Recensione: Gli imprevedibili effetti dell'amore - Grazia Cioce















Titolo: Gli imprevedibili effetti dell'amore
Autore: Grazia Cioce
Editore: Newton Compton Editori (4 maggio 2020)





Giudizio: 💗💗💗💗💗













Emma Russo ha venticinque anni e lavora in uno studio che aiuta le aziende a rendere i propri dipendenti più uniti tra loro e quindi più efficienti, quindi ha ideato un progetto chiamato Jungle Team Building, che consiste nel mandare il gruppo di lavoro in un luogo sperduto per una vacanza avventurosa e molto estrema. 


Emma è una ragazza che tiene la sua vita sotto controllo e non lascia nulla al caso, infatti quando il suo capo gli dice che i loro team deve partire per l’esperimento, per lei si trasformerà in vero proprio un incubo. 


Tra risate, liti e battibecchi Emma dovrà trovare un modo per far fronte a tutti gli imprevisti che le capitano. E chissà che non riesca anche ad abbattere il muro con cui protegge il suo cuore. 











Recensione
Dona il tuo cuore quando ami. Scegli un altro cuore e donati.



Non conoscevo quest’autrice, per questo ho deciso di leggere Gli imprevedibili effetti dell’amore. E devo dire che ne è valsa la pena, perché il romanzo narra una storia originale e frizzante, con due protagonisti “opposti”, ma proprio per questo “perfetti” insieme!
Emma è infatti una venticinquenne “anormale”: in seguito alla perdita dell’amata sorella Veronica in un incidente d’auto, si è chiusa in sé stessa e non si concede di affezionarsi più a nessuno.





Il problema di quando ti leghi a qualcuno è che gli doni un pezzetto di te. Quando quel qualcuno se ne va, qualunque sia il motivo, si porta dietro quel pezzo di te e tu non funzioni più come prima. […] Tu sei tu, ma senza quel pezzetto di te. E come fai a essere te stessa se non hai tutti i pezzi?





Emma ritiene così di “vivere bene”, organizzando sempre ogni cosa ed evitando imprevisti. Ha un decalogo di regole (in realtà sono cinque) che rispetta pedissequamente e una “fissa” per le medicine! Sì, la ragazza conosce a memoria gli antibiotici esistenti, porta con sé “farmaci essenziali”, al mattino fa “colazione” con almeno dieci pillole e quando vede una farmacia s’illumina come un bambino al luna park!
Sara, la sua coinquilina e collega, tenta in ogni modo di spronarla ad aprirsi, anche sul posto di lavoro, un’azienda di consulenza, ma Emma appare sorda a tutto e resta “beata” nel suo mondo, non accorgendosi di sembrare agli altri antipatica e un po’ “stronza”! Ma un giorno, dopo un’accesa lite in ufficio con Luca, Pamela, Filippo e Sara, il capo impone a tutti di passare tre giorni al Wild Adventure Park, a Varese, dove la loro azienda manda i gruppi di lavoro per rafforzare la coesione del team e migliorarne quindi la produttività, e che ironia della sorte, proprio Emma ha ideato e segue!
Non certo entusiasta, la ragazza parte da Torino coi colleghi, dopo aver fatto una “maratona” dei documentari di Bear Grylls, avventuriero esperto di sopravvivenza, ed aver imbottito lo zaino di… medicinali! Medicinali che vengono prontamente requisiti da Samuel, veterinario e loro istruttore.
Samuel è un figo australiano, alto e biondo, che inizia subito a filtrare con Emma, ribattezzandola Aspirina (inutile spiegare il perché!). Malgrado Emma cerchi di negarlo, è a sua volta attratta da Samuel, che chiama Falco (l’ha conosciuto vicino alla gabbia dei falchi, appunto), ed inizia a mettere in discussione le sue regole.
Nei tre giorni al parco, tra prove e scontri, Emma e il suo gruppo impareranno a fidarsi e a fare squadra e, al contempo, il suo cuore prenderà a battere in modo diverso. Soprattutto dopo una notte passata con Samuel a causa di un temporale… Il ragazzo, cotto di lei, vorrebbe frequentarla, ma Emma impaurita e restia ad infrangere la sua regola (mai più di un giorno con un uomo) si ritira nel suo guscio, ferendolo.
Tornata a Torino, però, non fa che pensare a lui quando all’improvviso se lo ritrova in ufficio, per completare la pratica del loro soggiorno al Wild Adventure Park. Samuel, che ha capito i suoi timori, le propone di passare insieme i due giorni che trascorrerà in città, dopodiché si saluteranno per sempre. Sembra la soluzione ideale, eppure Emma non è più così sicura…





Ha ragione, c’è uno strano legame tra noi, un legame nato per caso che non riesco a capire ma che sento potente come un fulmine che si scaglia al suolo. Samuel è il mio fulmine, io la notte e insieme creiamo una tempesta perfetta fatta di elettricità e vento, di pioggia e forza.





Un romanzo fresco, accattivante, coinvolgente, che affronta il tema della perdita di una persona cara e il conseguente autoisolamento fisico ed emotivo, per evitare di smarrire ancora pezzi di sé e non poter più andare avanti, e quello dell’amore come “cura” per ritornare a vivere.
Samuel è un ragazzo straordinario, dolce e paziente, ma duro quando serve, che riesce a “vedere” al di là delle paranoie e delle paure la “vera” Emma, e lotta per farla emergere e per farle ammettere ciò che prova. Non si arrende quando lei lo ferisce, né quando lei lo allontana chiedendogli tempo per sé, al contrario, usa le sue “fisime” per indurla a superarle. Sa aspettare ed arrivare al momento giusto, non vacillando mai ed avendo ben chiaro in mente ciò che vuole. Insomma, un ragazzo che è meglio non farsi scappare… Quando infatti Samuel non è più rintracciabile, ecco che Emma comprende che lo ama, che non può perderlo perché lui è la sua luce, e stavolta sarà lei a “lottare” per lui.
“Il buio è una scelta” dice Samuele, ed è vero, ognuno di noi può scegliere dove stare, cosa fare della vita, ma se spesso il buio fa meno paura della luce, non è detto che sia la scelta più giusta…





Avevo bisogno di andare avanti e tu sei stato la mia cura, Samuel.





E, a questo riguardo, credo che i falchi abbiano molto da insegnarci…





L’amore è lasciarsi andare, precipitare nel vuoto con il rischio di cadere.





Consigliato a chi crede che l’amore sia la “cura” ad ogni ferita!


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