Titolo: Il modo giusto per sbagliare
Autore: Lexi Ryan
Editore: Newton Compton Editori (5 giugno 2020)
Giudizio: 💗💗
Le voci sono vere. La mia vita è un casino totale, per non parlare della mia fortuna in amore: mamma single. Sì, sono impegnativa.
Pensavo che la cosa peggiore del mio ritorno a Jackson Harbor fosse subire i pettegolezzi della gente. Ho dovuto imparare a tenere la testa alta e stupide maldicenze vecchie di dieci anni non mi fanno paura. Eppure mi sbagliavo: la parte più difficile è resistere al mio capo. Brayden Jackson è alto, moro, bellissimo. E grazie a una notte di fuoco risalente a sette mesi fa, so esattamente cosa mi sto perdendo quando lo respingo. Ogni delizioso centimetro del suo corpo. Devo prendermi cura di mio figlio e cercare di tenermi il lavoro, quindi continuerò a rifiutarmi. Ma la mia sfortuna non ha intenzione di mollarmi, e all’improvviso io e il mio prezioso quattrenne ci ritroviamo senza una casa. Per di più, a Natale. È per mio figlio che accetto l’offerta di Brayden di stare da lui. Una dopo l’altra le mie difese stanno cadendo. Se Brayden fosse furbo scapperebbe, perché è solo questione di tempo: presto si accorgerà che si merita di più di quello che può offrirgli una ragazza come me. A meno che, per una volta, la fortuna non stia cominciando a girare.
Recensione
Il mio cuore è pieno di una tenerezza che lei non vuole vedere, e il mio cuore straripa di parole che non vuole sentire.
Continua la saga The
Boys of Jackson Harbor con il quarto volume dedicato al maggiore dei
fratelli, Brayden, e alla ragazza con la peggiore reputazione della città ,
Molly.
Consigliato anticipato a chi non ha letto i precedenti libri: riuscirete comunque a leggere il romanzo, essendo un autoconclusivo come
gli altri, ma incapperete negli spoiler delle altre coppie che, inevitabilmente,
s’intrecciano con le vicende dei protagonisti di questa storia. Se quindi non
amate le sorprese, è meglio iniziare dal principio per poi arrivare qui… Anche
perché, ahimè, devo ammettere a malincuore che, a mio gusto, Il modo giusto per sbagliare è stato una
grossa delusione. Per ora, è il libro che meno mi ha coinvolto e rapito
rispetto ai tre che lo precedono!
Gli ingredienti per una storia scoppiettante c’erano tutti:
Molly è, infatti, il personaggio femminile più strutturato presente nel mondo
creato dalla Ryan. Avendo trascorso l’infanzia da sola con sua madre, in modo
precario e modesto, il suo sogno da bambina era quello di una grande famiglia
felice, con un padre e tanti fratelli e sorelle con cui crescere. Sogno che
pare realizzarsi quando la madre incontra , a Jackson Harbor, Nelson, un uomo
benestante già padre di due bambini, e lo sposa.
La felicità di Molly dura però poco. Il patrigno inizia ben
presto ad abusare di lei, manipolando la sua mente innocente affinché la
bambina, troppo terrorizzata, non chieda aiuto a nessuno. Inizia così il
calvario della protagonista, che trascina questi traumi nel liceo, dove, pur di
dimenticare ciò che accade a casa, si “concede” a qualsiasi ragazzo,
guadagnandosi la reputazione di Molly
Pompini; e poi nel mondo adulto, dove deve convivere col frutto dell’abuso
subito: un figlio.
In pochi conoscono la sua vera storia, essendo scappata via
da Jackson Harbor appena saputo della gravidanza, ma vi fa ritorno dopo la
morte di Nelson e grazie ai fratelli Jackson, che le offrono un lavoro nella
famosa birreria di famiglia.
L’attrazione tra Brayden e Molly è subito evidente. Molly,
però, che convive ancora con le cicatrici del suo passato, non vuole legarsi ad
alcun uomo per paura di ferire suo figlio, qualora la relazione non dovesse
durare.
Tante paranoie, tante ferite, tanto dolore… molto, molto
poco approfonditi!
Quasi tutto il libro ruota solo attorno al rapporto
voglio-o-non-voglio tra i due protagonisti, sulla loro attrazione e su qualche
intromissione di terzi personaggi per spruzzare un po’ di “gelosia”. Ma è tutto
veramente poco caratterizzato, troppo veloce, con poca introspezione e con
scelte “furbe” per uscire e risolvere parecchie situazioni.
Leggendo Il modo
giusto per sbagliare si ha la sensazione di conoscere già la storia, di
star leggendo qualcosa di già letto, perché appunto, di nuovo, di quel qualcosa
in più, non c’è niente.
L’unica nota positiva e che poi è anche un po’, ormai, la
firma della Ryan, è la caratterizzazione “buona e d’altri tempi” dei personaggi
maschili, che in Brayden è estremizzata fino all’inverosimile. L’uomo è la
definizione sputata di principe azzurro, di colui che corre a salvare la
principessa da qualunque situazione, che mette da parte se stesso senza pensarci
due volte per la persona a cui tiene, che le porterebbe la luna se solo lei
gliela chiedesse. È, insomma, perfetto. …Forse un po’ troppo, per essere
davvero credibile.
Brayden è così. Gentile, dolce e straordinario. Il tipo di ragazzo che
si premura di comprare petali di rosa e candele. Che ti versa lo champagne. Che
si preoccupa prima di tutto di far stare bene te.
Se io volessi tutto, lui farebbe il possibile per darmelo.
Non so, gli altri fratelli, per quanto cavalieri quanto lui,
avevano un minimo di pepe da renderli più “umani” (anche se valli a trovare
nella realtà maschi così! Probabilmente li fabbricano solo a Jackson Harbor!),
invece Brayden è la buonezza fatta persona. Contornata da tanti muscoli e tanti soldi,
che non fanno mai male…
Insomma, una storia carina, che si fa leggere, con qualche
scenetta divertente, dal sapore familiare e natalizio (già , a giugno..) ma che vende più di quello che vale. Cosa ti è successo,
Lexi Ryan? Incrociamo le dita per il prossimo romanzo!
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