Recensione: Lady Pride and Mister Prejudice - Bianca Marconero

 




Titolo: Lady Pride and Mister Prejudice
Autore: Bianca Marconero
Editore: Giunti (28 febbraio 2024)
Giudizio: 💗💗💗💗💗

È una verità universalmente riconosciuta che una donna realizzata sul lavoro e circondata da veri amici non abbia nessun bisogno dell'amore. O, almeno, di questo è convinta Eloisa Darcy, direttrice editoriale della prestigiosa Pemberly Press, che oramai da tempo ha chiuso con gli uomini. Tutto nella sua vita va a meraviglia, almeno finché non si profila una grana che può rovinarle la carriera: per ottenere i diritti del romanzo di culto Prime impressioni, deve trovare un editor all'altezza delle pretese dell'autore. In cerca di ispirazione, lascia Londra alla volta di Netherfield, la tenuta dove, anni prima, lei e la sua amica Chantal Bingley hanno trascorso un'estate indimenticabile. Ma anche le buone idee possono riservare pessime sorprese. Ecco, infatti, materializzarsi davanti ai suoi occhi la persona con cui da ragazzina ha avuto un furibondo, misterioso litigio. William Bennet è rimasto esattamente come lo ricordava: sbruffone, rozzo, pieno di pregiudizi. Eloisa è determinata a mantenere le distanze, e a lui la cosa non dispiace: dopotutto, quella ragazza orgogliosa e algida non l'ha mai potuta sopportare. E allora perché ogni volta che si trovano vicini scatta un'intesa così irrefrenabile? Destreggiandosi fra quattro fratelli sgangherati, una madre autrice di imbarazzanti romanzi rosa, un ex agguerrito e un'amica capace di sacrificare tutto per il vero amore (ma è quello sbagliato), Eloisa e William scopriranno che il lieto fine, forse, si trova proprio fra le pagine di Prime impressioni. Un retelling genderswap di Orgoglio e pregiudizio che sa rileggere la più grande storia d'amore di tutti i tempi con originalità, delicatezza e brio, senza però tradirne lo spirito immortale.






Recensione

L’amore è l’atto supremo di accettazione dell’altro.



È una verità universalmente riconosciuta che Bianca Marconero scriva sempre dei piccoli capolavori narrativi, mai scontati e talmente pieni di emozioni da esserne sopraffatti. Anche questa volta non si è smentita, questo retelling di Orgoglio e Pregiudizio è un incanto, con scelte stilistiche e personaggi davvero d’impatto.



La vita a volte ci racconta le storie migliori.



Eloisa Darcy è a capo della Pemberly Press, una storica casa editrice londinese, una donna di polso, decisa e fredda all’apparenza, che ha chiuso con gli uomini.

William Bennet è un avvocato, un sollicitor, idealista, intelligente e arguto, secondo dei cinque figli di una madre un po' sopra le righe.

A causa di un malinteso capitato dodici anni prima, i due non hanno una bella opinione l’uno dell’altra, e quando si ritrovano faccia a faccia, inevitabilmente sono scintille. Ma, sotto tutta quella rabbia e quel risentimento, forse c’è qualcosa di più profondo.



Quando tu mi guardi, io mi vedo.



Un romanzo che mescola passato e presente, che balza da un ballo d’epoca ad una moderna decappottabile nel mezzo di una trama che avvince e tiene col fiato sospeso fino alla fine. Un romanzo intenso, dai toni forti e ruggenti, dove coraggio e fragilità, sentimenti ed insicurezze si stringono in un intreccio talmente fitto da faticare a distinguerli. Un romanzo dove “orgoglio” e “pregiudizio” la fanno da padrone, creando fraintendimenti e corazze, invertendo giusto e sbagliato, alternando sofferenza ed estasi in una canzone struggente con picchi di romanticismo acuto.



Sono il ponte che passa sopra, e lei è il tunnel che passa sotto, ma la meta è la stessa ed è lì che ci incontreremo.



L’autrice sceglie deliberatamente di scambiare i ruoli dei protagonisti della Austen, un colpo di genio che le fa onore perché ha saputo usare il modello di riferimento per creare un’opera nuova e fresca, vivace ed aderente allo spirito intrinseco della sua prosa. Con astuzia ed eleganza è riuscita ad inserire elementi “vecchi” in un contesto moderno, armonizzando il tutto con ironia e attenzione all’interiorità. Brillante l’idea di utilizzare un manoscritto come sorta di fil rouge della narrazione.



In certi casi il fine è così desiderabile che non te ne frega un cazzo di quanto dovrai sacrificare per averlo. E il mio fine eri tu.



Amore, desiderio, gelosie, inganni, bugie, rabbia, baci rubati, ostacoli e terzi incomodi abitano le corpose ed inebrianti pagine, un “planetariovariegato e spettacolare in cui perdersi è al limite del sublime. Anche le ambientazioni sono parte importante del volume, con paesaggi mozzafiato che scaldano l’anima e biblioteche che diventano la location preferita delle scene “cult”.



Vorrei smettere ogni volta che iniziamo.



Un libro commovente e divertente che riesce nell’intento di portare la Austen nel ventunesimo secolo con rispetto ed originalità, stravolgendo gli schemi prestabiliti ma senza alterarne la sostanza. Un libro che affascina e stordisce, una storia che è un continuo rincorrersi e respingersi, attrarsi e allontanarsi, amarsi ed odiarsi con prepotenza e disperazione.



Io sono in pace solo quando litigo con te.



Consigliato agli amanti dei classici e dei romanzi capaci di sconvolgerti positivamente!



Quando conferisci a qualcuno il potere di renderti felice, implicitamente gli stai dando anche quello di distruggerti.



2 Commenti

  1. sono senza parole! ma quelle usate da voi sono splendide. Grazie davvero per averci trovato così tanto, sono sempre dell'avviso che è la generosità del lettore a determinare l'esperienza di lettura. Quindi grazie di cuore.

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  2. Grazie a te per i bellissimi libri che scrivi!

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