Recensione: Nevernight - Mai dimenticare - Jay Kristoff







Titolo: Nevernight - Mai dimenticare
Autore: Jay Kristoff
Editore: Mondadori (3 settembre 2019)




Giudizio: 💗💗💗💗💗





Destinata a distruggere imperi, Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte. Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un'arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici - e gli amici - più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all'omicidio. La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre. Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.



Recensione


Quando tutto è sangue, il sangue è tutto.



Nevernight NON è un libro per delicati di stomaco. Se pensate di trovare una classica storia d’amore fantasy incentrata su di un’eroina pura, dolce e forte, scordatevelo.
Mia Corvere è tutto tranne che una dolce donzella. A sedici anni, il suo unico desiderio è entrare nella Chiesa Rossa, una scuola di aspiranti Assassini, per vendicare la morte dei suoi genitori e del suo fratellino. Per farlo commetterà il suo primo omicidio, strappando i denti allo sventurato (ma poi mica tanto) per portarli come pegno di ammissione alla scuola. (e già qui vi chiederete: ommiodio, e a me dovrebbe piacere una ragazza del genere?!) (Vi piacerà)
Le lezioni, come si può intuire, non sono certo le classiche a cui siamo abituati: lezioni di furto, di combattimento con le lame, dell’arte della seduzione e manipolazione, della conoscenza e uso dei veleni. Nella scuola non sono concesse amicizie, poiché i posti per diventare Lame, quindi Assassini, sono solo quattro.
Ci saranno morti sospette e altre causate da lezioni particolari (già, proprio così: se non sei bravo… muori), rivalità, punizioni, amori, sangue, inganni.
Mia, però, non è da sola. Lei è una Tenebris, in grado di controllare le ombre. Il suo compagno d’avventura, infatti, è Messer Cortese: un gatto d’ombra che beve tutte le sue paure, rendendola forte e impavida.
L’universo in cui la storia è immersa è la repubblica di Itreya, un mondo immaginario illuminato costantemente da tre soli per il capriccio del dio Aa. Non esistono notti ad Itreya, ma solo illuminanotti.
Eppure, anche se si tratta di un mondo immaginario, Jay Kristoff , con tutti i suoi appunti, le sue note, i suoi aneddoti, le sue descrizioni così dettagliate, fa sembrare questo universo reale e concreto, alla pari di quello creato dalla Rowling con Harry Potter.
Mia Corvere è uno di quei personaggi con la P maiuscola, di quelli indimenticabili che non vorresti mai lasciare e la cui storia ti entra dentro e non puoi fare altro che amarla.
Ad ogni pagina c’è un colpo di scena che mai, mai ti aspetteresti. Amerete le note a piè di pagina, anche se all’inizio potrebbero risultare disorientanti. L’umorismo nero di Jay Kristoff è eccezionale.
La prima parte del libro lascia un po’ scettici: non essendo abituati a questo tipo di scrittura, viene quasi voglia di lasciarlo, di passare ad un altro racconto. Verso metà libro, però, si viene così tanto catturati dall'intensità delle avventure e delle prove sostenute da Mia e dagli altri personaggi, che è impossibile smettere di leggere!



Spesso le persone si cagano addosso quando muoiono.
I muscoli si rilassano, l’anima svolazza via e tutto il resto… viene evacuato. Malgrado l’amore che il loro pubblico nutre per la morte, i commediografi di rado ne fanno cenno. Quando l’eroe spira tra le braccia dell’eroina, non richiamano l’attenzione sulla macchia che gocciola lungo le cosce o sul fatto che la puzza le fa venire le lacrime agli occhi mentre si china per dargli il bacio d’addio.
Lo dico come avvertimento, o miei gentili amici, ché il vostro narratore non condivide tale freno. E se le sgradevoli realtà di uno spargimento di sangue liquefano le vostre interiora, sappiate che le pagine che avete tra le mani parlano di una ragazza che stava all’omicidio come i maestri alla musica.



Così inizia la storia di Nevernight e credetemi: fidatevi di queste parole che vi avvisano. Perché non sarete risparmiati da niente e se come me leggete anche mentre mangiate, in alcune scene farete fatica a deglutire il boccone.
Non dimenticate mai che è una storia di Assassini, Mia stessa sarà la più temibile Assassina mai esistita e se c’è da sporcarsi le mani tra sangue e budella non si tirerà certo indietro. Se da una parte non dovete dimenticare, dall'altra non dovete neppure farvi scoraggiare perché per quanto sia capace delle azioni più orribili, Mia vi coinvolgerà e appassionerà totalmente alla sua storia e non potrete fare a meno di tifare per lei, aver paura con lei, sorridere con lei, seguirla in ogni sua avventura.
Certo, Mia ha sedici anni, ma il libro non è uno YA adatto proprio a qualsiasi fascia d’età: oltre alle molteplici scene cruente e linguaggi forbiti, ci sono anche molte scene a contenuto sessuale molto esplicite.



Sarai una diceria. Un sussurro. Il pensiero che fa svegliare i bastardi di questo mondo madidi di sudore nell’illuminotte. L’ultima cosa che sarai mai, ragazza, è l’eroe di qualcuno.




In conclusione vi consiglio vivamente questa trilogia, sia per le copertine bellissime, sia perché non è per niente facile trovare personaggi così intriganti, una protagonista così anti-eroina, uno scrittore tanto brillante.  Ogni personaggio ha la propria storia, non è lì solo per aiutare il racconto di Mia. Ogni-personaggio.
Che altro dire? Jay Kristoff non vi risparmierà niente, non sarà mai gentile o la toccherà piano e per questo o lo odierete o lo amerete alla follia. Sarà la cosa più pazza, folle e strana che abbiate mai letto ma sarà la cosa più pazza, folle e strana che vorrete aver mai letto.  E come dice Aelius, il Cronista della Montagna Silente: troppi libri, troppi pochi secoli!

0 Commenti

E tu, cosa ne pensi? Lasciaci un commento! 🤗