venerdì 21 agosto 2020

Recensione: The ones. La profezia dei prescelti - Veronica Roth









Titolo: The ones. La profezia dei prescelti
Autore: Veronica Roth
Editore: Mondadori (21 luglio 2020)





Giudizio: 💗💗💗













Fin dalla sua prima comparsa, l'Oscuro non ha fatto che generare panico e caos. Entità malefica incredibilmente potente, ha provocato eventi catastrofici capaci di radere al suolo città intere e spezzare migliaia di vite innocenti. Gli unici in grado di sconfiggerlo, a quanto scritto in una profezia, potrebbero essere cinque ragazzini, Sloane, Matt, Ines, Esther e Albie, i Prescelti. Prelevati dalle loro case da un'agenzia governativa, vengono sottoposti a un training durissimo in cui viene insegnato loro l'uso della magia, indispensabile per affrontare la missione che li attende. La lotta con l'Oscuro prosegue per anni, ma alla fine ne escono vincitori. Tutto il mondo a questo punto può tornare piano piano alla normalità... tutti tranne loro, soprattutto Sloane, che più dei compagni fatica a rimettersi in sesto. I segreti che nasconde non solo la tengono agganciata al passato ma la allontanano inevitabilmente dalle sole quattro persone al mondo in grado di capirla. Subito dopo la celebrazione del decimo anniversario della gloriosa vittoria sull'Oscuro che vede ancora una volta riuniti i cinque Prescelti, accade l'impensabile: uno di loro muore. E quando i restanti quattro si riuniscono per celebrarne il funerale, fanno una tremenda scoperta: hanno commesso il grave errore di sottovalutare l'Oscuro. Il suo obiettivo finale, infatti, è sempre stato molto più grande di quanto loro, il governo e persino la profezia avessero previsto, e questa volta resistergli potrebbe costare a Sloane e ai suoi compagni molto più di ciò che hanno ancora da dare...






Recensione



Non capita spesso di leggere una storia quando questa è finita. Sì, perché nel nuovissimo romanzo di Veronica Roth, The Ones – La profezia dei prescelti , la storia dei cinque eroi protagonisti che hanno salvato il mondo dal male, inizia quando le loro imprese sono ormai concluse da anni, la vittoria è stata portata a casa e messa da parte come un vecchio trofeo sul camino, e la vita è continuata del tutto normale e in modo ordinario.
Questa premessa è ciò che mi ha più intrigato e invogliato a leggere il libro! Era davvero interessante leggere cosa succede alla vita di una persona dopo che questa ha già raggiunto la propria vetta personale e deve ormai ridiscendere sulla terra come tutti gli altri.






Era strano sapere con certezza di aver già vissuto il momento più alto della propria esistenza.







Anche se i “prescelti” sono cinque, la vera protagonista è Sloane, una trentenne traumatizzata dall’esperienza che ha vissuto da adolescente, fredda e asociale, che vive insieme col fidanzato Matt, uno dei cinque eroi. Sono ormai passati dieci anni dalla vittoria contro l’Oscuro, un’entità non identificata che portò catastrofi e distruzioni in America, utilizzando la magia. Dopo la sconfitta, il suo corpo non fu mai ritrovato, dato per disperso in fondo all’acqua. Il Governo, colui che a suo tempo fu incaricato, tramite una veggente, di trovare i cinque prescelti che avrebbero salvato il Mondo, nel presente non ha ancora smesso di cercare di ricreare la magia, una qualche fonte da utilizzare in guerre contro altre nazioni o contro futuri Oscuri. Questo loro tentativo verrò sventrato dalla stessa Sloane, furiosa per il loro “giocare col fuoco” e l’aver riportato il suo migliore amico Albie (altro componente dei Prescelti) ai suoi vecchi problemi post-vittoria, e quindi al suicidio.
Proprio durante il suo funerale, Sloane verrà trascinata in un Mondo Parallelo, un Mondo dove l’Oscuro non è ancora stato sconfitto e il Prescelto designato a ucciderlo è morto, e dovrà rivivere tutto daccapo.
Per più di metà libro, devo dire che Sloane non mi aveva convinto. Non che non mi piacesse o non la sopportassi, ma non mi trasmetteva niente che riuscisse a trasportarmi nel suo personaggio. E questo nonostante tutti i pipponi sui suoi traumi psicologici, rendiamoci conto! A un certo punto, non so perché, ma mi ha un po’ ricordato il personaggio di Rebecca Donovan qui, però certo! non nel senso di: sono l’unica che ce l’ha d’oro e tutti mi amano! Anzi, Sloane non guarda proprio in quel senso i maschi, né c’è qualcuno che lo fa con lei (dato come li tratta da stronza). Ha Matt, ma già dai primi capitoli capiamo che la loro relazione è agli sgoccioli. Forse per quel senso di "noia" (anche se mai paragonabile a Rebecca Donovan), di leggere una persona che ha troppe parole e nessuna che dica qualcosa di concreto per definirla.
Con l’arrivo di Mox, nella seconda parte, nel Mondo Parallelo, però, la storia finalmente ingrana su di una marcia interessante e avvincente, e anche il personaggio di Sloane ha iniziato ad acquisire una luce propria ben definita, in linea col suo essere anti-eroina, aiutandoci finalmente a entrare in sintonia con lei. Mox è (all’apparenza) l’Oscuro di quel Mondo, ma Veronica Roth ha sapientemente mescolate le carte in tavola, creando un labirinto intricato di eventi e bugie, che getteranno un nuovo velo di consapevolezza anche sugli eventi vissuti anni prima da Sloane e i suoi compagni. Come si suol dire, tutti i nodi verranno al pettine con la surprise finale…
Non abbiate paura, quindi, se capiterà anche a voi di trovare la prima parte un po’ lenta. Tutti gli spezzoni di eventi passati che vi ritroverete davanti, tutti i pensieri di Sloane sulla sua esperienza, le storie degli altri personaggi, sono quei piccoli puntini, quelle briciole che l’autrice ci mette sulla strada pian piano per poterci dare il bam con la rivelazione inaspettata!
Alcune scene, lo ammetto, non ho capito a cosa servissero… Cioè, ok, i personaggi hanno fatto questa cosa: e quindi? Bho. Alla fine della fiera, non ho neppure trovato tutte le risposte che mi aspettavo… E devo per forza dirlo, e qui c’è un grosso spoiler, quindi chi non vuole vada direttamente al prossimo paragrafo: per quanta amicizia vogliamo decantare, legami profondi, affetto, simpatia… ma quanto è schifoso il pensiero di vivere con degli zombi come fa Mox? Toccarli, annusarli… Vi prego, mi stavo sentendo male!
Tutto sommato, insomma, è stata una lettura piacevole. Un po’ impegnativa, e non nel senso di troppe pagine (che invece è sempre cosa buona e gradita!), ma appesantita da una scrittura iniziale un po’ “torba". Non c'è alcun evento davvero adrenalinico, nonostante sia una storia di "eroi", e altro punto negativo, ahimé, è stato l'aver introdotto troppi personaggi e non aver dato a nessuno di loro abbastanza spazio per conoscere e comprendere meglio il loro background. Persino il rapporto tra i cinque Prescelti, che a conti fatti dovrebbero essere più forte di quello tra fratelli, appare alquanto "freddo". Inoltre, The Ones è un libro pensato per un pubblico adulto, anche se onestamente i personaggi non hanno una linea di pensiero così “adulta” da distinguerli dagli adolescenti.
Consigliato a chi ama il mondo fantasy, le protagoniste incasinate, i viaggi tra Mondi Paralleli, gli zombi, e un lieto fine dolceamaro.







A volte Sloane si domandava se era valsa la pena di salvare il mondo.


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