giovedì 9 luglio 2020

Recensione: Echi in tempesta - Christelle Dabos















Titolo: Echi in tempesta - L'Attraversaspecchi 4
Autore: Christelle Dabos
Editore: Edizioni e/o (1 luglio 2020)





Giudizio: 💗💗💗💗💗













Ofelia e Thorn affrontano un universo colmo di allegorie e di realtà interiori profonde, di orizzonti antichi e di sentimenti nuovi, fino a scovare la verità che da sempre è nascosta dietro lo specchio. Crollati gli ultimi muri della diffidenza, Ofelia e Thorn si amano ormai appassionatamente. Tuttavia non possono farlo alla luce del sole: la loro unione deve infatti rimanere nascosta perché possano continuare a indagare di concerto sull'indecifrabile codice di Dio e sulla misteriosa figura dell'Altro, l'essere di cui non si conosce l'aspetto, ma il cui potere devastante continua a far crollare interi pezzi di arche precipitando nel vuoto migliaia di innocenti. Come trovare l'Altro, senza sapere nemmeno com'è fatto? Più uniti che mai, ma impegnati su piste diverse, Ofelia e Thorn approderanno all'osservatorio delle Deviazioni, un istituto avvolto dal segreto più assoluto e gestito da una setta di scienziati mistici in cui, dietro la facciata di una filantropica clinica psichiatrica, si cela un laboratorio dove vengono condotti esperimenti disumani e terrificanti. È lì che si recheranno i due, lì scopriranno le verità che cercano e da lì proveranno a fermare i crolli e a riportare il mondo in equilibrio.










Recensione



Ofelia smise di pensare e si abbandonò contro il suo petto. Ascoltò i battiti furiosi del suo cuore. Le piaceva che lui fosse così grande e lei così piccola. Si sentiva come interamente sommersa da un’onda.




Fino a qualche settimana fa, devo confessare che non avevo mai rivolto una seconda occhiata ai libri dell’Attraversaspecchi. Non so dirvi bene il perché: ogni tanto (soprattutto nei periodi di magra-letteraria) facevo qualche ricerca in giro per capire se effettivamente questa saga valesse la pena di essere letta, ma non trovavo mai nulla che mi convincesse al cento per cento. O il protagonista maschile veniva descritto come insopportabile e non certo bello; o la protagonista era troppo maldestra come se fosse un’imitazione/parodia di Bella di Twilight; o comunque c’erano altri difetti che non invogliavano certo la mia me-passata a iniziare quei volumi enormi.
Poi, durante la quarantena, appresa la notizia che a breve sarebbe uscito l’ultimo capitolo di questi volumi, mi sono detta: perché no? Se fosse stato bello quanto alcuni sostenevano, non avrei dovuto aspettare quanto avevano aspettato loro per leggere tutto!
Che, ve lo devo dire? Mi sono innamorata della penna di Christelle Dabos. Ho adorato ogni singola pagina, ogni capitolo, ogni libro. È stato un viaggio bellissimo, poetico, magico. Un viaggio che inizia su di un mondo stravolto, dove la Terra è frammentata in ventuno Arche e su ognuna di essa vive uno Spirito di Famiglia (una sorta di dio con poteri magici) e i suoi discendenti umani. I popoli di ogni Arca possiedono poteri differenti, ereditati dal proprio Spirito di Famiglia: la nostra protagonista, Ofelia, vive su Anima e i suoi poteri familiari sono l’animismo, appunto, ovvero la capacità di animare qualsiasi cosa (come la sua fedele sciarpa) e, eccezionalmente, la lettura degli oggetti (toccandoli legge la storia di chiunque sia venuto a contatto con essi in precedenza) e la capacità di attraversare gli specchi. A causa di un matrimonio combinato, è costretta ad abbandonare la propria Arca e trasferirsi nel freddo Nord, dove ad attenderla c’è il suo futuro sposo, Thorn, insieme ad un accozzaglia di intrighi e misteri sugli Spiriti di Famiglia, che sembrano riguardare in prima persona proprio lei, Ofelia. Da chi sono stati creati gli Spiriti di Famiglia? Che fine ha fatto il Vecchio Mondo (cioè il nostro, per intenderci!)? Perché, nel presente, le Arche stanno iniziando a precipitare nel vuoto, mietendo migliaia di vite innocenti? Chi è, in realtà, Dio?
Attraverso rocambolesche avventure, sfide, prove e tanto coraggio, arriviamo all’ultimo capitolo della saga, Echi in Tempesta, dove Ofelia, sotto falsa identità sull’Arca di Babel, l’Arca dove tutto è iniziato, dove il Mondo è cambiato, dove Dio ha creato gli Spiriti di Famiglia e ha diviso la Terra, è pronta ad affrontare gli ultimi ostacoli che la dividono dalla soluzione per ristabilire l’equilibro nel mondo, a trovare le risposte finali sull’identità di questo Dio, a capire come egli abbia ottenuto tanto potere, millenni prima. A fermare chi, adesso, cerca di seguire le orme di questo Dio e “accaparrarsi” tale potere per sé.
Probabilmente non avrete capito molto di questo riassunto, ma ciò è perché Chistelle Dabos ha creato un universo talmente ricco, talmente variopinto, talmente zeppo di avvenimenti e personaggi (ognuno caratterizzato da qualche stramberia) che è davvero difficile riassumere tutto in poche righe. Vi invito però a fidarvi e leggere senza remore questi libri. Trovare tanta accuratezza per i particolari non è facile, ogni Arca è caratterizzata meravigliosamente, come vere cartoline 3D. I personaggi sono stupendi, soprattutto quelli più burberi e pieni di stranezze. Quasi ogni cosa nasconde una motivazione, dietro, ben precisa, a partire dalla sbadataggine di Ofelia che, legandomi a quanto detto sopra, non è un’imitazione di Bella, ma è una conseguenza di un evento cardine dell’intera storia.
Lo storia d’amore tra Thorn e Ofelia è una delle migliori che io abbia letto negli ultimi anni. Strutturata, che parte con l’indifferenza e l’odio da parte di entrambi, che cresce piano piano e a fatica, e sboccia quando entrambi si guadagnano e ricevono la fiducia e il rispetto dell’altro. L’interazione tra i due, seppur negli ultimi capitoli aumenti leggermente, è sempre abbastanza scarna, ma quelle poche frasi che si scambiano, quei pochi gesti, sono davvero d’effetto!





In quel momento l’unica realtà era lui, era lei, erano loro.





L’intera storia dell’Attraversaspecchi ha una crescita notevole di volume in volume, e con essa quella dei personaggi. L’unica pecca che ho riscontrato, se così si può dire, è la mancanza di approfondimento di alcuni personaggi secondari in quest’ultimo libro. Se qui il lettore si aspetta di capire finalmente il mistero che avvolge la figura di Dio, si deve preparare a un casino di informazioni cervellotiche che, per la prima abbondante metà del romanzo non portano quasi a nulla di nuovo, salvo accelerare nelle ultime duecento pagine, dove, credetemi, avrete la sensazione di essere sotto effetto di potenti allucinogeni! Il cervello vi andrà in completo trip di parole!
In realtà è ironico dire ciò, visto che già con Fidanzati dell’Inverno avevo avuto la vaga sensazione di trovare somiglianze con Alice nel Paese delle Meraviglie, e dopo questo caos finale mi sa che ci avevo azzeccato!
La Dabos sembra aver faticato un po’ a spiegarci il suo finale, ed infatti non è così chiaro, ma risolve comunque l’intera vicenda nel suo modo elegante e raffinato di scrivere, regalandoci incredibili colpi di scena che davvero sono rimasta sconvolta! e concludendo con un epilogo inaspettato (anche qui non ho capito benissimo come la cosa che accade, accade) e lasciandoci una finestra aperta su un possibile ritorno, in futuro, di altre avventure di Ofelia e Thorn!
Una storia che vi terrà incollati alle proprie pagine, che vi farà sorridere e emozionare, che vi sorprenderà con le proprie stranezze, che vi regalerà sogni e dubbi, e, soprattutto, si porterà via un pezzetto del vostro cuore per sempre!






Sono già felice. Anche un po’ di più.


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