Recensione: Falce - Neal Shusterman
















Titolo: Falce
Autore: Neal Shusterman
Editore: Mondadori (19 maggio 2020)





Giudizio: 💗💗💗













Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l'umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.



A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un'immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.

Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare.

Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l'efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere "spigolato". In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.









Recensione



Vivevano in un mondo in cui nulla di quello che si faceva aveva importanza. La sopravvivenza era garantita. Il reddito anche. Il cibo era abbondante e la comodità un bene acquisito. Il Thunderhead provvedeva ai bisogni di tutti. Quando non manca nulla, che altro può essere la vita se non piacevole?





Non vedevo l’ora uscisse Falce, poiché dalla trama e dalla copertina sembrava un romanzo decisamente intrigante. Purtroppo… no. No, nel senso che mi sarei aspettata molto di più, molta più caratterizzazione dei personaggi, molto più approfondimento della trama, molto più sviluppo di tutto in generale.
La storia sembra infatti quasi troppo superficiale, ma non nel senso che è priva di contenuti profondi, ma più che altro trasmette una sensazione di incompletezza, come se Neal Shusterman si fosse limitato a sfiorare la superficie del mare con le dita, senza immergere completamente la mano o tuffarcisi con tutto il corpo.
Ed è davvero un peccato, perché l’autore ha creato un universo pazzesco che, se fosse stato curato in modo diverso, si sarebbe rivelato una vera bomba.
In Falce, infatti, ci ritroviamo in un mondo in cui l’umanità ha sconfitto la morte, tutti sono immortali e possono “ringiovanirsi” quante volte vogliono, nel corso della propria (luuunga) vita, ripartendo dall’età che si vuole. Che si abbia trecento o venticinque anni, ormai, non ha più importanza, dato che si può cambiare aspetto con la stessa frequenza e tranquillità con cui noi, adesso, cari lettori, ci cambiamo i calzini.
Non esiste più la criminalità, le crisi economiche, le guerre e neppure le malattie, dato che tutto è controllato da una mente artificiale, il Thunderhead, che mantiene l’ordine e la pace nell’intero pianeta.
L’unica nota stonata, l’unica imperfezione in questo mondo da sogno è il problemino del sovraffollamento.  Se nessuno muore e tutti si risposano cinquemila volta nel corso dei propri anni facendo altrettanti figli, va da sé che, a un certo punto, sulla Terra non ci sarà più lo spazio neppure per una mosca. Ed è qui che entrano in gioco le Falci, una comunità di individui riconosciuti dalla società e dal Thunderhead, che hanno il compito di sfoltire la popolazione, “spigolando” persone a caso come, nell’Era Mortale, la morte sceglieva le sue vittime. Ogni Falce ha una “quota” di vittime annue da portare a termine, che va rispettata senza eccessi e senza mancanze. Ad ogni vittima che subisce la spigolatura, i suoi familiari vengono consolati con l’immunità dalla stessa spigolatura, concessa baciando l’anello che tutte le Falci portano al dito.
Elevate a Dei della Vita e della Morte, le Falci godono di ogni di ogni tipo di favoritismo e favore dai “semplici umani”, che devono sottostare a qualsiasi loro richiesta per timore di essere spigolati. E sottolineo spigolatura, perché in questo nuovo mondo l’omicidio non è contemplato. Le Falci non devono amare il loro lavoro, al contrario: deve essere qualcosa di molto sofferto, qualcosa che non vogliono fare ma al tempo stesso devono fare.






Temo per la sopravvivenza della nostra specie se un giorno le falci cominciassero ad amare quello che fanno.





La storia parte proprio con una Falce “buona e compassionevole” che decide di prendere come propri apprendisti due adolescenti che, durante due sue spigolature, si sono mostrati arrabbiati e disgustati. Citra e Rowan vengono così introdotti in questa nuova Compagnia, dove prove terribili attenderanno le loro coscienze.
Come vi ho detto sopra, la trama è una bomba. Peccato che Neal Shusterman si sia perso nella banalità di narrare “il bene contro male”, o più precisamente, Citra&Rowan contro Le Falci Cattive. Certo, seppur banale questo discorso sarebbe potuto risultare molto interessante SE sviluppato adeguatamente.
Citra è un personaggio che ha caratterizzazione zero. Oltre al suo essere “ribelle” e voler scovare la verità ad ogni costo, non viene approfondita per niente. Non ha assolutamente alcuna crescita dalla prima pagina all’ultima, cosa che invece accade almeno per Rowan. Rowan è l’unico che viene approfondito un pochino di più, che ci fa capire il cambiamento che subisce interiormente a contatto con la Compagnia delle Falci, ma egualmente non riusciamo a entrarci in sintonia o a capirlo a trecentosessanta gradi.
Per chi è un lettore romantico sarà felice di sapere che sì, in Falce è presente la parte romance. Peccato che questa sia proprio la parte che fa ridere. O piangere. Non saprei, comunque c’è. Citra e Rowan si amano, anche se hanno avuto meno interazioni di me col panettiere sotto casa, anche se per quasi tutto il libro si vedono solo di sfuggita e raramente, e anche se devono affrontare prove che brucerebbero amori molto più forti e solidi. Una parte romance totalmente ingiustificata e messa lì solo perché ci doveva essere.
Perché Neal Shusterman??
Altro punto nella lista dei no, è la divisione del romanzo (divisione che ho fatto io). La prima parte di Falce  l’ho infatti trovata molto, molto appassionante, con gli spezzoni di capitoli tra Citra e Rowan alternati a quelli delle Falci con le loro spigolature; mentre la seconda parte è stato così un casino che in certi punti non ci capivo niente. O meglio, lo capivo benissimo perché è stato tutto di una banalità incredibile, quindi forse per questo non volevo crederci… Il cattivo ha una fine così veloce che ti viene da dire: what, Neal Shusterman?! La fuga di Citra, sempre dai cattivi, ha la stessa adrenalina che si proverebbe guardando la nonna che si alza dalla poltrona, e il finale totalmente scontato. E anche deludente. Mi sarei aspettata un qualche cambiamento radicale nel mondo delle Falci, e invece nada. Non ho indagato, dato che il romanzo non mi ha smosso questa grande curiosità, ma parrebbe che debbano uscire anche un secondo e un terzo volume di questa serie. Forse è questa la motivazione che Falce sembra una grande, immensa introduzione? Beh, speriamo.

Soprattutto spero di poter conoscere meglio il Thunderhead, un’intelligenza artificiale per una volta rappresentata come buona, che ha un potere incredibile su qualsiasi cosa e che, da qualche vago accenno, sembra essere in conflitto col ruolo che le Falci hanno nella società.
Tutto sommato, quindi, un romanzo valido, con delle idee originali e interessanti, ma senza alcun approfondimento e con descrizioni troppo veloci. Falce dona grandi spunti di riflessione, ma anche qui dovevano essere lavorati diversamente per rendere appieno.
Malgrado la mia delusione, resta un prodotto da leggere sicuramente, diverso, abbastanza coinvolgente e con pensieri profondi, in cui l’immaginazione ha libero sfogo.
Consigliato a chi ama chiedersi: e se nel mondo accadesse questo? E se poi…? E se….?






Ci sono molti scritti sugli assassini dell’era mortale. Mostri come Jack lo squartatore, Charles Manson o Cyber Sally. […] I mortali sapevano che era sbagliato, ma in qualche modo noi l’abbiamo dimenticato.




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