La Valigia di Carta

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Titolo: Il mastro di Forgia. Arma Infero
Autore: Fabio Carta
Editore: Inspired Digital Publishing  (11 maggio 2015)
Giudizio: 💗💗💗💗

Su Muareb, un remoto pianeta anticamente colonizzato dall’uomo, langue una civiltà che piange sulle ceneri e le macerie di un devastante conflitto. Tra le rovine v’è Karan, vecchio e malato, che narra in prima persona della sua gioventù, della sua amicizia con colui che fu condottiero, martire e spietato boia in quella guerra apocalittica. Costui è Lakon. Emerso misteriosamente da un passato mitico e distorto, piomba dal cielo, alieno ed estraneo, sulle terre della Falange, il brutale popolo che lo accoglie e che lo forgia prima come schiavo, poi servo e tecnico di guerra, ossia "Mastro di Forgia", ed infine guerriero, cavaliere di zodion, gli arcani veicoli viventi delle milizie coloniali. Ed è subito guerra, giacché l'ascesa di Lakon è il segno premonitore di quel grande conflitto i cui eventi lui è destinato a cavalcare, verso l'inevitabile distruzione che su tutto incombe.





Recensione

Nell’individuo alberga il vizio come la virtù, il male come il bene, l’uno reazione complementare dell’altro, fratelli inconcepibili separatamente e che traggono valore dalla forza reciproca.



Karan è un vecchio che vive su Muareb, un piccolo pianeta di una galassia lontana colonizzato dall’uomo secoli addietro, che ora è soltanto una landa grigia desolata e radiottiva dopo aver sofferto una terrificante guerra nucleare.

Karan è al seguito di un gruppo di pellegrini determinati a raggiungere il “trono di Lakon”, il Martire Tiranno, colui che permetterà loro di accedere alla grande Mente delle stelle. Durante una riunione, egli si ritrova a narrare la sua storia, il suo incontro con Lakon, di cui fu amico e compagno d’arme…



E ora, fratelli, lasciate che vi narri di quei tempi, in cui le nuvole correvano rapide sopra gli aspri calanchi e di quando Lakon combatté per noi.



Un racconto fantascientifico originale e ben costruito, con personaggi interessanti e poliedrici che agiscono su di uno sfondo singolare e per questo affascinante, e con un linguaggio forbito ed in alcuni casi desueto che richiama alla mente i gloriosi poemi epici del passato. Guerra, intrighi, morte, gelosie e crisi psicologiche si contrappongono al cameratismo, ai valori, all’amicizia, all’amore ed alla voglia di emergere, plasmando un intreccio variegato e stuzzicante anche per i palati più esigenti.

Karan, ormai al tramonto dell’esistenza, ci porta a conoscere l’insolita quotidianità su Muareb prima della sua distruzione, l’organizzazione politica e militare, l’architettura urbana ed i vari accorgimenti tecnologici necessari alla sopravvivenza in un ecosistema ostico, le sofisticate armi e i veicoli in dotazione ai soldati, le differenze sociali tra i cittadini e le varie colonie, le divergenti visioni degli equilibri e del futuro, le superstizioni e le credenze religiose radicate nel tessuto territoriale.

Attraverso le sue parole siamo introdotti alla figura metà umana metà aliena di Lakon, che da semplice schiavo diviene una sorta di divinità in terra, recando con sé da un lato la paura e l’attrazione per l’ignoto, e dall’altro il simbolo della volontà di cambiamento di una realtà corrotta ove non c’è più spazio per il compromesso. La sua estrema razionalità coniugata all’affidamento alle “sensazioni”, ed il suo anelito al trascendente, alla comunione con tutti gli esseri viventi, rappresenta appieno quel sogno di libertà e fratellanza insito in ognuno, per raggiungere il quale si è disposti ad immani sacrifici.



 …io non sono un uomo qualsiasi come tutti voi…e finché non troverò delle risposte ai miei dilemmi, io resterò un vaso vuoto, pieno solo di parole.



Un libro all’apparenza esclusivamente dalla finalità ludica, che racchiude invece in sé ad uno sguardo attento un profondo bagaglio psicologico e culturale volto a stimolare la riflessione e a scuotere le coscienze, una storia per la maggior parte pregna d’orrore eppure imbevuta di speranza al contempo, un’appassionante biografia che vede nella tragicità la possibilità di purificare il proprio spirito.



I peccatori che hanno deviato dalla vera natura umana della vita nella connessione, quella che fu in origine qui su Muareb, hanno ora l’occasione di ricongiungersi e porre fine al loro blasfemo stato di disconnessi, di dispersi.



Come primo volume di una serie, devo ammettere che è stato davvero accattivante e trascinante. L’unica pecca che mi sento di sottolineare è l’eccessiva prolissità delle descrizioni tecniche che, per i profani del settore, risulta per lo più incomprensibile e noiosa.

Consigliato agli appassionati del genere ed anche a chi ama le letture  “impegnative”!

 

 




Titolo: Centoventotto
Autore: Andrea Mafessoni
Editore: 0111edizioni (30 aprile 2021)

Giudizio: 💗💗💗💗💗

Opera finalista al Premio 1 Giallo x 1.000 terza edizione. Riccardo Senna, conosciuto da tutti come Rick, è un giovane ingegnere informatico: vive a Milano, lavora alla Mirror e apprezza il calcolo binario più di quanto non apprezzi le persone. La sua vita subirà una profonda scossa in seguito alla misteriosa morte di Claudio Moneta, dirigente della Mirror, assassinato a sangue freddo nella propria abitazione. Coinvolto dall'affascinante Virginia, amica della vittima desiderosa di fare luce sulla vicenda, Rick si ritroverà infatti a indagare sull'omicidio, alla ricerca della speciale lente a contatto che l'uomo indossava al momento della morte: un sofisticato prototipo tecnologico prodotto dall'azienda che potrebbe aver registrato l'identità dell'aggressore. In un clima di crescente tensione, sotto l'opprimente sole estivo di Milano, i due si ritroveranno ben presto immischiati in una vicenda più grande di loro, nel tentativo di svelare le trame di un mistero che sembra affondare le proprie radici negli alti vertici dell'azienda.






Recensione

In un certo qual modo, Rick…sei TU il centoventotto!



Riccardo Senna è un ingegnere informatico che lavora alla Mirror ICT, una multinazionale fondata da Claudio Moneta e Ivan Greco che in breve tempo ha acquisito un ruolo di primo piano nell’ambito tecnologico. Attualmente, il progetto più importante in ballo è quello della “Lens”, lenti a contatto capaci di memorizzare e registrare immagini e video grazie ai movimenti delle palpebre oculari. Riccardo vi si dedica attivamente anche a casa, testando lui stesso un prototipo.

Una mattina viene svegliato da Franco Sartori, uno dei dirigenti, che lo informa della morte di Claudio. Gli hanno sparato tre colpi di pistola. Virginia Salerno, fidanzata di Ivan e socia della Mirror, sospetta che Claudio avesse scoperto qualcosa che non doveva sugli affari della società e per questo sia stato ucciso. Riccardo si lascia convincere ad aiutarla nelle indagini e a non fidarsi di nessuno dei colleghi. Pian piano diventa paranoico e sospettoso di tutto, e, proprio quando sembra aver risolto il mistero, ecco che le cose prendono una piega inaspettata…



Tutto tornava, finalmente, un cerchio perfetto che si riallacciava. Era come un medico, che dopo sudore e fatiche riusciva finalmente a ricollegare un elenco di sintomi apparentemente scollegati tra loro ad un unico morbo, un’unica malattia mortale. E la sua malattia aveva un nome, e quel nome era sempre stato solo uno.



Un thriller adrenalinico affascinante nella sua complessità tecnica e nella narrazione non lineare ma infarcita di informazioni apparentemente avulse dal contesto, che però troveranno un senso sul finale. Un libro machiavellico dove l’individuazione dei “cattivi” della storia pare al tempo stesso lampante e sfuggente, perché la realtà si rivela molto più fosca e lurida di ogni immaginazione. Una vicenda ai limiti dell’incredibile che vede la vita di una persona messa in gioco a sua insaputa e manovrata per realizzare un disegno perverso e pericoloso.



Non mi aspetto che tu capisca. So che tu non avresti mai avuto il coraggio di fare quello che ho fatto io. 



Riccardo è un uomo semplice, abitudinario, avvezzo ai linguaggi in codice più che a quelli verbali, stacanovista e solitario. E’ funestato da violenti mal di testa e malesseri che portano chi gli sta intorno a preoccuparsi e a porsi domande, cosa che lui invece interpreta come comportamenti sospetti. Quando Virginia gli espone la sua teoria in merito alla morte di Claudio, Riccardo, abbagliato anche dall’avvenenza della donna, decide di esporsi in prima linea per trovare la verità.



Ascolta, sei l’unico nell’azienda a cui posso chiedere una cosa del genere.



Dispositivi elettronici oculari, progetti segreti, codici, pc da recuperare, inseguimenti e sangue: c’è tutto ciò che può stuzzicare l’interesse del lettore avido di azione e giallo, con l’inclusione di un pizzico di rosa che rende la miscela più accattivante ed invitante. Un lui e una lei che cercano d’incastrare coloro che tramano nell’ombra prima di venire a loro volta scoperti, destreggiandosi tra microfoni nascosti e strani apparecchi acquistati con soldi sporchi. Nessuno sembra innocente ma al contempo nessuno pare totalmente colpevole…



Erano tutti sporchi.



Un libro avvincente, scritto in maniera insolita e perciò brillante, che vale assolutamente la pena leggere!



Il cervello umano è una macchina Rick, funziona tramite impulsi elettrici, esattamente come un computer.



Consigliato agli appassionati del genere e anche a chi non lo è!


 




Titolo: Lydia Bird va a letto presto
Autore: Josie Silver
Editore: Newton Compton Editori (29 luglio 2021)
Giudizio: 💗💗💗

Lydia e Freddie. Freddie e Lydia. Sono stati insieme per più di dieci anni e Lydia pensava che il loro amore fosse indistruttibile. Ma si sbagliava. Il giorno del suo ventottesimo compleanno Freddie è morto in un incidente d'auto. Così ora c'è solo Lydia. Che non desidera altro che chiudersi in casa e singhiozzare fino a esaurire le lacrime. L'unico sollievo al suo dolore è il sonno: quando dorme Lydia sembra entrare in uno scenario parallelo in cui nessuno degli eventi tragici degli ultimi mesi è accaduto. E così, proprio mentre sta ricominciando a muovere i primi timidi passi nel mondo, Lydia sente il richiamo del passato trascinarla indietro, dove la sua vecchia vita con Freddie ha ancora una possibilità. Ma vivere due vite contemporaneamente è impossibile. Se vuole tornare nel mondo in cui Freddie è vivo ed è ancora padrone del suo cuore, Lydia deve fare una scelta. Perché c'è qualcuno nella sua nuova vita - la sua vera vita - che vuole che lei resti.





Recensione

Parola d’ordine per questo romanzo: dormire …Infatti mi sono addormentata!

Gli ingredienti di base che potevano creare qualcosa di davvero incredibile, c’erano tutti: la grande storia d’amore, la tragedia, il lutto, la rinascita.

Lydia Bird pensava di vivere per sempre al fianco del suo Freddie, il ragazzo con cui era fidanzata dal liceo. Il giorno del suo ventottesimo compleanno, però, Freddie muore in un’incidente d’auto e Lydia resta da sola. Andare avanti non è per niente facile… E le pillole per dormire che le ha prescritto il dottore le paiono un’ottima soluzione per sfuggire alla dura realtà.

In quel sonno “indotto” la vita di Lydia riprende come se Freddie non fosse mai morto, il tempo scorre alla stessa velocità del mondo “reale”,  ed è facile fingere quindi di avere ben due vite parallele. Una in cui si finge “che vada tutto bene” e si sopravvive, e una in cui essere davvero felici e ci si può godere la favola che tanto si attendeva.

Così come la storia è “spaccata in due”, così è anche il mio giudizio. Mi è piaciuta la parte “reale”, il modo in cui si è tratteggiato il personaggio di Lydia ferito, la sua famiglia, l’ambiente in generale. Mi è piaciuto, sì, ma non così tanto: ho trovato tanti punti poco sviluppati, poco sfruttati. Poca evoluzione nei rapporti di Lydia con gli altri, soprattutto con quello che poi sarà il suo dopo-Freddie.

Il “sogno” è, a mio parere, decisamente troppo irreale, e anche troppo troppo moscio. Non ho per niente apprezzato la caratterizzazione che l’autrice ha dato al personaggio di Freddie, cercando di renderlo “negativo” al fine di “far andare avanti” Lydia con qualcun altro.

Penso poi che si sarebbe potuto sfruttare meglio l’attaccamento di Lydia alle pillole per dormire, rendendolo una dipendenza non facile da gestire, mentre tutto si risolve in modo così semplice e veloce che #taralluccievinoolè!

Questo libro non mi ha conquistato affatto, il cui ritmo è stato così lento che ho dovuto incollare le palpebre alle sopracciglia con lo scotch per leggerlo senza addormentarmi davvero… Ahah, scherzo! (a metà)

Non è un libro trash, e neppure uno da usare come lettiera per gatti: carino, con un bel messaggio da trasmettere (riconosciamo a Cesare ciò che è di Cesare), ma troppo soft e “piatto” per i miei gusti. Da non rileggere, ma potrei consigliarlo a chi ha gusti romantici, poca voglia di affrontare troppo dramma e… Non so, esiste qualcuno a cui piaccia leggere cose lente? Se sì, questo fa decisamente al caso suo!

 

 

Perdere l’amore della tua vita ti permette di inventare ciò che sarebbe potuto succedere in futuro. Hai il diritto di sognare che domani sarà tutto perfetto, grazie alla forza dell’amore. Puoi piegare alla tua volontà ogni situazione che immagini, in modo che tutti dicano o facciano la cosa giusta. La tua storia d’amore non finirà perché è la tua mente a dipingerne ogni fotogramma.


 




Titolo: Lo stendardo di Giove
Autore: Emanuele Rizzardi
Data di pubblicazione: (31 maggio 2021)

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Anno 392: l’Impero Romano è funestato dalla pressione dei barbari oltre il confine e da terribili lotte interne tra le forze pagane e l’astro nascente del potere cristiano. I conflitti religiosi sembrano essere il centro di un’importante svolta quando l’imperatore Teodosio dichiara la messa al bando di tutti gli antichi culti, ponendo il cristianesimo come l’unica religione ammissibile.
Mentre i templi e i luoghi di potere dei pagani vengono chiusi, un gruppo di senatori decide di opporre resistenza.
Approfittando dell’improvvisa morte di Valentiniano, il sovrano d’Occidente fantoccio di Costantinopoli, i congiurati prendono il potere a Roma ed ottengono il supporto del magister Arbogaste, che comanda le legioni della Gallia; al suo fianco c’è Flavio Eugenio, uomo di palazzo di fede cristiana, ma dalle posizioni tolleranti, che rappresenta l’ultima speranza nell’imminente guerra contro Teodosio, in un crescendo di intrighi che porterà i pagani a dare un’ultima battaglia per la libertà nella gelida valle del fiume Frigido.





Recensione

..se il mondo fosse una lunga ed eterna eclissi, non lotteresti per essere baciato dal sole, anche un solo istante?



Emanuele Rizzardi ci regala un altro romanzo storico appassionante e ben scritto che, attraverso le memorie di tre personaggi, ci fa conoscere un’epoca, quella del IV sec. d. C., in cui l’Impero Romano era ormai solo l’ombra del superbo Regno che tutti conosciamo.

Diviso in due parti, l’Occidente e l’Oriente, era dilaniato da lotte intestine ed invasioni barbariche. Alla sua testa c’era l’Imperatore Teodosio I, stanziato a Costantinopoli, che, dopo aver sedato la rivolta dell’usurpatore Magno Massimo, pose sul trono d’Occidente il giovane Valentiniano II, però soltanto nominalmente, in quanto era in realtà sotto la tutela del Magister Militum Arbogaste, di razza germanica. Proprio quest’ultimo sarà uno dei protagonisti principali del libro, col suo tentativo, alla morte di Valentiniano, di sfidare Teodosio e le sue leggi volte a fare del Cristianesimo il solo culto dell’Impero a scapito della Vera Fede negli dèi.



Sono pronto a contendere il trono perfino a Teodosio, se questo potrà dare speranza alla gente dell’Impero….Non starò immobile, in attesa che un altro fantoccio cristiano continui con i suoi scellerati massacri!



Col favore dell’esercito e del Senato di Roma, delle città della Gallia prima e del Settentrione poi, Arbogaste riesce a far nominare Augusto il Mastro della Cancelleria e suo “fratello” Flavio Eugenio, uomo mite e colto, cristiano tollerante, col quale abroga gli editti di Teodosio e riapre templi e teatri chiusi. Tutto sembra andare per il meglio, fino alla battaglia finale sul Frigido, dove, a causa di vili tradimenti, la sua impresa ha una fine ingloriosa.



Nonostante il valore, a volte non si può nulla contro dei nemici troppo superiori e così fu per loro.



Un’impresa, quella di Arbogaste, che mette in luce la frustrazione e l’insofferenza dei pagani verso le persecuzioni cristiane, divenute uno strumento importante per i giochi di potere e la sete di emergere. Un ultimo disperato tentativo di riportare agli antichi fasti i culti divinatori, e con essi i valori originari di Roma caput mundi, la sua grandezza ed importanza che restano soltanto nei ricordi dei nostalgici. Ma a volte il coraggio di pochi non è sufficiente contro intrighi, gelosie e avidità…



In pochi attimi, uno scontro che doveva essere una semplice marcia trionfale si stava trasformando in una catastrofe.



Magistrale e d’effetto l’inclusione della sacerdotessa gallica Brigantia nel contesto degli eventi come parte attiva e voce narrante, per dare un tocco di “romance” e per comprendere appieno le dinamiche religiose dell’epoca. Lei ed Arbogaste diventano il simbolo della rinascita pagana e della forza che dona la Fede, uno spiraglio di speranza in mezzo alle tenebre della decadenza umana, parallela a quella dell’Impero Romano.



Ciò che è stato, può tornare…



Un libro davvero interessante, fluido, capace di raccontare i fatti con ingegno, ironia e leggerezza, malgrado le atrocità e le nefandezze non manchino. Un viaggio nel passato per ricordare, e per trarre lezioni per il futuro. Perché la Storia, l’insieme di documenti antichi, non è soltanto una stesura di avvenimenti, ma anche un monito e un esempio, per non far sì che la Verità non venga cancellata da menzogne…



La nostra gente è dispersa e dissolta, ma non è la fine, non esiste questa parola per la Verità…Ciò che è stato, può tornare… e i veri dèi torneranno. Un giorno, forse non lontano…forse. Allora servirà un testo che racconti come sono andate le cose, altrimenti avremo fra le dita solo la viscida propaganda cristiana.



Consigliato a tutti, conoscere le proprie radici è un modo per agire con maggior consapevolezza nel presente!


 




Titolo: Un incubo chiamato amore
Autore: Lucy Score
Editore: Newton Compton Editori (25 febbraio 2021)
Giudizio: 💗💗💗💗💗

"Nel bene, nel male... amore e odio necessitano di eleganza? L'ho fatta licenziare. Ok, avevo avuto una brutta giornata e me la sono presa con una sconosciuta in una pizzeria. Ma non è che Ally Morales fosse poi così innocente. L'ha dimostrato durante il suo primo giorno di lavoro... nel mio ufficio. Sì, perché a quanto pare mia madre ha deciso di assumerla. D'accordo, è possibile che con la sua personalità creativa, fantasiosa, inspiegabilmente seducente abbia portato un'energia tutta nuova alla nostra rivista. Ma questo non significa nulla! Mi stuzzica, ogni volta che si mette a discutere con me davanti a tutta la redazione. E come se non bastasse è ospite fissa delle mie fantasie, ben oltre l'orario di lavoro. Ma non sarò l'ennesimo uomo della famiglia ad approfittare di una posizione di supremazia. Sarò anche uno stronzo di seconda generazione, ma non sono come mio padre. Voglio solo capire qual è il segreto che Ally mi nasconde. È un enigma da risolvere. Se riesco a togliermela dalla testa, potrò finalmente tornare al mio obiettivo di tenere alto il buon nome della famiglia. Chi l'ha detto che in ufficio non ci si può innamorare?"





Recensione

Non voglio una vita in cui non ci sia il tuo nome.



Cosa può venir fuori da un incrocio tra Il diavolo veste Prada e la fiaba di Cenerentola adattata ai giorni nostri? Ve lo dico io, un capolavoro!!!

Lucy Score ha creato un romanzo intrigante, appassionante, un odio/amore che non potrà che farvi sorridere e macinare le pagine con vigore. Un romanzo che mescola argomenti importanti come le molestie sul posto di lavoro alla storia d’amore che tutte le ragazze “medie” sognano.  Un romanzo duro e delicato al contempo, un difficile viaggio in se stessi che spinge a fare i conti con paure e ferite, con l’incapacità di accettare l’amore disinteressato da un lato, e un aiuto disinteressato da chi si ha al fianco dall’altro.



“Sai qual è il tuo problema? Pensi che tutti vogliano usarti, ottenere qualcosa da te. Ti è mai passato per la mente che Ally ti amasse?”

“Perché dovrei lasciare che mi aiuti? Questo è un mio problema, Dom. Una mia responsabilità.”




Dominic Russo è il direttore creativo di “Label”, importante magazine cartaceo e online nel settore della moda, di cui la madre, Dalessandra Russo, è la caporedattrice. E’ subentrato al padre dopo che questi è stato allontanato per molestie alle dipendenti, cui è stato dato un grosso risarcimento per evitare scandali. Non gli va molto a genio il nuovo lavoro, ma si è ripromesso che farà del suo meglio per dimostrarsi diverso dal genitore, ad iniziare dalla politica di tolleranza zero per la socializzazione tra dirigenti e subalterni. Ally Morales lavora come cameriera in una pizzeria, tra le altre cose, per far fronte alla sua difficile situazione finanziaria. Deve sostenere le rette della clinica del padre e ristrutturare la sua casa per venderla.

Una sera nel locale incontra Dominic e tra i due volano scintille, fino al punto che lui la fa licenziare. Dalessandra, che era col figlio, trova ingiusto quanto accaduto e le offre un lavoro alla “Label”. Dominic è furioso e non perde occasione per dirle di andarsene. Ma col passare del tempo, si rende conto che Ally sta diventando l’unico oggetto dei suoi pensieri, e questo è assolutamente sbagliato…



Non posso stare con te, Ally. Non come vuoi tu. Non mentre lavori qui.



Un duello all’ultimo sangue tra dovere e desideri, tra la necessità di fare la cosa giusta e l’impulso di seguire il proprio cuore, tra l’importanza di difendere il buon nome della famiglia e l’incapacità di stare lontano dalla donna che ha imprigionato corpo e mente.  Una lotta sfiancante che lascia sul campo solo due avversari feriti.



“Detesto essere attratto da te.”

“Il fatto che siamo attratti l’uno dall’altra non significa che dobbiamo agire di conseguenza.”



Ma Dominic e Ally riusciranno a resistere a quello che sentono? A quell’alchimia che sembra essersi creata tra loro? Perché in ballo c’è molto di più che una notte di sesso…



La notte scorsa ha cambiato tutto tra noi e non sono disposto a tornare a un rapporto puramente professionale.



Un libro “caldo”, passionale, intenso, ironico, che vi darà una versione diversa del tradizionale “Principe Azzurro” e del classico detto “i panni sporchi si lavano in famiglia”. Un libro perfetto per evadere dalla realtà spesso troppo pesante e rifugiarsi in una dimensione parallela leggera e frizzante. Un libro sull’amore, ma anche sull’amicizia, sul senso del dovere, sull’orgoglio, sul legame familiare e sulle sorprese inaspettate del destino!



Tu sei il mio sogno.


 




Titolo: Romanzo d'estate
Autore: Emily Henry
Editore: HarperCollins (1 luglio 2021)
Giudizio: 💗💗💗


Augustus Everett è un autore amato dalla più intransigente critica letteraria.
January Andrews invece scrive deliziose commedie romantiche che scalano regolarmente le classifiche.
Lui è uno scrittore serio, ma non riesce a parlare di sentimenti. Lei è una sostenitrice dell’amore per sempre e del lieto fine. Non hanno niente in comune.
A parte che per i prossimi tre mesi saranno vicini di casa.
January ha infatti deciso di rifugiarsi nel cottage del padre sul lago Michigan e pensa di trascorrere l’estate raccogliendo le idee e scrivendo un romanzo pieno della felicità che non sa più immaginare: ha da poco scoperto un segreto sui suoi genitori e non crede più nell’amore. Nella veranda accanto alla sua c’è però un vicino di casa inaspettato: Augustus Everett, suo ex compagno di college e soprattutto autore di fama. Anche lui colpito da un paralizzante blocco dello scrittore.
Da sempre i due non si sopportano, ma decidono di lanciarsi una sfida per cercare di darsi una mano, o più probabilmente di punzecchiarsi. Si scambieranno il romanzo. E così Augustus dovrà dimostrare di saper scrivere anche un lieto fine e January di sapersi cimentare nella scrittura del Grande Romanzo Americano. E questa scommessa cambierà inevitabilmente tutti i finali…





Recensione

È questo il problema quando scrivi storie a lieto fine: finisci col crederci.

  

 

Romanzo d’estate, complici sia la trama sia la copertina, si prospettava un libro fresco, divertente, irriverente e con un bel lieto fine sfavillante all’orizzonte… insomma, il perfetto romanzo da portarsi in spiaggia! Non un mattone impegnativo, bensì un fresco e  piacevole intrattenimento.

Ahimè… Non si è rivelato affatto così! Romanzo d’estate è un libro abbastanza pesante, che tocca molte tematiche “serie” e difficili, che esplora costantemente le zone più tetre dell’animo dei protagonisti e che ci lascia in bocca un senso di dolceamaro al termine della lettura.

Sicuramente la storia d’amore è carina, molto molto belle le battute ironiche che i due protagonisti si scambiano in ogni loro interazione, tra loro c’è la giusta chimica che tiene noi lettori col fiato sospeso, ma non ho trovato i fuochi d’artificio, le scintille che possono creare “due rivali” che finiscono con l’innamorarsi. Anzi, arrivata a più di metà libro ero quasi annoiata!

January Andrews è una famosa scrittrice di romanzi rosa la cui vita “perfetta” è appena crollata in mille pezzi: ha rotto col suo storico fidanzato, e suo padre è da poco venuto a mancare, lasciandole in eredità la casa al mare dove, sorpresa delle sorprese, viveva con l’amante alle spalle sue e di sua madre! A causa di problemi economici, e non avendo altre alternative, January decide di trasferirsi per un periodo in questa casa, così da prendere due piccioni con una fava: occuparsi di vendere tutto ciò che l’abitazione include, e ritrovare l’ispirazione per portare a termine il nuovo romanzo.

Si ritrova però Gus come vicino di casa, proprio quel Gus che al college era suo nemico giurato e “rivale” nel campo della scrittura. Gus è anch’egli un affermato scrittore, decisamente non di romanzi rosa, anzi!,  e spesso e volentieri, in passato, ha criticato a January il suo vivere “nelle favole”.

Tra un battibecco e l’altro, i due si lanciano una sfida: January dovrà scrivere un libro “serio”, senza alcun lieto fine; e Gus, al contrario, dovrà narrare di una bellissima storia d’amore.

Teoricamente i due non si sopportano, ma in realtà il loro rapporto è molto tranquillo ed educato, e fin da subito l’autrice mette in tavola la forte attrazione che entrambi provano per l’altro, dando vita ad un “evoluzione” molto più che scontata, lunga, prevedibile e per niente eccitante..

January è  un personaggio che mi è piaciuto. Nasce come una sorta di “Pollyanna” alla ricerca dell’amore perfetto, che dal di fuori tutti vedono, come Gus, una principessa che vive nelle fiabe. Descrizione che stride però con la realtà, poiché January ha vissuto anni ad essere preoccupata per il cancro di sua madre, e a sacrificarsi per lei. Nonostante ciò, forte dell’amore che i suoi genitori si dimostravano ogni giorno, si mostrava al mondo radiosa ed ottimista. Tutto cambia, ovviamente, quando viene a scoprire la verità, ovvero che suo padre viveva due vite contemporaneamente! Per January è come svegliarsi da un sogno stupendo e affrontare una dura, durissima realtà. Crollano tutti i suoi castelli in aria, le sue certezze, cambia il suo modo di vedere la vita.

Gus è il suo esatto contrario: ha vissuto un’infanzia traumatica, un matrimonio disastroso. Non vede luce nel mondo, ma solo oscurità. Eppure non è una persona disillusa come vuole apparire: è solo un uomo fragile, che cerca una persona che gli dimostri che la vita è bella.

Grazie alla “sfida”, January e Gus iniziano a passare molto tempo insieme e, pian piano, iniziano ad aprirsi sul proprio passato, si svelano quelle debolezze che a scuola fingevano di non avere e cercano conforto l’uno nell’altro.

 

 

Scoprire la verità su mio padre aveva reso il mondo un luogo buio e sconosciuto, ma scoprire Gus poco alla volta aveva avuto l’effetto contrario.

 

 

Romanzo d’estate è stata una lettura al 50% molto piacevole, mentre ammetto che la seconda parte mi ha abbastanza annoiato. Una bella finestra sul mondo degli scrittori e la creazione dei loro lavori, ma decisamente una lettura più grigia che colorata come la copertina.

Perfetto per le giornate di pioggerella estiva, più che per la spiaggia!

 

 

 

Quando ami qualcuno [..] vuoi fare in modo che veda il mondo in modo diverso. Vuoi dare un senso alle cose brutte, e rendere quelle belle ancora più belle. E tu lo fai. Per i tuoi lettori. Per me. Crei cose bellissime, perché ami il mondo, e forse il mondo non è sempre come lo descrivi nei tuoi libri, però… credo che il solo fatto di scriverli cambi le cose, almeno un po’.[..] I tuoi libri rendono il mondo un posto più luminoso, e le persone che lo abitano un po’ più coraggiose.

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