Recensione: Piccoli segreti proibiti - Rebecca Donovan













Titolo: Piccoli segreti proibiti
Autore: Rebecca Donovan
Editore: Newton Compton Editori (7 aprile 2020)





Giudizio: 💗













Non fidarti di nessuno. Tutti mentono.

Solo tu puoi salvare te stessa.
Doveva essere un venerdì sera qualunque per Lana e le sue migliori amiche ma all’improvviso tutto cambia. Lana è testimone di un crimine orribile, di cui non può parlare con nessuno, se vuole proteggere le sue amiche. Nessuno le crederebbe ed è costretta a pagare per il suo silenzio. Invece di frequentare il riformatorio, però, viene trasferita in una scuola per ragazzi privilegiati, la Blackwoos School nel Vermont.

Qui tutto sembra un’illusione, comprese le vite dell’elite che la frequenta. Lana non è ricca, né privilegiata. L’unica cosa che ha in comune con i figli di politici e celebrità è il fatto di essere una delinquente, esattamente come loro. Proprio quando inizia a sentirsi accettata, sui muri della scuola qualcuno scrive delle minacce rivolte a lei e tra le sue cose Lana ritrova degli strani biglietti. Lei sa chi può averlo fatto. Qualcuno che credeva le fosse amico. I segreti iniziano a riaffiorare e Lana ha troppe domande irrisolte ma poche persone di cui fidarsi.












Recensione



Sei diversa dagli altri. Hai detto di avere una vita variopinta e hai ragione… tu stessa lo sei. Sei ogni singolo colore.




Inizio questa recensione col dire che ero davvero, ma davvero molto in dubbio sul se iniziare la lettura di questo libro. Rebecca Donovan è una vecchia conoscenza, grazie alla trilogia Una ragione per amare/vivere/restare, e, sinceramente, non è stata, almeno per me, una bella conoscenza.
Mi ricordavo questo stile estremizzante, angosciante, dove alla protagonista capitavano sempre le peggio disgrazie ed era, puntualmente, amata da qualsiasi essere maschile. La classica storia young adult, insomma, dove la nostra lei è bellissima ma non lo sa e tutti le cadono ai piedi. E che puntualmente arriva sempre il bel principe azzurro a salvarla da tutte le sue sciagure!
Comunque, questo è un periodo di magra e come si suol dire: in tempi di guerra non si butta niente.
Piccoli segreti proibiti non sembrava così terrificante dalla trama e quindi, mi sono detta, perché no?
Bhe, ad oggi vorrei dire alla me del passato che era molto meglio no, mi sarei risparmiata un bel mal di testa!
Sorprendentemente, però, voglio iniziare a parlare dei pro di questo libro, perché all’inizio mi aveva quasi convinto. C’è questa protagonista, Lana, che si trova nei guai per aver partecipato ad una rapina a mano armata ed essere stata accusata di aver spinto giù dalle scale una ragazza che adesso è in coma. C’è un ragazzo misterioso, Vic, che sembra essere l’artefice di tutto, ma per qualche ragione Lana non ne vuole parlare e quindi di conseguenza si prende tutta la colpa da sola. Invece di finire in riformatorio, però, viene mandata in una “scuola speciale”, ossia la Blackwoos School, nel Vermont, dove vengono spediti tutti i figli dell’élite che hanno problemi con la legge o le droghe o hanno semplicemente dei disturbi vari.
Lana però non fa parte dell’élite, in quanto proviene dai bassifondi. Quindi, cari lettori, già qui abbiamo il nostro primo rompicapo: chi sta pagando la retta salatissima di Lana alla Blackwoos?
La scuola ci si presenta come una specie di carcere di massima sicurezza: gli alunni non possono avere un proprio telefono personale, ma soltanto quello fornito dalla preside, un modello speciale in cui possono ricevere chiamate solo da due numeri approvati (nel caso di Lana, ad esempio, solo dalla madre e dall’avvocato) e su cui è installato un GPS con cui ogni studente è costantemente monitorato. C’è il coprifuoco, fatto rispettare da guardie descritte come ex militari che si aggirano fuori dall’edificio dei dormitori; e c’è addirittura un cortile fatto a labirinto da dover affrontare per andare a lezione o nella sala mensa. In più, quando non si studia, gli alunni devono lavorare gratuitamente nel Tennis Club della zona.
Insomma, fin qui l’ambientazione sembrava molto interessante. Non la classica scuola-youngadult in cui si pensa solo ad amoreggiare e far festa, giusto? No, ragazzi, no. La Donovan è stata capace di riuscire anche in questa impresa impossibile. Altro che scuola super severa di massima sicurezza! Lana e tutti i protagonisti ricconi che ci verranno presentati, stanno ogni cinque secondi (e non sto scherzando) a far festa, a scappare di nascosto, a far festa, a drogarsi, a ubriacarsi e a far festa! E quando la nostra eroina viene finalmente beccata in flagrante, sapete cosa succede? Non viene messa in punizione, ma ha “l’obbligo di essere sempre accompagnata da uno degli studenti quando va alle feste”. Ma. Stiamo. Scherzando, Rebecca Donovan???!!!
E questa doveva essere la terribile realtà alternativa al riformatorio, perché ricordiamo ancora una volta che Lana, per legge, è ancora accusata di rapina a mano armata e potenziale quasi-omicidio!
I pro come avrete potuto capire sono belli che finiti, perché da ora inizia un mal di testa e-s-a-g-e-r-a-t-o.
La Donovan ha farcito Piccoli segreti proibiti di un miliardo di personaggi che dopo un po’ non capisci più chi sia uno e chi sia l’altro, sai solo che tutti vogliono portarsi a letto Lana (ovviamente) e quindi potrebbero benissimo essere tutti la stessa persona!
Infatti, ecco, è stata una bella sfida riuscire a capire a chi sarebbe spettato il titolo di Co-protagonista!
Poi a un certo punto anche la Donovan deve essersi accorta che c’era troppa carne sul forno-di-Lana e, verso metà romanzo, ne ha sacrificato un pezzo per darlo alla sua nuova amica della Blackwoos, Ashton. Non a caso, però, perché alla fine c’è un “colpo di scena” dove questo tizio doveva per forza essere rimesso nella friendzone.
Lana ci viene descritta come un personaggio cinico e assolutamente contro l’innamoramento, che nella sua vita (ha meno di diciott’anni) ha usato uno stesso ragazzo di cui non ricorda neppure bene la faccia, quando aveva voglia di combinare qualcosa. Eppure questo non ci risparmia dall’assistere al suo colpo di fulmine col più bello del Vermont, ossia Grant, che al contrario di lei è un bravissimo ragazzo, non beve, non si droga, ed è uno studente modello.  Certo, ovviamente per mantenere un minimo di coerenza Lana, per due o tre pagine, cerca di allontanare Grant, perché lei ha paura dell’amore, ma alla fine i suoi addominali sono troppo belli per resistere.
Nel mentre di questi teatrini e festini, Lana riceve ogni tanto dei messaggi criptici nella sua stanza, del tipo “Io so”, “Non ti fidare”, cose senza senso, fino ad arrivare ad una fotografia che ritrae sua madre da giovane insieme ad altre ragazze tutte incinte. E chi sono queste ragazze? ….Le mamme dei suoi spasimanti! E la mamma di Vic. (il ragazzo terribile di cui si parla ogni tanto ma che non compare manco per sbaglio perché è… in vacanza. Sì, già…)
E qui, ecco il “colpo di scena” finale, in cui Lana pensa che siano tutti fratelli o cugini. E lei che se li è quasi fatti tutti, bellissimo! Quindi nel prossimo capitolo, si dovrà capire queste mamme cosa ci facevano tutte assieme, chi è il padre, chi paga la retta di Lana, che fine avrà fatto Vic, che fine farà la ragazza in coma… E quindi, a cosa è servito Piccoli segreti proibiti? A niente, a leggere solo delle feste e arrivare a questo “colpo di scena” per poter continuare col prossimo volume. Ah, e ad avere un bellissimo mal di testa come regalo!





Fino a qualche settimana fa, non sapevo nemmeno esistessi. Ma quando ti ho incontrata, è stato come se fossi sempre esistita nella mia vita. Come se appartenessi alla mia quotidianità.




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