“Rosa stacca la spina” è un romanzo rosanero graffiato di humor ed elegante erotismo.
È la realizzazione della storia d’amore che tutti sogniamo.
È una magia che si avvera, ma che corre costantemente in bilico tra la vita e la morte, sul
filo sottile di un esito imprevedibile.
I due protagonisti, a distanza di molti anni dalla fine della loro relazione, si ritrovano in una
clinica: Rosa è gravemente malata.
In una tessitura che gioca con il flashback, tra ironia e pianti, tra commozione e goliardia,
riemergono i ricordi della coppia: vengono esplorate tutte le fasi dello stare insieme, dal
disincanto del corteggiamento alle problematiche della convivenza, dai viaggi memorabili
all’affrontare le ristrettezze della difficoltà economica, dall’intensità viscerale del sesso alla
gelosia logorante, dal progettare di costruire una famiglia allo struggente dolore della
separazione.
L’immergersi e l’immedesimarsi nella storia del romanzo sono processi naturali, perché il
percorso sentimentale narrato ripercorre le tappe che ognuno di noi vive o ha vissuto (o
vivrà).
La "spina" di Rosa potrebbe staccarsi, ma nell'ambivalenza della sua omonimia scioglie il
confine tra eutanasia e metafora esistenziale, divenendo il simbolo della catarsi dei
personaggi, rinascita che sublima il senso stesso dell’esistenza umana ridisegnando il
perimetro di demarcazione tra i concetti mortale e immortale.
L’intreccio continuo tra presente e passato che mette a confronto i sentimenti di oggi e di
ieri conduce alla maturazione di una nuova consapevolezza che si sviluppa e si forgia via
via in un Romanzo di formazione sentimentale che sfocia in un epilogo sorprendente.
Recensione
Noi
siamo Una cosa sola.
Una storia d’amore intensa
e commovente le cui pagine pregne di felicità e passione sono
interrotte all’improvviso dal tetro tagliacarte del destino che porta ad
una dolorosissima quanto inspiegabile separazione.
Igor e
Rosa s’incontrano durante un seminario sulla Psicosintesi e per lui è
amore a prima vista. Dopo cinque mesi di soli contatti via social, Rosa accetta
d’incontrarlo e, da quel momento, inizia la loro favola. Ben presto
vanno a vivere insieme, fanno progetti, vacanze, ma soprattutto si godono quell’inaspettata
complicità fisica e mentale che li unisce. Un giorno però, Rosa lascia Igor
senza dargli una motivazione precisa, e lui non riesce a farsene una ragione,
non riesce a risalire dal pozzo di disperazione in cui è stato gettato.
Undici anni più tardi,
Rosa gli fa sapere che è gravemente malata e vorrebbe rivederlo. Igor
naturalmente si precipita al suo capezzale…
Non
volevo sprecare nemmeno un minuto del mio tempo a disposizione.
In viaggio tra presente
e passato, prende pian piano forma il ritratto di un amore “sonoro,
puro, totale”, un amore che non cede dinanzi al tempo ed alla distanza,
dinanzi all’odio ed allo spettro della morte, ma che sa trovare
proprio in sé stesso la forza di reinventarsi per divenire immortale.
Insieme
generiamo un terzo Individuo, completo, compiuto, ideale.
Un libro toccante “alla
Nicholas Sparks”, dal gusto deciso e forte come un Bordeaux
Château Margaux 2001 da quindici gradi ma dalla consistenza dolce e croccante
di una torta di frutta con pasta frolla e crema pasticcera. Il racconto
della relazione “perfetta” che tutti sognano e che solo pochi fortunati
trovano: una simbiosi fisica e spirituale ai limiti del paranormale
che riplasma la quotidianità e rende impossibile tornare indietro.
….ovunque
fossi, solo insieme a te mi sentivo a casa.
Svariati i temi
“caldi” affrontati negli scaglioni temporali, gettati a mò di macchie sul
tessuto pregiato del legame dei protagonisti: dai disturbi alimentari, alla
depressione, ai problemi familiari, alla solitudine, alla sofferenza, alla
voglia di un figlio, al desiderio di fare la cosa più giusta, all’eutanasia, al
coraggio di andar via. Temi che in un certo qual modo si prefigurano come un contrappeso
negativo sulla bilancia della storia di Igor e Rosa, che ne accresce
tuttavia il fascino e permette la comprensione (e non la capizione)
del per nulla scontato finale.
Improvvisamente
non avverto più il dolore di quella spina conficcata nell’anima.
Un romanzo “dalla doppia
faccia”, una rosa ed una nera, una contrapposizione che rende
la narrazione intrigante e stuzzicante, anche grazie al linguaggio
poetico-filosofico che ammalia e apre la mente ad argute riflessioni.
Tu
eri il mio spartito, una nuova sinfonia di sensazioni da scoprire,
interpretare, vivere e suonare, per comporre insieme un nuovo e sorprendente accordo.
Magistrale
e d’effetto la scelta del nome “Rosa”, sia in considerazione della
questione della “spina” da staccare, sia per le sue “spine” che
hanno ferito profondamente Igor, malgrado ciò sempre attratto dalla sua bellezza
indimenticabile.
Era
incredibile, ma più la guardavo più mi accorgevo che nulla fosse cambiato. Dopo
più di un decennio. Mi piaceva da impazzire, provavo un’attrazione fortissima.
Consigliato agli animi
romantici e a chi crede nell’amore con la A maiuscola!
Mi
godevo ogni istante con la massima intensità. Mi sentivo talmente bene che il
mio unico pensiero era lei. Non esisteva altro, non esisteva domani.