Recensione
Le diecimila porte di January è differente rispetto alle altre diecimila storie di Porte misteriose? So che la maggior parte di voi si sta
chiedendo questo... E la risposta è no.
Non c'è niente di nuovo in questo romanzo, anzi, per i lettori più "esperti e maturi", già le prime pagine
basteranno per immaginarsi il finale, i colpi di scena, e tutti i cattivi della
storia.
Però. Già , però. Per i lettori più "giovani",
invece, Le diecimila porte di January
sarà un romanzo fresco e intrigante, una poesia sulla libertà e la
spensieratezza dei viaggi in mille mondi differenti, e saranno sicuramente
conquistati dalla magia e dal potere che le parole qui hanno.
Purtroppo io rientro nella prima categoria, e ho un po'
sofferto durante questa lettura. Non perché sia brutta o scritta male, tutt’altro,
ma per la lentezza degli eventi di tutta la prima parte del libro, della
sofferenza di non poter godere dei "colpi di scena" perché già lì
avevo capiti cento capitoli prima e per il poco approfondimento delle parti
che, al contrario, mi sono sembrate molto interessanti.
January è una ragazzina che vive nei primi anni del '900
nella casa del suo benefattore, il signor Locke, datore di lavoro di suo padre.
È orfana di madre e purtroppo il suo unico genitore è spesso in viaggio per conto
del signor Locke, e January è lasciata da sola in una società in cui si sente
"diversa". Già , perché la sua pelle non è bianca come quella di tutti
gli altri, ma neppure nera come quella della servitù. È rossiccia, e tanto
basta per essere guardata ed etichetta come "non bianca".
Da bambina si imbatte in una Porta misteriosa che sembra
portare in un altro mondo, ma viene scoperta dal suo benefattore prima che
possa attraversarla. Negli anni successivi inizia a credere di essersela
soltanto immaginata, quando in uno scrigno della casa trova un Libro che
racconta la storia di Addie, una delle prime "viaggiatrici" di Porte,
che sembrano condurre davvero a mondi nuovi e popolati da creature bizzarre.
January capisce subito che la magia è davvero reale e non è soltanto frutto della sua fervida
immaginazione, ed ha un’unica missione: trovare la sua Porta.
Questa è a grandi linee la trama, anche se il romanzo è
molto più complesso. Il padre di January non ha ancora raccontato la veritÃ
alla figlia sulle vita di sua madre, su
che fine ella abbia fatto; il signor Locke pare nascondere qualche segreto
di troppo; e ci sono strane persone che cercano di tenere “buone” delle
bizzarre abilità che January non sapeva neppure di possedere…
Al di là della trama, personalmente ho molto amato l'attenzione della scrittrice per il tema della
diversità , che sia per il colore della pelle, della posizione sociale,
dell'orientamento sessuale o, nel caso di due mondi, di una specie rispetto
all'altra.
La caratterizzazione dei personaggi è abbastanza accurata,
anche se un po’ troppo “stereotipata”, ma si riesce comunque ad entrare in
empatia con la protagonista. Un romanzo che raccomando ai lettori più giovani,
ai quali serve sempre una spinta a non mollare mai il proprio sogno, insegna
loro che si deve essere coraggiosi e temerari, e avere la forza di credere in
se stessi nonostante le avversità .
Che per aprire una Porta e saltare in una nuova avventura
non abbiamo bisogno di nessuno se non della nostra volontà .
Consigliato anche a quelle persone che amano leggere storie
nelle storie!
Le ragazze come me non si lanciavano contro il peso schiacciante del
destino; non davano la caccia ai cattivi e non vivevano avventure; si rannicchiavano
e cercavano di sopravvivere e trovare la felicità come potevano.
Sento molti parlarne ma sinceramente non mi ha mai ispirato molto. Per di più quando sento parlare troppo di un libro di cui non sono totalmente convinta la voglia di leggerlo mi passa.
RispondiEliminaTi capisco, anche io ero molto indecisa se iniziarlo o meno! Se hai già questa idea, e dopo anche la mia personale esperienza, fai bene a non prenderlo.
Elimina