Titolo: Ruckus - senza regole
Autore: L. J. Shen
Editore: Always Publishing (13 febbraio 2020)
2. Vicious - Senza pietà (28 febbraio 2019)
Giudizio: 💗💗💗💗💗
Dean Cole detto Ruckus è uno dei quattro Hot Holes, quello apparentemente più accomodante ma non per questo più buono, quello che affronta la vita in compagnia dei suoi demoni tenendoli a bada con una serie ben assortita di dipendenze, alcool soprattutto ma anche droga e sesso, in particolare sesso. Per cercare di proteggerla dalle angherie di Vicious, Dean aveva deciso di mettersi con Emilia LeBlanc l’ultimo anno di liceo, solo per poi vederla fuggire e sparire alla fine dell’anno. Ma non era la maggiore delle sorelle LeBlanc quella che a lui interessava davvero, Dean ha messo gli occhi su Rosie, la più giovane delle sorelle, la fragile Rosie malata e trattata da tutti come se fosse di vetro, la donna che gli fa battere il cuore come nessun’altra. Ma Rosie non lo vuole, non vuole ferire la sorella, per lei il fatto che Dean sia stato con lei è un ostacolo insormontabile, e questo li allontana per dieci anni. Solo quando Emilia si è ormai fidanzata con Vicious Dean decide che ha aspettato anche troppo tempo per reclamare la donna che ama da dieci anni. Non sarà facile, perché Rosie non è ancora convinta, perché il poco tempo che la sua malattia le lascia non gioca a favore della sua felicità, perché è convinta di non poter dare una famiglia a Dean, ma Ruckus è un uomo con una missione, e non si lascerà distrarre, nemmeno dai suoi demoni personali.. oppure no?
Recensione
La mia bocca si sigillò sulla sua, e tutti e due entrammo in collisione
ed esplodemmo come due stelle solitarie da qualche parte nel buio dello spazio.
Per chi ancora non concesse la saga della Shen, è d’obbligo
avvisare che i protagonisti maschili sono tra i più terribili e spietati mai
visti prima. Almeno dal mio punto di vista. In tantissime scene viene quasi da
chiedersi: ma dai? Siamo seri? Cosa ci dovremmo
trovare di attraente in un tipo tanto scurrile e aggressivo, quasi al limite
dell’infantile –in questo caso, di infanti alcolizzati e prepotenti-?!
Se, comunque, nei primi due volumi, Infamous e Vicious, e più
precisamente con Vicious, questo
costume da “cattivo e senza cuore” calzava a pennello col protagonista e quindi
era facilmente accettabile e credibile, ho provato invece il contrario durante
la prima parte di Ruckus, in cui questo
ruolo sembrava troppo caricato, troppo enfatizzato e quindi quasi
stonante.
Tuttavia questo non è il mio ultimo giudizio. Per
arrivare a quello, infatti, devo prima spiegarvi come la trama si è evoluta
fino a trasformare e ribaltare completamente la mia opinione.
I volumi percorrono la storia degli HotHoles, i quattro
migliori amici del liceo che, dopo il college, hanno dato vita a un’impresa
tutta loro e fatto un casino di
supersoldi!
In Ruckus, il protagonista è Dean, quello più “simpatico”
tra gli HotHoles, quello fattone che
è gentile con tutti, quello che da ragazzino sembrava prendere la vita come un
continuo scherzo.
La protagonista femminile, invece, è Rosie LeBlanc: per chi
già conosce la saga, sa che lei è la sorella di Emilia, eroina del secondo
volume. Rosie soffre di una terribile malattia, la fibrosi cistica, e per
questo, per i continui sacrifici che la sua famiglia ha dovuto fare per lei,
quando Emilia, al liceo, si fidanza con Dean, nonostante già allora sentisse di
provare qualcosa in più per il ragazzo, fa un passo indietro e consente a sua
sorella di amare il ragazzo che vorrebbe lei.
Anni dopo, i destini di Rosie e Dean si rincrociano a New
York, e questa volta Dean è determinato a prendersi quella possibilità che non
ha mai avuto occasione di avere.
Tu splendi, Baby LeBlanc. Spendi così tanto che a volte sei l’unica
cosa che vedo.
Leggere di un amore nascente alle spalle di una sorella non
è mai bello, però ho molto apprezzato l’etica e il comportamento di Rosie, la
sua lealtà verso la famiglia che prima del cuore. Quella purezza, che è poi la
chiave per amare questo personaggio.
Dean è, invece, l’elemento che per la prima parte del
romanzo mi ha un tantino snervata. La sua continua stronzaggine, il suo fare il
duro/ubriaco, i suoi modi decisamente aggressivi (esempio: c’è una scena hot
dove lui trascina su vetri rotti Rosie, tenendola per
un braccio, prima di buttarla a letto. Non mi è sembrata una cosa normale e non
mi è sembrato normale che alla protagonista potesse piacere!).
Mi era parso quasi una parodia di Vicious, al quale invece la
cattiveria si addice come il pane alla nutella.
Tutto è cambiato
quando, verso metà romanzo, si è iniziato ad approfondire la vita di Dean, il
suo passato, le sue motivazioni dietro i comportamenti che lo caratterizzano. Allora
ne è nato un uomo affascinante, con mille sfaccettature, con una nuova luce in
cui leggere le sue azioni. Un uomo con tanta profondità interiore da spazzare
via di colpo tutte le reticenze e dubbi sulla sua persona. Al punto da
renderlo, per ora, il protagonista maschile più interessante e magnetico!
Di solito era la luce a filtrare nell’oscurità attraverso le crepe. In
lui, l’oscurità riluceva attraverso le sue facciate di solarità e normalità.
Nonostante la sua malattia, è facile immedesimarsi in Rosie:
la sua ricerca di indipendenza, la sua difficoltà nell’ottenerla con le proprie
forze e la sua incapacità di farla accettare alla propria famiglia, sono
argomenti che la maggior parte dei ragazzi deve affrontare nella vita reale.
Non avevo intenzione di chiedere scusa per quella che ero. Per quella
che volevo essere. Indipendente e libera.
Sia Dean che Rosie sono due persone che fingono per
nascondere i demoni che li perseguitano dall’interno, e proprio questo li rende
uno specchio l’uno per l’altra, una spalla a cui aggrapparsi.
Una cosa era certa: quando uno di noi crollava, l’altro lo seguiva giù,
senza fare domande.
La fibrosi cistica, tuttavia, è un tema non ignorabile: è
una malattia seria e spietata. Le persone tendono a trattare i malati come se
fossero fatti di vetro, ed è stata una bella emozione leggere di come il
rapporto tra Dean e Rosie fosse tutt’altro che di vetro. Dean che la incinta a non fare “la malata”, a trattarla con maggior
rudezza proprio per farla sentire viva, a vivere tutto a tremila all’ora e
intensamente.
Un orologio
invisibile è appostato sopra ogni pagina, quasi come se le ansie e le paure dei
protagonisti diventassero nostre. Ciò rende tutto più emozionante, quasi al
limite del lacrimoso, rende la storia d’amore ancora più travolgente, drammatica
ma al tempo stesso dolce come una nuvola.
Noi avremo dei bambini, Rose LeBlanc. Avremo un matrimonio. E avremo
gioia e feste e giorni in cui scoperemo e basta, giorni in cui litigheremo e
basta, giorni in cui vivremo e basta. Perché questa è la vita, Baby LeBlanc e
io ti amo da morire e perciò ti regalerò la più bella che ci sia. Capito?
Rende dei protagonisti fatti di carta quasi reali per le
loro insicurezze, per l’oscurità che li avvolge e da cui cercano di tirarsi
fuori con le unghie e con i denti.
Un romanzo sicuramente consigliato, ma da affrontare
consapevoli di leggere scene crude, pensieri bui, un sacco di parolacce ma
anche tanto amore!
L’amore era cospargerci a vicenda di benzina e ardere insieme. Era
danzare con la follia nel buio, ammirando tutte le sue luci scintillanti. L’amore
era come boccheggiare in cerca di ossigeno con i polmoni già pieni di aria.
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