Parola d’ordine per questo romanzo: dormire …Infatti mi sono addormentata!
Gli ingredienti di base che potevano creare qualcosa di davvero
incredibile, c’erano tutti: la grande
storia d’amore, la tragedia, il lutto, la rinascita.
Lydia Bird pensava di vivere per sempre al fianco del suo
Freddie, il ragazzo con cui era fidanzata dal liceo. Il giorno del suo
ventottesimo compleanno, però, Freddie muore in un’incidente d’auto e Lydia
resta da sola. Andare avanti non è
per niente facile… E le pillole per dormire che le ha prescritto il dottore le
paiono un’ottima soluzione per sfuggire alla dura realtà.
In quel sonno “indotto” la vita di Lydia riprende come se
Freddie non fosse mai morto, il tempo scorre alla stessa velocità del mondo
“reale”, ed è facile fingere quindi di
avere ben due vite parallele. Una in cui si finge “che vada tutto bene”
e si sopravvive, e una in cui essere davvero
felici e ci si può godere la favola che tanto si attendeva.
Così come la storia è “spaccata in due”, così è anche il mio
giudizio. Mi è piaciuta la parte “reale”, il modo in cui si è tratteggiato il
personaggio di Lydia ferito, la sua famiglia, l’ambiente in generale. Mi è
piaciuto, sì, ma non così tanto: ho trovato tanti punti poco sviluppati,
poco sfruttati. Poca evoluzione nei rapporti di Lydia con gli altri,
soprattutto con quello che poi sarà il suo dopo-Freddie.
Il “sogno” è, a mio parere, decisamente troppo irreale,
e anche troppo troppo moscio.
Non ho per niente apprezzato la caratterizzazione che l’autrice ha dato al
personaggio di Freddie, cercando di renderlo “negativo” al fine di “far andare
avanti” Lydia con qualcun altro.
Penso poi che si sarebbe potuto sfruttare meglio
l’attaccamento di Lydia alle pillole per dormire, rendendolo una dipendenza non
facile da gestire, mentre tutto si risolve in modo così semplice e veloce che #taralluccievinoolè!
Questo libro non mi ha conquistato affatto, il cui
ritmo è stato così lento che ho dovuto incollare le palpebre alle sopracciglia
con lo scotch per leggerlo senza addormentarmi davvero… Ahah, scherzo! (a metà)
Non è un libro trash, e neppure uno da usare come lettiera
per gatti: carino, con un bel messaggio da trasmettere (riconosciamo a Cesare
ciò che è di Cesare), ma troppo soft e “piatto” per i miei gusti. Da non
rileggere, ma potrei consigliarlo a chi ha gusti romantici, poca voglia di
affrontare troppo dramma e… Non so, esiste qualcuno a cui piaccia leggere cose lente? Se sì, questo fa decisamente al
caso suo!
Perdere l’amore della tua vita ti permette di inventare ciò che sarebbe
potuto succedere in futuro. Hai il diritto di sognare che domani sarà tutto
perfetto, grazie alla forza dell’amore. Puoi piegare alla tua volontà ogni
situazione che immagini, in modo che tutti dicano o facciano la cosa giusta. La
tua storia d’amore non finirà perché è la tua mente a dipingerne ogni
fotogramma.