mercoledì 29 aprile 2020

Recensione: Vorrei solo averti qui - Kennedy Ryan













Titolo: Vorrei solo averti qui
Autore: Kennedy Ryan
Editore: Newton Compton Editori (19 aprile 2020)





Giudizio: 💗💗💗💗💗













Iris è una giovane donna con grandi ambizioni che, dopo aver visto sua madre dipendere da uomini tutta la vita, è decisa a prendersi cura di se stessa in maniera completamente autonoma. La sua vita scorre secondo i suoi piani, finché un incontro casuale non le farà riconsiderare ciò che pensava di provare per Caleb, con cui ha una relazione da oltre un anno, e tutto ciò che pensava di sapere sull’amore. 
August sta per raggiungere l’Olimpo dei giocatori di basket. Entrare a far parte dell’NBA è un sogno ormai realizzato, eppure sente che nella sua vita manca ancora qualcosa di importante e il suo cuore non fa altro che suggerirgli che quel qualcosa sia in realtà un qualcuno. Iris. Il loro incontro di una sera lo ha segnato profondamente, ma il tempismo e il destino sembrano accanirsi contro di loro. 
Iris però non sta vivendo la vita da sogno che tutti credono spetti a una quasi-moglie trofeo di un celebre atleta. La sua quotidianità è tutt’altro che idilliaca e la sua vita ormai le scivola fra le dita. August è un miraggio, la sua stella polare, un inspiegabile punto di riferimento che la spinge a lottare per se stessa nella speranza che, prima o poi, lo possa raggiungere e cambiare le loro sorti. 











Recensione
Le nostre scelte spesso si rivoltano contro di noi, ci prendono per la gola e rendono una situazione pericolosa, ancora più pericolosa.




Non è stato facile leggere questo romanzo, ma credo che la Ryan abbia realizzato un lavoro encomiabile incentrandosi su di un tema troppe volte sottovalutato: la violenza sulle donne. Queste ultime sono infatti sottoposte spesso ad abusi feroci tra le pareti domestiche, cioè proprio dove dovrebbero sentirsi più al sicuro e non riescono a tirarsene fuori perché i loro carcerieri (mariti, fidanzati, compagni) le isolano dai parenti e amici, spogliandole della loro dignità ed indipendenza e trasformandole in marionette senz’anima. Una realtà che appare inconcepibile ai giorni nostri, ma che invece è più viva che mai e miete troppe vittime silenziose.
La protagonista del libro è Iris Dupree, studentessa universitaria dell’ultimo anno, vivace ed ambiziosa, con la bellezza eterogenea del miscuglio di etnie che le scorre nelle vene, esperta di sport, in particolare di basket, che sogna un futuro nel marketing sportivo. Vuole essere indipendente, libera di decidere della sua vita, al contrario di sua madre e di sua zia, che sfruttano la loro avvenenza per farsi mantenere dall’amante di turno.
Purtroppo, però, Iris rimane incinta e non è facile conciliare le sue ambizioni con la gravidanza. Il suo ragazzo Caleb, “Golden Boy” del basket universitario e promessa dell’NBA, è invece al settimo cielo, giacché premeva affinché lei lo sposasse e lo seguisse nella sua carriera, mettendo da parte i suoi propositi lavorativi.
Amareggiata e confusa, Iris è costretta ad “appoggiarsi” a Caleb, soprattutto dopo una minaccia d’aborto, anche se comincia a farsi strada in lei la consapevolezza di non amarlo. Consapevolezza che diventa certezza in seguito all’incontro in un bar con August, stella del basket e “nemico” storico di Caleb, con cui riesce ad aprirsi e a raccontargli cose di sé stessa che non ha mai confidato a nessuno. (August definisce quella conversazione, “la conversazione della vita”!) Da subito, avverte un legame forte con lui, malgrado lo conosca a malapena, e sa che lo stesso è per August.





In lui ho scoperto una profondità sorprendente e vivificante. La sua vulnerabilità così inaspettata e in contrasto con la forza della sua immagine pubblica. Forse è proprio la sua vulnerabilità ad aumentare la sua forza.



Una ragazza così bella, divertente, intelligente e autentica… lei è tutti gli aggettivi che userei per descrivere la ragazza perfetta per me. Lei è persino le cose che non sapevo di volere.





Malgrado la reciproca attrazione, Iris non può permettersi di pensare ad August, perché ormai è “legata” a Caleb, che nel frattempo viene scelto dagli Stingers di Baltimora, la città natale di August (che ironia!), quindi la coppia lascia Atlanta.
Nasce una bellissima bambina, Sarai, ma Iris inizia a soffrire di depressione post-partum, che riesce a superare solo grazie al consiglio di August, rivisto per caso, in quanto lui si è trasferito a S. Diego, il quale la spinge a parlarne con uno specialista. Ripresasi, Iris decide di riprendere in mano i suoi sogni e di lasciare Caleb, provando finalmente a vivere come desiderava.
Ma Caleb non glielo permette, iniziando a mostrare il suo “vero” volto, il mostro nascosto sotto le fattezze di un angelo.





L’involucro è molto attraente: un metro e novantotto, muscoloso, abbronzato, biondo. È davvero un uomo d’oro. Per non parlare di quegli occhi azzurro-viola che ha passato a nostra figlia. Ma quando si arriva al cuore, quando si toglie il rivestimento dorato, non è altro che carne in putrefazione, brulicante di vermi.





Inizia così il calvario di Iris, tra pestaggi, stupri, insulti e segregazione, perché se lei provasse a scappare, Caleb le toglierebbe Sarai, facendola passare per una madre psicopatica, grazie al furto del suo diario (dove annotava i suoi stati d’animo cupi inerenti la gravidanza) e a denunce false ai servizi sociali. La ragazza non ha altra scelta che subire in silenzio, in quanto Caleb minaccia di fare del male anche a Lotus, sua cugina e migliore amica, e ad August, avendo capito che è innamorata di lui. E August di lei; non passa giorno senza che lui la pensi, nonostante non sia sua e nonostante la rottura di una gamba sul campo, da parte di Caleb, che lo tiene fuori dalla squadra, i San Diego Wones, per un anno. August è convinto che loro due siano destinati a stare insieme, prima o poi.





Lei è un tiro che non ha ancora lasciato le mie mani, ma io so già che sarà canestro.






Dopo l’ennesimo pestaggio e grazie alla complicità di Andrew, cugino di Caleb, anche lui ricattato, e all’intervento di Lotus, Iris riesce a scappare, rifugiandosi dalla bisnonna a New Orleans. Lì cerca di ricostruire la sua via e, un anno dopo, trova lavoro a San Diego nella società di cui August è socio “dietro le quinte”.
Ora che Iris è tornata da lui, August è deciso a non farla più andar via, rinunciando ad un contratto milionario e all’anello del campionato pur di restare accanto a lei.
Non sa, però, che Iris ha attraversato l’inferno ed è una sopravvissuta, che ha paura di fidarsi di nuovo di un uomo. Riuscirà August col suo amore e la sua dedizione a rimettere insieme i cocci del cuore di Iris convincendola che lui è “quello giusto”?
Una storia meravigliosa nella sua tragicità, perché a fare da contraltare alle brutture e agli orrori descritti, c’è questo tenero sentimento tra Iris e August, un legame in apparenza inconsistente ma capace di sopravvivere al tempo a alla distanza per dare il meritato lieto fine ai due, dopo tutto quello che hanno dovuto affrontare.
Una speranza che è un balsamo su ferite che non si cancelleranno mai, ma che almeno smetteranno di far male. L’amore vero che interviene a salvare dall’amore malato.





Il nostro è un amore che reinventa… tira via lo strato del cielo a mezzogiorno in cerca delle stelle, poi le raccoglie come conchiglie in un secchio. Facciamo il bagno nella polvere di stelle, beviamo dalla Via Lattea e danziamo sulla Luna. Trapassiamo il firmamento, scrutiamo l’infinito, e camminiamo nel tempo e nello spazio.





Questo libro lascia nel cuore un messaggio importante, che non bisogna mai dare per scontata la gentilezza, il sorriso, la comprensione, non bisogna mai dare per scontato cose “banali” come un abbraccio o un bacio, perché c’è chi ha conosciuto solo odio e violenza. Non bisogna mai dare per scontata la fortuna di aver trovare un compagno dolce e premuroso che ci ama davvero!





Non do per scontato la sua gentilezza, quando ho conosciuto fin troppo bene la crudeltà. Né la sua tenerezza, quando in passato mi hanno trattato male. Né il suo amore, quando sono stata considerata come un oggetto da possedere e maltrattare.





Un libro per pochi, per chi ha il coraggio d’immergersi nel mare nero dei più bassi istinti umani per riemergere più consapevole e forse più attento alla realtà che ci circonda! 



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