La Valigia di Carta

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Titolo: Crave
Autore: Tracy Wolff
Editore: Sperling & Kupfer (2 febbraio 2021)

Giudizio: 💗

In seguito alla morte improvvisa dei genitori, Grace è costretta a lasciare la sua amata San Diego e trasferirsi in Alaska, terra di cui non conosce praticamente nulla. Il primo impatto non è dei migliori: un atterraggio da panico su una pista ghiacciata e un viaggio rocambolesco a bordo di un gatto delle nevi, a temperature polari. Tuttavia, quando arriva alla Katmere Academy, la scuola esclusiva di cui suo zio è preside, la ragazza non può che rimanere a bocca aperta alla vista della sua nuova casa: un maestoso castello con le torri che svettano nel cielo nero. Ma l'incanto svanisce in fretta. Tempo un quarto d'ora e Jaxon Vega, il leader indiscusso della scuola, la minaccia e le intima di tornarsene da dove è venuta. Benché indignata e confusa dalle sue parole, Grace è affascinata da quel ragazzo misterioso, con il volto solcato da una cicatrice e gli occhi scuri che celano a stento una grande sofferenza. E decide di scoprirne ogni segreto. Più indaga, però, più si rende conto che Jaxon e i suoi compagni sono tutto fuorché comuni studenti e che alla Katmere Academy niente è come sembra. Quando il soprannaturale fa irruzione con prepotenza nella sua vita, Grace si aggrappa disperatamente all'unica cosa che considera reale: i sentimenti che prova per Jaxon. Saranno sufficienti a permetterle di sopravvivere in un mondo in cui i mostri esistono e non si nascondono sotto il letto?




Recensione

Finalmente, finalmente, finalmente! dopo tanta attesa… la Sperling & Kupfer ci regala un po’ di meritato trash per rallegrare questo 2021 abbastanza tetro!

Inizierei questa recensione con questa frase del libro: “Pensavi che i vampiri fossero bravi soltanto a mordere”? Perché ebbene sì, io ve lo dico, cari lettori, i vampiri sanno fare tante altre cose, ma proprio tante!  Preparate qualche snack, mettetevi comodi, che questa sarà una recensione stra-lunga, piena ma piena di spoiler e, per chi pensava di averle già lette di tutti i colori con la cara Kiera Cass… bhe, non è così!

Crave si presenta con una bella copertina alla Twilight, omaggio che sarà presente anche per buona parte del libro. La protagonista, infatti, è una ragazza californiana di nome Grace, a cui sono da poco morti i genitori in un terribile incidente d’auto e che si appresta a trasferirsi in Alaska, dal suo unico parente in vita: lo zio Finn, che gestisce una misteriosa e prestigiosa Accademia, la Katmere Academy. Talmente misteriosa che non compare neppure su Google Maps. Già prima di arrivare all’istituto, Grace inizia a soffrire la neve e il freddo (alias: Bella di Twilight che soffre la pioggia e il verde di Forks) e se ne lamenterà da pagina 1 a pagina 450.

Neanche il tempo di arrivare in Accademia, gentilmente accompagnata da sua cugina Macy, che Grace s’imbatte in Jaxon Vega: un pazzo che inizia a minacciarla dal niente di andarsene dall’Alaska (vi giuro, succede davvero così!) altrimenti sarebbe stata mangiata e  Grace, invece di prenderlo per uno svitato mentale, resta interdetta dalla sua bellezza mozzafiato, innamorandosene immediatamente. Così perdutamente che, invece di pensare alla recente perdita degli amati genitori, o sentirsi disorientata per la sua nuova “casa”, quella sera non riesce a dormire perché ossessionata dal ragazzo.

 

 

Non è l’Alaska a tenermi sveglia. È lui. Jaxon Vega.

 

 

Insomma, è già partita completamente con la brocca per lui dopo due minacce insensate che le ha fatto,  desiderosa soltanto di saltargli addosso alla prima occasione buona. Visto che proprio non riesce a prendere sonno, nonostante teoricamente “soffri il mal di montagna” e “non riesce neppure a respirare bene”, decide che sia un’ottima idea andare in giro a visitare il castello (perché ovviamente la Katmere Academy è un palazzone maestoso e oscuro), con l’unica illuminazione del suo telefonino. E volete che non si imbatta in due ragazzi che vogliono farle del male? E che non arrivi proprio il nostro eroe Jaxon Vega a salvarla? Il quale non perde occasione per ribadirle di andarsene via da lì e… succhiarle il pollice. Ebbene sì, perché non si sa come la cara Grace si è accidentalmente ferita, e il fatto che uno sconosciuto le succhi il dito sporco di sangue per aiutarla, non le pare per niente strano, anzi, ne impazzisce ancora di più!

 

 

È la cosa più sexy che abbia mai visto, e non so neppure perché. Cioè, non dovrebbe darmi i brividi?

 


Il pollice, però, non è l’unica cosa che piace succhiare a Jaxon. Il giorno dopo, infatti, Macy organizza una festa di benvenuto per Grace (anche se nessuno la calcolerà minimamente) nella quale Jaxon la omaggia con una bella scenetta teatrale in cui si mette a mordere e giocare con una fragola, non sapendo che gli ormoni di Grace stanno già ballando la macarena per lui dal primo istante, senza bisogno di questi extra, e la ragazza ha la testa piena di “premere forte il mio corpo contro il suo”, “mi sembra quasi di sentirlo, di assaporarlo”.

E se Grace vi pare imbarazzante, aspettate la fine della recensione, perché Jaxon si rivelerà ancora più imbarazzante: ve lo assicuro, tenete bene a mente questa scena della fragola perché tra poco vi svelo un particolare SHOCK!

Come ci insegna il vecchio Twilight, in una buona storia d’amore non ci può essere solo un belloccio che gioca per il cuore della protagonista e quindi l’autrice ci introduce anche Flint, un tipo molto meno psicopatico e molto più amichevole di Jaxon, che la invita, il giorno dopo ancora, a partecipare ad una battaglia di palle di neve.

 

 

“Una battaglia di palle di neve? Non credo sia il caso.”

“Perché no?”

“Perché non so neppure come si fa una palla di neve, per non parlare poi di lanciarla.”

 

 

Strano che su Youtube non si trovi un tutorial su come fare una palla di neve, effettivamente, vero? Fortunatamente la nostra Grace riesce però a trovare su Google “come vestirsi in Alaska” e si lascia convincere da Macy e Flint ad andare alla battaglia. Cosa mai può andare storto? Bhe, il ramo su cui Grace si  arrampica per giocare si spezza e la ragazza si storce una caviglia cadendo. Immediatamente arriva Jaxon a portarla come una sposina in camera, premurandosi di metterla a letto e, la cugina Macy, che il giorno prima le aveva detto di stare alla larga da Jaxon perché “un tipo pericoloso”, condividendo lo stesso DNA di Grace, si scioglie come un budino anche lei di fronte al fascino irresistibile del ragazzo.

 

 

 

Lui le sorride in segno di ringraziamento. E lì lei si blocca. Si blocca a metà di un passo restando con un piede sollevato.

 

A quell’elogio, Macy si illumina tutta e io devo fare uno sforzo per non prenderla in giro.

 

 

Grace che “prende in giro” la cugina, quando lei stessa per prima non riesce neppure a respirare o aprire bocca senza sbavare, in presenza di Jaxon, si commenta da sola. Macy, almeno, ci aiuta a sottolineare il quadro generale della storia con molta precisione:

 

 

“E quale sarebbe di preciso il quadro complessivo?” le chiedo.

“Che i due ragazzi più popolari della scuola sono ossessionati da te”

 

 

Non potendo andare a lezione per via della caviglia, Grace è costretta a letto ma! a farle compagnia ci pensa Jaxon che le invia un messaggio sul telefono. E qui parte una conversazione non imbarazzante, di più, dove Grace inizia a scrivergli indovinelli tipo “Lo sai come si sposta un polpo al buio?” che direi di lasciar perdere… Il caro Jaxon, nonostante dovesse essere un personaggio duro e minaccioso, che, come lui stesso ci tiene più volte a sottolineare, non è affatto gentile, le fa recapitare in camera una colazione sorprendentemente grassa e calorica, regalandole addirittura una copia di Twilight stesso (stendiamo un velo pietoso) per sottolinearle la frase “Ho detto che sarebbe meglio che non diventassimo amici, non che non voglio”. Ci rendiamo conto che sono passati TRE GIORNI? In tre giorni questo tizio la minaccia, le dice di andarsene, poi le fa i regalini, la salva, le dice che vorrebbe frequentarla ma “sarebbe meglio che non diventassimo amici”. Almeno Edward in Twilight tutti questi complessi li ha elaborati in settimane, non dopo cinque secondi!

Come il buon Edward, dopo averle fatto avere questo messaggio enigmatico, la mattina dopo a mensa si siede al tavolo con lei per fare colazione (ovviamente sedendosi da vero duro tamarro, mica come una persona normale: “Prende una sedia e la gira in modo da sedersi con la spalliera davanti e un gomito appoggiato sopra con noncuranza.”) e la accompagna addirittura a lezione! La classe è ancora vuota quando arrivano, e in realtà lo resta in modo inquietante per parecchio tempo finché Grace non realizza che insegnante e compagni sono lì che aspettano fuori dalla porta mentre lei e Jaxon amoreggiano tra i bianchi.

 

 

“Stanno aspettando che mi sieda o me ne vada, Grace. Quando avrò fatto l’una o l’altra cosa, entreranno anche loro.”

 

 

E Grace secondo voi si fa due domande su questa cosa? No! Non si chiede perché un’insegnante dovrebbe aspettare i comodi di Jaxon Vega! No, lei pensa solo e soltanto:

 

 

Se mai le sue labbra dovessero sfiorare le mie, rischierei di scoppiare. Di bruciare lì dove mi trovo. All’improvviso, senza la possibilità di impedirlo. Soltanto un tocco della sua mano sulla mia e puf! sarei finita.

 

 

Tuttavia, e vi sottolineo che Crave è scritto in prima persona, Grace ci sorprende tutti con una teoria uscita fuori all’improvviso ma che lei assicura stava già pensando da parecchio (dove?) che possa spiegare tutti questi comportamenti ambigui di Jaxon.

 

 

“Sei un alieno?”

[…] “Bè, allora vediamo di ricapitolare. Visto che: uno, sono la persona più sexy del mondo” e lo dice sogghignando, “due, tutti si prostrano ai miei piedi… e tre, spesso non sento freddo, tu hai deciso che sono un alieno.”

 

 

Qualsiasi teoria però viene in fretta dimenticata, eclissata (come al solito) dalla bellezza del ragazzo.

 

 

Sono abbagliata, ipnotizzata, incantata. Non riesco a pensare che a lui. Non vedo altro che lui. Non sento altro che lui.

 

 

Grace, da vera protagonista di un romanzo Fantasy Young Adult, attira disgrazie come il miele con le api e, dopo un ennesimo incidente dove si ferisce al collo e finisce in infermeria, scopre due buchi sulla sua pelle che possono solo e soltanto essere un morso… di vampiro! Come direbbe Belen: OMMEODEOH! Chiede spiegazioni a sua cugina Macy che, tranquillamente, le rivela che sì, i vampiri esistono! Così come le streghe, i licantropi… e i draghi (draghi!) come Flint. E la prima domanda di Grace, quando appura che Jaxon è, quindi, un vampiro, è: “È  questo il motivo per cui può uscire senza giacca.” Eh già! Grace digerisce molto bene la notizia che al mondo esistano mostri, che il ragazzo per cui sbava è un essere mitologico, e non si chiede assolutamente niente: né come si nutre il ragazzo, né se è velenoso, né come ci creano vampiri.. Niente di tutto ciò. Tanto che quando suo zio la chiama nel suo ufficio per parlarne, lei riesce addirittura già a scherzare sulla cosa:

 

 

“Quello che voglio dire è che Jaxon è diverso da qualunque altro ragazzo tu abbia mai conosciuto.”

“Be’, è ovvio.” Mimo le zanne come ho già fatto con Macy, e anche lo zio si mette a ridere.

 

 

Poi ecco che lo zio sgancia la bomba: Jaxon è nato vampiro. I vampiri, qui in Crave, nascono. Come un qualsiasi umano. Però mica tutti i vampiri sono in grado di generare figli, non scherziamo! Soltanto sei famiglie vampiresche, quelle più potenti, possono farlo. Anche se ci possono essere delle rare eccezioni.

Durante quest’interessante conversazione, ecco che finalmente Grace si pone due domande importanti: quanti anni abbia Jaxon (e cito testualmente “Sono prontissima ad accettare la questione del vampiro, e allora perché l’idea che sia vecchio mi dà così i brividi?”) e se lui e gli altri vampiri vanno in giro ad ammazzare persone. Ma lo zio Finn non risponde a nessuna delle due domande, da bravo preside.

 

 

“Non è mia abitudine parlare di uno studente con un altro studente.”

 

 

Certo, meglio lasciare che tua nipote continui ad essere ignorante su queste cose e continui a frequentare in modo ingenuo un vampiro assetato di sangue.

Jaxon e Grace si vivono finalmente la loro storia d’amore (in neanche una settimana dal loro primo incontro), e il vampiro è libero di mostrarle finalmente tutti i suoi poteri (POTERI, avete letto bene! Ve l’avevo detto, questo è un romanzo zeppo di sorprese!): come far spuntare fiori dal nulla, volare come un uccellino, far scoppiare terribili terremoti,  la telecinesi. Che proprio Edward Cullen spostateh!

Purtroppo però, le sciagure di Grace non cessano di continuare. Gli attentati alla sua vita si susseguono, e Jaxon riesce a individuare uno dei “cattivi”, punendolo con un bel morso al collo, davanti ad una Grace che guarda tutto con la stessa passione di un bambino davanti ad un notiziario.

 

 

In fin dei conti è un vampiro. Mordere il collo della gente e berne il sangue è praticamente il suo mestiere, giusto?

 

 

Per aggiungere altro pepe alla trama, si scopre che Jaxon è un principe! e aveva un fratello, Hudson, che ha ucciso perché malvagio e voleva dichiarare guerra a tutte le altre specie. Più di cinquecento anni fa. CINQUECENTO ANNI! Quindi qualcuno mi spiega, gentilmente, perché un vampiro di più di cinquecento anni, nobile, dovrebbe frequentare un’Accademia? L’autrice ci sottolinea in più pagine che Jaxon segue normalmente le lezioni, fa le verifiche e i test d’algebra come un qualsiasi studente…  In Twilight c’era un senso nei vampiri che andavano a scuola, ed era quello che, la famiglia Cullen, spostandosi di città in città ogni tot d’anni era obbligata a mettere su una sorta di recita per non farsi scoprire dagli umani del posto. Qui no! Capite! Qui stiamo parlando di un’Accademia di mostri, dove di umano non c’è nessuno!

Ma le assurdità non finiscono, come le sciagure di Grace. La ragazza scopre infatti che i vampiri non possono entrare in una stanza senza invito e neanche guardarsi allo specchio.

 

 

“È vero che i vampiri non possono guardarsi allo specchio.”

“Sì, è vero.”

“Ma com’è possibile? Nel senso, come fate a sapere che aspetto avete?”

Solleva il cellulare. “Mai sentito parlare dei selfie?”

 

 

Quindi un vampiro non può specchiarsi, ma vedersi al telefono sì.

Passiamo ad un altro cattivone della storia: la vampira Lia, nonché ex di Hudson. Anche lei è un’allieva di quest’Accademia di Pazzi, e ha come piano quello di vendicare il suo amore, prendendosela giustamente con Jaxon, che l’ha fatto fuori. Lia inizialmente si finge amica di Grace, e anche Jaxon non sembra mai dubitare di lei, tanto che accetta la sua offerta di riconciliazione, ovvero un the che Lia prepara apposta per lui. Perché sì, i vampiri possono bere the in quanto possono bere acqua, ma nient’altro. E vi ricordate la scena della fragola?

 

 

Oh, be’, è stato solo per fare scena. Ho avuto mal di stomaco per il resto della notte.

 

 

Non voglio commentare…

Ritorniamo a Lia. Lei gli regala questo the, e Jaxon tutto contento lo prepara durante l’appuntamento con Grace. E udite! udite! il the era avvelenato! Jaxon impazzisce e si attacca al collo di Grace, rischiando di ucciderla. In un momento di lucidità si stacca e le intima di fuggire via. Cioè, questa poveraccia non riesce manco a reggersi in piedi, le restano giusto due grammi di sangue, e deve andarsene lei, mentre il potente vampiro che sa addirittura volare deve restarsene comodo nella stanza? Ma tutto bene?

 

 

Uso ogni briciolo di energia che ho per arrivare alle scale, ma ce la faccio. Scendi carponi, se devi, urla la voce dentro di me. Fai tutto quello che è necessario.

 

 

E chi trova sulla sua strada, Grace? Ma ovviamente Lia, che la stava giusto aspettando per trascinarla nelle segrete e sacrificarla in un rituale volto a riportare Hudson in vita.

Qui parte tutto un pippone in cui tutti iniziano a menarsele: Flint, versione drago, piomba in scena per fermare Lia e uccidere Grace (eh già, altro che grande amore) così che la ragazza non possa mai essere usata per richiamare Hudson. Poi arriva Jaxon… Una caciara infinita, che finisce con Lia morta e lo spirito nero di Hudson in giro per l’Accademia. E l’unica cosa degna di nota che vorrei sottolineare è la trasformazione in drago di Flint che, quando torna umano, ha ancora i vestiti addosso, tipo Sailor Moon, le Winx, e altre splendide eroine.

Ma il vero colpo di scena arriva alla fine, quando per salvare Jaxon da Hudson, Grace… si trasforma in un gargoyle!

 

Rendiamo un piccolo omaggio anche ai meravigliosi titoli che Tracy Wolff ha dedicato ad ogni capitolo, ve ne lascio giusto qualcuno:

  • -          Che cos’hanno in comune il rosa shocking e Harry Styles?
  • -          Niente dice “mi piaci” quanto una zanna alla gola.
  • -          Ho sempre saputo che tra noi c’era un fuoco, solo non sapevo che fosse il tuo respiro.
  • -          È un paletto di legno quello che hai in tasca o sei solo felice di vedermi?

 

 







Titolo: Ragazzo, uomo e nemo
Autore: Damiano Dario Ghiglino
Data di pubblicazione: 21 dicembre 2020

Giudizio: 💗💗💗💗💗

Un ragazzo cammina portando con sé una valigia lungo le strade innevate di una città tedesca. Non sa da dove viene, né dove sta andando. Sa solo che si è lasciato il passato alle spalle perché è gay, è diverso.
Sarà così che Eric intraprenderà un lungo viaggio alla scoperta di sé rivelando, tra incontri inaspettati e interrogativi senza risposta, l’essenza di una vita che è tutte le vite.
Un romanzo cosmopolita, visionario, oscuro ma anche luminoso, sulla ricerca dell’identità attraverso le molteplici tappe dell’esistenza umana.




Recensione

La sofferenza è ciò che ci rende diversi gli uni dagli altri.



Un ragazzo in viaggio alla scoperta di sé stesso che si ritroverà a vivere mille esperienze e al contempo a fare i conti con il passato.

Eric Paterniti, ormai conscio della sua omosessualità, a diciotto anni, lascia Casal Torrente, il suo paesello natale, per recarsi in Germania da Thorsten, venticinquenne conosciuto su Internet. Da lì prende inizio un lungo peregrinare attraverso l’Europa e fino in Ucraina, che lo porterà a contatto con persone diverse destinate a lasciargli qualcosa per riportarlo, più consapevole o forse più confuso di prima, al luogo d’origine.



Eric aveva scelto di andare via dodici anni prima. Si era svestito di casa, famiglia e villaggio e aveva indossato una seconda pelle. Chi era la persona che era tornata? Non lo sapeva neppure lui.



Un diario di un’anima in cerca del suo posto, di una stabilità che non trova, preda dell’inconscio desiderio di lasciare un’”impronta” di sé nelle pagine del Tempo. Per questo imprime le sue avventure e i suoi pensieri su di un taccuino.



Io sto scrivendo un libro. Non è la mia memoria, è un modo per dire che ci sono stato. Non mi rende più umano, mi rende me stesso.



Il personaggio di Eric pare ricalcare in chiave moderna lo stereotipo pirandelliano di “uno, nessuno e centomila”: esiste un solo “ragazzo” o più di uno, o non ne esiste alcuno?, un gioco delle identità che disorienta e colma d’insicurezze, in un valzer ininterrotto di interrogativi senza risposta che tinge d’angoscia gli spostamenti da un luogo all’altro.



L’itinerario è un continuo ritorno alle origini. Trovarsi. Lasciarsi andare e perdersi. Ritrovarsi.



Un libro pregno di tristezza, di amarezza e disincanto, la storia di una vita che ne racchiude molte di più, alla ricerca di una felicità inafferrabile ed illusoria, perché forse alla fine



[..]siamo fatti per provare dolore. Inferni intrappolati nelle proprie gabbie, gusci in ebollizione che si scontrano anziché incontrarsi.



Non solo coming out, dunque, ma il ritratto fedele della crisi d’identità di una generazione che non trova se stessa, peregrina in un mondo che non sa accoglierla e tantomeno accettarla, in cui non è niente di più di un soffio di vento che vola via senza lasciar traccia.



Forse essere uomini significa questo, imprimere un marchio a fuoco nella pelle di qualcuno che forse dimenticheremo, e che forse ci dimenticherà.



Consigliato a chi non ha paura di confrontarsi con libri “impegnativi” che invitano alla riflessione!


 





Titolo: Sussurralo a gran voce... !
Autore: Giulia Bini
Editore: Barkov (5 dicembre 2020)
Giudizio: 💗💗💗💗💗

"Sussurralo a gran voce..!" è un piccolo scrigno: una raccolta di short story a sfondo romantico. Racconti diversi tra loro, ma accomunati dallo stesso sentimento: l’amore. Che si tratti di un amore vero, corrisposto o non, utopico o combattuto… i protagonisti delle varie storie si lasciano trasportare all’interno di un vortice a cui solo un sentimento così potente può dar vita. L’idea del libro è quella di regalare attimi in cui staccare con la realtà e lasciarsi trasportare proprio al centro di quel vortice… o almeno questo è ciò in cui spera la scrittrice!




Recensione

È stato l’amore. A causa sua siamo tutti per sempre condannati.



L’amore visto nelle sue svariate sfumature, dall’innamoramento al tradimento, passando per il mondo del soprannaturale, una margherita sfogliata dei suoi candidi ma forti petali con sapiente abilità stilistica e delicata capacità di generare emozioni: questo in sintesi il contenuto dell’opuscolo “Sussurralo a gran voce..!”, una piccola chicca narrativa sottopostami dalla giovane autrice.

Tanti libri in un libro, poesie e miniracconti con una propria individualità esaltata da copertine originali e da una spiccata quanto         sensibile attenzione all’introspezione, che fa degli scritti meravigliose ed insolite gemme che affascinano chi legge.

Un viaggio in un sentimento universale, complesso e bellissimo, che può regalare una sconfinata felicità o al contrario un’intensa sofferenza, una consapevolezza che dirada le tenebre dell’incertezza o la condanna ad un destino crudele.



Ormai sapevo cosa stavo facendo e sapevo cosa volevo. Ma soprattutto sapevo cosa provavo. [..] non m’importava se fosse giusto o sbagliato.


Era questo che aspettava tutti noi: un’eternità sotto le sembianze di mostri.


E poi dicono che la magia non esiste. Se così non fosse come si spiegano queste emozioni?



Un libro che parla al cuore, facendo vivere sensazioni inebrianti, dolci e amare, profonde e vere, trasportando nell’universo di ciò che dà colore alla vita, nel bene e nel male. Perché il sogno di tutti non è altro che questo, amare ed essere amati…



Quando ti guardo negli occhi mi sembra che tu riesca a leggermi dentro e con te riesco a comunicare senza bisogno di pronunciare parole. Tu mi capisci e mi fai sentire desiderata.



Consigliato ai romantici e a chi per un attimo vuole estraniarsi dalla frenetica realtà!


 






Titolo: Come incastrare un rubacuori - serie Billionaire Bad Boy #2
Autore: Max Monroe
Editore: Always Publishing (28 gennaio 2021)
Giudizio: 💗💗💗💗

Cassie Phillips: bellissima, sarcastica e disinibita. Una donna che non si farà mai incastrare.
Thatch Kelly: attraente, milionario e drogato d’adrenalina. L’uomo a cui nessuna donna sa resistere.
Cassie è una fotografa di successo, con una carriera fiorente che le consente di viaggiare in tutto il mondo e scattare foto agli uomini più sexy del pianeta.
Thatcher è un consulente d’investimento dal talento infallibile, che gli ha permesso di guadagnare una fortuna e godersi appieno la vita.
Cos’hanno in comune? Cassie e Thatch sono due indomabili spiriti liberi, diventati amici dopo essere stati costretti a badare insieme al gatto molto scontroso di proprietà dei loro migliori amici.
Da allora, hanno stretto spontaneamente una folle amicizia a base di allusioni sessuali e frecciatine spietate. Il problema è che entrambi sono dei tipi estremamente competitivi, che amano giocarsi scherzi a vicenda e per nulla al mondo accetterebbero una sconfitta.
Nella loro gara costante a chi farà le scarpe all’altro, un giorno Cassie e Thatch si ritrovano a diventare coinquilini, come sempre per gioco.
Ed è l’inizio di una vera e propria reazione a catena a cui nessuno dei due potrà sottrarsi: i loro scherzi esilaranti vanno fuori controllo, l’attrazione sopita esplode, e Thatch e Cassie cominciano a provare sentimenti reali l’uno per l’altra.
I due amici si rendono conto che forse, contro ogni probabilità, si stanno innamorando. Ma saranno in grado di mettere fine alla loro sfida e, per una volta, arrendersi l’uno all’altra per confessare ciò che sentono veramente?



Recensione


Non mi interessa nient’altro che te.


Premetto che io amo il romance, è il mio genere letterario preferito! E questo libro ne è un degno rappresentante, anche se non ho molto apprezzato lo stile eccessivamente…volgare! Eh sì, ci sono parolacce e battutacce sconce ogni due per tre, pure in situazioni pubbliche davvero imbarazzanti e, dopo un’iniziale e naturale ilarità, finiscono solo col generare un certo disagio! Comprendo il desiderio di voler usare l’ironia spinta per rendere le cose più interessanti, ma così è decisamente troppo secondo me!

Detto ciò, la storia di Tatch e Cassie mi è piaciuta tanto, due caratteri forti e audaci che cercano di prevaricarsi l’un l’altra a suon di scherzi e prese in giro che definire folli è un mero eufemismo!



“Sorpresa! Ti ho preso un maiale!”

“Tu…Cosa?”

“Ti ho comprato questo piccolino. Volevo fare qualcosa di premuroso per te.”

“Io ti ho portato i nachos e tu mi hai preso un maiale?”



Tatch è un ricco consulente finanziario, un “gigante” figo e bonaccione, l’amico sempre pronto alla battuta, un “tombeur de femme” che sogna la donna giusta per legarsi. Cassie è una fotografa di successo, bella e fiera, indipendente e sfacciata, incapace di avere una relazione seria perché non trova nessuno capace di destare il suo interesse per più di qualche appuntamento.

Dopo il matrimonio dei rispettivi migliori amici, si ritrovano a doversi occupare insieme del loro gatto, e da lì scatta un’attrazione esplosiva, che si concretizzerà quando Cassie sarà costretta a “salvare” Tatch di prigione e trascorrerà la notte nel suo appartamento. Ed è allora che comincia il bello: determinata a prendersi gioco di lui, la donna fingerà di volersi trasferire da lui per spingerlo a cacciarla. Ma Tatch capirà il suo gioco e farà invece di tutto per compiacerla. Lo sfida di resistenza tra i due pian piano assumerà una piega inaspettata, piega che non avevano assolutamente messo in conto…



Quello che era iniziato come un gioco di scherzi e un costante scontro di volontà si era trasformato in qualcosa che non mi sembrava per nulla superficiale. A un certo punto, il copione per me era cambiato.



Dio, era un figlio di puttana davvero creativo. E così dannatamente divertente. Non riuscivo a ricordare l’ultima volta che mi era piaciuto così tanto stare con qualcuno da non averne mai abbastanza: con lui volevo sempre di più!



Un racconto fresco, brioso, esilarante e imprevedibile, ricco di scene hot al limite della decenza, dove però l’eros e vena comica si mescolano a sentimenti reali ed a problemi personali e insicurezze che rendono la “pazza” coppia più…”umana”! Tatch, a causa di un trauma giovanile, dà un valore enorme alla fiducia nei rapporti, e questo lo porta ad aver paura ad un certo punto di impelagarsi a lungo termine con una selvaggia e un po' egoista Cassie. Quest’ultima a sua volta è volubile in tutto, meno che nel suo lavoro, e non è pronta a fronteggiare quello che prova per l’”Allegro Gigante Verde”.



È solo che non sono mai stata brava a impegnarmi veramente in qualcosa.



Tutto ciò che voglio è qualcuno che si fidi di me abbastanza da capire che chiedo solo rispetto e fiducia.



Un romanzo “moderno”, passionale e spumeggiante, che vede due persone dalla vita “perfetta”, convinte di avere il controllo di ogni cosa e di essere felici, alle prese con l’imprevisto che scombussolerà ogni loro piano: l’Amore. E quando questo succede a chi ha un carattere intrepido e caparbio, non possono che nascerne scintille!

Consigliato a chi adora le storie d’amore fuori dagli schemi!



Da quando ho memoria, ho sempre odiato non avere il controllo delle mie scelte. […] Ma poi ho incontrato te. […] E io mi fido di te per tutto, perché so che tu ti fidi di me.



 






Titolo: Se solo fosse amore
Autore: Lexi Ryan
Editore: Newton Compton Editori (18 gennaio 2021)
Serie The Boys of Jackson Harbor  : 
1- Il modo più sbagliato per amare
2- Un amore a senso unico
3- La verità del nostro amore
4- Il modo giusto per sbagliare
5- Pazza idea

Giudizio: 💗💗

Non ho molti rimpianti. Non rimpiango di essere entrato nella National Football League prima di finire il college. Non rimpiango di aver lottato per avere l’affidamento di mia figlia, anche se a livello biologico a quanto pare non è mia. E di certo non rimpiango di aver sedotto la sorellina del mio amico dieci anni fa. Ma quando si tratta di Shayleigh Jackson, la mia mancanza di rimpianti si interrompe. Per lei ho fatto di tutto. E poi ho lasciato che mi tagliasse fuori dalla sua vita.
Ora, dopo più di dieci anni passati in un fuso orario diverso, sto tornando a casa a Jackson Harbor. La mia priorità è portare via mia figlia dal circo mediatico di Los Angeles, ma nell’attimo in cui vedo Shay, so che non mi fermerò davanti a niente per riaverla. Non mi importa se non mi rivolge più la parola. Non mi importa se è cambiata. Non mi importa se si è innamorata di un professore odioso. Non ho mai smesso di amarla, e so che per lei è lo stesso. Me la sono lasciata sfuggire due volte. Non intendo fare di nuovo lo stesso errore.



Recensione

Eccoci (finalmente!) con l’ultimo libro della serie The Boys of Jackson Harbor, in cui la protagonista è Shay, l’unica sorella degli infiniti fratelli Jackson.

Come avevo già detto nelle precedenti recensioni, non amo quando le serie romance vengono trascinate in questo modo infinito, dove ogni personaggio si deve per forza accoppiare con qualcuno e vivere la sua favola felice e contento nei secoli dei secoli. Gli ultimi libri, infatti, mi avevano abbastanza “stufato” ma non nascondo che ero comunque curiosa di leggere il capitolo dedicato alla “piccola” della famiglia.

Shayleigh ci è sempre stata presentata come una donna cazzuta, imprenditoriale, che non si scoglie come un budino di fronte ad un bel sorriso, con la battuta pronta e la lingua tagliente. Purtroppo, però, essendo la protagonista e dovendo avere anche lei il suo lieto fine scontato, si trasformerà proprio in questo: in un’ossessionata dal nuovo (anche se non tanto nuovo) personaggio maschile, incapace, in sua presenza, di resistergli per mezzo secondo; il cui unico mondo gira solo e soltanto attorno a lui, e per quanto l’autrice ci piazzi il solito tira e molla tra i due, sappiamo già dal titolo come tutto andrà a finire. E non in senso divertente: esistono romanzi, come ad esempio il primo e il terzo di questa stessa serie che, per quanto fossero “scontati” e con i cuori finali stampati in gigantografia dalla copertina, erano comunque avvincenti per le dinamiche che la Ryan aveva creato.

Qui (come negli ultimi) assolutamente no. È la solita storia dove i due protagonisti si odiano, poi si amano, poi c’è l’imprevisto che fa rompere la coppia, lui che la rincorre e le propone la soluzione e tadà! libro finito! Mi sa che,  Se solo fosse amore non facesse parte di una serie, penso che molti (tipo me) non l’avrebbero mai letto.

Dopo tredici lunghissimi anni, nella vita di Shay torna il suo primo grande amore, nonché sua prima grandissima delusione: Easton Connor. Un famosissimo giocatore di football e amico d’infanzia della famiglia Jackson, che spezzò il cuore ad un’adolescente Shay e, ormai da anni, i due non si parlavano più. Easton ora ha una figlia a cui badare, e Shay è impegnata a terminare la tesi e progettare il proprio futuro. Ma il caro Easton non torna certo a Jackson Harbor per puro caso, no! Nonostante tutti gli anni passati, lui ha sempre in mente la cara Shay (ovviamente) e non mette neppure piede in città che già la torchia in un feroce corteggiamento. Shay, inizialmente, cerca di stare sulle sue, si dice che lo odia… ma sappiamo già tutti come finirà questa storia, vero?

Per fortuna questo ritmo “folle” è interrotto da continui capitoli “presenti” e “passato”, in una sorta di mescolanza Young Adult e New Adult, dove ci troviamo prima una Shay adolescente e insicura, alla sua prima cotta segreta per l’amico di famiglia di suo fratello; e poi una Shay adulta e incazzata, ma sempre cotta a puntino dello stesso soggetto, in un intreccio temporale volto a tenere sulle spine il lettore per capire quale sia stata la miccia che ha fatto scoppiare l’odio della protagonista verso Easton.

Oltre tutte queste banalità, un punto che invece ho molto apprezzato è il disturbo alimentare di Shay, le sue insicurezze col proprio fisico, e il lavoro svolto per potersi finalmente “accettare”.

Un romanzo che non regala molto ad un lettore “cinico” come me, un “intrattenimento” leggero per svagarsi qualche ora senza troppo impegno. Per i più romantici, invece, non metto in dubbio che la saga di Lexi Ryan sarà sicuramente molto emozionante e apprezzata!

 

Tu meriti l’amore, le rose, la cazzo di fiaba. Non accontentarti di niente di meno.


 






Titolo: All'ombra della luna
Autore: Mary Rotnan
Editore: PubMe (10 novembre 2020)
Giudizio: 💗💗💗💗💗

Il governo americano aveva reso Jason Long diverso.
A causa di un esperimento sul DNA, Jason Long è in possesso di facoltà paranormali che lo rendono mutato dal genere umano. La sua condizione lo porta a vivere lontano dalla notorietà che la sua posizione richiede e mentre combatte contro l'irrequietezza del suo status, una notte si troverà a dover salvare Elizabeth Wallard da un tentativo di violenza da parte di alcuni uomini, durante una festa.
Questo atto gli cambierà radicalmente la vita e lo costringerà a dover affrontare situazioni, sentimenti e sensazioni che si era vietato per anni. Dal momento che vede Liz, Jason ripiomba nelle paure del rifiuto e quindi cerca di tenere lontano da sé l'unica donna che gli ha catturato il cuore. Varie vicende porteranno i due innamorati ad allontanarsi e...



Recensione

Come posso soltanto pensare di entrare a far parte della sua vita? Poi che vita le offrirei?



Jason Maximilian Long, proprietario della Maxil Inc., una delle più importanti aziende degli Stati Uniti nel campo della sicurezza e della tecnologia, ha finalmente trovato la sua “metà”. Si tratta di Elisabeth Carson Wallard, ereditiera newyorchese che lavora per lui sotto falso nome. Dopo averla salvata da un’aggressione Jason non riesce più a smettere di pensarla e desiderarla. Ma farla sua è fuori questione perché…lui non è un normale essere umano! A causa di esperimenti scientifico-militari condotti sul padre mentre era nell’esercito, Jason si ritrova infatti ad avere nel proprio patrimonio genetico DNA di.. lupo!

Questo lo rende estremamente agile e veloce, dotato di una forza straordinaria che si manifesta quando è in tensione o preda degli ormoni, ha un udito e un olfatto soprasviluppati  e il potere della telecinesi. Un “mostro” che, grazie al profondo affetto e ai soldi dei suoi genitori, è riuscito a condurre una vita lontana dalle grinfie del Governo, imparando a controllare e nascondere le sue doti. Le donne non sono altro che un passatempo per sfogare la tensione sessuale, ma con Liz le cose prendono un’altra piega. Lei è la sua “compagna”: i lupi ne hanno soltanto una e le restano fedeli per sempre!

Dilaniato dalla voglia di reclamarla e quella di proteggerla da ciò che è, Jason darà origine ad un continuo “tira e molla” che farà impazzire Liz…



Le aveva detto addio, aveva preferito andarsene invece di provare a vivere quel sentimento che c’era tra loro. Allora perché continuava a sorvegliarmi?



Una storia fuori dall’ordinario, una girandola di emozioni che vede l’amore costantemente rincorso dal tormento e dalla frustrazione in un vortice alla Cime Tempestose che sfida ogni logica e buonsenso. Un romanzo avvincente, che rapisce immediatamente poiché la tinta rosa assume seducenti chiazze noir, con l’intervento di scene di violenza e complotti volti a ledere i protagonisti.

La figura del licantropo, poi, che già di per sé affascina ed incuriosisce, viene “modernizzata” per immetterla in maniera credibile nel 21° secolo, facendola passare per una sorta di “Superman” metropolitano!

Jason non potrà mai avere un’esistenza normale e questo lo porta ad isolarsi , a fuggire persino da sé stesso per evitare il disprezzo degli altri. Specialmente, non può permettere che questo accada con Liz, la donna che ama. Malgrado ciò non riesce a starle alla larga e non può concepire di vederla con altri uomini.



DNA modificato o meno, lui si era sempre ritenuto fedele alla donna che avrebbe amato. Quella consapevolezza lo poneva a dover ammettere che non ci sarebbe stata altra donna nella sua vita all’infuori di Elisabeth Carole Carson Wallard.



Liz, dal canto suo, è una giovane donna forte e caparbia, che riesce a costruirsi la sua indipendenza e a mostrare il suo valore al di là del suo nome. L’aggressione subita non le tarpa le ali, ma la spinge a volare più in alto e le dona il coraggio di tenere testa a Jason e ai suoi cambi d’umore. Lei lo ama profondamente nonostante ciò che è, ma non è disposta a farsi “maltrattare” da lui e dalle sue insicurezze.

Riuscirà Jason a superare le sue paure e a permettere a sé stesso e a Liz di essere finalmente felici?



“Affronteremo tutto insieme, non sarai più solo. Sarà difficile sicuramente ma ti amo e non riesco a pensare ad una vita senza di te.”

“Anch’io ti amo e sono sicuro che sei la mia metà, ma non posso chiederti un simile sacrificio.”



Un libro che è stato una piacevole scoperta, perché narra una storia d’amore inusuale con un linguaggio scorrevole che dà ampio spazio all’introspezione dei personaggi, permettendo di capire meglio le loro azioni e le loro angosce. Un libro che invita ad un’attenta riflessione in primis sui limiti della scienza e sul suo impatto sulla vita, ed ancora sul fatto che in ognuno alberga un lato “animalesco”, oscuro, che non accettiamo, finché non troviamo chi ci ama per come siamo!

Consigliato a chi adora gli amori tormentati con un pizzico di soprannaturale!



Lei era una tentazione a cui lui non voleva resistere.








Titolo: Come uccidono le brave ragazze
Autore: Holly Jackson
Editore: Rizzoli (26 gennaio 2021)
Giudizio: 💗💗💗💗💗

Little Kilton, aprile 2012: Andie Bell, una delle ragazze più popolari della scuola, viene uccisa. O meglio, scompare, e il suo corpo non verrà mai ritrovato. L'assassino è Sal Singh, compagno di scuola e amico della vittima: la polizia e tutti in città ne sono convinti. Il suo suicidio a qualche giorno di distanza ha cancellato tutti i dubbi. Ma Pippa Fitz-Amobi, che al tempo dei fatti aveva dodici anni e che ora si prepara a fare domanda per il college, non ne è per niente sicura. Quando sceglie di studiare il caso come tesina di fine anno, comincia a scoprire segreti che qualcuno in città vuole disperatamente che rimangano tali. E se l'assassino fosse davvero ancora là fuori?




Recensione

Qualcuno, in questa città, ha qualcosa da nascondere e ha paura perché io sono sulla pista giusta per individuarlo.

  

 

Per gli amanti del True Crime questo è il romanzo giusto da gustarsi tutto d’un fiato, immergendosi in un’atmosfera misteriosa e torbida, in una tranquilla cittadina dove tutti sembrano essere possibili sospettati di un terribile omicidio.

Grazie al punto di vista della protagonista, un’adolescente molto curiosa e molto caparbia, siamo catapultati in questo tunnel caotico e oscuro, in cui far luce è più complicato del previsto. L’autrice è riuscita infatti a intessere una trama davvero contorta e piena di avvenimenti, personaggi, sospetti… Scoprire il reale colpevole dell’omicidio irrisolto di Andie Bell non è per nulla scontato!

Cinque anni prima, a Little Kilton, la ragazza più popolare del liceo scompare nel nulla, Andie Bell, lasciandosi dietro soltanto la sua automobile con tracce del suo sangue nel bagagliaio. Ad essere accusato come suo assassino è il fidanzato Sal Singh, che a pochi giorni di distanza viene ritrovato nel bosco, morto. Apparentemente per suicidio… forse per senso di colpa per quello che aveva fatto ad Andie? La città di Little Kilton ne è convinta, tanto che il caso viene archiviato nonostante il mancato ritrovamento del corpo di Andie, e tutti proseguono tranquillamente con la loro vita. Tutti tranne Pippa Fitz-Amobi, che ha sempre nutrito forti dubbi sul caso e decide di approfondirli nello studio della tesina che deve consegnare a fine anno, prima di cominciare il college.

Il romanzo è strutturato tra parti narrative e spezzoni del diario investigativo di Pip, con pensieri suoi sul caso, trascrizioni di telefonate con i possibili “sospettati”, mail e fotografie, rendendo Come uccidono le brave ragazze davvero appassionante!

Il personaggio di Pip mi ha molto ricordato quello di Hilde Lisko nel telefilm Home Before Dark (che, nel caso non lo abbiate visto e amate questo genere, ve lo consiglio caldamente!), è soltanto un’adolescente ma è già un’investigatrice coi controfiocchi, capace di analizzare ogni possibile scenario con occhio critico e razionale, cogliendo tutti i più piccoli e, all’apparenza, insignificanti dettagli per costruire finalmente il quadro generale del delitto. Una ragazza davvero coraggiosa e determinata, che non si fa spaventare neppure dalle improvvise minacce anonime che cominciano ad arrivarle… Che qualcuno abbia paura che possa davvero scoprire qualche verità scomoda? Suo compagno d’avventura è Ravi… il fratello minore di Sal Singh! Nonostante il grave lutto e il grande peso che gravano sulle sue spalle da cinque anni, Ravi è un personaggio brillante, ironico, una spalla fidata per Pip, e che regala al romanzo quel piccolo tocco di romance che non guasta mai!

Grazie a Ravi (ma non solo) tocchiamo anche un altro argomento molto delicato, ovvero quello del razzismo, essendo lui un ragazzo indiano. Anzi, grazie alla miriade di personaggi inseriti, tocchiamo molti argomenti interessanti e delicati, quali la dipendenza da sostanze, lo stupro, il bullismo, i problemi psicologici… Un mix davvero affasciante, che fa riflettere e dona molta caratterizzazione a ciascun personaggio che troveremo pagina dopo pagina.

L’unica pecca che ho riscontrato è la narrazione “normale”, ovvero i capitoli dedicati alla vita familiare di Pip senza intromissioni con il caso in corso… Abbastanza banale, anche come dinamiche, tutto troppo da “mulino bianco, felici e contenti”.  Per fortuna, il vero protagonista è proprio il caso di Andie Bell, e per chi tra voi è molto curioso, molto intrigato dai misteri, dal fascino dei casi irrisolti, Come uccidono le brave ragazze è super consigliato, con le sue 400 e passa pagine che vi terranno impegnati per un bel po’ di tempo a scervellarvi assieme a Pip su chi sia il misterioso assassino e su che fine abbia fatto la mai-ritrovata-Andie-Bell!

 

 

Se un cattivo può essere creato, può anche essere smontato.



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