Nessuno ci crederà… Ma sì, Dimmi chi sei è finalmente un romanzo young adult in cui il
protagonista non è il classico bello
e impossibile, lo stronzo irraggiungibile che usa le ragazze come tappetini
per pulire la polvere dalla testata del suo letto, no! Stavo per commuovermi, leggendo di un ragazzo normalissimo, un
po’ nerd, un po’ sfigato, che ama ridere, fare battute, amichevole… Un cigno
bianco in un mare di fighetti-young-adult!
Ok, sono partita a razzo su questo punto non perché sono impazzita o innamorata
di Jack, ma, a parte l’aver molto apprezzato la caratterizzazione del suo
personaggio, davvero tanto, non ho trovato molto altro che brillasse
altrettanto da poter lodare.
Sì, perché la trama
di Dimmi chi sei è abbastanza
scontata, niente di wow, niente che regali delle vere sorprese o colpi di scena
e, ahimé, sì, anche la storia d’amore è molto tiepida. Non appassiona il lettore, non lo tiene incollato alle
pagine, non emoziona come dovrebbe.
Però si fa leggere, seppur carente di novità non è
fastidioso, ha un qualcosa di quotidiano che fa sentire il lettore tranquillo,
confortevole come con una calda coperta addosso, con un dolce retrogusto
ispirato ai tanti dolci che la protagonista ama creare. I problemi adolescenziali sono molto ben descritti, non sono i
soliti drammi esagerati che si leggono spesso in questo tipo di romanzo, in cui
i personaggi sono portati quasi all’estremo, con gesti e azioni che mai ti
aspetteresti che un ragazzino potrebbe compiere. Qui è tutto molto bilanciato, anche i personaggi “di contorno” si
adattano molto bene al loro ruolo, hanno comportamenti ed espressioni
reali, non “recitate”, e aiutano a rendere l’idea dell’insieme di casa. Questo anche se ci troviamo a New York, in
una scuola di ragazzi ricchi e viziati, quelli che frequenteranno poi le
prestigiose università tipo Harvard o Yale.
Ecco, le descrizioni d’ambiente è un altro punto dolente. L’autrice
non riesce mai a trasportarci in un qualche luogo, dalla scuola, alle case dei
protagonisti, ad un semplice locale. Tanto che il posto che mi è rimasto
più impresso è la piscina della scuola, ma solo perché, dai, è abbastanza semplice da figurarselo in testa da soli! Ahahah!
Ma parliamo un attimo della trama. Pepper e Jack frequentano
la stessa scuola d’elité; entrambi sono figli di proprietari di hamburgherie,
con la differenza che quella di Pepper è famosa in tutta America, con molte
sedi sparse per il Paese, e quella di Jack è piccola e a conduzione familiare.
A causa di una ricetta rubata dall’azienda di Pepper, lei e Jack iniziano una
guerra a colpi di tweet per difendere l’onore del proprio negozio. A tutto ciò,
si aggiunge un altro social, ovvero un app creata proprio dal ragazzo, che
somiglia molto a WhatsApp, con la differenza che in questa chat tutti gli
iscritti (che sono soltanto i ragazzi della scuola) sono anonimi. Quindi, se da
un lato i due protagonisti, si insultano, sull’altro si confidano e
chiacchierano non conoscendo la vera identità della persona che si nasconde
dietro lo schermo.
Parlare con Bluebird è stato come aggrapparmi a qualcosa al di fuori di
me stesso, come se fossimo abbastanza vicini da comprenderci ma abbastanza
lontani da non rendere la cosa troppo spaventosa.
Immaginate quindi
che, detto ciò, la trama non è niente di così originale, ma da come la storia è
stata portata avanti dall’autrice, sembra che lei sia consapevole che il
lettore sappia tutto già dalle prime pagine, e non ha tentato di prenderci in
giro. Non so come spiegarlo, ma più o meno in sintesi è così: il libro sa
che voi sapete tutto ancora prima di
leggerlo, e sapendo ciò narra la storia in modo sincero. Senza arrivare al wow adesso c’è il colpo di scena con ripieni
e ripieni di drammi, preparati! No,
fidatevi, è tutto molto tranquillo e svolto in modo realistico, aaaaanche se tirato troppo per le
lunghe! Alcune parti, a mio parere, non erano indispensabili, e hanno molto
“appesantito” quello che poteva essere un libro leggero e piacevole.
La prima parte del romanzo, poi, potreste trovarla molto
irrealistica, come è successo a me, soprattutto per delle discutibili scelte
prese dagli adulti, che sembrano essere fatte soltanto per riuscire a portare
avanti la “storiella d’amore”. Diciamo che ciò è abbastanza giustificato nel
finale, anche se ammetto che non sono ancora del tutto convinta, eheh.
Una lettura che piacerà ai giovani poiché parla un
linguaggio ormai più che diffuso: quello dei social. Tramite social si
conoscono persone nuove, nascono amicizie o storie d'amore, si condividono idee
e passioni, si combattono battaglie... E, purtroppo, si corre il rischio di
incappare nel cyberbullismo.
Dietro lo schermo, la persona che sembra tanto brillante e
ironica, può essere in realtà insicura e piena di paure, come ci insegnano
Pepper e Jack. Due adolescenti che cercano disperatamente di risolvere i propri
blocchi, chi con le paranoie di perdersi in una grande città come NY, e chi di
non riuscire a emergere dall'ombra del gemello.
Contornati da adulti pressanti, situazioni familiari
discutibili e compagni di scuola "snob", l'ansia di scegliere la
direzione per il proprio futuro, la strada per i due è molto in salita.
L'autrice, però, è riuscita a parlare di tutti questi argomenti con grande delicatezza (forse anche un po' troppo), rendendola una lettura young adult sicuramente
consigliata, poiché si distingue dai suoi cugini con protagonisti violenti,
maschilisti, sessuomani, dei scesi in terra, ragazze “di contorno” descritte
come galline senza cervello e dignità, e
chi ne ha più ne metta! Una
lettura per adolescenti che potrebbe, oltre ad appassionarli alla parte
romance, dar loro conforto e spunti di riflessione per le insicurezze che,
specialmente in quell’età, appaiono come montagne insormontabili.
Non so come sia possibile volersi allontanate da qualcuno e nello
stesso tempo seguirlo come se fosse una calamita.
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