farsi male due volte.





Soprattutto non potrà mai amarla Aron, brillante e supersexy avvocato trentaduenne di Manhattan, concentrato solo sulla sua carriera e sui soldi, un vero e proprio “robot”, per cui le donne non sono altro che passatempi a scadenza. Non gli importa trovare qualcuno da amare, poiché il suo cuore l’ha donato a Lilian tanti anni prima, ma lei l’ha calpestato e ha preferito sposare Emery.





Ho sbagliato ad amarla, ma l’ho amata. Ero pazzo di lei […] e non proverò mai niente di simile per nessun’altra, vivessi cent’anni.





Due mondi agli antipodi sotto tutti gli aspetti, avvicinati dal destino che se ne frega della diversità, ma forse simili nella loro solitudine  e nelle loro angosce. Forse il loro incontro servirà ad entrambi per affrontare i loro demoni interiori e maturare, concedendosi finalmente il lusso di provare ad aprirsi alla vita vera e ai sentimenti.
Ci vorrà coraggio, rabbia, negazione, voglia di fuggire e dimenticare tutto, rivivere dolori passati, provare a ricucire un rapporto che si riteneva il desiderio più grande ma che si rivela esclusivamente un’illusione. E allora dubbi e incertezze vengono a galla, mettendo tutto in discussione e facendo a pezzi il bell’involucro creato per il mondo.





Cosa ci faccio qui? Perché non sono dove sono sempre stato e dove farei meglio a essere? E perché non vorrei essere dove farei meglio a essere?





Quando meno uno se l’aspetta, ecco che arrivano gli occhiali dell’amore e ci fanno vedere col cuore quello che la mente ancora non vuole accettare: le cose realmente importanti, quelle per cui vale la pena lottare e di essere migliori!





Sono innamorato di lei. Io-amo-Jane. Che bel momento per capirlo. In un’aula di tribunale in mezzo ad un mucchio di stronzi che fanno di tutto per demolirla.





Presa coscienza di questo, anche passare attraverso altro dolore e altri duri ostacoli non scalfisce la voglia di provare a costruirsi la propria fetta di felicità, sia pure in modo diverso da quello che si progettava.
Un romanzo un po’ crudo e tagliente, che scuote nell’intimo e induce a porsi insoliti interrogativi, una storia originale e inusualmente bella che stralcia i soliti cliché e ci invita a porre l’attenzione anche sulle cose che all’esterno appaiono insignificanti. È lì infatti che spesso si scovano i gioielli più preziosi, che però non sono per tutti, ma soltanto per coloro che osservano senza pregiudizi e arroganza.
Consigliato a chi vuole fare un bel bagno di umiltà per ripulirsi di stupidi schemi mentali!




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