martedì 29 marzo 2022

Recensione: Nel segno della vespa - Deborah Fantinato

 




Titolo: Nel segno della vespa
Autore: Deborah Fantinato
Editore: Literary Romance (11 gennaio 2022)
Giudizio: ðŸ’—💗💗💗💗

Bess Cooper è una giovane e brillante insegnante di Storia all’Università di Firenze, città che ama e di cui è un’esperta conoscitrice. Bradley Lewis è un aitante chirurgo fetale al King’s Hospital di Londra. Due mondi lontani che finiscono per condividere lo stesso tetto… La condivisione “forzata” in un suggestivo cottage nel sud dell’Inghilterra fa scattare la scintilla tra Bess e Bradley, una scintilla estiva che profuma di mare e temporali improvvisi, ma quella che sembra essere una fugace storia d’amore, finisce col rincorrersi tra Firenze e Londra. Un racconto romantico, intriso di arte e storia nel quale l’amore rinascimentale di Simonetta Vespucci, musa di Botticelli, e Giuliano De Medici, fratello di Lorenzo il Magnifico, finisce per intrecciarsi con la vicenda di Bess e Bradley.





Recensione

Nessuno è felice solo con sé stesso. Abbiamo tutti bisogno di qualcuno.

 

 

In viaggio tra passato e presente, tra pagine di storia e capolavori artistici, una storia struggente dove l’amore s’intreccia col destino in un quadro meraviglioso quanto sconvolgente.

Bess Cooper è un’insegnante di Storia all’Università di Firenze e una guida turistica nel tempo libero. Ama la città italiana dove si è trasferita da adolescente dopo il divorzio dei suoi e, anche se spesso torna a Londra dal padre, non potrebbe vivere altrove. Presasi alcuni giorni di ferie, si reca al cottage nel Dorset dell’amica Hope, per ritagliarsi un po' di tranquillità in piena solitudine. Peccato che arrivata lì, a causa di una dimenticanza dell’amica, trovi la casa occupata dal chirurgo fetale Bradley Lewis, affascinante e gentile. Lui le propone di condividere il cottage e lei accetta. Ma quei giorni cambieranno per sempre la vita di entrambi.


 

La mente le diceva che non era possibile innamorarsi in pochi giorni, ma il cuore era di tutt’altra opinione.

 

 

Bradley e Bess cercheranno di soffocare i loro prepotenti sentimenti, impossibili da assecondare per la distanza e le circostanze avverse, eppure arriveranno al punto di non poterlo più fare. Perché il vero amore trova sempre il modo di valicare gli ostacoli…

 

 

Aveva stravolto la sua vita per correrle incontro, senza nemmeno avere la certezza di poterla avvicinare; aveva messo in pausa il suo mondo per stare con lei.

 

 

Nella cornice della splendida Firenze, i due si troveranno a ripercorrere le tappe di un’altra storia d’amore, quella tra Simonetta Vespucci e Giuliano de’ Medici, una storia “proibita” per lo status di donna sposata di lei, che tuttavia non impedì ai loro cuori di appartenersi.

 

 

Se rinunciassi a lui, sarei condannata a una vita di dolore. Voglio amarlo, anche a costo di bruciare per sempre tra le fiamme dell’Inferno.

 

 

Due legami forti e intensi, costellati di paure, dubbi e impedimenti, che si consolidano sotto il caldo sole fiorentino tra palazzi e piazze intrise di Storia, e che trovano coronamento nelle sublimi opere di Sandro Botticelli. Due legami che sfidano le leggi del tempo e persino quelle della morte.

 

 

Continuerò a cercare il vostro sguardo e, dall’Alto, vi amerò ancora.

 

 

Un romanzo bellissimo, delicato e pungente come una rosa, commovente e doloroso eppure sorprendente e vivido come una pittura rinascimentale. Un romanzo “alla Nicholas Sparks”, dove i sentimenti e le emozioni diventano veicoli di un inno alla rinascita e alla speranza, un invito a fidarsi del proprio cuore e a non chiuderlo mai. Un romanzo appassionante, ricco di colpi di scena, dal finale forse un po' indigesto, che riesce però a lasciare un indelebile segno nell’anima del lettore.

 

 

...lascia che attraversi le vie del tuo cuore.

 

 

Consigliato a chi adora i racconti “storici” colmi di romanticismo e suspense!

 

 

L’unica cosa che voglio è stare con te, del resto non mi importa.


martedì 22 marzo 2022

Recensione: A touch of darkness - Scarlett St. Clair

 




Titolo: A touch of darkness
Autore: Scarlett St. Clair
Editore: Queen Edizioni (14 febbraio 2022)
Giudizio: 💗


Amare il dio degli inferi è proibito.

Persefone è la dea della primavera, ma solo di nome. La verità è che, sin da quando era bambina, i fiori si avvizziscono non appena lei li tocca.
Dopo essersi trasferita a Nuova Atene, la ragazza finge di essere una semplice giornalista mortale, in modo da poter vivere una vita senza troppe pretese.
Ade, il dio dei morti, ha costruito un impero del gioco d’azzardo nel mondo dei mortali, e si dice che le sue scommesse preferite siano quelle irrealizzabili.
Dopo un incontro con Ade, Persefone si ritrova a stringere un patto con lui, ma le sue condizioni sono impossibili: Persefone dovrà creare la vita negli Inferi o perderà per sempre la sua libertà.
Questa scommessa, tuttavia, non si limiterà soltanto a smascherare il fallimento di Persefone come dea. Infatti, mentre lei cerca di coltivare i semi che le ridaranno la libertà, sarà l’amore per il dio dei morti a crescere… Ed è proibito.





Recensione

Se stai cercando un buon romanzo ispirato alla mitologia greca, un fantasy intrigante con quel pizzico di romance che non guasta mai, con protagonisti cazzuti e interessanti, una trama avvincente e avventurosa… questo è decisamente il posto sbagliato dove trovarlo!

 A Touch of Darkness è un mix fra Cinquanta Sfumature e After, solo con una “componente” “”fantasy””.  La narrazione è ambientata a Nuova Atene, che dal nome sembra riferirsi ad una città della Grecia, ma chi  può dirlo? Le “descrizioni” dell’autrice di certo non ci delucidano in merito. Gli dei dell’Olimpo vivono tranquillamente tra gli umani, qui, e alcuni di loro gestiscono dei locali molto esclusivi  e molto ambiti, tanto che per entrarci c’è bisogno di prenotarsi addirittura con anni d’anticipo! Tra questi, troviamo il Nevernight, il night club di Ade, il dio dei morti, dove molti umani vi si recano per scommettere la propria anima col dio in cambio di amore, soldi o salute. Chi non vince la scommessa scelta da Ade, in un preciso tot di tempo, finisce dritto dritto nell’Oltretomba.

È ciò che capita, inconsapevolmente, a Persefone, la nostra simpatica protagonista. Lei è la dea della Primavera, ma senza alcun potere, anzi: al tocco delle sue dita, qualsiasi pianta avvizzisce e muore. Sua madre, la dea Demetra, l’ha sempre tenuta prigioniera nella sua serra, essendo una donna psicopatica, possessiva e malata di controllo.  Tuttavia, Persefone ha ottenuto da lei il permesso di poter studiare all’università di Nuova Atene, dove da poco ha anche uno stage in una testata giornalistica e condivide un appartamento con un umana di nome Lexa (il cui unico scopo nella trama è trascinare Persefone alle feste). Demetra, tuttavia, continua ossessivamente a spiare e tenere sotto controllo la figlia, imponendole rigide regole tra cui: non entrare mai in contatto con Ade. E Persefone cosa fa? Va al night club di Ade!

Gli dei ci vengono descritti come esseri dotati di corna… e basta. Questa è la loro unica caratteristica che li differenzia dagli umani (a parte i poteri, quando talvolta l’autrice se ne ricorda!). Persefone nasconde le sue grazie alla magia della madre, così da passare agli occhi di tutti come una semplice ventiquattrenne.

Come avrete tutti intuito, al Nevernight Persefone stringe, sotto inganno, un patto con Ade che la sfida a creare della vita nell’Oltretomba o lei stessa vi resterà prigioniera per sempre. Inizia così il loro “rapporto”, dove Ade è da subito innamorato cotto e stracotto, vizia e coccola Persefone in ogni occasione; Persefone lo insulta per il suo modo di “stringere patti” con gli umani,  scrive male di lui nei suoi articoli giornalistici, pretende di conoscerlo meglio di chiunque altro ( “Beh, chi sono io per dirlo? Conosco Ade solo da secoli e tu… da un paio di mesi.”) ma non perde alcun secondo per sbavargli addosso e ad essere possessiva e gelosa… Insomma, due ragazzini alle medie, altro che dei dell’Olimpo!

La trama è davvero solo questo: Persefone che ogni tanto va all’Oltretomba ad innaffiare il suo giardinetto (per far crescere la vita); Persefone che accusa Ade dei suoi contratti; e lui che “cambia” per lei, e le rivela anche i motivi (ovviamente nobilissimi!) per cui fa quello che fa; e tanto sesso.

Per il resto è tutto un grandissimo no-sense:

  •       che fine fa la pazzia di Demetra? Ci viene descritta come una che tiene sotto strettissima sorveglianza la figlia, sa pure quante volte Persefone va in bagno, ma non la sgama mai quando va da Ade (ovvero sempre)?? In più, ad un certo punto partecipano tutti ad un gala, Demetra, Persefone e Ade, in cui i due ballano insieme e lui dichiara al mondo intero il suo interesse per la protagonista, …e Demetra niente?? Soltanto sul finale la facciamo svegliare??
  •       Il ruolo di Afrodite che compare solo negli ultimi capitoli per rivelare, così dal nulla, una “scommessa” sua e di Ade a Persefone… con il solo scopo, dell’autrice, di seminare quel poco di zizzania prima del lieto fine… No comment.

Inoltre , cara St. Clair, se vuoi scrivere un romanzo zozzo, almeno impegnati un po’ di più con le descrizioni e le ricerche!

Ma la tragedia è che stiamo parlando di una serie, una serie! Come si possa sviluppare una storia in ben quattro volumi, quando non esistono né nemici, né sottotrame, né guerre, né intrighi… è davvero surreale.

 

 



martedì 15 marzo 2022

Recensione: Un cuore al buio. Kafka - Manuela Cattaneo della Volta, Livio Sposito

 




Titolo: Un cuore al buio. Kafka
Autore: Manuela Cattaneo della Volta, Livio Sposito
Editore: Brioschi (17 febbraio 2022)
Giudizio: 💗💗💗💗💗

Questo libro racconta di cinque donne che hanno trovato il coraggio di amare un uomo terrorizzato dall’amore. Felice, Grete, Julie, Milena, Dora: personalità molto diverse l’una dall’altra, ma tutte dal cuore generoso, impegnate nella vita privata e sociale, intelligenti e curiose. Attratte dall’uomo e dallo scrittore, nessuna di loro è riuscita a legarlo a sé. Lui, Franz Kafka, le ha desiderate e respinte, persino dissuase dall’amarlo, esibendo di volta in volta le sue nevrosi, il difficile rapporto col padre, la religione, la malattia, ma soprattutto la forza totalizzante della letteratura. E loro hanno lottato senza resa, tanto da riuscire a guardare in fondo al buio che si annidava dentro di lui, un buio che gli ha sempre impedito di abbandonarsi all’amore. Nessuna gli ha portato rancore per questo, perché nonostante lui si definisse “freddo, insensibile ed egoista”, aveva dimostrato di voler vincere i suoi timori. Questa è una storia romanzata: seguendo le tracce di testimonianze scritte, tutte vere, gli autori hanno interpretato le emozioni e i sentimenti raccontando cosa hanno provato, sentito, le donne di Kafka, nella speranza di avvicinarsi alla più vera verità possibile.





Recensione


Non si può sfuggire a sé stessi. È il destino.



Franz Kafka è sicuramente uno dei più brillanti scrittori del panorama letterario con le sue opere per lo più fondate sull’insensatezza e la precarietà della vita, in cui dolore e crudeltà la fanno da padrone. Ma chi era davvero Franz? Chi era l’uomo che impugnava la penna da cui sono sgorgati capolavori immortali? Era un essere umano come gli altri, con una propria personalità, proprie fragilità e demoni da combattere, paure, o meglio, PAURA, di cui lui andava ironicamente fiero.



 

La paura è forse la parte migliore di me. [..] Che cosa, infatti, si potrebbe trovare in me di tanto degno d’amore? La paura però è degna d’amore.



Viene descritto da chi l’ha conosciuto come un individuo gentile, premuroso, paziente, rispettoso, attento agli altri, “profondamente buono e sincero”, quanto rigoroso e severo con le sue creazioni d’inchiostro, che riteneva lo scopo principe della sua esistenza. Scopo dinanzi al quale anche i rapporti con le donne passavano inesorabilmente in secondo piano.



Kafka non voleva rinunciare alla sua esigenza di vivere «in modo fantastico solo per il mio lavoro».



Ammalatosi di tubercolosi, malattia che lo costringeva a frequenti soggiorni “curativi”, si dedicò ancora più alacremente alla scrittura, consapevole e per nulla spaventato dalla fine incombente, che gli conferì invece una sensibilità ed un rigore spirituale quasi incredibili coi quali poté vedere il mondo “con una tale chiarezza e precisione da non poterlo sopportare, da doverne morire”. Riteneva il suo essere vivo una colpa da espiare, giorno dopo giorno, e lo scrivere era il suo modo di “chiedere scusa”, un compito che svolse fino all’ultimo attimo possibile.



Franz scrisse fino a due giorni prima di lasciarmi. Non poteva già più parlare: ed ecco novelle, appunti, idee, lettere e bigliettini per comunicare con ognuno di noi.



A causa di questi ragionamenti estremi, le sue relazioni erano destinate a risolversi inesorabilmente quando dallo scambio epistolare si passava agli incontri e ai progetti comuni. L’innamoramento, la ricerca della felicità erano per lui un mezzo di evasione dalla colpa da espiare: anche se provava sentimenti forti, ne temeva il vincolo, e malgrado le sue buone intenzioni, non riusciva a liberarsi dalle catene che lui stesso si era eretto intorno.



Era il suo destino scontentare tutti. Egli se ne addolorava ma non poteva opporsi a quel destino che con la sua mente aveva costruito.


Un uomo terrorizzato, letteralmente. Che nell’amore vedeva o credeva di vedere una prigione.



Solamente negli ultimi anni della sua vita Kafka trovò il coraggio di mettere da parte i suoi “tormenti” e andò a convivere con Dora Diamant a Berlino. Un periodo sereno, con momenti felici ed altri meno, ma che sicuramente lo portò a condividere anche la sua attività letteraria con un’altra persona, cosa impensabile precedentemente.



Vivo nella certezza, e non perché me lo disse anche Franz, ma perché lo sentii allora e dopo, che lui vide qualcosa in me, qualcosa di più grande di noi due, vide in un lampo, o magari nella mie mani chissà, il nostro futuro, il mondo con noi due insieme, uniti.



Attraverso testimonianze scritte, rigorosamente vere, il libro dà voce a cinque donne (Felice, Grete, Julie, Milena e Dora) che hanno amato un uomo che aveva paura d’amare. Impegnate socialmente, indipendenti, intelligenti e forti, queste donne hanno combattuto per aiutarlo a squarciare il velo oscuro che ammantava il suo animo, lasciandolo senza rancore alcuno quando erano costrette ad arrendersi. Un libro interessante, appassionante e sorprendente che mira a far conoscere il Kafka uomo al posto del Kafka scrittore, per poter comprendere meglio il naturalismo, la sofferenza e l’angoscia di cui sono impregnate le sue opere. Un libro che commuove e al tempo stesso dona speranza, la speranza che l’amore possa nascere e fiorire colorando almeno un po' anche il giardino arido di un cuore “al buio”!



Mi appagava la convinzione che Frank mi aveva dato tutto ciò che poteva darmi. Se una persona ha solo una mano e ti regala le sue cinque dita, non puoi chiedere di più.

 

martedì 8 marzo 2022

Recensione: Come corde di chitarra - Anna Bells Campani

 




Titolo: Come corde di chitarra
Autore: Anna Bells Campani
Editore: Sperling & Kupfer (8 febbraio 2022)
Giudizio: ðŸ’—💗💗💗💗

Dopo che lei e suo fratello si trovano in grave pericolo, Riley, una giovane australiana, decide di scappare e andare lontano. Si rifugia quindi a Londra dove, per volere della sorte, incontra il misterioso e irresistibile Liam, un musicista bello e dannato, dalla voce sensuale. Pur nel bel mezzo di mille ostacoli e insidie, tra i due la passione divampa come un incendio, che ben presto si trasforma in amore. Tuttavia, i segreti e le differenze tra Riley e Liam rischiano di diventare insormontabili, facendo naufragare il grande sentimento che li unisce. Il destino avrà in serbo per loro un lieto fine?





Recensione


Non smetterò di amarti per il nome che porti.



“La leggenda narra che uomini e donne vengono al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo unisce indissolubilmente due anime gemelle, due amanti, due persone destinate a vivere insieme. Non importa la distanza, non importa l’età, la classe sociale o altro, è un filo che lega due anime per sempre. Questo filo rosso è lunghissimo, indistruttibile e serve a tenere unite le due persone che sono destinate a stare insieme per sempre. Il problema è che, essendo molto lungo, spesso si aggroviglia e crea intrecci strani e nodi che causano qualche difficoltà alle due anime destinate a congiungersi.”: in queste righe è racchiusa l’essenza di questo, a mio avviso, CAPOLAVORO “romance”!.

Una storia struggente, dolorosa e graffiante, intrisa d’irrefrenabile passione e prepotenti sentimenti, di rabbia cocente e buia disperazione, un mix d’emozioni che trova nelle note di una chitarra la perfetta colonna sonora.



Io e Riley avevamo fatto l’amore, ci eravamo sfiorati, amati, morsi e graffiati, soltanto suonando a pochi centimetri di distanza.



Riley Davis è ufficialmente una videoreporter di Canberra, in Australia, ufficiosamente una delle migliori hacker al mondo insieme al gemello Rick. A causa dell’ultimo “lavoro”, oltremodo pericoloso e rischioso, quest’ultimo viene arrestato dal padre poliziotto George, che li odia entrambi a morte, mentre Riley riesce a fuggire con una nuova identità a Londra, città adorata dalla madre Kaori, scomparsa sei anni prima.

Il giorno del suo arrivo viene calamitata in un pub da una voce che canta ed incontra il chitarrista Liam. Da subito tra di loro scatta qualcosa di assolutamente imprevedibile eppure innegabile, più forte degli ostacoli che dovrebbero tenerli lontani.



Ormai siamo troppo vicini, troppo incastrati per riuscire a tornare singole persone.



Tutti e due infatti sono fidanzati e la ragazza rimarrà nella capitale inglese soltanto per poco. Oltretutto Liam non sa chi lei è in realtà e la terribile situazione  in cui si trova invischiata.



Devo salvare entrambi da questo terribile errore.



Un libro intenso, frenetico, sconvolgente, commovente e sorprendente, uno spartito dal ritmo veloce ma profondo, una canzone dalle parole taglienti ma indimenticabili. Un libro che narra d’amore e sofferenza, di coraggio e altruismo, di bugie e verità, di sbagli e segreti, di sacrificio e perdono. Un libro che vede una madre ed una figlia percorrere il medesimo sentiero del destino tracciato dal “filo rosso”, un tragitto irto di nodi all’apparenza indissolubili.



Riley aveva troppi casini da risolvere con sé stessa per poter essere Claudia, la ragazza di cui Liam si era innamorato. Doveva essere Riley e doveva esserlo da sola.



Sullo sfondo dell’incredibile melodia combinata del pianoforte e della chitarra, i due protagonisti si vedranno costretti a lottare contro tutti e soprattutto contro sé stessi sulle ali di un amore che non conosce confine di tempo e spazio. Un amore bellissimo quanto tormentato, un amore che mette a tacere la ragione e dona un senso nuovo e stupefacente all’esistenza.



Lui riesce a cantare quello che sono, quello che provo.


Ho bisogno di Riley accanto per poter sentire il suono di casa mia.



Una lettura davvero consigliatissima agli animi romantici, che toglie il fiato per la minuziosa descrizione degli stati d’animo dei personaggi, sia principali che secondari, e per la dolcezza ed insieme l’urgenza del rapporto tra Riley e Liam, rapporto che farà sciogliere in lacrime anche i più cinici.

I miei più sinceri complimenti all’autrice per la sua bravura stilistica e narrativa!



Ti amerò ogni volta che sentirò una canzone, ogni volta che sentirò il suono di una chitarra, ti amerò ogni volta che mi guarderò allo specchio la mattina, perché mi basterà guardare me per vedere anche te.


martedì 1 marzo 2022

Recensione: Un Cupido fuori programma - Noemi N.

 




Titolo: Un cupido fuori programma
Autore: Noemi N.
Editore: Blueberry Edizioni (29 novembre 2021)
Giudizio: 💗💗💗💗💗

Alice Moreau ha appena compiuto trent'anni, vive a Parigi, ha una sorella che adora, dei genitori premurosi che le vogliono bene e lavora come accompagnatrice turistica presso il tour operator di famiglia. Tutto sembra scorrere liscio… forse troppo. Sente che le manca qualcosa e quel sogno, da troppo tempo sopito, di diventare una scrittrice torna a fare capolino nei suoi pensieri con sempre maggior insistenza. Le serve però un'ispirazione e quale luogo potrebbe essere migliore di Edimburgo e della Scozia, patria della sua scrittrice preferita, per iniziare una nuova vita? Così, contro il parere di quasi tutta la sua famiglia decide di partire, dandosi tempo un anno per realizzare il suo progetto.
Il Duca Edward Alastair Christopher Wallace IV MacAlpin del Casato degli Alpin ha tutto quello che un uomo possa desiderare: bello, ricco, un castello da favola e un titolo nobiliare. Integerrimo e incorruttibile, non riesce a dire di no soltanto a una persona: sua sorella di appena otto anni.
E se quest'ultima gli chiedesse di assumere come insegnante privata di lingue una ragazza francese un po’ frivola e svampita che si era persa durante una gita nel loro castello? Riuscirà a non accontentarla?
Per il Duca sembra una scelta davvero azzardata, ma qualcosa sembra suggerirgli che si tratti della persona giusta. Sarà stato il suo cuore?
Alice e il Duca MacAlpin non hanno davvero niente in comune ma sono entrambi in cerca di qualcosa. E se ci pensasse Cupido a far guardare loro nella stessa direzione?




Recensione

Nessuno può decidere davvero di chi fidarsi o meno, né verso chi aprire il proprio cuore o meno. Succede e basta.


Tra le mura di un magnifico castello scozzese una favola moderna emozionante e singolare nelle sue mille sfumature di colore che tingono di calore e speranza il cuore e l’anima.

Alice Moreau è una ragazza francese di Parigi che, alla soglia dei trent’anni, ha deciso di mollare la sicurezza della sua casa e del suo lavoro nel settore turistico per tentare di realizzare il suo sogno di scrivere un libro per bambini. E quale posto migliore per farlo della Scozia, precisamente di Edimburgo, dove è nata la saga di Harry Potter?

Peccato che dopo un anno, tempo che si era presa di pausa dalla “realtà”, non abbia concluso nulla. Non resta che tornare all’ovile con la coda tra le gambe. Ma una gita  al castello dei McAlpin, dove incontra la piccola Victoria ed il Duca suo fratello, sconvolgerà tutti i piani prestabiliti.



A quanto pare la sfiga che mi aveva maledetto ultimamente ha deviato la sua traiettoria!



Reinventatasi insegnante di lingue per Victoria, si ritroverà a vivere al castello e ad avere a che fare col burbero e “glaciale” Duca, col quale, malgrado il suo essere sexy da paura, non sembra poterci essere altro che reciproca antipatia ed incomprensioni. O è solo lo strato superficiale di qualcosa di più?



…avrei voluto approfondire quelle sensazioni provate durante il famoso ballo…


…è successo qualcosa, qualcosa che non mi aspettavo e che mi ha totalmente spiazzato mandandomi in confusione.



Christopher McAlpin è un uomo riservato e schivo, restio ad aprirsi agli estranei, in particolar modo alle donne, a causa di un doloroso passato. Alice poi è così irriverente, irrispettosa delle formalità cui lui tiene molto, così spiazzante e provocatrice che lo fa impazzire. Nonostante cerchi di evitarla il più possibile, non può però smettere di pensare a lei, e di certo non in termini professionali…



Era da una vita che non provavo queste sensazioni per una donna e forse anche allora non erano così forti, così tangibili, così selvagge.



Due persone agli antipodi che devono convivere civilmente per il bene che li lega alla splendida quanto fragile Victoria. Un valzer d’equivoci e fraintendimenti esilarante, stuzzicante e divertente, una danza a tratti frenetica a tratti lenta che li conduce inesorabilmente ad avvicinarsi e a scoprire sentimenti inaspettati quanto intensi e sconvolgenti.



…non credo di aver mai provato prima un sentimento così totale e destabilizzante per un uomo.


Questa donna è la mia droga. Devo assumerne a dosi quotidiane massicce, non m’importa se andrò in overdose.



Un romanzo “leggero” ricco di colpi di scena e di tematiche importanti e “toste”, come le conseguenze psicologiche della fine traumatica di una relazione, la capacità di lasciarsi andare e di fidarsi, il coraggio di cambiare, il timore di perdere i propri cari, la necessità di affrontare i demoni interiori, la forza di lottare per raggiungere la felicità. Un romanzo scoppiettante, ironico e passionale, ma al contempo tenero e delicato, struggente e “magico”, un cofanetto portagioie di elegante e fine fattura ricolmo delle gemme più disparate che nell’insieme creano un disegno unico e splendente. Un romanzo dove l’amore arriva “fuori programma” a scombinare le vite dei protagonisti per ridipingerle di luce ed indirizzarle sui binari di un futuro inimmaginabile eppure straordinario.



L’unica favola che non mi stancherò mai di scrivere è proprio la nostra.



L’ambientazione è lo sfondo perfetto per una storia dal sapore fiabesco che si riverbera nelle pagine del libro di Alice dando origine ad un parallelismo d’effetto che rende ancora più intrigante la narrazione. Sapiente la scelta e la caratterizzazione dei personaggi secondari, i quali contribuiscono a dare spessore e “pepe” agli eventi, spesso in maniera del tutto inattesa. Complessivamente un piccolo capolavoro del genere “romance impegnato” consigliatissimo per San Valentino (e anche per gli altri giorni) per evadere dalla quotidianità e per non smettere mai di sognare



Ogni più piccola, insignificante scelta che compiamo nella nostra vita può portarci alla conclusione più meravigliosa di sempre.