sabato 9 gennaio 2021

Recensione: L'usurpatore - Emanuele Rizzardi

 





Titolo: L'usurpatore
Autore: Emanuele Rizzardi
Data di pubblicazione: (5 marzo 2020)

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Gli ultimi anni del ‘200 sono durissimi per il già provato Impero Bizantino, recentemente ricostituitosi a Costantinopoli, sotto la spregiudicata e agguerrita famiglia dei Paleologi.
Quel che rimane delle ricche province d'Asia Minore è caduto nell’anarchia. Bande di razziatori turchi, avide di bottino e terre, saccheggiano ripetutamente le campagne, costringendo i cittadini dell’impero a tentare una disperata fuga verso la costa o ad arroccarsi dietro alle mura di antiche e solide fortezze.
Nel frattempo Karman Bey, signore musulmano di Mileto, aumenta il suo potere a dismisura e raduna un esercito abbastanza grande da convincere la corte di Costantinopoli a rispondere con ogni mezzo a sua disposizione. Il sogno turco di conquistare la “regina delle città” sembra poter diventare una triste realtà.
il Basileus Andronico II ripone le sue speranze nel giovane nipote Alessio Filantropeno, incaricandolo di porre definitivamente fine alla pressione nemica e conservare quanto rimasto, prima che sia troppo tardi. Alessio, euforico all'idea di mettere in mostra le proprie qualità come comandante militare, scoprirà che gli intrighi, i giochi di potere e la guerra hanno sempre un prezzo da pagare, e le sue illusioni giovanili andranno incontro ad una realtà amara.



Recensione


Io sono la prova vivente dell’inettitudine, miopia e stupidità del nostro sovrano Andronico II Paleologo.



 Ãˆ  la mia “prima volta” con un romanzo storico incentrato su imprese militari, ma debbo dire che mi ha conquistato da subito!

L’usurpatore narra la storia del romano Alessio Filantropeno, nipote del basileus Andronico e fiero condottiero, che nel 1293 fu nominato doux  d’Asia per “salvare il salvabile” dalle incursioni turche.

Alessio è un uomo intelligente, furbo e riflessivo, un abile soldato e comandante che, sia pur col misero esercito fornitogli dal basileus, riesce a riconquistare molte città cadute in mano ai nemici, scegliendo di allearsi coi Turchi di Osman sulla base della comune minaccia mongola. Grazie al loro aiuto, unito a quello della Compagnia di mercenari di Teodoro e ai saggi consigli di Michele l’Armeno, un profugo filosofo conosciuto a Dardanellia, riesce a pacificare le terre d’Asia e a ripopolarle.

Purtroppo però, le cose precipitano rapidamente a causa delle esose tasse e della legge sul latifondo imposta da Andronico. Alessio tenta di negoziare, ma il basileus è irremovibile e finisce per sostituirlo. A quel punto, il doux deve scegliere tra la fedeltà all’imperatore e quella alla “sua”gente.



Come potevo difendere Andronico, se io per primo ero contrario alle sue idee?



Un racconto appassionante e coinvolgente, crudo e intenso che, attraverso gli occhi e  le gesta di un grande uomo, mette in evidenza i problemi e le crepe di quello che fino a poco tempo prima era il “Regno dei regni”, un impero ora in balia dei Turchi ed in declino per le decisioni non oculate di chi lo governa. Corruzione, codardia ed egoismo dominano incontrastate associate a risorse difensive esigue e malpagate.

In questo scenario l’impresa di Alessio emerge come acqua nel deserto. Coraggioso, leale, spesso eccessivamente fiducioso nel prossimo, riesce a compiere, malgrado i numerosi sbagli ed errori di valutazione, quello che nessuno, nemmeno lui stesso, immaginava. Il suo valore e la sua rettitudine gli sono riconosciuti anche dagli avversari, ma non dal basileus, che anzi deciderà di toglierselo dai piedi. Un errore madornale che si ripercuoterà in maniera campale sulle sorti dell’impero.

Un libro ben scritto e strutturato, con presente e passato che si fondono nei ricordi, dove i personaggi sono ben costruiti e caratterizzati, dando largo spazio ai rapporti familiari  e all’amicizia. Non mancano scene cruente, spettacoli di morte e distruzione che disgustano e intristiscono, ma che fanno vivere appieno la dura realtà di quegli eventi.

L’autore regala, in sintesi, un affresco vivido delle difficili decisioni che chi è al comando deve prendere, del combattimento interiore tra desiderio di giustizia e fallibilità degli uomini, dell’importanza dei legami unita alla loro labilità, dell’onore e del dovere mescolati al tradimento e all’inganno.



Gli uomini cambiano volto con il tempo, ma i loro caratteri e pensieri restano sempre uguali, tramandandosi come un’eredità alle generazioni future.



Un romanzo celebrativo, un tributo ad un’importante figura storica, ma anche il perfetto ritratto delle inquietudini e paure di un semplice uomo, della lotta tra ciò che è giusto e l’obbedienza incondizionata, tra la fedeltà a sé stessi e ad un tiranno.



Non è la vita stessa, un continuo ed unico paradosso? Non siamo forse noi il risultato di azioni volute da altri che spesso combattono con la nostra coscienza interiore?



Sullo sfondo di guerre e sangue, nasce la Speranza ed unisce sotto di essa, sia pur per breve tempo, popoli diversi ma animati dallo stesso sogno: la pace.

Consigliato a chi ama la Storia e i suoi insegnamenti!

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