Agnese e Balthazar si conoscono dalle elementari e dal loro primo “scambio di saluti” sono diventati migliori amici. Quasi inseparabili. Quasi, perché Agnés, così la chiama lui, vive a Torino, mentre Balto, così lo chiama lei, vive a Chambéry in Francia. Sono amici di penna cresciuti a suon di lettere, cartoline, foto, messaggi e videochiamate. Il loro rapporto sembra indissolubile, come quello che può esserci tra fratello e sorella, anche se non si sono mai incontrati. Si scambiano consigli su tutto, persino sulle questioni di cuore. Agnés lo critica perché è troppo “farfallone” e Balto la prende in giro perché il suo ragazzo le ha regalato la fedina dopo un anno di “fidanzamento”. Conoscono l’uno i segreti dell’altra, o almeno è quello che credono. Sì, perché Balto nasconde una parte di sé ad Agnés e Agnés una parte di sé a Balto.
Tutto procede bene fino al loro primo incontro. Da quel momento si avvicinano, forse troppo per due come loro che non possono rimanere vicini a lungo. Tuttavia, l’esigenza di ritrovarsi diventa sempre più insistente, tanto che ogni volta che hanno nostalgia devono vedersi. Non in video. Devono stringersi in un abbraccio. Devono sentirsi. Sentire i profumi che li caratterizzano: liquirizia lei, génépì lui. Soprattutto dopo quel bacio alla francese dato per scherzo.
Entrambi hanno dei sogni da realizzare ma decidono di farlo da soli; Balto prova imbarazzo nell’ammettere di voler lasciare il vivaio e la piccola azienda di liquori di famiglia e trasferirsi a Parigi per diventare un pianista, mentre Agnés è costretta a lavorare in aeroporto per potersi permettere l'iscrizione alla facoltà di scienze naturali.
Nel corso degli anni i sogni prendono forma e non sono irraggiungibili come un tempo; al contrario Balto e Agnés non sono mai stati più distanti di così. Nonostante ciò si cercano, si trovano, poi si allontanano e si ritrovano di nuovo, si rincontrano e quando sono lontani… si pensano. E quel bacio non vogliono proprio toglierselo dalla testa.
Tra battibecchi, risate, digestivi, malintesi e relazioni sbagliate forse capiranno che se qualcosa è già iniziato è difficile da fermare.
Recensione
Ogni
volta che la incontravo desideravo di non lasciarla più.
La Paxia ci delizia con
un altro romanzo dal sapore fiabesco, capace di far sognare il cuore
sulle ali di una storia d’amore al profumo di liquirizia e Génépi!
Agnese e Balthazar sono
due amici “di penna” che vivono l’una a Torino, l’altro a Chambéry, in Francia.
Il loro è un rapporto molto stretto, fatto di confidenze, mescolanza di
lingue, risate e punzecchiature, con scambi di piccoli cadeaux e frequenti
videochiamate. Dopo dieci anni, finalmente, riescono ad incontrarsi in Italia,
e, da quel momento, nulla sarà più come prima. Perché vedersi, anche solo per
pochi minuti, diventerà un’impellente necessità….
J’avais
besoin de te voir. Di vederti e di toccarti.
Qualcosa sta cambiando
tra loro, ma la distanza e gli impegni reciproci, uniti ad incomprensioni e
gelosie, non permettono ai due di esternare i propri reali sentimenti. Arriverà
mai il “momento giusto”? O è meglio restare soltanto amici?
Se lasciamo che inizi, questa cosa tra me e te finirà male. Finiremo per
odiarci e a me non va.
Un romanzo stupendo,
inebriante, ipnotizzante come il cielo stellato ammirato in montagna, una profonda
immersione nel mare delle emozioni più vere che spesso fanno paura e per
questo si sceglie di ignorarle…
Non
potevo dire ad Agnés che ero…che forse provavo qualcosa per lei. Non potevamo
metterci insieme proprio ora.
Il tema dell’amicizia
tra uomo e donna che sconfina in campo amoroso è un classico dei romance,
eppure qui viene presentato in un’atmosfera di malinconico romanticismo che
incanta e rende estremamente difficile interrompere la lettura. I due
protagonisti sono giovani svegli e simpatici, adorabili anche nei loro sbagli
ed azioni avventate, nei “tira e molla”, e nelle loro “dichiarazioni
messaggistiche” che fanno commuovere…
“Pensami”
“Anche tu.”
La cittadina di
Chambéry, e la Maison Belmont, produttrice di liquori ed oli essenziali, unite
al fascino delle montagne di La Noyer, sono lo sfondo perfetto per questa
storia delicata e “profumata”, dove basta bere un bicchierino di troppo
per trovare la forza di dar voce ai più profondi desideri. Desideri che non
possono essere messi a tacere con un semplice bacio, perché “..da un bacio
si passa sempre ad altro”, soprattutto se quel bacio non si riesce più a
toglierselo dalla testa!Forse perché era quello del vero amore…
Balto,
tra di noi è cambiato qualcosa da quella notte che ci siamo scambiati il primo
bacio alla francese. I tuoi “pensami” per me sono diventati molto di più.
[..]Quando ti dico di pensarti è come dirti che…Che ti amo.
Assolutamente magnifici
anche i personaggi secondari, a partire da Fania, la migliore amica di Agnese,
una pugliese chiacchierona e impicciona, ma dal cuore d’oro, per arrivare alla
simpatica nonna Sveva, il cui intuito non fa mai cilecca.
Un libro davvero “magico”,
che consiglio caldamente a tutti per respirare un pizzico della bellezza del
viaggio nei sentimenti più puri!
L’unica
cosa che aveva importanza per me in quel momento era il suo sapore: Génépì con
qualche nota di liquirizia.