Titolo: Questa nostra stupida storia d'amore
Autore: Mariana Zapata
Editore: Newton Compton Editori (25 febbraio 2020)
Giudizio: 💗💗💗💗💗
Lenny ha chiuso con il passato. E soprattutto ha chiuso con Jonah Collins. C’è stato un tempo in cui credeva che fossero fatti per stare insieme. Ma poi lui è sparito. Non è servito a niente tentare di contattarlo con messaggi, e-mail o telefonate. Jonah non si è fatto vivo quando aveva bisogno di lui e adesso Lenny ha smesso di preoccuparsene. O di pensare ai suoi splendidi occhi... Ora è concentrata sulle cose che contano davvero. Come la palestra di suo nonno, che deve essere rimessa in sesto. L’ultima cosa al mondo di cui ha bisogno è che Jonah irrompa di nuovo nella sua vita come un uragano, sconvolgendo di nuovo ogni cosa. È finita tra loro e non c’è nulla che lui possa fare per convincerla del contrario. Pensava di essere stata molto chiara in proposito. E se invece lui non avesse ricevuto il messaggio?
Recensione
Siate felici, costi quel che costi
Questo libro è stato una piacevole
sorpresa! Devo ammettere che le prime pagine non mi avevano entusiasmato molto
e stavo quasi per metterlo da parte, ma poi la curiosità ha avuto la meglio,
per fortuna! Man mano che andavo avanti ho scoperto una storia davvero
intrigante, ben scritta, mai scontata e piena di colpi di scena, ironica e
brillante, colma di tenerezza e amore.
La protagonista è Lenny,
direttrice della palestra di famiglia, la “Maio”, ex campionessa mondiale di
judo, una tipa tosta, determinata e impavida, che mostra il suo lato umano e “fragile”
solo davanti al nonno Gus (mitico!) e al “padre adottivo” Peter, i suoi
pilastri, insieme alla figlioletta di otto mesi Mo. Sarà proprio quest’ultima
il fulcro della vicenda, anche se emergerà solo più avanti, in modo del tutto
inaspettato e perciò d’effetto.
La bimba è infatti figlia del “gigante”
che un giorno si presenta nell’ufficio di Lenny, dopo ben diciassette mesi,
dopo averla lasciata all’improvviso senza farsi più vivo, malgrado lei l’avesse
cercato a più non posso, con messaggi, chiamate e e-mail per dirgli che era
incinta.
Non ero pronta alle spalle larghe
quanto il corridoio che separava l’ufficio dalla zona palestra, a trovare nel
mio spazio vitale le lunghe gambe forti che un tempo sostenevano un corpo
avvolto solo da muscoli. Quel corpo che
in mezzo a tutti gli innumerevoli altri corpi che avevo visto nel corso degli
anni, era riuscito a smuovere qualcosa nei miei organi interni – cuore incluso,
a essere sincera.
Jonah, questo il suo nome, è un
giocatore di rugby neozelandese con cui ha avuto una breve storia (la prima
della sua vita) a Parigi, dove lui era impegnato nella squadra locale e lei era
andata a tenere un corso di judo. Dopo un bruttissimo infortunio, lui era
letteralmente scomparso, lasciandola senza una spiegazione, e non era stato più
rintracciabile.
Lenny ci era rimasta malissimo, perché
si era lasciata totalmente andare con lui, donandogli tutta se stessa poiché
era certa di costruire qualcosa di concreto. Erano passati mesi e mesi ma la ferita
era ancora aperta e non passava giorno che non gli lanciasse qualche invettiva.
…non c’era niente di male a
sperare che una certa persona in un prossimo futuro inciampasse e finisse di
faccia in una pila di mera bollente di cane appena sfornata, giusto?
E adesso eccolo lì, a Houston, a
casa sua. Cosa ci faceva? Lei gli aveva scritto di Mo, senza ottenere risposta
e pensava che fosse quello il motivo della sua visita. Invece Jonah è tornato per
lei, per cercare di farsi perdonare poiché non l’ha mai dimenticata e, quando
apprende di Mo, dopo un attimo di shock, ha ben chiaro come agire: vuole che
sua figlia lo conosca, vuole esserci per lei nel tempo che sarà possibile, e
Lenny, per amore di Mo, cerca di instaurare con lui un rapporto civile.
Ero disposta a concedergli una
possibilità . Meglio ora che poi. Non ne avrebbe avuta un’altra, lo avevo
avvertito.
Ma Jonah non vuole solo far parte
della vita di Mo, ma anche di quella di Lenny, e lei dovrà decidere se hanno
sofferto entrambi abbastanza e possono sperare di recuperare il loro rapporto.
Vorrei che imparassi di nuovo a
conoscermi. Vorrei che fossimo di nuovo amici. Vorrei essere qualcosa di più
che… Sono tornato per te.
…ero innamorata di lui,
impossibile negarlo. Certo, la cosa mi preoccupa. Certo, avrei voluto che non
fosse così.
Una storia originale, non la solita
commedia romantica, sia per l’ambientazione, il mondo del fitness e della MMA,
sia per i personaggi, lui un bonaccione di due metri e lei dura e rigida, con
un nonno irriverente e anticonformista, che alla fine avrà un ruolo
fondamentale nel permetterle di fare la cosa giusta.
Voglio che tu sia felice, in
qualunque maniera, purché resti te stessa.
Jonah in particolare è il principe
azzurro che tutte vorrebbero, bellissimo, altissimo, tutto muscoli, non il
classico palestrato superficiale ed egocentrico, ma un ragazzo timido, gentile,
dolce, che sa però quando usare la sua “stazza”
per proteggere chi ama.
Un romanzo delicato e forte
insieme, fondato sui valori della famiglia e dell’amicizia, sulla sincerità e
sul coraggio. Uno splendido quadro da ammirare e venerare con timore al
contempo per il suo realismo mescolato con polvere di sogni. Consigliatissimo!
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