lunedì 28 dicembre 2020

Recensione: Ritorno a Villa Blu - Gianni Verdoliva

 





Titolo: Ritorno a Villa Blu
Autore: Gianni Verdoliva
Editore: Robin (17 marzo 2020)
Giudizio: 💗💗💗💗💗


È giugno e come ogni anno tre fratelli, Alessio, Francesco e Tommaso, ritornano a Villa Blu, la dimora di famiglia dove hanno trascorso tante altre estati. Questa volta, però, saranno soli: non ci sarà più il nonno né i genitori e i tre protagonisti si troveranno a gestire la villa di famiglia avuta in eredità dal nonno Ascanio e a fronteggiare misteri, maledizioni ed eventi irrisolti che coinvolgono Villa Blu e il bosco limitrofo. Nel paese sulle sponde del lago, figure inquietanti e altre benevole si intrecceranno alle vicende dei tre fratelli, vittime di un maleficio che vedrà il suo culmine il giorno del solstizio.



Recensione

Le risposte, a volte, non arrivano con le parole, ma con i gesti.


Una lotta secolare, quella tra bene e male, raccontata in chiave quasi fiabesca e un tantino inquietante, all’interno di un piccolo paese sulle sponde di un lago, sullo sfondo di una villa familiare, Villa Blu, che si erge al limitare di un bosco dove si odono misteriosi e inquietanti scampanellii, cupi lamenti che risalgono dal pozzo del giardino e grida stridule di gufi e corvi. Tutto ha un significato preciso, ogni cosa fa parte di un puzzle i cui pezzi pian piano vanno al loro posto, chiudendo un cerchio che affonda le radici nel passato.



Nel bosco il silenzio. Un silenzio di pace e di armonia. Anche vicino al casello ferroviario in disuso. Nessuno scampanellio. Solo i rumori naturali del bosco. A Villa Blu, è tornata la gioia.



Sulle note musicali del pianoforte e del semisconosciuto hangpan, si dipana una vicenda che intreccia “ieri” e “oggi”, dolore e gioia, sofferenza e risate, amore e morte, soprannaturale e fede. I tre fratelli Tommaso, Francesco e Mattia, tornati a Villa Blu dopo la morte dell’amato nonno Ascanio, si ritroveranno a loro insaputa vittime del gioco perverso e malvagio di Nerina Eran, ex stella del cabaret e cultrice delle arti oscure, che cova un odio atavico verso la loro famiglia. Per puro godimento personale ella compie azioni spregevoli ed incomprensibili contro gli altri, ma a fronteggiarla c’è la forza della magia bianca, dell’amore, della comprensione e del perdono, simboleggiate dalla saggia e dolce pasticcera Amabile, dalla reverenda Katherine e da altri personaggi “positivi”.



Scacciate la disperazione, lasciate fluire le energie positive, i pensieri di bene. Vi guideranno nelle scelte giuste.



Al centro il legame intenso e bellissimo dei tre fratelli, diversi eppure uniti anche dinanzi alle difficoltà, un legame che saprà sfidare la morte e il tempo per riportare la pace e l’armonia nel paese, assicurando giustizia a vittime innocenti del passato.

Il mondo della magia si mescola a quello reale portando scompiglio ai destini individuali in congiunzione con lo spirito della natura, che donano al manoscritto un’atmosfera mistica e reverenziale.



Ci sono dei fiori vicino al pozzo, gli stessi fiori che aveva visto il giorno prima nel bosco intorno al casello della ferrovia.



Una storia all’apparenza semplice ma ricca di sfumature, di spunti di riflessione, di sguardi attenti sull’animo umano e sulle sue emozioni, paure e speranze, uno “spaccato esistenziale” su ciò che è giusto e ciò che non lo è.

Un libro forte, profondo e a volte crudo, che vuole essere insieme descrizione e monito, quadro e spettatore della vita, per invitare il lettore a compiere “la scelta giusta” e a non giudicare niente  e nessuno dalle sole apparenze. Perché a volte la vera bellezza ce l’abbiamo davanti ma non riusciamo a vederla perché abbagliati da false perfezioni…



Apri i tuoi occhi alla bellezza. Guarda questi fiori, il cielo, guarda il lago.



Consigliato a tutti perché in ciascuno di noi, ogni giorno, bene e male lottano tra loro per emergere…



Togliete dai vostri cuori la paura, la rabbia e il dolore. Lasciate spazio alla pace, all’armonia e all’equilibrio.


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