venerdì 30 aprile 2021

Recensione: Una single in fuga - Beatrix Pezzati

 




Titolo: Una single in fuga
Autore: Beatrix Pezzati
Data pubblicazione: 30 novembre 2019

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Emma è una ragazza che scappa da se stessa e dai continui fallimenti, mentre insegue l’amore e la realizzazione personale.
Tra cadute e colpi di fortuna capirà che solo cambiando se stessa potrà cambiare il suo destino e trovare l’ingrediente segreto della felicità.
Una single in fuga Ã¨ un romanzo rosa di formazione nel quale amore, amicizia e famiglia sono i temi dominanti di una trama movimentata, ambientata a Londra e nell’isola di Maiorca e raccontata con il filtro dell’ironia.



Recensione

La felicità è dentro di noi, ma è sepolta dal peso delle nostre paure. Dobbiamo disfarcene, per farla emergere.



Una storia in apparenza “banale”, una ragazza combinaguai in cerca del successo professionale e personale stile “Bridget Jones”, che nasconde però un ripieno più corposo che emerge con prepotenza nell’ultima parte.

Emma Applewhite vive a Londra, dove lavora presso la Eden Green di proprietà del signor Benson, un tipo odioso che pensa solo al profitto; adora sfornare dolci; ha un modesto bilocale in affitto da cui vorrebbe andarsene presto per un appartamento più dignitoso, e tre amiche del cuore, Alisha, Mizuki e Kimberly. Il suo sogno più grande è quello di prendere la patente per scorrazzare lungo le strade con una bella 500, peccato che al volante sia una frana completa e all’esame pratico di guida provochi addirittura un incidente!

Sul fronte sentimentale ha da poco chiuso una relazione importante a causa di un doloroso tradimento, e non è facile donarsi di nuovo a qualcuno con il timore di uscirne devastata.

Decisa a riprendere in mano il suo destino, per una serie di sfortunate circostanze, si ritrova senza lavoro, senza casa e soldi, ma non ha il coraggio di rivelarlo alla famiglia e alle amiche, inventando balle su balle. Alla fine però, è costretta a prendersi le sue responsabilità e ad affrontare le conseguenze dei suoi errori.



Ho scritto due lettere, una a mamma e papà, l’altra alle mie amiche, nelle quali ho confessato i miei inganni.



Rimasta sola con sé stessa, finalmente Emma comprenderà cosa è davvero importante per lei, e che non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto quando si è in difficoltà, perché chi ci vuole bene non ci giudicherà mai.



“Ora so di voler condividere la mia vita, nel bene e nel male, con le persone che amo.”

“Non puoi impedire alle persone che ti vogliono bene di aiutarti, facendo a meno di loro.”



La “Nuova Emma” che viene fuori dal baratro esistenziale è una ragazza più forte e determinata a non scegliere sempre la via più comoda per risollevarsi, ad abbandonarsi nelle braccia del passato per tentare di rischiarare il suo buio presente. Quando il suo ex ritorna alla carica, infatti, lei, pur avendo una struggente nostalgia della complicità che li univa, comprende che non basta per far tornare in piedi un amore ormai rovinato.



Abbiamo condiviso un tratto della nostra vita insieme, costellato di momenti felici, ma sono insufficienti per rimetterci insieme. Ho cercato di dimenticare il male che mi hai fatto, e adesso l’essere tornato da me per scusarti mi permetterà di farlo. Ma niente di più.



Un romanzo intenso, coinvolgente e dall’inaspettata profondità, che sui toni della leggerezza e dell’ironia riesce a narrare il percorso di crescita e maturazione di una ragazza un po' ingenua e svagata, ma con un cuore buono e generoso. Filo conduttore di tutta la vicenda è un ….libro antico di ricette di dolci per il “Conforto dell’animo”, che alla fine permetterà ad Emma di realizzare i suoi sogni e di raggiungere quella serenità tanto anelata.



La mia passione di cucinare dolci sarà il mio lavoro…Mi sento travolgere dalla felicità.



Un libro dolce con punte di amaro che rendono il gusto unico e indimenticabile, una lavorazione lunga e irta di contrattempi che al termine regala un risultato inimmaginabile, che rallegra il palato dei lettori con un sapore fresco e sorprendente!.

A volte basta soltanto mostrarsi umili e trarre gioia dalle piccole cose, non forzare la mano al fato, e la vita assume colori meravigliosi!



Ho imparato che l’unica cosa importante è fare la scelta giusta.


martedì 27 aprile 2021

Recensione: The invisible eye - Omar Costenaro

 




Titolo: The invisible eye #2
Autore: Omar Costenaro
Data di pubblicazione: (25 febbraio 2021)

Giudizio: 💗💗💗💗💗


I gemelli hanno lasciato in eredità un nuovo mondo, la fine della grande guerra ha dato il via alla Quarta Dinastia, una nuova epoca dove i maghi sono ormai estinti, braccati e tartassati da una società che non accetta di convivere con un potere così grande.

Max, giovane stregone, che vive alla giornata, dal misterioso passato.

Iviv, uno spettro nero esiliato dalla sua gente per la troppa bontà.

Lara, esperta guerriera proveniente dall’antica Roart.

Un trio di mercenari uniti nella più difficile e pericolosa avventura della loro vita: rapire la figlia di Adodak, l’inflessibile re di Euphium.

La magia non è più solo un’antica arte da salvare, è la chiave che rivelerà i segreti del passato, guiderà i guerrieri nel presente e scriverà le storie future.





Recensione


Devi sempre dare una speranza al tuo avversario, una flebile possibilità di salvezza. Questo è il segreto di ogni grande vittoria.



Se Gemini era stata una lettura avvincente e stimolante, il sequel è ancora più accattivante e appassionante!

A parte Ologold, l’allievo del mago Syter, che ritroviamo nel prologo alla ricerca della memoria perduta, abbiamo tre nuovi protagonisti: Max, il figlio di Beatrice e Magnus, l’ultimo Key in vita, un ragazzo estremamente abile nel combattimento e nella pratica delle arti magiche, mercenario alle dipendenze del Capo, che gli affida pericolose missioni, ed i suoi due amici e “colleghi”, Lara, una ragazza di Roart, con orecchie a punta e coda (tipiche degli abitanti di quella città), indomita guerriera amante dell’ordine e dell’organizzazione, e Iviv, uno spettro nero esiliato dal suo popolo per la troppa bontà, che sceglie di vivere ad Euphium, città dominata dal crudele re Adodak.

Tre personaggi diversi ma animati dallo stesso spirito avventuriero, derivante dalla vita in strada, coraggiosi e spesso incauti, in perenne conflitto con le autorità.

Questa volta, il Capo affida loro un compito molto arduo: un mese di tempo per trovare “l’occhio invisibile”, una pietra dai mirabili poteri curativi per salvare la regina Eveline, gravemente malata. Per farlo, devono però rapire la principessa Alysia, tenuta segregata e costantemente sorvegliata dal padre al Castello. Una sfida molto pericolosa, considerato che il maniero è pieno di telecamere, guardie e trappole a prova di intruso. Ma Max e i suoi elaborano un piano che dalle prigioni sotterranee li condurrà a perdersi nell’infido Continente Velato. Tra rocambolesche fughe e guerre in nome della libertà, il trio, con l’aggiunta della principessa Alysia, riuscirà a portare a termine l’incarico?

Un romanzo trascinante e mai stancante, con continui colpi di scena e capovolgimenti, una sapiente e riuscita ironia mescolata a spargimenti di sangue, l’amicizia e l’amore che fanno da contraltare all’orrore e alla violenza più efferata. Il presente, con la sua campagna anti-magia, si interseca col passato, con la Grande Guerra tra Syter e Key , e il futuro sembra rispecchiare incognite inquietanti.



Le parole di Zayer e in particolar modo del Maestro lo avevano fatto riflettere e ora avrebbe avuto le risposte che cercava direttamente dal Capo. Per troppo tempo lo aveva tenuto all’oscuro della verità.



Al centro della vicenda spicca la figura di Max, stregone giovane e carino, apparentemente superficiale e burlone, ma in realtà sempre all’erta, saggio e pronto a tutto per difendere coloro a cui tiene. Suscita un’infinita tenerezza la sua iniziale goffaggine e poi passionalità verso Alysia, giovane forte e determinata che non esita a gettarsi a capofitto nell’impresa dei tre amici per salvare sua madre, trovando anche qualcosa di inatteso, che dà una tinta rosa alla narrazione.



“Sei diverso da chiunque io abbia mai visto, sei in grado di sentire i pensieri degli altri, sei più potente dei tuoi compagni, sei un capo saggio, e, per quanto mi secchi dirlo, anche giusto, gentile e buono, sei coraggioso, sei….”

“Sono?”

“Speciale…”



Una lettura adrenalinica e stuzzicante, che tiene incollati alla pagina fino alla fine…..che fine non è! Perché molti interrogativi restano senza risposta e poi, dov’è Syter? Sicuramente l’autore ci sorprenderà ancora nel terzo volume!



Aveva il cuore a pezzi, ma sapeva di avere un futuro tutto da scrivere.

venerdì 23 aprile 2021

Recensione: Il duca silenzioso - Jess Michaels

 




Titolo: Il duca silenzioso - Il club del 1797 #4
Autore: Jess Michaels
Data di pubblicazione: (13 aprile 2021)

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Nato muto, Ewan Hoffstead, Duca di Donburrow è stato maltrattato dal padre malvagio e dai suoi miserabili fratelli minori fino a quando non è intervenuto uno zio a salvare la situazione. Tuttavia, porta con sé le cicatrici del proprio passato, inclusa la terribile convinzione che forse una "persona come lui" non merita davvero il titolo che suo zio gli ha preservato combattendo duramente per lui.

Charlotte, rimasta vedova di recente, agli occhi della società è la virtuosa Contessa di Portsmith, ma quando è con Ewan, si sente ancora la ragazzina estasiata che lo ha incontrato decenni prima, quando suo fratello era il migliore amico di lui e di suo cugino.

Un viaggio programmato per trascorrere il Natale con le loro famiglie nella tenuta di Ewan riunisce i vecchi amici. Ma quando una tempesta impedisce agli altri di arrivare in tempo, Charlotte decide di smettere di vivere nella paura e di conquistare l’uomo che ha desiderato e amato per tutta la vita. Ewan non può resistere alla sua seduzione, ma teme di cedere al suo cuore. Soprattutto quando la famiglia che si era sbarazzata di lui ritorna e minaccia non solo la sua vita, ma quella della donna che ama.




Recensione


Tu sei importante!


Con Il duca silenzioso continua la saga romanzesca di Jess Michaels dedicata al Club del 1797, che comprende appunto dei giovani Duchi inglesi.

Il protagonista di questo volume è Ewan, Duca di Dunburrow, ragazzo bellissimo e impenetrabile, che sfugge la società preferendo la tranquillità del suo castello in campagna affacciato sull’oceano perché è….muto. Sì, Ewan non ha mai potuto pronunciare una parola da quando è nato, e questa “tara” è sempre stata motivo di vessazioni e accuse da parte del padre, che, alla fine, all’età di dieci anni, lo abbandona dagli zii, il Duca e la Duchessa di Tyndale, contrari al suo piano di mandarlo in manicomio. Qui Ewan riceve l’affetto che non ha mai avuto e l’amicizia fraterna del cugino Matthew, e di Baldwin e Charlotte, figli del Duca di Sheffield. Con Charlotte in particolare si viene a creare immediatamente un forte legame, che spinge la bambina a creare un linguaggio dei segni per comunicare con lui, al posto del solito taccuino su cui Ewan è costretto a scrivere. Divenuti adulti, Charlotte decide di confessare ad Ewan i suoi sentimenti, ma il giovane, convinto di fare il suo bene, malgrado la ami a sua volta, la respinge, portandola a sposarsi col conte di Portsmith.

Dopo cinque anni, Charlotte smette di portare il lutto per la morte del marito, e, complice l’invito a trascorrere le festività natalizie al castello di Dunborrow, decide di rischiare nuovamente con Ewan. Lo sedurrà, e proverà a fargli vedere la vita che potrebbero avere insieme. Una tempesta inaspettata li porterà a stare da soli senza gli altri invitati, e lì Charlotte sceglie di andare fino in fondo…



…lascia che ti ami. Corri il rischio di provare che l’amore non assomiglia a niente di ciò che hai vissuto in passato. Dammi il beneficio di riconoscere che posso essere meglio di così. Che possiamo essere meglio di così.



Ewan dal canto suo ama alla follia Charlotte sin da quando ne ha memoria. Ma le ingiurie fisiche e verbali del padre e dei fratelli, il suo abbandono, le chiacchiere della gente sulla sua intelligenza, il timore di trasmettere il suo difetto ai figli, lo portano a rintanarsi in se stesso e a credere di non meritare alcuna felicità, soprattutto quella che Charlotte gli offre.



Non sai come ci si sente quando tuo padre ti abbandona perché sei disabile e per il fatto stesso di esistere sei un insulto al suo onore. […] Come ci si sente a dover combattere contro i tuoi stessi fratelli e tua madre per quell’eredità, mentre ti sputano addosso ogni volta che ti vedono e ti chiamano animale.


 [..]Non mi sposerò Charlotte. Non avrò figli. Non rischierò di distruggere le loro vite.  O la tua, negandoti la possibilità di avere figli tuoi o facendoti assistere all’inferno che patirebbe qualsiasi bambino che concepissimo, come è successo a me.”



Un romanzo molto forte, che affronta le problematiche di un disagio fisico e le sue ripercussioni sulla vita di chi ce l’ha. Le sue paure, i suoi demoni, la sua convinzione di non essere all’altezza degli altri, la sua incapacità di accettare l’amore, perché gli è stato negato dalla sua stessa famiglia. Una storia triste, che assume contorni surreali sul finale, mettendo in luce come l’odio e il desiderio di vendetta possono condurre gli uomini a progettare e compiere azioni violente ed efferate.



Da quando la questione del titolo è stata risolta tre anni fa, Josiah ha .. continuato a complottare.[…] Ti ha ucciso una dozzina di volte nella sua fantasia….così il titolo passerebbe a lui. Tutto sarebbe risolto come pensava sarebbe dovuto finire anni fa.



Anche qui, come ne Il duca tradito , troviamo una “lei” determinata e caparbia, disposta a tutto per tentare di conquistare il cuore dell’uomo che ama da sempre, dopo che il destino le ha offerto una seconda chance. Una donna che non si lascia spaventare dal continuo negarsi di Ewan, che non vuole concederle altro che una relazione fugace. Convinta che standogli al fianco riuscirà a trarlo fuori dalle grinfie di un passato doloroso, fino all’ultimo combatte per la loro felicità, anche a costo di ferirlo, e spingersi davvero in basso! (qui si evince un chiaro parallelismo con una scena della serie Bridgeston).



“Perché lo hai fatto, Charlotte?”

“Ti amo”



Una storia non facile, spesso indigesta, dove troviamo abusi e violenze, solitudine e sofferenza, ma anche amicizia, affetto e amore. Una storia che simboleggia come un sentimento autentico e puro possa superare le ombre dell’odio e dell’ingiustizia, e perfino della morte. Una storia romantica eppure non priva di insidie, che sfida ogni limite in nome di un futuro che si immagina meraviglioso.



Se aver rischiato di perderci ti insegna qualcosa, spero che la lezione sia che dobbiamo prendere quello che possiamo quando possiamo.



Consigliato a chi ama le storie d’amore “imperfette”, ma indubbiamente le più belle!


Book trailer

mercoledì 21 aprile 2021

Recensione: Rovina e Ascesa - Leigh Bardugo

 




Titolo: Rovina e Ascesa
Autore: Leigh Bardugo
Editore: Mondadori (30 marzo 2021)
Giudizio: 💗💗💗💗


Disprezza il tuo cuore." Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.





Recensione

Forse amare significava solo avere nostalgia di qualcosa di impassibilmente luminoso e per sempre inafferrabile.

 

 

È arrivata la resa dei conti nello scontro tra i nostri protagonisti e l’Oscuro. Alina ha finalmente chiaro quale sia il suo compito: smetterla di fuggire e prepararsi alla battaglia finale, trovando il terzo e ultimo amplificatore che potrebbe garantirle la vittoria.

Rovina e Ascesa somiglia un po’ al precedente Assedio e Tempesta, pieno di avventure adrenaliniche, trappole, ricerche, scontri. In questo volume Alina è più consapevole di sé e delle proprie potenzialità, dei propri doveri nei confronti del popolo, e delle responsabilità che le gravano sulle spalle: mette finalmente da parte la ragazzina ingenua e sognatrice, debole, e si trasforma in ghiaccio affiliato e tagliente, capace di reprimere i propri sentimenti verso Mal pur di fare la cosa giusta.

Come lei, anche Mal raggiunge una crescita e una maturità notevole. Se nei primi due libri, le sue azioni erano dettate esclusivamente dai propri stati d’animo, diventando ora possessivo e geloso, ora insicuro e vendicativo, adesso sembra essersi finalmente “calmato”, arrivando a patti con l’idea che la Alina con cui è cresciuto non c’è più e al suo posto c’è una potente Evocaluce, osannata dai popoli come “Santa”.

La storia d’amore diventa meno “fiabesca” e più “adulta”, ma a mio parere molto più intensa e sentita proprio perché, in nome dell’amore verso l’altra persona, si è in grado di rinunciare al proprio egoismo e “sacrificarsi” in nome di una causa più grande.

 

 

Io sarei sempre stata la prima persona a cui lui avrebbe pensato quando vedeva qualcosa di bello, e io avrei fatto la stessa cosa. Che fossi una Santa, una regina o la Grisha più potente che fosse mai vissuta, avrei sempre pensato a lui.

 

 

La figura dell’Oscuro, anche qui, non è centrale come nel primo romanzo. Sembra quasi una comparsa che appare qui e là per gettare un po’ di pepe e orrore, molto poco approfondita e quasi troppo “banale”.

Se questi erano i personaggi principali, molto “neutrali”, i veri gioiellini della Bardugo sono sicuramente i personaggi secondari! Personaggi che non fanno da semplice “contorno” alla trama, bensì ognuno di essi è caratterizzato alla perfezione, con una propria storia alle spalle, un carattere e delle scelte di vita ben precise e delineate, i propri errori e le proprie insicurezze. Uno fra tutti è sicuramente il principe Nicolai, di cui vi avevo parlato nella precedente recensione, che riusciva a mettere in ombra qualunque personaggio non appena entrava in scena, tanto che qui la Bardugo è stata “costretta” a toglierlo per un po’ di mezzo.

Zoya, che doveva essere un po’ la “bella ma stronza”, vuota e inconsistente, si rivela invece forte e ironica, una guerriera dall’armatura indistruttibile che nasconde invece un’anima buona e altruista, coraggiosa e pronta a sacrificarsi in nome del proprio popolo.

Anche Genya, la bellissima Grisha che aveva sempre usato il suo corpo come una sorta di “potere”, incappando in anni di violenze da parte dei reali e anni di sottovalutazione delle proprie altre capacità dagli altri Grisha, adesso si ritrova devastata e irriconoscibile dopo le torture inflittale dall’Oscuro, e deve imparare da ciò a trarne una nuova forza e una nuova identità.

La conquista del potere è un altro “protagonista” chiave: tutto gira attorno a questo. La stessa Alina deve venire a patti con la parte di sé che vuole questo potere, al di là del fatto che questo sia necessario nello scontro con l’Oscuro. L’Oscuro è ossessionato dal voler ottenere tutto, tanto da aver sacrificato la sua stessa esistenza e umanità pur di arrivarci. Addirittura Nicolai vuole il potere, seppur per ristabilire la pace nei propri territori.

L’universo Grishaverse creato dalla Bardugo è incredibile e vastissimo. L’autrice si è sicuramente ispirata ad ambientazioni già conosciute, come la Russia e i popoli dell’Est Europa, creando tanti schieramenti politici ognuno con le proprie tradizioni e le proprie credenze (non i mobili della cucina).

Venerdì 23 uscirà per Netflix la serie dedicata a questa bellissima trilogia (Tenebre e ossa - Shadow and Bone) , insieme anche alla duologia di Sei di Corvi: quali libri leggere per prepararsi alla serie tv (o approfondire dopo)? Io sono partita da Sei di Corvi e non ho avuto alcun problema a capire il mondo Grisha costruito dalla Bardugo, in quanto le due serie sono libri a sé, seppur in Sei di Corvi compare ogni tanto un personaggio o un richiamo alla Grishaverse. Quindi, forse per questo motivo, il mio consiglio è quello di partire da questa trilogia per poi arrivare a Sei di Corvi, così da avere un quadro più “ordinato” e chiaro di tutti i personaggi e gli avvenimenti politici.

Detto questo, non vedo l’ora di vedere la serie Netflix e soprattutto di vedere “in carne e ossa” questi splendidi personaggi che ci hanno fatto tanto sognare: voi ne avete già uno preferito?

Io ho le dita incrociate per Kaz e piango perché, almeno in questa prima stagione, non ci sarà Nicolai, sigh!

 

lunedì 19 aprile 2021

Recensione: Alle corde - Leandro Conti Celestini

 




Titolo: Alle corde
Autore: Leandro Conti Celestini
Editore: Eroscultura Editore (23 aprile 2020)

Giudizio: 💗💗💗💗


Anno 1979, da qualche parte al confine tra Nevada e Oregon, fatto di strade deserte, montagne in lontananza, cieli sconfinati e il silenzio di un pomeriggio inquieto. Tristan è un giovane uomo con un sogno: entrare nel circuito del Professional Wrestling, ed è in viaggio per affrontare il primo incontro che potrebbe aprirgli le porte della nuova carriera. Inizierà così il suo percorso in locali da pochi soldi e match senza regole nelle periferie selvagge del nord America, nella speranza di venire notato dalle federazioni ufficiali ed entrare nel grande giro. Lontano dalla famiglia e dal mondo sicuro della sua piccola città dove mai niente accade, il viaggio lo farà crescere e mutare: dalla scoperta e accettazione della sua omosessualità, alle prime esperienze erotiche con altri uomini fino a rinsaldare il profondo rapporto con il suo Coach, da sempre figura paterna e fraterna al suo fianco. Incontrerà soddisfazioni e vittorie, piacere e godimento, ma anche dolore, incertezze e sconfitte, fino a incrociare la strada con un bellissimo ma pericoloso avversario, e un patto che lo lascerà ferito e solo. Sarà il match finale nella sfavillante città di Las Vegas che gli permetterà di riscattare la sua dignità e la direzione che sembrava aver smarrito? Per la presenza di scene erotiche gay e di cruenti combattimenti, se ne raccomanda la lettura a un pubblico adulto.




Recensione


Non ho niente da perdere, nessun posto dove andare e sento che questa è la mia strada.



Ero parecchio incerta circa questo romanzo fondato sul mondo del wrestling, uno sport che non mi è mai particolarmente interessato, ma, pian piano, voltando le pagine, ho scoperto un libro molto profondo e ben più articolato di quanto immaginassi.

Il protagonista è Tristan, un ragazzo di Perfection, cittadina poco distante da Las Vegas, in Nevada, che non è mai riuscito ad inserirsi tra i suoi coetanei, malgrado ci abbia provato. Colpa forse del suo aspetto, boccoli rossi e un mucchio di lentiggini, del suo essere omosessuale, o forse del fatto che è un sognatore, amante della lettura e del disegno, con un animo “troppo buono” ed un ardente desiderio di sfuggire alla monotonia delle sue giornate. L’occasione si presenta quando incontra il “Coach”, l’insegnate di educazione fisica ed allenatore della squadra di wrestling del liceo, che lo sprona a provare quella disciplina, facendogli scoprire il suo innato talento. La sua vita adesso sembra aver trovato uno scopo e, quando l’estate dopo la fine della scuola il Coach gli propone un vero incontro sul ring in Oregon, Tristan accetta senza esitazione. Qui i due incontrano Johnny, ex fidanzato del Coach, che diverrà parte del gruppo in qualità di manager. Successivamente ad una brillante vittoria, inizia ufficialmente la carriera di Tristan, ribattezzato “Cuore di Tigre”, parallelamente ad un percorso personale che lo porterà a maturare e a scoprire il mondo dell’eros.



Hai sognato questo momento per anni e ora finalmente potrebbe succedere.



Come testimoniato dall’immagine di copertina, il romanzo è una tela scura su cui risplende la figura di un giovane voglioso di realizzare i propri sogni, professionali e privati. Per farlo, però, comprende presto che il talento da solo non basta per avanzare, ma occorre scendere a squallidi compromessi che vedono la dignità morire sotto il sudiciume di individui che si reputano invincibili.



Ci sono delle regole di cui nessuno parla mai, ma esistono e l’ho capito subito.



Provato dalla vergogna e dalla consapevolezza di aver sbagliato a deviare dal suo percorso, Tristan saprà alla fine trarre da tutto ciò una nuova forza che abbatterà ogni paura, lasciando al suo posto un uomo finalmente conscio del suo valore e delle sue possibilità, che guarda con speranza al futuro.



[..]Hai dimenticato la destinazione finale (o iniziale) che ti ha spinto ad iniziare il cammino, ma non importa, sai che la destinazione è diventata il viaggio stesso, la crescita interiore ed esteriore e, nonostante la moltitudine di Ombre, ostacoli e pericoli che ancora incontrerai sul tuo futuro cammino, tu viaggi volentieri.



Nella narrazione, fluida e dettagliata, s’intrecciano passato e presente, pagine di diario e scene di sesso spinto, buio e luce che si cedono il passo vicendevolmente come accade durante un combattimento sul ring. Attraverso questo sport Tristan riesce a trovare sè stesso e quegli amici che ha sempre agognato, portando al tempo stesso una ventata di umanità ed eleganza in un qualcosa maggiormente associato alla violenza ed alla crudeltà.



Solo adesso sento che sto iniziando a vivere, non avevo mai provato niente di tutto quello che ho vissuto in questi giorni e mi piace, lo adoro!



Un romanzo fuori dagli schemi, sicuramente non per tutti, a volte ai limiti della morale, dove i confini dell’amicizia sfumano in un “di più” non sempre ben accetto, dove abbiamo dinanzi un ambiente ad alto tasso di testosterone e spesso senza scrupoli, che però insegna a non arrendersi mai, a lottare con tenacia per i propri obiettivi, perché ognuno di noi ha diritto di realizzarli!



Sì, ho davvero paura, lo ammetto, ma ce la farò, voglio vincere!