lunedì 3 maggio 2021

Recensione: Rabbia e Rovina - Jennifer L. Armentrout

 




Titolo: Rabbia e Rovina #2
Autore: Jennifer L. Armentrout
Editore: Mondadori (15 aprile 2021)
Giudizio: 💗💗

Trinity e Zayne, il Guardiano gargoyle incaricato di proteggerla, stanno combattendo insieme ai demoni per salvare il mondo dall'apocalisse che minaccia di abbattersi sull'umanità, ma concentrarsi sulla missione non è affatto semplice, perché ciò che provano l'uno per l'altra, anche se la natura del loro legame lo proibisce, si sta inesorabilmente trasformando in amore. Così, cercando di tenere a bada il desiderio che cova sotto la cenere, ogni notte i due ragazzi pattugliano le strade cercando tracce del Messaggero, la misteriosa entità che nessuno ha mai visto e che sta uccidendo Guardiani e demoni senza distinzione... e soprattutto senza alcuna logica. Quando Trinity e Zayne si rendono conto che da soli non possono farcela, chiedono rinforzi a un alleato a dir poco particolare: Roth e la sua coorte. Poi, mentre il numero dei morti continua a salire, viene alla luce un sinistro complotto che coinvolge la scuola locale e una persona molto cara a Zayne, e Trinity si rende conto di essere stata ingannata e manipolata per un qualche oscuro fine. Allora la rabbia esplode, i sentimenti sfuggono al controllo... e questo potrebbe essere la rovina per tutti loro. 





Recensione


Alla fine ero comunque disabile. Sapevo però che non era quello a definirmi. Non rappresentava tutto ciò che ero, ma solo una parte. Tuttavia, restava una parola difficile da dire.



È ormai passato ben più di un anno dalla pubblicazione del primo capitolo di questa nuova saga fantasy, e se Tempesta e Furia mi aveva conquistato per il pezzetto di cuore che l’autrice vi aveva racchiuso dentro, Rabbia e Rovina mi ha invece molto delusa. Sarà che è passato tanto tempo tra i due libri, sarà che ho sviluppato una maturazione diversa nel frattempo, forse semplicemente è perché non ho più la mente di un’adolescente… Non lo so, ma quale che sia la motivazione, tutti i difetti di questo romanzo mi sono saltati agli occhi come fari di una macchina sparati in piena notte.


Prima di addentrarci nei meandri dei cliché e dei momenti imbarazzanti, partiamo dalle cose belle e positive che comunque ci sono state. Trinity è la nostra protagonista metà umana e metà angelo, a cui suo padre, un Arcangelo, ha dato il compito di uccidere il Messaggero, un’entità misteriosa che sta uccidendo sia i Guardiani (ossia i buoni) che i Demoni. Nonostante l’arduo compito, Trinity è solo una ragazzina che non è mai uscita dalla protezione del suo Istituto, non ha mai conosciuto alcun demone, né semplicemente qualcosa del resto del mondo. I suoi unici amici erano tutti Guardiani, e il suo miglior amico, il suo Guardiano Difensore, l’ha tradita nel peggiore dei modi, lasciandola sola e arrabbiata. Nonostante tutte queste situazioni che potrebbero dipingerla come molto ingenua e delicata, Trinity ha una forza interiore pazzesca, una corazza che ha costruito nel tempo per apparire sempre forte e invulnerabile, per nascondere la debolezza della sua malattia. Come la sua stessa creatrice, Jennifer Armentruot, Trinity soffre della RP, ovvero la retinite pigmentosa, che colpisce la vista e ne causa il progressivo peggioramento fino alla totale cecità.

Ho adorato questi punti del personaggio di Trinity, la rendono così fragile e umana e quindi più vicina a noi lettori, non è solo la tosta eroina che prende a calci qualunque mostro. Soprattutto mi è piaciuta questa contrapposizione della sua forza emotiva, questa sua chiusura,  e l’immagine che ne vedono gli altri dal di fuori, ovvero di una ragazza egoista e viziata e quindi l’ulteriore conflitto che ne consegue in cui Trinity deve dimostrare che la sua “freddezza” non è un capriccio infantile, ma nasconde tante debolezze e insicurezze.

Poi c’è Zayne e il resto della trama che… beh, che dire? Trovo così così così imbarazzante le continue e ripetute scene dove Trinity sbava sui suoi muscoli, così banale proprio il nocciolo della storia. Zayne e Trinity dovrebbero trovare il Messaggero… Andando a passeggio la sera per la città. Non so, cosa dovrebbero trovare, un’insegna luminosa con scritto “il cattivo è qui”, o il Messaggero che li aspetta seduto al pub a mangiare un hamburger? Non ha senso, soprattutto perché il Messaggero sa di Trinity, sa che è in città, e dovrebbe essere proprio scemo per farsi beccare nella sua stessa zona… Bho, per me tutta questa parte è stata davvero inutile, messa lì solo per parlare del rapporto Zayne-Trinity e la loro situazione in cui, adesso che Zayne è il suo difensore, non possono stare insieme. Che poi, perché? Nessuno ha mai spiegato la motivazione del perché quello tra Difensore e Autentica sia un rapporto proibito. Tanto che addirittura i personaggi a un certo punto si pongono la mia stessa domanda e infatti poi fanno di testa loro.

Poi, colpo di scena, dopo duemila pagine (scherzo) arriva finalmente questo cattivo, che riesce a intrappolare Trinity, colei che potrebbe potenzialmente ucciderlo… e la lascia andare. Addirittura dandole dei consigli. Veramente, io non ho parole!

Almeno sul finale c’è stata una bella e interessante svolta, anche se già sappiamo come andrà a finire nel prossimo e ultimo volume.

Sinceramente non sono molto invogliata e curiosa di leggere il continuo. Andrò controcorrente a tutte le fan di questa saga, ma il rapporto Zayne-Trinity non mi ha regalato niente di nuovo, non mi ha emozionato come avrebbe dovuto e ho anche un dilemma molto spoiler, quindi attenzione per chi non volesse rovinarsi la sorpresa eh… ma: se Zayne, trasformato in gargoyle, è di pietra, pietra proprio durissima, come fa Trinity ad avere un rapporto completo con lui in questa forma?

Mentre ci riflettete, aggiungete anche questo pensiero altrettanto shock: come fa Trinity a bere per colazione la CocaCola? La CocaCola??

 



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