venerdì 29 gennaio 2021

Recensione: Come il sole all'improvviso - Paola Garbarino

 






Titolo: Come il sole all'improvviso
Autore: Paola Garbarino
Data di pubblicazione: 15 dicembre 2020

Giudizio: 💗💗💗💗💗

Poi era comparsa lei. Come il Sole all’improvviso aveva illuminato il mio buio, facendomi vedere la vastità di quella tenebra in cui mi stavo rintanando.Il teatrale Romeo muore con un bacio. Con un bacio, noi due stavamo rinascendo. Filippo sembra il classico bello e dannato, impressione confermata ogni volta che sul palco recita intensamente ruoli che sembrano scritti apposta per lui, in realtà è un ragazzo segnato nel profondo da un tragico evento che ha deviato il sereno rettilineo della sua infanzia. Iscritto all’università di Dublino grazie al Programma Erasmus, ottiene, a una recita accademica, il ruolo che fu di James Dean in Gioventù Bruciata e conosce Sun, una strana ragazza che si nasconde dietro a un look gotico. Filippo e Sun vivono ai poli opposti del pianeta ma, nonostante le evidenti differenze, cominciano a legare, giorno dopo giorno, fino a desiderare di più. L’attrazione e i sentimenti alla base della loro amicizia, impediscono a Filippo di sospettare che lei nasconda un immenso e sconcertante segreto. Per raggiungere Sun e risvegliare la ragazza di cui si è perdutamente innamorato, Filippo, come l’omonimo principe della Bella Addormentata, sarà costretto ad addentrarsi nei rovi della sofferenza e dei misteri.



Recensione

Ho trovato il mio principe, lui ha trovato me, e ci siamo salvati a vicenda.



Questo romanzo può essere a pieno titolo definito una rivisitazione della fiaba della Bella Addormentata nel Bosco, dove la principessa viene rapita da bambina e, per difendersi dall’orrore, “rimuove” la sua vita precedente, e il principe, malgrado la sua sparizione, non smette di cercarla e di pensare a lei.

Filippo Reali è un ventiduenne di Genova, bellissimo e con uno spiccato talento per la recitazione, ma dall’animo tormentato a causa della misteriosa scomparsa, sedici anni prima, della sua migliore amica d’infanzia Aurora. Erano solo dei bambini, tuttavia tra di loro si era instaurato da subito un legame forte e speciale. Filippo non riesce ancora a superare quel trauma, che lo condiziona e gl’impedisce di legarsi alle ragazze, accontentandosi di avventure mordi e fuggi. Ãˆ consapevole che deve buttarsi tutto alle spalle, che probabilmente Aurora è morta, che deve smetterla di sentirsi in colpa e di punirsi per qualcosa di cui non è responsabile, sia per sé stesso che per i suoi genitori, brave persone che ha fatto tanto penare coi suoi atteggiamenti spesso al limite. Forse la partenza per Dublino col programma Erasmus dell’università può essere l’occasione per voltare finalmente pagina!

Al Trinity College s’imbatte in Sun Gallagher, una strana ragazza sempre vestita di nero con la passione per il cucito. Non è la classica “bellona” cui si approccia di solito, ma ha qualcosa che lo attrae e lo spinge a cercarla contro ogni buon senso. Anche Sun, che crede di non essere capace di legarsi a nessuno, sente nascere inspiegabilmente un sentimento profondo verso Filippo. A causa di un malinteso, iniziano a frequentarsi come semplici amici, pur desiderandosi ardentemente, finché trovano il coraggio di parlarsi apertamente e di cedere all’amore. Amore che dovrà ben presto fare i conti col passato…



Tu sei la concretizzazione di ogni mia preghiera, di ogni mio desiderio, di ogni mio sogno.



Una storia dolce e crudele, buia e luminosa, che vede il dolore e l’angoscia di un’esistenza intera lasciar spazio alla felicità grazie ad una fede incrollabile nonostante l’assaggio brutale della cattiveria umana. Un racconto di rinascita dopo l’attraversamento dell’oscuro “bosco” interiore, di vittoria della vita e della speranza sulle tenebre del male che si annida nel quotidiano.

Filippo e Sun hanno entrambi un pesante fardello sulle spalle di cui non riescono a liberarsi e che influisce negativamente sui loro comportamenti. Piano piano si apriranno l’uno all’altra ed insieme affronteranno i loro demoni, concedendosi di guardare con fiducia al futuro.



Eravamo due creature ferite che, però, unite erano più forti.



Ma, quando pensano di aver definitivamente accantonato paure ed ombre, un’incredibile scoperta darà un senso nuovo agli eventi, cosa che diviene facilmente intuibile dopo la metà della narrazione. Questo rende la vicenda banale e scontata? No, al contrario, le dona quel tocco di magia e tenera impalpabilità tipico delle favole, fa nascere nel lettore la voglia di credere che i miracoli siano concretamente possibili se si ha fede pure se la realtà insegna tutt’altro.



Avevo affermato di non aver mai assistito ad un miracolo, ma questo lo era.



Filippo attraverso Sun ritroverà se stesso superando il trauma infantile che lo perseguita, e Sun uscirà allo scoperto gettando via la nera maschera che usa per nascondersi e si concederà per la prima volta di sognare. E le sorprese non finiscono qui, perché quello che li unisce affonda le radici nel reciproco passato, chiudendo un cerchio ampio sedici anni…



Non sapevo perché avessimo dovuto restare separati tanto tempo, perché tutti avessimo dovuto soffrire così, ma desideravo credere che ci fosse un senso, un senso profondo, un piano infinito, laddove io, con la mia limitata vista mortale, non potevo vedere.



Assolutamente meravigliosa l’ambientazione in Irlanda, luogo “fiabesco” per eccellenza che incanta mente e cuore coi suoi paesaggi mozzafiato e le sue antiche leggende, sfondo azzeccatissimo per una storia che trae spunto da una splendida fiaba!

Consigliato a chi, malgrado tutto, non smette di sognare!


mercoledì 27 gennaio 2021

Recensione: Il discorso delle stelle - Antonio Rubino

 




Titolo: Il discorso delle stelle
Autore: Antonio Rubino
Editore: Emersioni (1 agosto 2019)

Giudizio: 💗💗💗💗💗

Durante gli anni della guerra civile siriana e del terrorismo internazionale, prende forma l’amore tra un ragazzo italiano e una ragazza siriana, tra due esistenze con problemi molto diversi; tra chi è alle prese con il mondo produttivo del benessere, comodo e spietato, che ti spiazza continuamente perché corre troppo veloce, e chi si confronta quotidianamente con la violenza e la morte. È lo scontro tra due culture e visioni del mondo differenti, una storia di amicizia tra popoli, di guerra, che prende una piega del tutto inattesa in uno spettacolare finale. Le vite dei personaggi, movimentate e avventurose, traversate da continui pericoli, sono assimilate ai movimenti degli astri. È un romanzo unico e originale dove ogni capitolo è introdotto da un breve concetto astronomico che trova un parallelismo nelle storie dei personaggi. Personaggi che nell’arco della narrazione mutano le loro relazioni, le loro emozioni e i loro sentimenti alla ricerca di una crescita interiore.




Recensione


Bisogna fare qualcosa


Dall’Italia alla Siria, passando per la Francia, una vicenda in cui l’amore e la speranza compiono piccoli miracoli che rischiarano il buio della guerra e del dolore, come le stelle che da tempo immemore illuminano il cielo.Un romanzo commovente dove s’intrecciano i destini di persone apparentemente agli antipodi per creare una storia unica nella sua complessità e bellezza non convenzionale.

Paolo Basile, ingegnere pugliese trapiantato a Milano, presta servizio sulle piattaforme petrolifere e ama viaggiare per il mondo nei mesi di congedo. Durante un soggiorno in Mesopotamia, conosce Valentina Villa, rampolla di una ricca famiglia brianzola, colei che anni più tardi diverrà sua moglie. Passato a dirigere la filiale milanese di una importante azienda anglo-francese, in cui ha riunito alcuni amici conosciuti nel suo peregrinare lavorativo, la vita di Paolo assume una piega monotona e placida che mal si concilia col suo spirito avventuriero e riflessivo. Ben presto scivola in una cupa solitudine che lo allontana dalla moglie e dagli affetti.

Una mattina sull’autobus incontra Ewin (che lui chiamerà Leonore) ed i nipotini Awat e Keske, curdi in fuga dalla guerra civile siriana. Ewin è un’attivista del PYG e collabora con associazioni umanitarie per portare aiuti al suo popolo oppresso da più fronti. Paolo ne resta affascinato e fa di tutto per conquistarla. Malgrado le differenze culturali e d’età, tra i due nasce una meravigliosa storia d’amore che porta Paolo a ritrovare sé stesso. Ewin però deve tornare in Siria per compiere il suo dovere e Paolo decide di andare con lei. Dopo quel viaggio, niente sarà più come prima: vedere coi propri occhi l’orrore che dilaga in quella Terra lo cambierà per sempre…



Quello che ha visto è troppo. Non può accettare un mondo così..[..] Ha ragione Leonore, meglio morire per aver tentato di fare qualcosa che nascondersi dietro alibi e giustificazioni.



Un libro forte, indigesto, che attraverso personaggi di fantasia si aggancia a fatti reali, brutali ed efferati, all’acceso dibattito sul divario tra Paesi Ricchi e Paesi sfruttati, sulla globalizzazione ed i suoi effetti, sul terrorismo e le diversità religiose, sulla necessità che tutto questo dia la spinta ad ognuno per reagire e provare ad intervenire, per far prevalere la vita sulla morte.



È stupefacente la tendenza della vita ad infilarsi ovunque e comunque.



Una storia profonda, struggente e coinvolgente che abbraccia un vasto arco temporale, che intreccia indissolubilmente amicizia, amore, gelosia, insoddisfazione, senso di colpa, impotenza, famiglia, morte e rinascita per creare un progetto comune, che si fonda su di una serie concatenata di eventi il cui senso emerge nelle parole finali di Paolo. Può un singolo uomo lasciare concretamente un segno indelebile nella storia dell’umanità? Forse sì, forse no, l’importante è provarci per non dimenticare e soprattutto per evitare che i propri cari siano morti invano.

Ai più questo scritto potrà risultare un pochino amaro, ma in ciò risiede il suo fascino. La vita non è una favola, ma una lotta continua con sé stessi e col mondo, e quello che ci rende migliori è la capacità di non restare immobili spettatori, ma di agire. Se ciascuno ci riuscisse, magari il nostro pianeta sarebbe un posto migliore. Se tuti guardassimo con attenzione il cielo sopra di noi capiremmo la nostra insignificanza e ci sforzeremmo di vivere in pace gli uni con gli altri..



Tenete sempre a mente che c’è sempre qualcosa che va oltre, di più grande e bello rispetto a quello che potete toccare o vedere. Nel cielo come dentro di noi.



Brillante l’idea di utilizzare le nozioni astronomiche a mo’ di metafora dei vari eventi che dona una coerenza interna al racconto, congiungendosi al finale “Discorso delle Stelle” che racchiude in sé il messaggio dell’autore: guardare all’amore e non all’odio per trovare un terreno comune alle varie culture, solo così la pace potrà trionfare!



È praticamente impossibile pensare ad un legame tra le nostre azioni e quel che succede nel mondo, nel bene e nel male. Eppure c’è. Solo sentendoci parte dell’anima del mondo, dell’universo potremo sentire questo legame.


martedì 26 gennaio 2021

Recensione: Il Ladro di baci - L. J. Shen

 





Titolo: Il ladro di baci
Autore: L. J. Shen
Editore: Always Publishing  (14 gennaio 2021)
Giudizio: 💗💗💗

Un bacio rubato a una principessa. Due re in cerca di vendetta. Tre vite intrecciate. Figlia di uno degli uomini più influenti di Chicago, a diciannove anni, Francesca ha sempre vissuto dentro una gabbia dorata con un futuro ben delineato davanti a sé: ciò che la aspetta non è il college, bensì un matrimonio organizzato. E lei è già certa dell'uomo che sceglierà tra i suoi pretendenti, il suo amore di infanzia. La sera della sua presentazione in società, Francesca è pronta a donare il suo primo bacio ad Angelo ma invece, complice il buio della notte nera di Chicago, la giovane si ritroverà con l'inganno tra le labbra del perfido senatore Wolfe Keaton. Il giovane senatore Wolfe ha ordito un piano di vendetta nei confronti del padre di Francesca: il suo primo passo sarà ricattarlo per avere la mano di sua figlia. Francesca si ritrova così costretta a sposare Wolfe, e il suo intero mondo crolla. Il senatore incarna tutto ciò che la giovane donna disprezza in un uomo: arrogante, spietato, ambizioso e donnaiolo, una persona senza scrupoli. Eppure la ragazza scoprirà ben presto che sotto la corazza di cinismo e antipatia che Wolfe Keaton si è costruito c'è molto, molto di più. L'unico desiderio di Francesca è tornare tra le braccia di Angelo, l'unico obiettivo di Wolfe è la vendetta. Ma forse entrambi hanno sottovalutato il potere dei sentimenti che provano l'uno per l'altra. 



Recensione
 

Tu sei un debito riscosso, una vendetta e, francamente, anche un trofeo niente male. Buonanotte, signorina Rossi.

  


Ladro di baci, dai primi capitoli, non mi aveva convinto. Talmente tanto che stavo addirittura pensando di abbandonare la lettura e passare ad altro!

Fortunatamente la noia ha avuto la meglio su di me e, in mancanza di altri romanzi, ho cercato di proseguire con questo.. e menomale!

La Shen ci presenta una storia banale, così banale da essere First reaction: Shock! La protagonista è Francesca, una diciannovenne figlia di un ricchissimo mafioso, da poco tornata di città dal prestigioso college che forma rispettose e ligie moglie d'élite, pronta per il mercato matrimoniale.

Nonostante i soldi e l'agio di cui ha sempre goduto, Francesca è una ragazza semplice, un po' bacchettona, con l'hobby per il giardinaggio e innamorata di Angelo, l'amico di famiglia con cui è cresciuta.

Non si sa perché, la Shen introduce un elemento che ho trovato da brividi per la sua young adultezza: Francesca, per dimostrare a sé stessa che Angelo è davvero l'amore della sua vita, ha a disposizione tre bigliettini scritti da sua madre, come da tradizione della sua famiglia da generazione a generazione, e conservati in uno scrigno che, se Angelo, senza leggerli, rispetta lettera per lettera, dissiperà qualsiasi dubbio e potranno convolare felicemente a nozze. Altrimenti… avanti il prossimo!

Mio Dio che trash.

Ad una festa in maschera, proprio la festa in cui, secondo il primo bigliettino, il vero amore le darà il suo primo bacio, incontra il senatore Wolfe, un uomo burbero e affascinante che pare disprezzarla.. almeno finché, con l'inganno, non la bacia. Non Angelo, ma lui.

Come se non bastasse, il giorno dopo Francesca viene “venduta” dal padre all’uomo per essere la sua futura first lady, e avrà a disposizione soltanto ventuno giorni per “accettare” il nuovo fidanzato o trovare una via di fuga. Wolfe, però, pare nascondere fini molto più grandi di quello che Francesca pensa, in cui il vero protagonista della sua fitta rete è proprio il padre mafioso della ragazza.

Come ho detto, nonostante l’inizio terribile, la Shen ci sorprende con due protagonisti ben delineati, che nonostante i mille cliché non cadono in “troppe” buche melense, riescono, almeno per una buona parte, a essere fedeli alle loro convinzioni e il loro rapporto evolve piano e con maturazione. Francesca non è la solita sciocca con la testa persa in castelli e baci di principi azzurri, nasconde un’anima da guerriera e una concretezza molto affascinante. Wolfe, per quanto rispecchi il cliché dell’uomo “non mi innamorerò mai e poi mai, ma poi ti vedo e cado come un asino”, riesce a tenere un punto abbastanza saldo, non si “accanisce” inutilmente sulla protagonista soltanto col fine di “apparire il classico duro e insensibile degli Young Adult”, ma noi lettori riusciamo a comprendere i suoi ragionamenti e le sue azioni.

Le scene hot sono molto, molto ben descritte! Niente scene Disney o alla Cinquanta Sfumature: poche ma buone, senza esagerazioni né volgarità né irrealismo.

Purtroppo la Shen cade in molti stereotipi banali sugli italiani. Italiani, sì, perché come avrete immaginato dal nome di Francesca, la sua famiglia è italo-americana. Vi prego, ma quando mai nel ventunesimo secolo, i novelli sposi devono ancora mostrare le lenzuola insanguinate?

Altro punto no no no, è stato il poco approfondimento sul mondo mafioso/politico. Francesca proviene dal primo, eppure viene dipinta come una protagonista angelica, dolce, generosa, altruista. Non è per niente toccata dalle azioni di suo padre, non lo giudica mai, non esprime mai un parere negativo o una dissociazione da questa realtà criminale.

Wolfe è un politico, molto contrario alla mafia, ma anche lui non parla o approfondisce mai del suo lavoro, dei suoi obiettivi come senatore, nada de nada. Addirittura, la festa di fidanzamento sua e di Francesca viene celebrata e paparazzata con uno stuolo di invitati criminali, scarti di galera… e la sua reputazione da politico resta intatta.

Ladro di baci è un romanzo che andava studiato molto di più, con ricerche del mondo mafioso, delle tradizioni italiane, e con una caratterizzazione più “concreta” dei protagonisti. Tutto sommato, comunque, è risultata una lettura scorrevole, avvincente, ben costruita, con colpi di scena un po’ traballanti, ma sicuramente consigliata a chi vuole perdersi per un momento in una bella storia d’amore, una fiaba che ricorda un po’ La Bella e la Bestia.

 

 

Trattenni il respiro. Per la prima volta comprendevo cosa eravamo. Una favola senza lieto fine su Nemesi e una Canaglia. Una favola in cui il principe non salvava la principessa. La torturava. E la bella non era addormentata. Era prigioniera. In un incubo.


mercoledì 13 gennaio 2021

Recensione: Amici del cappuccino - Marlyse J.

 




Titolo: Amici del cappuccino
Autore: Marlyse J.
Editore: Genesis Publishing (26 luglio 2020)

Giudizio: 💗💗💗💗💗

Luke e Ayana sono grandi amici d’infanzia che nutrono dei forti sentimenti l'uno verso l'altra. Non hanno mai avuto il coraggio di aprire i loro cuori e farsi avanti, neanche dopo la partenza di Ayana per l’Australia.
La loro amicizia, nel tempo e nonostante la distanza, non ha mai perso solidità, ma si è rinforzata. E dopo dieci anni, Ayana e Luke, ormai adulti, con vite diverse alle spalle, riusciranno a rincontrarsi e, inevitabilmente, a guardarsi dentro. Capiranno che sono cresciuti e che sono cambiati. Luke non è più il ragazzino timido che Ayana conosceva, è un uomo che sa che cosa vuole e, soprattutto, chi vuole. E anche Ayana, a causa delle sue esperienze, è maturata tanto, non concentrandosi più solo su se stessa e sui suoi sfizi, ma anche sulle sue responsabilità.
I due si riscopriranno con occhi differenti, avvolti da sensazioni più impetuose. Si lasceranno tentare dalla passione e dal loro desiderio reciproco. Impareranno a conoscersi nuovamente, ad allontanare i loro timori, dichiarando ciò che realmente provano.
Amici del cappuccino - Tentazioni deliziose è un romanzo che parla di sentimenti, di attrazione, di famiglia, di amicizia. I due protagonisti, alla fine, riusciranno a vivere il loro amore?




Recensione


Devi essere tu, Ayana. La donna con cui vivrò per il resto della mia vita.



Una forte amicizia nata da bambini nasconde sentimenti ben più profondi, che la lontananza non fa che rafforzare. Ayana e Luke vivono in continenti diversi, fanno le loro esperienze, belle e brutte, ma i loro cuori continuano a cercarsi. Ora è giunto il momento di rincontrarsi: cosa succederà? Riusciranno finalmente ad abbandonare l’abbraccio della paura per aprirsi all’amore che provano l’uno per l’altra?



Ho aspettato questo momento per così tanto tempo. Mi berrò questo cappuccino piano piano, a piccole dosi, senza lasciare neanche una goccia.



Una storia semplice ma pregna d’intensità e argomenti importanti che la rendono speciale. Innanzitutto, Ayana e la sua famiglia hanno origini africane, che ogni tanto emergono nei discorsi, ma tale fattore non comporta razzismi o giudizi di sorta, anzi l’integrazione risulta perfetta nel pittoresco paesino belga di Blue Coeur. Qui, essendo vicini di casa, Ayana e Luke sono cresciuti insieme e le due famiglie sono rimaste legate anche dopo la partenza della ragazza e dei suoi per l’Australia. Un legame che tinge le pagine di fragrante tenerezza e rende la narrazione davvero dolce e cremosa come un buon …cappuccino!



I figli di Louiselle sono come i miei figli. Ero accanto a Louiselle quando Ayana è nata, quando tutti loro sono nati.



Cappuccino” che sarà un po' il filo conduttore della  vicenda, avendo riguardo sia al differente colore della pelle dei protagonisti (Luke è “bianco”), sia alla comune passione per questa bevanda e sia, a parer mio, all’essenza dell’amore prepotente che li unisce.



“Ayana, sei il caffè che riaccende le mie mattine.”

“E tu, Luke sei…il latte che addolcisce le mie giornate.”



Altro tema presente è quello della “maternità single”, cioè l’avere un bambino senza un uomo al fianco, che sarà lo spartiacque tra la “vecchia” e la “nuova “Ayana. Ella troverà in se stessa un coraggio e una determinazione che non pensava di possedere e che la porteranno a diventare un’ottima madre.

I personaggi sono sapientemente strutturati e caratterizzati e, tra tutti, ho adorato Luke, ragazzo all’apparenza timido ed impacciato, ma estremamente passionale e deciso, che ha ben impresso nel cuore e nella mente quello che desidera e non esiterà a prenderselo accantonando dubbi ed incertezze. Nonostante la giovane età le responsabilità non lo spaventano, e quel modo di comportarsi da “gentleman” fa letteralmente sciogliere! Quello che organizzerà nell’ultima parte del libro, poi, conquista definitivamente, dandogli di diritto il titolo di romantico “principe azzurro”!



Voglio renderti una donna felice, voglio amarti per sempre.



Ayana invece è una ragazza un po' difficile da interpretare, che passa dalla spensieratezza alla maturità di colpo, diventando una donna assennata senza però perdere la sua bontà e la sua gioia di vivere. Dimostra anche di essere molto coraggiosa, lasciandosi alle spalle la sua soddisfacente vita in Australia per ritrasferirsi nel suo paesello natio.



Io…voglio essere felice. Lo voglio fare per me. Ne ho bisogno.



Una coppia meravigliosa, stupendamente amalgamata come il latte ed il caffè nel cappuccino, una rivisitazione dello struggente  Scrivimi Ancora dove il lieto fine arriva con anni d’anticipo dopo un rapporto a distanza costellato di storie con altre persone.

Un romanzo fresco, brioso, moderno, che mette al primo posto la famiglia insieme alla ricerca della felicità ed alle cose semplici che colorano d’arcobaleno la vita, come…i bignè alla banana!

Consigliato a chi ama le storie d’amore “fiabesche”!



Tu ti meriti il meglio, Ayana. Ti meriti il mondo. Ti meriti il cielo. E ti meriti le sue infinite stelle. Io…per ora…posso solo darti il mio infinito amore.

sabato 9 gennaio 2021

Recensione: L'usurpatore - Emanuele Rizzardi

 





Titolo: L'usurpatore
Autore: Emanuele Rizzardi
Data di pubblicazione: (5 marzo 2020)

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Gli ultimi anni del ‘200 sono durissimi per il già provato Impero Bizantino, recentemente ricostituitosi a Costantinopoli, sotto la spregiudicata e agguerrita famiglia dei Paleologi.
Quel che rimane delle ricche province d'Asia Minore è caduto nell’anarchia. Bande di razziatori turchi, avide di bottino e terre, saccheggiano ripetutamente le campagne, costringendo i cittadini dell’impero a tentare una disperata fuga verso la costa o ad arroccarsi dietro alle mura di antiche e solide fortezze.
Nel frattempo Karman Bey, signore musulmano di Mileto, aumenta il suo potere a dismisura e raduna un esercito abbastanza grande da convincere la corte di Costantinopoli a rispondere con ogni mezzo a sua disposizione. Il sogno turco di conquistare la “regina delle città” sembra poter diventare una triste realtà.
il Basileus Andronico II ripone le sue speranze nel giovane nipote Alessio Filantropeno, incaricandolo di porre definitivamente fine alla pressione nemica e conservare quanto rimasto, prima che sia troppo tardi. Alessio, euforico all'idea di mettere in mostra le proprie qualità come comandante militare, scoprirà che gli intrighi, i giochi di potere e la guerra hanno sempre un prezzo da pagare, e le sue illusioni giovanili andranno incontro ad una realtà amara.



Recensione


Io sono la prova vivente dell’inettitudine, miopia e stupidità del nostro sovrano Andronico II Paleologo.



 Ãˆ  la mia “prima volta” con un romanzo storico incentrato su imprese militari, ma debbo dire che mi ha conquistato da subito!

L’usurpatore narra la storia del romano Alessio Filantropeno, nipote del basileus Andronico e fiero condottiero, che nel 1293 fu nominato doux  d’Asia per “salvare il salvabile” dalle incursioni turche.

Alessio è un uomo intelligente, furbo e riflessivo, un abile soldato e comandante che, sia pur col misero esercito fornitogli dal basileus, riesce a riconquistare molte città cadute in mano ai nemici, scegliendo di allearsi coi Turchi di Osman sulla base della comune minaccia mongola. Grazie al loro aiuto, unito a quello della Compagnia di mercenari di Teodoro e ai saggi consigli di Michele l’Armeno, un profugo filosofo conosciuto a Dardanellia, riesce a pacificare le terre d’Asia e a ripopolarle.

Purtroppo però, le cose precipitano rapidamente a causa delle esose tasse e della legge sul latifondo imposta da Andronico. Alessio tenta di negoziare, ma il basileus è irremovibile e finisce per sostituirlo. A quel punto, il doux deve scegliere tra la fedeltà all’imperatore e quella alla “sua”gente.



Come potevo difendere Andronico, se io per primo ero contrario alle sue idee?



Un racconto appassionante e coinvolgente, crudo e intenso che, attraverso gli occhi e  le gesta di un grande uomo, mette in evidenza i problemi e le crepe di quello che fino a poco tempo prima era il “Regno dei regni”, un impero ora in balia dei Turchi ed in declino per le decisioni non oculate di chi lo governa. Corruzione, codardia ed egoismo dominano incontrastate associate a risorse difensive esigue e malpagate.

In questo scenario l’impresa di Alessio emerge come acqua nel deserto. Coraggioso, leale, spesso eccessivamente fiducioso nel prossimo, riesce a compiere, malgrado i numerosi sbagli ed errori di valutazione, quello che nessuno, nemmeno lui stesso, immaginava. Il suo valore e la sua rettitudine gli sono riconosciuti anche dagli avversari, ma non dal basileus, che anzi deciderà di toglierselo dai piedi. Un errore madornale che si ripercuoterà in maniera campale sulle sorti dell’impero.

Un libro ben scritto e strutturato, con presente e passato che si fondono nei ricordi, dove i personaggi sono ben costruiti e caratterizzati, dando largo spazio ai rapporti familiari  e all’amicizia. Non mancano scene cruente, spettacoli di morte e distruzione che disgustano e intristiscono, ma che fanno vivere appieno la dura realtà di quegli eventi.

L’autore regala, in sintesi, un affresco vivido delle difficili decisioni che chi è al comando deve prendere, del combattimento interiore tra desiderio di giustizia e fallibilità degli uomini, dell’importanza dei legami unita alla loro labilità, dell’onore e del dovere mescolati al tradimento e all’inganno.



Gli uomini cambiano volto con il tempo, ma i loro caratteri e pensieri restano sempre uguali, tramandandosi come un’eredità alle generazioni future.



Un romanzo celebrativo, un tributo ad un’importante figura storica, ma anche il perfetto ritratto delle inquietudini e paure di un semplice uomo, della lotta tra ciò che è giusto e l’obbedienza incondizionata, tra la fedeltà a sé stessi e ad un tiranno.



Non è la vita stessa, un continuo ed unico paradosso? Non siamo forse noi il risultato di azioni volute da altri che spesso combattono con la nostra coscienza interiore?



Sullo sfondo di guerre e sangue, nasce la Speranza ed unisce sotto di essa, sia pur per breve tempo, popoli diversi ma animati dallo stesso sogno: la pace.

Consigliato a chi ama la Storia e i suoi insegnamenti!

lunedì 4 gennaio 2021

Recensione: La vita invisibile di Addie LaRue - V. E. Schwab

 





Titolo: La vita invisibile di Addie LaRue
Autore: V. E. Schwab
Editore: Mondadori (24 novembre 2020)
Giudizio: 💗💗💗

"Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto."
E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?
Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.
Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.
Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.
Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.



Recensione

 Non volevo essere immortale. Volevo solo vivere.

  

Che dire, cari lettori… La vita invisibile di Addie LaRue doveva essere Il romanzo dell’anno, il libro che per anni ha alimentato le aspettative dei fan della Schwab, e proprio per questo ero decisamente molto scettica. Quando c’è tutta questa pubblicità su qualcosa che ancora non è ciccia ma solo aria fritta, mi fa sempre storcere il naso. Sembra quasi che la storia in sé sia data un po’ per scontata, e conti di più l’uso di grandi paroloni, frasi eclatanti, o scenari da favola per creare un romanzo degno di essere valutato come indimenticabile.

Non capisco come, sia l’autrice che la casa editrice, abbiano potuto creare aspettative tanto alte su una trama banale come quella che sto per riassumervi. Come possa definirsi fantasy un romanzo in cui il fantasy sembra una forzatura, ed è palesemente un romance.

Addie nasce nei primi anni del 700, e fin da ragazzina ha il desiderio di essere libera. Non essere costretta a sposarsi col primo malcapitato, fuggire dal piccolo paesino francese in cui è sempre stata confinata, e poter finalmente esplorare il mondo. L’unica persona che sembra capire questi suoi desideri è una vecchietta antipatica che vive da sola a poca distanza, considerata un po’ pazza dagli abitanti del luogo per la sua mania di  pregare assiduamente gli dei, convinta che essi, in cambio di offerte e sacrifici, l’aiutino a realizzare i propri desideri.

Addie, seguendo il suo esempio e le sue dritte, inizia a seppellire in riva al fiume vari ninnoli, da disegni a matite, col fine di ottenere l’aiuto di codesti fantomatici dei. C’è solo una regola che la vecchietta le ha dato: mai pregare o invocare qualcuna di queste entità dopo il tramonto, poiché col buio escono figure malvagie (mmmh, che originalità).

Nel giorno del suo matrimonio combinato (che casualità si svolgerà di sera), Addie fugge al fiume e inizia a invocare aiuto disperatamente, senza accorgersi che il sole è ormai morto all’orizzonte. Invoca così Luc, il male fatto persona, che acconsente a renderla libera e immortale, in cambio della sua anima una volta che Addie si fosse stufata di vivere. E proprio per ovviare a questo problema e rendere tutto più veloce (anche se non capisco come un entità come il male possa preoccuparsi di una cosa come il tempo. Dieci minuti come dieci secoli dovrebbero, per lui, essere la stessa cosa… Ma vabbè), Luc nasconde nel suo “regalo” un’insidia: prendendo le parole di Addie alla lettera, ovvero essere perfettamente libera e senza legami, la rende “invisibile”, “dimenticabile”. Chiunque la ragazza incontri, se questa persona le volta le spalle, esce dalla stanza, svolta un angolo, si addormenta… Si dimentica di lei. All’istante. Tabula rasa.

Questo rende l’esistenza di Addie assai complicata, senza possibilità di poter trovare un lavoro, una casa, un posto suo. Deve cercare di arrangiarsi come può, rubare, intrufolarsi nelle case disabitate, vivere avventure di una notte. Così fino ai giorni nostri, quando in una biblioteca conosce Henry, un ragazzo che la ricorda. Non si dimentica di lei come tutti gli altri, anche a distanza di vari giorni. Tra i due inizia quindi una storia, ma Addie non sa che anche Henry nasconde dei segreti, e che Luc non ha ancora smesso di lottare per la sua anima.

Il triangolo no, non l’avevo considerato… E invece certo che l’avevamo considerato, come non rendere originale una storia se non ci mettiamo un bel triangolo tra la bella, il cattivo e il principe azzurro? Suvvia!

Banalità, banalità, banalità… Condito con un sacco di paroloni, capitoli inutili, e superficialità nella ricerca storica degli scenari. Ecco, per quanto la trama sia banale, sarebbe potuta risultare molto interessante sfruttando il fatto che Addie abbia vissuto dal 700 ai nostri tempi, quindi descrivendo tante vite della ragazza in tanti contesti differenti, in tante città differenti. E invece no, abbiamo capitoli immensi di nulla sempre sulle stesse due città, senza neppure addentrarci per bene in queste. E per un romanzo a cui erano state innalzate le asticelle al livello capolavoro, questo è un difetto abnorme.

I personaggi sono caratterizzati? Ve lo chiedo io, se già avete letto Addie LaRue, perché onestamente non ho trovato niente in nessuno di loro, il vuoto cosmico, specialmente in Addie che è la protagonista assoluta. Luc è la banalità del cattivo: quello figo e affasciante, ma che non si potrà mai amare. Questo per certi versi poteva pure bastare, ma è stato resa una figura talmente intangibile (come il fantasy presente) da risultare noiosa, invisibile, senza alcuno spicco o rilevanza. Leggere o meno le sue scene non apportava alcuna emozione o cambiamento alla piattezza della trama.

Henry è la farfallina brillante che spruzza amore e felicità ovunque vada, anche se ha un animo triste e malinconico. Forse è il personaggio con più “storia”, ma anche lui cade in tantissimi cliché, non si capisce una ceppa dei suoi sentimenti, né dei suoi desideri o progetti.

Addie è praticamente invisibile. Non soltanto per la sua maledizione, ma è veramente inutile. Non ha alcuna evoluzione dal 700 ad ora, non ha una crescita interiore, non acquisisce nuove consapevolezze, niente.  Lei ed Henry iniziano questa “storia” che non ha alcun briciolo di emozione, in cui sembra che i due sì, stiano insieme, ma soltanto perché non c’è nessun altro in quel momento. Solo perché l’altro “gli serve” per avere qualcosa, tanto più che entrambi non si capisce se siano etero o meno.

Perfino la “storia” tra Addie e Luc è piatta e morta come le mie aspettative dopo aver finito (a fatica) l’ultimo capitolo, con un po’ di “gelosia” che chiamarla gelosia ce ne vuole di immaginazione.

I colpi di scena sono così prevedibili che vi basta leggere la trama per indovinarli tutti.

Tuttavia, il romanzo si vede che è scritto da una brava autrice, non mi sento di bocciare o dire niente sulla sua scrittura, ed per questo che valuto Addie LaRue tre stelline su cinque, ma sicuramente non lo consiglierei come lettura top. Sì se ti piace il genere “storico” un po’ fantasy , ma no se ti aspetti una bella storia d’amore intensa, una protagonista degna di questo nome, un cattivo da brividi, un finale wow.

Se non ti annoi facilmente come me, ecco! Ahah

 

 

Essere dimenticata è un po’ come impazzire. Cominci a chiederti che cos’è reale, se tu sei reale.