giovedì 13 maggio 2021

Recensione: Il Rintocco .Trilogia della Falce 3 - Neal Shusterman

 




Titolo: Il Rintocco. Trilogia della Falce #3
Autore: Neal Shusterman
Editore: Mondadori (30 marzo 2021)
Giudizio: 💗💗

Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di Endura, il "cuore pulsante" della Compagnia delle falci, è perduta, affondata per sempre nelle acque dell'oceano, e con lei le Grandi falci. Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è una sola: c'è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono.





Recensione

 

Finché le tragedie capitavano agli altri, a chi non conoscevano, non era un loro problema.

 

  

Ultimo capitolo della trilogia della Falce… e grandissima delusione. Soprattutto dopo il secondo volume, che mi aveva davvero intrigato per i molteplici colpi di scena che l’autore ci aveva sparato a mitraglietta qua e là, lasciando così tanta carne al fuoco per quest’ultimo libro che era impossibile non avere altissime aspettative!

Neal Shusterman, ormai si è capito, non è propriamente un asso nella costruzione dei personaggi; infatti i suoi due protagonisti Citra e Rowan sono sempre parsi un po’ “freddi”, con poco sviluppo caratteriale e molta poca credibilità. Ciò nonostante, il lettore faceva comunque il tifo per loro, per il loro finale trionfo contro il cattivo della storia… E invece, per quasi metà libro di Il Rintocco, loro due neppure ci sono. E la trama va avanti benissimo senza il loro contributo! “Benissimo”, certo, un parolone, dato che qui Shusterman si è dato al totale delirio delle banalità e passività.

Il ritmo è lento, davvero troppo lento, noioso, non c’è assolutamente alcun colpo di scena che sia degno di essere chiamato tale. Nessuna azione davvero “cattiva” da parte dei cattivi. Nessuna introspezione nella personalità, a mio parere, inquietante, del Thunderhead.

Con Thunderhead eravamo rimasti al malvagio Goddard che deteneva ormai il comando delle intere Falci; Rowan e Citra morti momentaneamente e dispersi in mare; il maestro Faraday pronto a partire verso l’ignoto per scoprire finalmente il piano degli Antichi contro le Falci; e Greyson, l’unico a cui ormai il Thunderhead parla, è incaricato di “burattinare” al posto suo le persone, per uno scopo più grande e ovviamente nobile.

Per sopperire alla mancanza di Citra e Rowan nei primi capitoli, ci vengono presentati altri protagonisti, tra cui il comandante Jeri, che porta con sé la tematica della fluidità di genere. Da una parte, sono onesta, mi ha un po’ fatto storcere il naso per l’unica motivazione che ormai in QUALUNQUE romanzo fantasy, gli autori piazzano personaggi del mondo LGBT un po’ a caso solo perché “va di moda” o per apparire più “inclusivi”. Ed è una cosa che non apprezzo, soprattutto quando sono palesemente personaggi buttati lì, nei meandri della storia, giusto per fare presenza, un po’ come i bambini-alberi alle recite scolastiche, e non hanno mai alcuna valenza principale. Sono semplicemente personaggi LGBT e nient’altro, non hanno altro scopo ai fini della trama.  A mio parere, o gli dai veramente importanza, un ruolo rilevante, come con un qualsiasi altro personaggio, oppure è inutile metterceli. Anzi, è addirittura quasi offensivo per come sono descritti in modo quasi infantile e troppo semplicistico. Ok adesso sto un po’ esagerando ed è anche vero che parlare di questa categoria non è proprio inutile perché comunque, anche in piccola parte, possono sensibilizzare i lettori su questo argomento… Però, ripeto, questo “fare moda” a me personalmente non piace. Purtroppo con Jeri un po’ questa cosa accade. Il suo spiegare di essere un lui o una lei è risolto in modo molto banale e veloce, non c’è alcuna introspezione né da parte di Jeri né da parte di chi lo conosce. Se vuoi essere un autore inclusivo devi anche studiare, approfondire certi temi prima di scriverne, creare un vero e proprio personaggio che vada anche al di là del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere. Un personaggio strutturato, con tanti altri valori e tante altre aspirazioni, progetti, desideri.

Con l’andare dei capitoli, però, e con lo staccarsi dal suo ruolo gender-fluid, Jeri mi è molto piaciuto e penso addirittura che sia uno dei personaggi meglio riusciti a Shusterman. Peccato che, come per tutti gli altri, sia stato poco approfondito, come è anche poco approfondito il suo rapporto con Citra e Greyson.

Che altro dirvi… Purtroppo Il Rintocco mi ha davvero devastato per quanto è stato noioso. La possibile evoluzione che presagivo per il Thunderhead non è mai avvenuta, cosa alquanto scioccante a mio parere: il Thunderhead non è più, palesemente, una macchina efficiente e imparziale, ma prova dei sentimenti umani, ha dei piani che, sebbene siano spacciati dall’autore per buoni, sono comunque azioni che il Thunderhead con l’inganno costringe le persone a compiere.

Il “grande piano” degli Antichi contro la follia delle Falci… terribile e imbarazzante. Mi aspettavo chissà cosa, e invece…

La “storia d’amore” tra Citra e Rowan? Una sola parola, anzi due: poco credibile.

Il grande scontro finale col cattivone di Goddard? Neanche ve ne parlo, vi lascio l’emozione di scoprirlo da soli! Ahah

 


Siamo esseri imperfetti. […] Come potremmo mai trovare il nostro posto in un mondo perfetto?


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