Cogli
il vero te stesso e, quando avrai capito chi sei, migliorati, per poi parlare
al mondo con le tue gesta!
Siamo giunti al secondo capitolo della storia di Leon, umano ritrovatosi a combattere al
fianco di razze aliene contro il Portatore, conquistatore di mondi e
sterminatore di popoli.
Se il primo volume mi
aveva appassionata (vedi recensione sul blog), debbo dire che questo è stato ancora più coinvolgente, con una fitta serie di eventi e colpi di scena davvero spiazzanti, e
con nuovi personaggi interessanti,
strettamente connessi col
progressivo processo di maturazione
del protagonista.
Per
quanto il nostro agire possa essere influenzato dagli altri, siamo ancora
liberi di scegliere chi diventare.
Conosciamo finalmente
la quarta razza che compone il Consiglio (la massima carica
dell’alleanza che contrasta il Portatore): accanto agli Psykines, alle Cheimatos
e ai Rook compaiono gli Eterei Oscuri, figure singolari verso
cui Leon inizialmente non nutrirà molta simpatia.
Rischiamo
di perire tutti quanti per colpa della presunzione che questa gente definisce
come orgoglio.
Dopo aver eliminato uno
dei tre Comandanti del Portatore, Arfu, Leon deve adesso vedersela con Arta, pronto allo scontro sul pianeta
Dicotomia. Prima della battaglia finale, altre imprese richiederanno la sua
presenza al fianco dello Psykines Cecchino,
new entry nell’entourange dei suoi amici.
La
vera forza è nella pigrizia fisica, che mi fa cercare sempre le strade più
semplici.
Un libro coinvolgente, frizzante e sorprendente,
capace di tenere alta l’attenzione dall’inizio alla fine. Un libro che mescola tecniche di combattimento a dissertazioni filosofiche, morte e dolore ad amicizia e battute ironiche. Un libro ben studiato e sviluppato, dalla trama
intrigante e dallo stile fluido
con note riflessive profonde e cervellotiche. Un libro dove la voglia di liberta si interseca col desiderio di conoscere la verità, velata da incertezze ed inganni.
Il
dubbio si insinua e la superbia gioca sempre una parte cruciale.
In codesto volume
troviamo un Leon più “adulto”,
temprato dalle esperienze fatte sul campo e dalle interazioni con esseri
diversi, più sicuro di sé e coraggioso, ma anche più incline a
lasciare la sua anima in balia di tormenti
interiori correlati a reticenze ed insinuazioni
sul suo ruolo, oltre che a sensi di
colpa e stanchezza mentale e fisica.
Muoiono
persone, compagni, amici e questi ci trattano così.
Pian piano molti
interrogativi emersi nel primo tomo troveranno risposta, altri resteranno ancora in sospeso, alimentando la curiosità,
schizzata a livelli molto elevati col finale
al cardiopalma.
Non
è possibile.
Attendo con ansia il
prosieguo del viaggio di Leon, e nell’attesa vi consiglio caldamente di non
lasciarvi sfuggire questa serie!
Scoprirò
fino a che punto sono in grado di spingermi oltre…