Titolo: Élite
Autore: Laurelin Paige
Editore: Amazon Publishing (3 ottobre 2019)
Giudizio: 💗💗💗💗
C'era una volta Sabrina Lind, una ragazza povera e bellissima, che aveva un sogno: voleva far parte dello scintillante mondo dei ricchi, un Élite che, grazie alla sua borsa di studio ad Harvard, poteva osservare abbastanza da vicino, affascinata e irresistibilmente attratta dallo scintillio dell’esistenza dorata dei privilegiati, e in particolare da uno di loro, Weston King, bello, solare, inavvicinabile. Quello stesso mondo tanto agognato una sera cerca di fagocitarla, masticarla e risputarla fuori a pezzi a causa di una brutale aggressione sessuale posta in atto da uno di quegli stessi rampolli privilegiati. Da quell'incubo viene salvata non dal cavaliere dalla splendente armatura di cui lei cercava disperatamente di attirare l'attenzione, ma da quello con l'anima oscura e il cuore nero, quello ben più affascinante e perverso da cui, scoprì in seguito, avrebbe dovuto stare alla larga, il tenebroso ed enigmatico Donovan Kincaid, assistente di uno dei suoi professori. Dieci anni dopo i fatti che le hanno sconvolto la vita e l’hanno costretta ad abbandonare il sogno di laurearsi ad Harvard, quel mondo scintillante e pericoloso torna a scontrarsi con la sua esistenza e la travolge una volta per tutte. Il biondo cavaliere ora l'ha finalmente notata: è proprio Weston che la riporta indietro nell’Élite, proponendole il lavoro che ha sempre sognato, ma Donovan, il cavaliere oscuro, è sempre lì, al suo fianco, che la osserva nell'ombra. Sarebbe facile per Sabrina concedersi finalmente il sogno di una vita, ma perché invece di correre verso la luce è così irresistibilmente attratta dalle tenebre?
Recensione
Cos’era una ragnatela, dopotutto, se non un sottile intreccio di fili
di seta? Ora che ero finita dentro una trappola, tuttavia, la sua presa era
meno che fragile. Non sarei andata da nessuna parte finché lui non mi avesse
liberata. In qualsiasi momento, avrebbe potuto decidere che non era più
interessato a banchettare con la sua preda e mi avrebbe tagliato fuori dalla
ragnatela.
Ma ormai ero troppo avvolta nelle sue spire per fuggire illesa.
Le mie ali si sarebbero strappate.
Mi avrebbe distrutta.
Élite è quel
genere di libro a cui devi essere preparata prima di azzardarti a leggerlo. Non
è una storia tranquilla, ma è perversa e rude, dove il protagonista non è il
cavaliere in armatura bianca pronto a salvarci e il cuore della protagonista
non è limpido e innocente come ci aspetteremo.
E se fin qui vi starete dicendo: vabbè, sarà il solito
stronzo buono, e lei quella dura ma dolce… No. Non intendo questo. Intendo che Donovan Kincaid è prepotente, manipolatore,
crudele, ossessivo. E Sabrina Lind è sua totale sottomessa, sia
in termini di violenza che d’amore.
Volevo scappare. Volevo restare. Avevo bisogno di fuggire, ma avevo
anche bisogno di lui. Avevo bisogno di lui con ogni fibra del mio essere.
Sabrina è una donna che si trascina dietro un dramma subito
da adolescente, dramma da cui è stata salvata (anche se in intenzionale ritardo) da Donovan (e già qui dovreste capire che il tizio non è per niente il classico
ragazzo-eroe). Donovan era il giovane assistente del professore della
ragazza, ad Harvard, e che, da quel giorno, diventerà la sua valvola di sfogo
per trasformare l’incubo in sogno.
Scopre infatti di
essere attratta dalla violenza, dall’oscurità, e trova la stessa fiamma nera
solo e soltanto in Donovan, il quale non si farà problemi ad accenderla e
trasformarla in incendio in qualsiasi momento. Per poi spegnerla con una
secchiata di acqua gelida ogni santissima
volta, perché lui “non ha relazioni”.
Mi chiedevo cosa ci fosse di sbagliato in me dal momento che volevo che
Donovan inscenasse questo evento terribile di cui ero stata vittima. Mi
domandavo perché mi piaceva che fosse rude e crudele e selvaggio. Perché questo
mi eccitasse dannatamente tanto.
Donovan è rimasto scottato
da una sua precedente storia, l’unica che abbia mai avuto, con una ragazza
morta proprio per colpa della sua ossessione e di questo lui non si perdonerà
mai, e farà di tutto per non ripetere l’accaduto. Per controllare la sua
ossessione, quindi, sono escluse le relazioni amorose con le donne e cercherà
di farlo capire a Sabrina in tutti i modi brutali e crudeli che conosce.
Però ti voglio dire,
caro Donovan, che se vuoi spingere una donna nelle braccia di un altro, non la
cerchi in continuazione per molestarla, non la controlli, non la stalkereggi.
Proprio dei pessimi metodi per uscire dalla testa di qualcuna!
L’autrice non è da meno dei suoi personaggi, infatti lo
stile narrativo è crudo e reale, senza mezzi termini. Per la prima volta, porta
in superficie un tema che, per chi meno per chi più, ognuno custodisce nei suoi
pensieri più nascosti. Perché tutti nascondono fantasie che tirano fuori solo
quando sono soli, di cui magari si vergognano e di cui hanno difficoltà a
trovare un partner con cui condividerle.
“Vuoi dire perché io la smetta. La smetta di dire e fare cose che forse ti mettono a disagio, ma che ti fanno sentire viva per
la prima volta dopo anni. Però, sai qual è il problema? Quello che tu vuoi
fermare veramente non sono io, ma le reazioni che ti suscito. E quelle non se ne andranno cercando risposte su
internet, bevendo o facendo stupide conversazioni. E non importa quante volte
ripeterai queste menzogne a me o a te stessa, non cambierà il fatto che si
tratta esattamente di questo. Di
menzogne”
Sabrina, sotto questo punto, non ci nasconde niente. È un libro aperto e ci trascina con lei nelle
sue insicurezze, nelle sue paure, nei suoi desideri. Per questo il lettore
verrà coinvolto da lei, imparerà a volerle bene e si infurierà quando la vedrà
farsi trattare da tappetino. Cosa che accadrà SEMPRE.
Cosa poteva farmi? Che domanda difficile. Avrebbe potuto torturami
davanti a una folla intera e nessuno l’avrebbe notato. Mi torturava anche
quando non eravamo nella stessa stanza,
e lo sapeva bene.
Molto intrigante anche la storia nella storia, e cioè quella
di due personaggi minori: Weston e Elizabeth. Due anime libere costrette a
fingere un matrimonio e, soprattutto, costretti a fingere di sopportarsi.
Divertentissimi i loro punzecchiamenti e totalmente scontato che, il libertino
Weston, ha finalmente trovato pane per i suoi denti! E poverino, meglio così
che essere la seconda-chiaramente-scelta
di Sabrina, che ha due prosciutti a forma di Donovan su gli occhi e non vede
altro!
Eppure, se fin qui il tappetino è sembrata-chiaramente-Sabrina,
mi sento di dover spendere una parola anche per Donovan: è lui il vero
tappetino perché, contro tutto quello che dice e che fa, contro tutti i buon sensi che gli scampanellano nel
cervello, è sempre lui che non se ne va
mai, anche quando Sabrina pensa di aver chiuso con lui, è lì nell’ombra che la
controlla e aspetta solo di balzare di nuovo nella sua vita.
Il consiglio che mi sento di darvi è: preparatevi a leggere una storia dove, ad ogni angolo, spererete di
vedere un miraggio di gentilezza nel cuore del protagonista e, anche quando vi
parrà di scorgerla, sarà presto calpestata sotto i brutali calci delle sue
scarpe costose. Iniziate il libro preparando il vostro cuore ad essere maltrattato, ma confidando che tutto si risolva
verso il meglio nel secondo volume!
“Non avrei voluto
accorgermi di te” disse così piano che fu quasi un sussurro. “E ora non so come
smettere”
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