Recensione
Finalmente siamo giunti al (a quanto sembra) penultimo capitolo della saga The Saints col volume dedicato al quarto
Hot Holes, ovvero Trent, il cascamorto del gruppo (anche se gli altri non mi parevano di certo dei santi...), il
ragazzo povero che è riuscito a raggiungere la vetta dei big Money grazie
all'aiuto dei suoi amici, quello “buono” ma “incosciente” al punto da mettere
incinta una prostituta e ritrovarsi improvvisamente padre di una bambina di
quattro anni.
Bambina che ora deve gestire tutto da solo.
E che sarà mai, direte voi, gestire una bambina quando si è
miliardari e si può contare su qualsiasi babysitter esistente a Todos Santos?
Purtroppo la faccenda è complicata poiché, forse a causa
dell'abbandono da parte della madre, Luna, la figlia di Trent, ha sviluppato
una sorta di "auto-mutismo" e si rifiuta di parlare o sorridere o
comunicare in qualunque modo con chiunque. Si veste di nero e l'unico rapporto
"amichevole" che ha formato è con la sua psicologa, nonché amante di
Trent.
Ma Trent ha anche un'altra croce da gestire... E cioè: un adolescente. E neanche un adolescente
qualunque... La figlia del nuovo socio della sua azienda! L'uomo che lui stesso
odia a morte e che a sua volta odia
lui a morte.
La ragazza in questione si chiama Edie Van Der Zee, ha
diciotto anni, ama il surf, e anche lei
odia suo padre!
Capiamo infatti già dalle prime pagine che il suo rapporto
col genitore è alquanto inesistente. Il signor Van Der Zee sembra avere
qualcosa con cui ricattare Edie e tenersela alla propria mercé, ed inoltre la
madre di Edie soffre di una grave forma di depressione proprio a causa del
marito e della sua infedeltà, ed è la figlia che deve ogni giorno occuparsi e preoccuparsi
che la donna non commetta qualche sciocchezza.
Dopo il suo rifiuto di allontanarsi da Todos Santos per
frequentare il college, il padre obbliga Edie ad entrare come sottospecie di
segretaria nella sua azienda col fine di usarla per carpire informazioni a
Trent, ed estrometterlo finalmente dagli affari.
Tra Edie e Trent è colpo di fulmine immediato, specialmente
da parte di Trent, e qui mi è caduto il pero perché queste cose... Vi prego. Basta credere ai principi
azzurri colpiti da Cupido!
Soprattutto con un personaggio (letto e riletto) come Trent, che se la fa con chiunque gli respiri
accanto, ma senza neppure conoscerla diventa un pesce lesso per una ragazzina
qualunque!
Fortunatamente la scrittura della Shen è super scorrevole e
intrigante, e invoglia a continuare la lettura (a differenza di molti altri
Young Adult).
Devo dire che ha
aiutato molto anche il mondo creato
attorno ad entrambi i protagonisti, con i loro drammi, i loro segreti, tutti da
scoprire.
Il segreto di Edie si intuisce abbastanza facilmente fin
dall'inizio, però riesce comunque a lasciare al lettore quel brivido di arrivare all'attesa
rivelazione finale.
La caratterizzazione
dei personaggi possiamo dire che, da un lato, mi è piaciuta, mentre dall’altra
l’ho trovata troppo “forzata” per giustificare l’intera storia. Trent che è
sempre stato dipinto come quello più "buono" all'interno del gruppo
degli HH, qui pare la fotocopia di Vicious con qualcosa di Dean. Diventa un
uomo arrogante, che tratta male le donne come l’ultimo degli stereotipi YA (No sentite, quando ho letto che 'non
baciava' nessuna perché tutte troppo indegne, stavo per chiudere il libro); non
si sa il suo “amichetto laggiù” che poteri magici abbia; e il suo rapporto con
Edie è possessivo e scurrile e cattivo
come quelli di Dean e Vicious con le loro donne.
Io farei una breve pausa di riflessione su questo punto:
come fanno dei personaggi così ad
avere amici (che addirittura ritengono fratelli)
se le uniche parole che si rivolgono tra loro sono 'fottiti' 'va al diavolo'
'non sono affari tuoi'?
E come fanno a trovare una pazza che li sposi se con loro si
comportano da uomini cavernicoli pazzoidi, abbastanza violenti, taanto scurrili, e se la menano in modo
esagerato decantando "dopo di me
sarai rovinata"?
La tua mente e mia.
Seriously??
Edie e Luna invece mi sono piaciute molto (certo, tralasciando la parte di Edie
innamorata dopo due secondi!). Edie è una tipa tosta, affronta i problemi
con grande risolutezza e non si lascia andare a pianti inutili. Luna è una
bambina misteriosa, che ha tanto da raccontare ma che non riesce ad esternare,
e si nasconde dietro vestiti anonimi e tanto imbarazzo, ma al tempo stesso è
ironica e arguta.
Elementi di forza così si perdono dietro l’esagerazione
che si è voluto dare ad un personaggio che è uscito copia-incollato ai due precedenti. Un personaggio che invece
poteva regalarci tanto, raccontando del suo passato “povero e umile”, conquistandoci
con una personalità più "amichevole", più "buona”, proprio come
ci era stato presentato da adolescente.
Il rapporto “professionale” tra Edie e Trent è chiaro fin da
subito: Trent è a conoscenza del perché Edie sia stata assunta dal padre; ed
Edie gli dice chiaro e tondo che obbedirà agli ordini del genitore. Nonostante
ciò si abbandonano entrambi alla passione, consapevoli che alla fine si
tradiranno e affosseranno a vicenda.
Il mio cavaliere oscuro dall’armatura ammaccata, che mi aveva permesso
di insinuarmi nelle crepe della sua corazza e di mettermi lì comoda, pur se
sapeva ciò che io rappresentavo in realtà. Il cavallo di Troia.
Un altro passo su cui stavo chiudendo il libro è stato il
rapporto di Edie con Luna. Penso avrete
già capito il mega stereotipo che sta per arrivare! Luna è un personaggio meraviglioso
di cui avrei volentieri approfondito di più, e ho un po' sofferto nel leggere
il prevedibile "Edie riuscirà
nell'impossibile impresa di fare smuovere la bambina dal suo mutismo”.
Fortunatamente questa “smielata” non è stata troppo esasperata
da parte della Shen, e quindi anche se un po’ banale non si è usciti totalmente
dai binari della realtà.
Scadalous si riconferma sicuramente un’eccellenza della penna “sporca”
della Shen, ma che non mi ha conquistato per le due pecche del “colpo di
fulmine senza motivo” e del troppo abusare dello stereotipo di personaggio “alla Vicious.” Che va bene una volta,
ma alla terza anche meno!
L’amore annienta. Per me non erano semplici parole. Avevano un peso, un
odore e un colore alterato che non sbiadiva mai.
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