martedì 26 gennaio 2021

Recensione: Il Ladro di baci - L. J. Shen

 





Titolo: Il ladro di baci
Autore: L. J. Shen
Editore: Always Publishing  (14 gennaio 2021)
Giudizio: 💗💗💗

Un bacio rubato a una principessa. Due re in cerca di vendetta. Tre vite intrecciate. Figlia di uno degli uomini più influenti di Chicago, a diciannove anni, Francesca ha sempre vissuto dentro una gabbia dorata con un futuro ben delineato davanti a sé: ciò che la aspetta non è il college, bensì un matrimonio organizzato. E lei è già certa dell'uomo che sceglierà tra i suoi pretendenti, il suo amore di infanzia. La sera della sua presentazione in società, Francesca è pronta a donare il suo primo bacio ad Angelo ma invece, complice il buio della notte nera di Chicago, la giovane si ritroverà con l'inganno tra le labbra del perfido senatore Wolfe Keaton. Il giovane senatore Wolfe ha ordito un piano di vendetta nei confronti del padre di Francesca: il suo primo passo sarà ricattarlo per avere la mano di sua figlia. Francesca si ritrova così costretta a sposare Wolfe, e il suo intero mondo crolla. Il senatore incarna tutto ciò che la giovane donna disprezza in un uomo: arrogante, spietato, ambizioso e donnaiolo, una persona senza scrupoli. Eppure la ragazza scoprirà ben presto che sotto la corazza di cinismo e antipatia che Wolfe Keaton si è costruito c'è molto, molto di più. L'unico desiderio di Francesca è tornare tra le braccia di Angelo, l'unico obiettivo di Wolfe è la vendetta. Ma forse entrambi hanno sottovalutato il potere dei sentimenti che provano l'uno per l'altra. 



Recensione
 

Tu sei un debito riscosso, una vendetta e, francamente, anche un trofeo niente male. Buonanotte, signorina Rossi.

  


Ladro di baci, dai primi capitoli, non mi aveva convinto. Talmente tanto che stavo addirittura pensando di abbandonare la lettura e passare ad altro!

Fortunatamente la noia ha avuto la meglio su di me e, in mancanza di altri romanzi, ho cercato di proseguire con questo.. e menomale!

La Shen ci presenta una storia banale, così banale da essere First reaction: Shock! La protagonista è Francesca, una diciannovenne figlia di un ricchissimo mafioso, da poco tornata di città dal prestigioso college che forma rispettose e ligie moglie d'élite, pronta per il mercato matrimoniale.

Nonostante i soldi e l'agio di cui ha sempre goduto, Francesca è una ragazza semplice, un po' bacchettona, con l'hobby per il giardinaggio e innamorata di Angelo, l'amico di famiglia con cui è cresciuta.

Non si sa perché, la Shen introduce un elemento che ho trovato da brividi per la sua young adultezza: Francesca, per dimostrare a sé stessa che Angelo è davvero l'amore della sua vita, ha a disposizione tre bigliettini scritti da sua madre, come da tradizione della sua famiglia da generazione a generazione, e conservati in uno scrigno che, se Angelo, senza leggerli, rispetta lettera per lettera, dissiperà qualsiasi dubbio e potranno convolare felicemente a nozze. Altrimenti… avanti il prossimo!

Mio Dio che trash.

Ad una festa in maschera, proprio la festa in cui, secondo il primo bigliettino, il vero amore le darà il suo primo bacio, incontra il senatore Wolfe, un uomo burbero e affascinante che pare disprezzarla.. almeno finché, con l'inganno, non la bacia. Non Angelo, ma lui.

Come se non bastasse, il giorno dopo Francesca viene “venduta” dal padre all’uomo per essere la sua futura first lady, e avrà a disposizione soltanto ventuno giorni per “accettare” il nuovo fidanzato o trovare una via di fuga. Wolfe, però, pare nascondere fini molto più grandi di quello che Francesca pensa, in cui il vero protagonista della sua fitta rete è proprio il padre mafioso della ragazza.

Come ho detto, nonostante l’inizio terribile, la Shen ci sorprende con due protagonisti ben delineati, che nonostante i mille cliché non cadono in “troppe” buche melense, riescono, almeno per una buona parte, a essere fedeli alle loro convinzioni e il loro rapporto evolve piano e con maturazione. Francesca non è la solita sciocca con la testa persa in castelli e baci di principi azzurri, nasconde un’anima da guerriera e una concretezza molto affascinante. Wolfe, per quanto rispecchi il cliché dell’uomo “non mi innamorerò mai e poi mai, ma poi ti vedo e cado come un asino”, riesce a tenere un punto abbastanza saldo, non si “accanisce” inutilmente sulla protagonista soltanto col fine di “apparire il classico duro e insensibile degli Young Adult”, ma noi lettori riusciamo a comprendere i suoi ragionamenti e le sue azioni.

Le scene hot sono molto, molto ben descritte! Niente scene Disney o alla Cinquanta Sfumature: poche ma buone, senza esagerazioni né volgarità né irrealismo.

Purtroppo la Shen cade in molti stereotipi banali sugli italiani. Italiani, sì, perché come avrete immaginato dal nome di Francesca, la sua famiglia è italo-americana. Vi prego, ma quando mai nel ventunesimo secolo, i novelli sposi devono ancora mostrare le lenzuola insanguinate?

Altro punto no no no, è stato il poco approfondimento sul mondo mafioso/politico. Francesca proviene dal primo, eppure viene dipinta come una protagonista angelica, dolce, generosa, altruista. Non è per niente toccata dalle azioni di suo padre, non lo giudica mai, non esprime mai un parere negativo o una dissociazione da questa realtà criminale.

Wolfe è un politico, molto contrario alla mafia, ma anche lui non parla o approfondisce mai del suo lavoro, dei suoi obiettivi come senatore, nada de nada. Addirittura, la festa di fidanzamento sua e di Francesca viene celebrata e paparazzata con uno stuolo di invitati criminali, scarti di galera… e la sua reputazione da politico resta intatta.

Ladro di baci è un romanzo che andava studiato molto di più, con ricerche del mondo mafioso, delle tradizioni italiane, e con una caratterizzazione più “concreta” dei protagonisti. Tutto sommato, comunque, è risultata una lettura scorrevole, avvincente, ben costruita, con colpi di scena un po’ traballanti, ma sicuramente consigliata a chi vuole perdersi per un momento in una bella storia d’amore, una fiaba che ricorda un po’ La Bella e la Bestia.

 

 

Trattenni il respiro. Per la prima volta comprendevo cosa eravamo. Una favola senza lieto fine su Nemesi e una Canaglia. Una favola in cui il principe non salvava la principessa. La torturava. E la bella non era addormentata. Era prigioniera. In un incubo.


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