martedì 4 gennaio 2022

Recensione: La verità delle cose negate - Ilaria Parlanti

 




Titolo: La verità delle cose negate
Autore: Ilaria Parlanti
Editore: Arsenio Edizioni (1 gennaio 2021)
Giudizio: 💗💗💗💗💗

Isabella, giovane e stimato medico vertebrale, ha sempre percepito la sua vita come squarciata a metà: i giorni a Parigi all'ospedale Saint Victor de Paul, e ciò che rimane. Sono trascorsi più di dieci anni da quando ha deciso di andarsene via dalla Francia e di partire per gli Stati Uniti, in particolare Boston, dove ha iniziato la sua carriera come chirurgo ortopedico infantile. Il suo passato la tormenta ogni giorno e detta tutte le sue scelte, prima fra tutte quella di diventare medico. Un pomeriggio Isabella viene a conoscenza di ciò che è accaduto: il Saint Victor è stato chiuso e non esiste più. A quel punto avverte l'esigenza di comprare un quaderno e, in un modo frenetico e convulso, inizia a ricordare ogni dettaglio del luogo che ha da sempre segnato la sua vita. In un lungo addio all'ospedale, ogni episodio emerge alla luce e Isabella intraprende un percorso tortuoso all'interno della propria mente, per perdonare e perdonarsi, per abbandonare l'ascia di guerra contro se stessa e imparare a lasciarsi andare.





Recensione


L’universo non ammette perfezione.



Una storia straziante che fa sanguinare il cuore con una penna cruda e spietata, un viaggio doloroso nella memoria per tentare di giungere alla pace dopo una guerra durata una vita.

Isabella è un chirurgo di successo trapiantato da un decennio a Boston. Le sue giornate scorrono tutte uguali, tra ospedale e casa, finché una conversazione con un’infermiera non le riporta alla mente il passato in Francia, a Parigi, tra le mura del Saint Victor, che ha visto sfilare la sua infanzia, la sua adolescenza e l’età adulta, e in cui ha lasciato un pezzo di sé stessa…



Il Saint Victor è una parte di me.



Un libro difficile da affrontare, quasi impossibile da digerire, sicuramente indimenticabile: al centro c’è la disabilità, la “diversità”, il racconto del calvario di chi ha la “sfortuna” di nascere malformato, le sofferenze, l’odio, le paure e le ansie, ma anche il coraggio, la determinazione, la voglia di rivalsa, l’altruismo e la capacità di amare ed essere amati. Un libro scritto col disordine che regna in un’anima satura di afflizione e dubbi, di rimpianti e complessi, per arrivare a risposte troppo a lungo agognate.



Devo trattenere il passato con le dita, per non dimenticare mai da dove provengo, ma lasciare che il resto del corpo fluttui nell’aria e trovare in essa una nuova identità.



Isabella si ritrova a ripercorrere a ritroso la sua esistenza dopo aver appreso una notizia scioccante. Da Boston ci conduce a Parigi, dove ha trascorso molto tempo al nosocomio Saint Victor, prima come paziente, poi come tirocinante, e dove ha incontrato Jack.



Un amore così non può essere umano.



Una “relazione” anomala, nata in circostanze biasimevoli e senza illusioni sul futuro, tenuta insieme dalla comune preoccupazione per Alice, figlia di Jack, ricoverata al Saint Victor per la stessa malformazione di Isabella. Un tragico scherzo del destino che porterà quest’ultima a doversi finalmente confrontare coi suoi demoni.



...mi aggrappavo al passato, con quella futile speranza che prima o poi sarei tornata indietro ed avrei avuto di più.



Un lungo cammino disseminato di insidie e pene senza una fine apparente: questa frase può ben riassumere il contenuto di queste pagine. Tuttavia, come il sole torna sempre a splendere sulla scia della tempesta, così la luce della speranza e della consapevolezza sopraggiunge a rischiarare la nebbia che impedisce di vedere la realtà di noi stessi e del mondo che ci circonda.



Questo corpo che si è piegato al male, per poi risollevarsi, è solo da santificare con quell’amore di cui solo adesso mi sento pervasa.



Consigliato a tutti, per la preziosa lezione di vita che impartisce!



La vita è imprevedibile, niente è esente dal cambiamento e ad ogni svolta che si incontra, una sorpresa ignota ci attende, pronta ad attaccarci o a redimerci, a seconda un po' del caso, un po' del destino, per chi ci crede.

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