Non ti è mai venuto in mente che forse tu sei destinata a essere una
regina e io sono destinato a essere un bel niente?
Eccoci con il secondo volume della saga dell’Evocaluce,
iniziata qui con Tenebre e Ossa. Come
vi precisavo in questa recensione, la storia di Alina è stata scritta dalla
Bardugo prima della famosissima serie Sei di Corvi (che da Aprile sarà anche disponibile su Netflix, finalmente!),
quindi la sua scrittura qui è ancora “acerba”, manca della sua eleganza e “originalità ”.
Assedio e Tempesta
riprende le vicende dalla vita fuggiasca di Alina e Mal, in fuga dall’Oscuro e
dai suoi deliri malvagi. Purtroppo i loro piani per un nuovo inizio hanno vita
breve: ben presto vengono infatti ritracciati dall’Oscuro e costretti a tornare
a Ravka. Il viaggio è a bordo della nave di Stormhound, un pirata dalla lingua
tagliente e sarcastica che sarà uno dei nuovi protagonisti di questa saga.
Nonostante siano finalmente insieme, Alina e Mal non possono
ancora vivere la loro storia d’amore: Alina è la nuova Santa del popolo, una
vera e propria divinità che tutti venerano e in cui ripongono piena fiducia per
il destino di Ravka e dei Grisha contro l’Oscuro. La ragazza è caricata del
pesante fardello di dover guidare e vincere una battaglia contro l’uomo, che
dall’ultima battaglia sembra esserne uscito ancora più forte. Per riuscire nel
proprio intento, Alina dovrà rintracciare gli ultimi due amplificatori benché
questi sembrano stiano cambiando non solo i suoi poteri, ma anche la sua personalità , rendendola smaniosa e
ossessionata dall’ “averne sempre di più.”
Leigh Bardugo inizia a ingranare la marcia, qui, e Assedio e Tempesta è sicuramente molte
spanne sopra al precedente volume. Appassionante, intrigante, ti cattura con i
suoi colpi di scena e con Stormhound, la vera perla di questo libro. Un
personaggio irriverente, doppiogiochista, ironico, dalla battuta sempre pronta,
un po’ alla Kaz ma più “allegro”, carismatico e pieno di fascino! Impossibile
non innamorarsi di lui!
Alina è un po’ il cliché delle protagoniste di questo genere
di romanzi: contesa tra più uomini, in possesso dell’unico grande potere che
può sconfiggere il “cattivo”, non brilla di capacità propriamente sue ma più di
fortuna e aiuto esterno. Per movimentare la sua relazione con Mal, sia lei che
lui compiono scelte abbastanza discutibili e anche un po’ incomprensibili,
preferendo nascondere segreti piuttosto che aprirsi al dialogo.
L’Oscuro è poco presente, e la sua figura da “affascinante”
è passata a “banale”, il classico fuori di melone che vuole il potere a ogni
costo e non capisce più niente. Spero (ma
non credo) che ci sia un’evoluzione del suo personaggio almeno nell’ultimo
volume, qualche approfondimento che lo contraddistingui dagli altri cattivi di altrettanti
altri romanzi.
Nonostante questi piccoli difetti, Assedio e Tempesta è riuscito finalmente a coinvolgermi e non vedo
l’ora di leggere il prossimo volume, e soprattutto di leggere ancora di Stormhound!
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