lunedì 2 agosto 2021

Recensione: Le cinque donne della mia vita - Luigi Imperatore

 




Titolo: Le cinque donne della mia vita
Autore: Luigi Imperatore
Editore: Rossini (28 aprile 2021)
Giudizio: 💗💗💗💗

Sergio è uomo con alle spalle un matrimonio fallito, un dialogo interrotto da anni con il suo migliore amico ed è privo di qualsivoglia, serio legame sentimentale. La sua vita cambia quando scopre di avere un tumore al fegato: morte, amore, sentimenti iniziano a essere visti in maniera differente. Così, decide di andare in cerca di tutto ciò che è stato, per lui, veramente importante provando, se possibile, a rimediare ai suoi stessi errori. In un rocambolesco viaggio attraverso l'Italia, Sergio verrà a conoscenza di clamorose verità che gli faranno apprezzare e scoprire le persone che lo amano davvero.




Recensione

Le scelte che si fanno nella vita hanno un unico scopo. Creare il rimorso.



Un viaggio - reale e metaforico – all’interno di sé stessi per provare a sistemare le “cose lasciate in sospeso” per indolenza, mancanza di coraggio e, più semplicemente, abbandono alla corrente della placida esistenza. Quando quest’ultima sembra essere inaspettatamente giunta al capolinea, infatti, ecco che ci si accorge di avere ancora questioni da risolvere, questioni che si ritenevano chiuse ma che invece tornano di prepotenza a reclamare attenzione. Perché è proprio nell’attimo in cui si comprende che il tempo a disposizione può finire di colpo che la coscienza si fa largo nella nebbia dei futili pensieri quotidiani….



Voglio ricostruire la mia vita in una settimana. Ho intenzione di ricomporla come un puzzle, cercando pezzo dopo pezzo di completare il quadro. Ho troppi interrogativi senza risposta.



Sergio Pacini è un impiegato delle Poste di origini partenopee trapiantato a Firenze. Alla soglia dei quarant’anni vive in un monolocale da solo dopo il divorzio ed una serie di avventure senza importanza che l’hanno condotto a non credere più nell’amore. La sua routine scorre monotona e tranquilla, tra il lavoro e la passione per la musica e la cultura in generale, finché, da alcuni esami fatti per dei dolori all’addome, scopre di avere un tumore al fegato da operare entro sette giorni per avere una chance di sopravvivenza. Tale notizia lo sconvolge, comprensibilmente, ma, al tempo stesso, lo porta a riflettere sul suo passato e sul suo presente, sugli errori commessi verso le donne amate e sul desiderio di rimediare, o almeno provarci, prima di non poterlo più fare.



Quella scelta di stare lontano dalle donne lo aveva portato a confrontarsi con loro in maniera definitiva. Senza via di scampo.



Insieme all’amico Stefano, paraplegico, intraprende un rocambolesco viaggio che si rivelerà zeppo di imprevisti e decisioni non piacevoli, però alla fine gli fornirà le risposte che agognava ed una nuova consapevolezza.



Sergio aveva ripreso il controllo della sua vita e non avrebbe permesso più a nessuno di guidare al posto suo.



Un racconto toccante, angosciante e tremendo in alcuni punti, con una vena di speranza che tinge la malattia di una luce di rinascita e voglia di non restare più spettatori passivi degli eventi. Un racconto di amicizia vera, di amore nelle sue svariate sfaccettature, di violenza e morte, di ingiustizia e sofferenza, di coraggio e lotta per le persone care. Un racconto d’introspezione, dove attraverso lo specchio di un presente inatteso ci si rituffa nel passato per tentare di costruire un futuro migliore.



In quel momento non era importante quanto gli rimanesse prima di morire, ma come impiegare quello che la vita ancora aveva da riservargli. 



Un libro che induce a riflettere sul senso dell’esistenza, sulla capacità di non essere mere pedine nel disegno universale, ma di parteciparvi attivamente, di non sprecare il tempo, poiché è l’unica cosa che non possiamo controllare, di non lasciar andare chi amiamo senza i dovuti confronti o senza aver lottato. Perché poi può essere troppo tardi…



Se solo si fosse decisa prima a scrivermi. Se solo avessi saputo.



Pagine ben scritte, con un’analisi accurata dei pensieri di Sergio e delle sue motivazioni che aiutano a capirlo e a simpatizzare per lui. Il finale aperto lascia un po' perplessi, come se mancasse una reale conclusione, cosa che un po' destabilizza e delude dopo aver affiancato il protagonista nelle sue peripezie e aver tenuto il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Consigliato a chi non teme di porsi faccia a faccia con i propri sbagli e di affrontarli!



Vale la pena vivere ancora solo se hai al tuo fianco gli affetti più cari.


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