Recensione: Facciamo finta che sia solo un gioco - Elena Armas

 




Titolo: Facciamo finta che sia solo un gioco
Autore: Elena Armas
Editore: Newton Compton Editori (3 ottobre 2023)
Giudizio: 💗💗💗💗💗


Adalyn Reyes si è imposta una ferrea disciplina: ogni mattina si sveglia all'alba, guida fino agli uffici del Miami Flames FC, la squadra di calcio della città, si impegna al massimo nel lavoro, torna a casa e ricomincia da capo la mattina seguente. Ma la sua perfetta e collaudata routine viene sconvolta da un video, diventato virale, che mostra Adalyn che aggredisce senza ritegno contro la mascotte del team. Per non licenziarla, il proprietario della squadra – che si dà il caso sia suo padre – la spedisce nella sperduta Carolina del Nord, dove le viene affidato il compito di risollevare le Green Warriors, la squadra di calcio locale, composta da bambine di nove anni che si allenano in tutù, hanno capre come animali domestici e sono terrorizzate dai modi bruschi di Adalyn. A complicare le cose, c'è l'affascinante coach Cameron Caldani, ex portiere prodigio e suo vicino di casa… Sembrerebbe il candidato perfetto per aiutare Adalyn nella sua missione quasi impossibile, e perché no, magari distrarla dai suoi problemi… Anche se passare ogni giorno insieme, tra incontri imbarazzanti nel giardino e continue frecciatine dalla panchina, sembra più difficile che mai. Abbandonare il campo, però, non è un'opzione. Ce la metterà tutta per riscattare il suo futuro e quello delle piccole Warriors. Con o senza l'aiuto di Cam.







Recensione


L’amore non è mai il problema. L’amore è facile, come nei film. Siamo noi che lo rediamo complicato.



Una donna disposta a tutto per riaffermare la propria credibilità e un uomo in fuga dalla realtà s’incontrano e “scontrano” in un piccolo paese della Carolina del Nord, dove dovranno inevitabilmente collaborare per il bene della singolare squadra di calcio locale.



A volte bisogna farsi coraggio e ingoiare il rospo.



Adalyn Reyes è la responsabile della comunicazione dei Miami Flames, squadra di Major League del padre, Andrew Underwood. Algida ed impassibile, a causa di una spiacevole conversazione udita, commette un errore madornale per cui viene “esiliata” per un po' a Green Oak, tra i boschi e le montagne. Lì sarà la manager della squadra femminile di calcio, col compito di portarla al successo e alla notorietà. Peccato che le cose non stanno come aveva immaginato, in quanto le giocatrici sono…bambine!



Affidare ad una squadra del genere la chiave della mia redenzione era davvero toccare il fondo.



A complicare ulteriormente la faccenda c’è poi l’allenatore, il famoso portiere Cameron Caldani, scontroso ed enigmatico, che la prende subito in antipatia, e con cui Adalyn si ritroverà a dover giocare sporco per assicurarsi di non sprecare l’occasione concessale per rimettersi in pista.



Questo è l’unico posto in cui ho intenzione di restare nel prossimo futuro.



Un romanzo effervescente, vulcanico ed ipnotizzante come una partita in cui la palla passa continuamente da un avversario all’altro in un susseguirsi incessante di azioni entusiasmanti e sorprendenti. Un romanzo profondo, che al di là della chioma ironica e divertente ha radici tinte di scuro, doloranti e sanguinanti. Un romanzo interessante nella sua stratificazione strutturale, dove lo sport e le sue regole diventano metafora della vita e della sua imprevedibilità.



Perdere una partita è solo un inciampo, che rende forti finché ci si rialza.



Cameron è alla ricerca di pace e tranquillità per superare quello che gli è capitato e che lo ha portato ad appendere i guanti al chiodo. Allenare le bambine è una piacevole diversivo, almeno fino a quando non si ritrova tra i piedi una donna cocciuta ed impossibile che però lo attrae come nessuna prima.



Sembra proprio che, ovunque mi giri, ti trovi.



Inconvenienti, disguidi, bizzarri “incidenti”, fantasiose “attività autunnali”, rocamboleschi salvataggi, schermaglie verbali e momenti di sconcertante intensità: uno schema di gioco complesso ma accattivante, lungo ma mai noioso, con inattesi colpi di scena e confessioni dolceamare. Una trama studiata nel dettaglio, con un meraviglioso parallelismo tra partite reali e “partite” giocate dai protagonisti, che affascina e intriga.



La vita non è una passeggiata nel parco. La vita è dura. A volte si vince e più spesso si perde.



Un libro dal ritmo incalzante, con personaggi perfettamente caratterizzati, le cui storie s’intrecciano con quelle di Adalyn e Cameron creando un puzzle variegato e frizzante. Un libro che parla di abbandono, di rimpianti, di segreti e bugie, di bisogno d’affetto, di rabbia, di derisione, di paura e sofferenza, ma anche di amore, comprensione, determinazione, voglia di farcela e di dar valore alle cose realmente importanti.



Lei non è…un gioco. È più di una vincita. È più di una perdita. È tutto ciò per cui vale la pena giocare. È tutto quello che c’è in mezzo.



Consigliato a chi ama i “battibecchi scherzosi”, che nascondono il desiderio di “puntini puntini” …!



Sono le nostre imperfezioni a renderci quello che siamo. È il modo in cui ci lavoriamo su, come cerchiamo di superarle e come impariamo a conviverci.





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