L’amore
non è mai il problema. L’amore è facile, come nei film. Siamo noi che lo
rediamo complicato.
Una donna disposta a
tutto per riaffermare la propria credibilità e un uomo in fuga dalla
realtà s’incontrano e “scontrano” in un piccolo paese della Carolina
del Nord, dove dovranno inevitabilmente collaborare per il bene della
singolare squadra di calcio locale.
A
volte bisogna farsi coraggio e ingoiare il rospo.
Adalyn Reyes
è la responsabile della comunicazione dei Miami Flames, squadra di Major League
del padre, Andrew Underwood. Algida ed impassibile, a causa di una spiacevole
conversazione udita, commette un errore madornale per cui viene “esiliata” per
un po' a Green Oak, tra i boschi e le montagne. Lì sarà la manager della
squadra femminile di calcio, col compito di portarla al successo e alla
notorietà . Peccato che le cose non stanno come aveva immaginato, in quanto le
giocatrici sono…bambine!
Affidare
ad una squadra del genere la chiave della mia redenzione era davvero toccare il
fondo.
A complicare
ulteriormente la faccenda c’è poi l’allenatore, il famoso portiere Cameron
Caldani, scontroso ed enigmatico, che la prende subito in antipatia, e con
cui Adalyn si ritroverà a dover giocare sporco per assicurarsi di non sprecare
l’occasione concessale per rimettersi in pista.
Questo
è l’unico posto in cui ho intenzione di restare nel prossimo futuro.
Un romanzo effervescente,
vulcanico ed ipnotizzante come una partita in cui la palla passa
continuamente da un avversario all’altro in un susseguirsi incessante di azioni
entusiasmanti e sorprendenti. Un romanzo profondo, che al
di là della chioma ironica e divertente ha radici tinte di scuro,
doloranti e sanguinanti. Un romanzo interessante nella sua
stratificazione strutturale, dove lo sport e le sue regole diventano metafora
della vita e della sua imprevedibilità .
Perdere
una partita è solo un inciampo, che rende forti finché ci si rialza.
Cameron è alla ricerca
di pace e tranquillità per superare quello che gli è capitato e che lo ha
portato ad appendere i guanti al chiodo. Allenare le bambine è una piacevole
diversivo, almeno fino a quando non si ritrova tra i piedi una donna cocciuta
ed impossibile che però lo attrae come nessuna prima.
Sembra
proprio che, ovunque mi giri, ti trovi.
Inconvenienti,
disguidi, bizzarri “incidenti”, fantasiose “attività autunnali”, rocamboleschi
salvataggi, schermaglie verbali e momenti di sconcertante
intensità : uno schema di gioco complesso ma accattivante, lungo
ma mai noioso, con inattesi colpi di scena e confessioni
dolceamare. Una trama studiata nel dettaglio, con un meraviglioso
parallelismo tra partite reali e “partite” giocate dai
protagonisti, che affascina e intriga.
La
vita non è una passeggiata nel parco. La vita è dura. A volte si vince e più
spesso si perde.
Un libro dal ritmo incalzante,
con personaggi perfettamente caratterizzati, le cui storie s’intrecciano
con quelle di Adalyn e Cameron creando un puzzle variegato e frizzante.
Un libro che parla di abbandono, di rimpianti, di segreti
e bugie, di bisogno d’affetto, di rabbia, di derisione,
di paura e sofferenza, ma anche di amore, comprensione,
determinazione, voglia di farcela e di dar valore alle cose
realmente importanti.
Lei
non è…un gioco. È più di una vincita. È più di una perdita. È tutto ciò per cui
vale la pena giocare. È tutto quello che c’è in mezzo.
Consigliato a chi ama i
“battibecchi scherzosi”, che nascondono il desiderio di “puntini puntini” …!
Sono le nostre imperfezioni a renderci quello che siamo. È il modo in cui ci lavoriamo su, come cerchiamo di superarle e come impariamo a conviverci.
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