Recensione: Gideon. La Nona - Tamsyn Muir

 





Titolo: Gideon. La nona
Autore: Tamsyn Muir
Editore: Mondadori (17 novembre 2020)
Giudizio: 💗💗💗💗💗


Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un’infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù – nell’aldiquà – e una da cadavere rianimato – nell’aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un’audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L’Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all’ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all’ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà.




Recensione

 

Gideon, una tizia che aveva combinato dei casini così conclamati da fornire all’universo intero una nuova definizione di combinare casini.

  

 

Avete presente quel meme che gira ogni tanto sui vari social, tratto da una scena film, che recita: Non deve avere senso, deve solo sembrare un casino? Ecco, basterebbe questa frase iconica per riassumere Gideon la Nona!

Gideon la Nona è un libro che necessita di tanta pazienza e fiducia da parte del lettore. È un caos di informazioni sparate a raffica senza alcun senso logico (almeno all’apparenza), di avvenimenti di cui non capiamo niente, con una miriade di personaggi che, inizialmente, è molto complicato ricordarsi.

Riassumere la trama, ovviamente, è impossibile!  L’autrice Tamsyn Muir non crede nelle spiegazioni, e sebbene io –da una parte- ami questa cosa perché, quando in un libro mi imbatto in quei tre o quattro paragrafi di riassuntino scolastico la trovo una cosa molto irritante e che mi rovina l’atmosfera, ...la totale assenza di queste, però, neppure aiuta/facilita la lettura! Non nascondo che per buona parte del libro pensavo di arrendermi, dare forfait, e passare ad una nuova storia. È stato molto stancante leggere qualcosa che non capivo, di cui non riuscivo a cogliere il senso, i cui personaggi non mi catturavano perché troppi e non ci si riusciva ad andare dietro.

“La Nona” del titolo, infatti, non è a caso, perché nel mondo fantasy creato dalla Muir esistono nove case, ognuna con a capo un Negromante (quindi, avviso per i facilmente impressionabili: c’è sangue, ossa, scheletri e robe schifose ovunque!). Tutti sono chiamati a partecipare ad un torneo per diventare Littori e l’erede Harrowhark decide di portarsi dietro Gideon, una guerriera non molto accondiscendete e sua nemica giurata. Le due ragazze si odiano profondamente, nonostante “teoricamente” Gideon, essendo una sua sottoposta, dovrebbe rispettare e onorare Harrowhark.

Comprendete quindi che con ben nove case,  ognuna con almeno due personaggi, ci fa ritrovare con una miriade di nomi da ricordarci. In più, le “regole” di questo torneo non sono chiare neppure ai partecipanti, figuriamoci a noi lettori!

Tutto ciò che vediamo è filtrato dagli occhi di Gideon, anche se fortunatamente il romanzo è scritto in terza persona. Gideon è la prima che non ci capisce niente, e la sua frustrazione rispecchia perfettamente la nostra!

Adesso… Nonostante tutti questi punti negativi e deliranti che vi ho elencati, vi dico: date una possibilità a questo romanzo. È vero che è un caos immenso, ma tutto assume un senso verso la metà abbondante del volume. La Miur non è che finalmente ci spiega qualcosa, ma riesce a farci comprendere che, tutti quegli eventi che sembravano buttati a casaccio qua e là sono invece parte di una ragnatela molto più grande che unisce tutto e ci porta ad un punto ben preciso. Ogni personaggio assume un ruolo, la loro caratterizzazione, una volta chiarita, è davvero ottima. Soprattutto quella di Gideon e Harrow, le due protagoniste indiscusse.

Gideon è una lesbica che vive di ironia e battutacce, è leale ed è una guerriera fino al midollo. È anche un’orfana, ed essendo cresciuta nella nona casa, un luogo freddo e abitato perlopiù da scheletri animati dalla magia di Harrow, quasi non conosce il calore umano. Ispira quindi molta tenerezza il suo rapporto con gli altri personaggi, le prime persone che le mostrano un po’ di gentilezza e apprezzamento per le sue doti.

Harrow è un personaggio assolutamente intrigante! Non soltanto per le sue abilità negromantiche, ma per il suo brutto caratteraccio, i suoi segreti, la sua personalità fredda e distaccata. Insieme, le due ragazze fanno scintille a chi la spara più grossa sull’altra, ma con l’evolversi del loro rapporto è impossibile non tifare per la loro squadra!

Gideon la Nona non è un romanzo autoconclusivo, anche se un po’ lo speravo. La Miur è riuscita così tanto a catturarmi con questo suo stile di scrittura pazzo, le sue vicende rocambolesche, i suoi personaggi ironici e taglienti, che ho tanta paura possa cadere nel banale coi prossimi volumi. Speriamo nel suo delirio!

 

 

Sei la mia unica amica. Io, senza di te, non sono niente.

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