Titolo: Plight - Promessa di matrimonio
Autore: K.M. Golland
Editore: Triskell Edizioni (21 ottobre 2019)
Giudizio: 💗💗💗
Plight [plahyt]
Sostantivo: una situazione difficile, o spiacevole.
Verbo: impegno o promessa solenne. Fidanzamento ufficiale prima del matrimonio.
Mi sono promessa a un uomo. Beh, tecnicamente a un ragazzo. Avevamo otto anni ed eravamo vicini di casa. Mi ha regalato un Cheezel, me lo ha infilato al dito e mi ha chiesto di sposarlo.
Quel Cheezel me lo sono mangiato.
Ho anche risposto di sì, ma che avremmo dovuto aspettare finché non avessimo avuto trent’anni.
La scorsa settimana ne ho compiuti trenta e adesso lui vuole riscuotere quella promessa.
A parte gli scherzi, Elliot Parker è matto se pensa che, di punto in bianco, con un messaggio privato su Facebook, possa stipulare il diritto vincolante di un accordo contrattuale verbale, che suggellerà il nostro fidanzamento del cazzo, di ventidue anni fa.
Matto.
Però, chissà se è davvero come nella foto del profilo?
Recensione
Un legame che batte il tempo e la distanza
Devo dire che la trama di questo
romanzo mi ha subito incuriosito, ed ho iniziato a leggerlo entusiasta, colma
di aspettative e trepidazione! E, per carità , è un libro ben scritto, pieno d’ironia
e battute segaci e argute ma… c’è il MA!
Sinceramente mi aspettavo di più,
anche perché le premesse c’erano tutte: l’inizio faceva ben sperare, ma poi
tutto si è velocemente evoluto verso l’imprevisto e il lieto fine, lasciandomi
un po’ interdetta e insoddisfatta!
Danielle ed Elliot, i due
protagonisti, sono amici d’infanzia che non si vedono né sentono da diciassette
anni e che, complice la risistemazione di un giardino commemorativo creato
dalle loro madri, si ritrovano alle soglie dei trent’anni. Proprio quando
avevano deciso di sposarsi da bambini, con una promessa di fidanzamento
suggellata da uno Cheezel (snack australiano a forma di anello a base di
formaggio)!
Ventidue anni fa, mi sono promessa
a un ragazzino. Avevamo otto anni, ed eravamo vicini di casa. Mi regalò un
Cheezel, me lo infilò al dito e mi chiese di sposarlo. Mi mangiai quel Cheezel.
Gli avevo anche risposto di sì, ma che avremmo dovuto aspettare finché non
avessi avuto trent’anni.
Elliot, che ha sempre amato
Danielle, coglie al volo l’occasione per riprenderla nella sua vita ed aprirle
finalmente il suo cuore, anche ricorrendo ad un ”inganno” a danno delle loro
madri: fa credere loro che sono realmente fidanzati! E qui capite che le cose
si fanno super-interessanti!
Una commedia degli equivoci in cui
pian piano viene fuori il reale sentimento che li lega, ma cui Danielle, ferita
dal suo precedente abbandono, non riesce a lasciarsi andare. E quando lei lo fa
sembra che sia cominciata una stupenda favola d’amore.
Una volta mia madre mi disse che
il vero amore non si vede, si sente. Che esso dorme dentro di noi e si
risveglia una volta o due in tutta la nostra vita, e quando lo fa capiamo. Ce
ne rendiamo conto perché il nostro universo si capovolge e ci porta a chiederci
quale sia la parte sopra e quale sia la parte sotto.
Il mio universo si era appena
rovesciato. Elliot lo aveva mandato sottosopra diverse volte, ma qui, nella
casa delle farfalle dello zoo di Melbourne, lo aveva ribaltato come un
maledetto pancake!
Purtroppo, però, quando ogni cosa
pare filare per il verso gusto, Elliot decide di tirare il freno a mano per il
bene di Danielle, convinto che la sua ricomparsa abbia coinciso con la ripresa
dei suoi incubi, legati ad un trauma infantile che hanno condiviso. Danielle
non riesce a capire questo atteggiamento distaccato, pensa subito al peggio e
decide di allontanarsi.
Dopo settimane di agonia
reciproca, la sorella di lui, Laura, stufa di assistere al loro dolore, li
obbliga con astuzia ad ammettere di amarsi e a riconciliarsi, lì, dove tutto ha
avuto inizio.
Lui le “ri-chiede” di sposarlo con
uno Cheezel sotto l’albero di limoni teatro della loro precedente promessa
(cosa romanticissima!!!), riportando il lettore alle scene iniziali come a
voler chiudere un ciclo per poter passare al successivo.
Sposami. Dì di sì, proprio come
hai fatto ventidue anni fa.
Un libro piacevole da leggere,
adatto a chi non crede nell’amicizia tra uomo e donna e nella capacità dell’amore
di sopravvivere al tempo e alla distanza!
E continuerò ad innamorarmi di te,
perché questa è una cosa che non cesserà mai. Sono stato mandato su questa
terra per amarti.
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