La Valigia di Carta

  • Home
  • Ultime recensioni
  • Libri consigliati
  • Libri TRASH
  • Citazioni
  • Consigli
  • Interviste
  • Ricette

 





Titolo: Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie
Autore: Alec Bogdanovic
Editore: Rogas (9 ottobre 2020)

Giudizio: 💗💗💗💗💗


La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell'adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un'interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.





Recensione


Ero socialmente inutile se non dannoso, una bomba pronta ad esplodere.



Confesso che all’inizio questo libro mi ha spiazzato, per come è scritto e per la tematica, però poi ho saputo apprezzarne l’essenza.

Protagonista è Alec, adolescente e poi ragazzo complessato ed insicuro, un nerd rachitico e sfigatello che ben presto prende coscienza di avere problemi fisici e psicologici.

Attraverso la narrazione della sua triste storia, Alec viene ad accendere l’attenzione su quella che viene considerata una malattia “secondaria” o di poca importanza: la depressione. Chi di noi non ha mai detto “sono depresso”, non riflettendo adeguatamente su cosa significasse. Magari siamo soltanto stressati a causa di ritmi quotidiani frenetici e a malapena sostenibili, e tendiamo a confondere questo con quella che invece è una patologia subdola e meschina, che pian piano si fa largo nell’animo attraverso ansie ed insicurezze fino a divenire una specie di mostro opprimente.

Esistono farmaci per curarla, certo, ma sovente non bastano perché danno il via ad un circolo vizioso che dona dipendenza e non fa che acuire il disturbo.



Purtroppo capire il funzionamento di queste sostanze non basta per mantenerle ad un livello adeguato.



Chi sta al fianco di una persona depressa non sempre le dà aiuto, per ignoranza, per disattenzione o disinteresse, perché semplicemente non riesce a riconoscere la gravità del problema, o perché ritiene sia una cosa vergognosa da tenere nascosta alla gente.



Eravamo soli in un mondo in cui la solitudine era resa facilmente occultabile e veniva trattata con l’omertà che si riserva alle perversioni più fetide.



Allora il soggetto è costretto a “restare a galla” come può, autocurandosi, frequentando ambienti a lui più congeniali e persino giungendo a ricorrere alla chirurgia per essere finalmente “normale”. Ma si tratta di una “normalità” effimera, che non basta a placare il desiderio di stabilità, il sentirsi “sbagliati” , uno scarto umano, un “errore  dell’evoluzione”. Ed è a quel punto che si arriva a compiere gesti estremi….



Il danno che avevo fatto era irreparabile.



A volte basterebbe avere il coraggio di accogliere l’amore incondizionato degli altri quando si ha la fortuna di trovarlo, un amore che non storce il naso dinanzi ai difetti, ma li accetta e ne fa tesoro. Marina, compagna di classe di Alec al liceo, cerca di farglielo capire, ma lui, forse per paura, forse per immaturità, sceglie di lasciarla andare. Quando si rende conto dell’enorme sbaglio che ha commesso, è ormai troppo tardi, e solo lo stalking e la fantasia gli offrono un po' di sollievo….



Tutto quello che volevo era lei. […]Lei che mi aveva amato quando non mi amava nessuno.



Un libro forte, pungente, a tratti quasi eccessivo, scritto in maniera ironica e sarcastica per far immergere meglio il lettore all’interno del virus che avvelena le nuove generazioni (non il Coronavirus!), un nemico invisibile e difficile da affrontare, che conduce in spirali autodistruttive e spezza vite senza nemmeno farsene accorgere.

Ammiro molto il coraggio di questo ragazzo che ha scelto di affrontare in modo quasi leggero e ironico quella che a tutti gli effetti è una “malattia sottovalutata” che uccide (non solo in senso letterale) esattamente come le altre, e che in un gran numero di casi non può essere fronteggiata coi solo farmaci.



La nostra epoca è la più infelice mai esistita, ma anche quella più attrezzata a livello di palliativi che sopperiscono la mancanza di felicità.



Consigliato a tutti, perché ciascuno di noi può incappare in questo “mostro” o comunque conoscere persone che soffrono di questo male.

 





Titolo: Gideon. La nona
Autore: Tamsyn Muir
Editore: Mondadori (17 novembre 2020)
Giudizio: 💗💗💗💗💗


Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un’infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù – nell’aldiquà – e una da cadavere rianimato – nell’aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un’audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L’Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all’ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all’ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà.




Recensione

 

Gideon, una tizia che aveva combinato dei casini così conclamati da fornire all’universo intero una nuova definizione di combinare casini.

  

 

Avete presente quel meme che gira ogni tanto sui vari social, tratto da una scena film, che recita: Non deve avere senso, deve solo sembrare un casino? Ecco, basterebbe questa frase iconica per riassumere Gideon la Nona!

Gideon la Nona è un libro che necessita di tanta pazienza e fiducia da parte del lettore. È un caos di informazioni sparate a raffica senza alcun senso logico (almeno all’apparenza), di avvenimenti di cui non capiamo niente, con una miriade di personaggi che, inizialmente, è molto complicato ricordarsi.

Riassumere la trama, ovviamente, è impossibile!  L’autrice Tamsyn Muir non crede nelle spiegazioni, e sebbene io –da una parte- ami questa cosa perché, quando in un libro mi imbatto in quei tre o quattro paragrafi di riassuntino scolastico la trovo una cosa molto irritante e che mi rovina l’atmosfera, ...la totale assenza di queste, però, neppure aiuta/facilita la lettura! Non nascondo che per buona parte del libro pensavo di arrendermi, dare forfait, e passare ad una nuova storia. È stato molto stancante leggere qualcosa che non capivo, di cui non riuscivo a cogliere il senso, i cui personaggi non mi catturavano perché troppi e non ci si riusciva ad andare dietro.

“La Nona” del titolo, infatti, non è a caso, perché nel mondo fantasy creato dalla Muir esistono nove case, ognuna con a capo un Negromante (quindi, avviso per i facilmente impressionabili: c’è sangue, ossa, scheletri e robe schifose ovunque!). Tutti sono chiamati a partecipare ad un torneo per diventare Littori e l’erede Harrowhark decide di portarsi dietro Gideon, una guerriera non molto accondiscendete e sua nemica giurata. Le due ragazze si odiano profondamente, nonostante “teoricamente” Gideon, essendo una sua sottoposta, dovrebbe rispettare e onorare Harrowhark.

Comprendete quindi che con ben nove case,  ognuna con almeno due personaggi, ci fa ritrovare con una miriade di nomi da ricordarci. In più, le “regole” di questo torneo non sono chiare neppure ai partecipanti, figuriamoci a noi lettori!

Tutto ciò che vediamo è filtrato dagli occhi di Gideon, anche se fortunatamente il romanzo è scritto in terza persona. Gideon è la prima che non ci capisce niente, e la sua frustrazione rispecchia perfettamente la nostra!

Adesso… Nonostante tutti questi punti negativi e deliranti che vi ho elencati, vi dico: date una possibilità a questo romanzo. È vero che è un caos immenso, ma tutto assume un senso verso la metà abbondante del volume. La Miur non è che finalmente ci spiega qualcosa, ma riesce a farci comprendere che, tutti quegli eventi che sembravano buttati a casaccio qua e là sono invece parte di una ragnatela molto più grande che unisce tutto e ci porta ad un punto ben preciso. Ogni personaggio assume un ruolo, la loro caratterizzazione, una volta chiarita, è davvero ottima. Soprattutto quella di Gideon e Harrow, le due protagoniste indiscusse.

Gideon è una lesbica che vive di ironia e battutacce, è leale ed è una guerriera fino al midollo. È anche un’orfana, ed essendo cresciuta nella nona casa, un luogo freddo e abitato perlopiù da scheletri animati dalla magia di Harrow, quasi non conosce il calore umano. Ispira quindi molta tenerezza il suo rapporto con gli altri personaggi, le prime persone che le mostrano un po’ di gentilezza e apprezzamento per le sue doti.

Harrow è un personaggio assolutamente intrigante! Non soltanto per le sue abilità negromantiche, ma per il suo brutto caratteraccio, i suoi segreti, la sua personalità fredda e distaccata. Insieme, le due ragazze fanno scintille a chi la spara più grossa sull’altra, ma con l’evolversi del loro rapporto è impossibile non tifare per la loro squadra!

Gideon la Nona non è un romanzo autoconclusivo, anche se un po’ lo speravo. La Miur è riuscita così tanto a catturarmi con questo suo stile di scrittura pazzo, le sue vicende rocambolesche, i suoi personaggi ironici e taglienti, che ho tanta paura possa cadere nel banale coi prossimi volumi. Speriamo nel suo delirio!

 

 

Sei la mia unica amica. Io, senza di te, non sono niente.

 






Titolo: Certe cose che non sai di noi
Autore: Caterina Eboli


Giudizio: 💗💗💗💗💗


Greta Abott è cresciuta con gli amorevoli genitori in California, in una comunità hippy. Di quell’infanzia spensierata conserva tanti ricordi felici, una fila di braccialetti colorati e un look bohémiene che poco c’entra con la vita che conduce a Manhattan, città in cui si è trasferita anni prima per motivi di studio. Greta non è affatto come sembra: dietro quell’aria svagata e allegra si nasconde una professionista ambiziosa, che lavora in una delle società di consulenza più conosciute degli Stati Uniti. È determinata a dimostrare a se stessa (e al suo ex fidanzato che l’aveva etichettata come ragazza senza ambizioni) che ha stoffa a sufficienza per arrivare in alto.

A soli ventidue anni, c’è ben poco che riesca a fare oltre al lavoro, che la assorbe per quindici ore al giorno . E la situazione peggiora quando viene coinvolta come consulente nella nuova campagna politica di Alexander Suarez, considerato “il nuovo Obama”, che potrebbe essere il primo immigrato sudamericano a diventare presidente degli Stati Uniti.

Risucchiata in un vortice di scadenze e orari massacranti, sogni e idealismo, Greta si ritrova a vivere in prima linea un momento cruciale nella storia del suo paese. Ed è proprio in quel momento, quando meno pensa all’amore, che Diego, da anni sua cotta segreta, comincerà ad accorgersi di lei.
Eppure non è proprio il suo tipo: Diego sta cercando una brava ragazza messicana, senza grilli per la testa, con cui sposarsi e metter su una famiglia numerosa. Cosa può farsene di un’hippy californiana in carriera?






Recensione


Hai dato un taglio netto a tutto quello che c’era prima di te.



Da quando ha conosciuto Diego, il miglior amico (e coinquilino) di Liam, fidanzato della sua migliore amica (e coinquilina) Lisa, Greta, una bionda hippie californiana trapiantata a Manhattan per studio e poi per lavoro, non riesce più a toglierselo dal cuore! Purtroppo lui non la vede neppure in quel senso, troppo occupato con la ricerca della donna “perfetta”, messicana come lui, da sposare e con cui mettere su famiglia.

Greta sa che è inutile “morirgli” dietro, essendo l’antitesi dei suoi desideri, ma, proprio quando prova a “dimenticarlo” con un altro, ecco che Diego si accorge improvvisamente di lei… Ma è davvero così, o la paura di far del male ad una persona così vicina ai suoi amici congiunta con la sua idea stereotipata di “metà” gli hanno sempre impedito di esplorare l’attrazione che prova per lei da quando l’ha vista la prima volta?



Mi hai colpito fin da subito, ma sapevo che Liam mi avrebbe fatto a pezzi se anche mi fossi solo avvicinato. E comunque non eri il mio tipo, cercavo qualcosa di diverso…



Happy ending??Eh no…perché Diego “prende e fugge”, ha ancora una pseudoragazza, forse anche un’amante, per non parlare dell’ulteriore complicazione data dal fatto che è… il figlio segreto dell’importante politico, il dottor Suarez, sindaco di Albany e candidato al posto di governatore dello Stato di New York, per cui Greta sta lavorando nella sua agenzia, la Dream Job Consulting! Complicazione che la porterà a dover fare buon viso a cattivo gioco, accettando di mostrarsi al mondo come la sua fidanzata fino alle elezioni, per non mandare in fumo la campagna elettorale! Una “farsa” a beneficio del pubblico, ma Greta riuscirà a non farsi influenzare dai suoi sentimenti?



Avrei dovuto proteggere il mio cuore, ripetendomi fino alla nausea che quello che stava succedendo poteva non essere reale.



Devo ammettere che l’inizio un pochino “lento” mi aveva quasi fatto desistere dall’andare avanti, però…avrei sbagliato, perché poi è tutto un crescendo di eventi imprevisti ed emozioni al cardiopalma, un fiume in piena che travolge e porta con sé sino al finale, assolutamente inaspettato e “faticoso” (un’agonia assurda per una dichiarazione!!!!).

Una storia d’amore fresca e intensa, che vede la politica mescolarsi con l’amore, l’amicizia intrecciarsi coi sensi di colpa, la famiglia intromettersi nei propri desideri, la ragione dover dare un senso al caos in cui si è precipitati per aver ceduto ai sogni. Soprattutto, è chiaramente messo in luce il fatto che non si sceglie di chi innamorarsi, non è possibile “pianificarlo” a tavolino poiché il destino ha una sua logica che quasi mai coincide con ciò che noi riteniamo “giusto”. Greta è l’opposto di quello che Diego ritiene perfetto per sé, la sposa intesa come vestale autoctona del focolare domestico e non come donna in carriera, indipendente e sicura di sé a prescindere da un uomo! È  la variabile che scombina tutti i suoi “piani”, tanto che “…ad un certo punto, anzi, quasi subito, ho deciso di abbandonarli, quei piani…”.

A questa consapevolezza Diego giunge però solo dopo aver perso la ragazza, costretta ad allontanarsi per preservare la sua sanità mentale, perché, ammettiamolo pure, Diego è semplicemente…un uomo! E gli uomini molto spesso non riescono a capire che è fondamentale anche dialogare in un rapporto, spiegarsi e mettere in chiaro le cose, non avere la presunzione che l’altra persona riesca a “leggere” il loro comportamento ambiguo!

Purtroppo, l’incapacità di comunicare è una piaga ricorrente nelle relazioni. Non basta infatti “ andare alla grande” tra le lenzuola, ma occorre anche confrontarsi e dirsi quello che si prova per evitare fraintendimenti ed inutili angosce.



Funzionavamo a meraviglia, come un ingranaggio perfetto. I nostri corpi si incastravano benissimo, si fondevano, diventavano una cosa sola, una scintilla d’amore e passione. Ma eravamo incapaci di comunicare, di parlare chiaro di quello che provavamo e che ci stava succedendo. 



Per fortuna Diego ha al fianco amici e familiari che sanno indirizzarlo sulla rotta giusta!



Il tuo problema è che sei un uomo. Non ci arrivate mai alla prima….mai!



Altro tema che irrompe con prepotenza dalla pagina è l’ingerenza della stampa nella vita privata delle persone che hanno la sfortuna di ritrovarsi nel tritacarne mediatico! Un’ingerenza che travalica il più delle volte i limiti del voyerismo e dello stalking per avere una notizia in anteprima, non importa se vera o meno. Un attacco feroce che può destabilizzare chi è più fragile fino a spingerlo a nascondersi, a fuggire dalla propria quotidianità come se fosse colpevole di chissà cosa!



Era una marea di fango, creata con l’intento di distruggermi.



Un romanzo da gustarsi tutto d’un fiato, che vi farà “odiare” Diego per i suoi atteggiamenti da “stronzo” ( finché capiamo che è solo spaventato da ciò che sente) e “parteggiare “per Greta, ragazza determinata e dolce che ha l’unica colpa di essersi innamorata di lui. Un romanzo che alterna lacrime e risate, momenti “calienti” e sofferti, mettendo sul piatto temi non facili trattati con la leggerezza di una scrittura fluida ma incisiva.

Consigliato a chi ama le storie solo in apparenza semplici…le migliori a mio avviso!



È un gioco, poi mi passerà. Ma più ci vedevamo e più avevo voglia di passare più tempo con te. Di te. Contro ogni aspettativa…


 




Titolo: Come farsi amare (da un bad boy)
Autore: K. J. Aline

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Un'appassionata di fan fiction e romanzi rosa online affronta il suo primo anno di liceo, con la speranza di poter rivivere tutte quelle storie che l'hanno tenuta incollata allo schermo del suo cellulare. Il suo obiettivo? Farsi amare da un bad boy e provare quei cliché romantici che le fanno battere il cuore. Ma nella vita di tutti i giorni esistono davvero quei cattivi ragazzi descritti nelle pagine dei libri?





Recensione

Non dovevo seguire nessuna guida, nessuna vita di altri per poter vivere la mia.



Per buona parte del libro mi è sembrato di essere dinanzi ad un libro per adolescenti sulla falsariga di “Amore 14” di Federico Moccia, ma proseguendo ho scoperto invece che dietro la leggerezza e “frivolezza” della trama si cela la trattazione di argomenti importanti che donano nuova luce a tutta la narrazione.

Karol sta per iniziare il liceo e, appassionata di fan fiction e romanzi rosa, crede che lì incontrerà il suo “bad boy”, un ragazzo all’apparenza scontroso e duro, che si rivelerà dolce e protettivo nei suoi confronti, amandola per sempre, come appunto accade nei libri. Insieme all’amica Febe comincia ad ”immaginarsi” una relazione con Delvin, studente imperscrutabile quanto bellissimo arrivato all’ultimo nella sua classe col “semplice e colorato” Leo. Delvin sembra però non apprezzare l’”invadenza” di Karol, arrivando a maltrattarla verbalmente per farla smettere. Karol, ferita, comincia a rivalutare le sue convinzioni e i suoi desideri, soprattutto dopo un bacio inaspettato con Leo…



Avevo iniziato la mia avventura del liceo cercando il bad boy dei miei sogni; avevo imparato che un vero cattivo ragazzo ti fa soffrire e che fa parte della sua natura, ed avevo scoperto che forse, c’era qualcuno che avrebbe potuto amarmi per quella che ero, riuscendo a farmi venire le farfalle nello stomaco con un solo sguardo, senza il bisogno di grandi dimostrazioni plateali, e senza il titolo di “bad boy della scuola”.




All’improvviso, però, Delvin le si dichiara, ma qualcosa non torna. Giunta a casa sua per un chiarimento, Karol scoprirà che spesso le apparenze nascondono realtà ben diverse e che ognuno ha i suoi demoni da combattere.



La nuova Karol si stava rendendo conto che tutte le persone che le stavano attorno stavano combattendo guerre personali che lei non avrebbe mai potuto immaginare. Chiunque le passasse accanto indossava una maschera per nascondere le proprie sofferenze.



Una  ragazza  che sogna il grande amore si affaccia alla vita vera, vita che purtroppo è molto difforme dalle trame dei romanzi. Nella vita vera ci sono problemi da affrontare, paure da superare, ostacoli da dribblare, ingiustizie che straziano il cuore. Nelle pagine del libro emerge con crudezza il fenomeno del bullismo, atto deprecabile e vigliacco, che il più delle volte spinge chi lo subisce a cercare una via di fuga in qualcuno di totalmente differente dal proprio essere, che viene accettato perché rispondente a stupidi dettami sociali razzisti. Per fortuna che c’è sempre chi riesce a guardare oltre la superficie e ad apprezzare quello che si trova sotto di essa!



La migliore cura per una sofferenza è avere un amico che decida di supportare le tue paure, abbracciarle insieme a te. Affrontare il buio in due lo rende un po' più luminoso.



Aiutando gli altri poi, capita che analizziamo anche noi stessi, accorgendoci che i nostri comportamenti sono il risultato di ferite che nemmeno sapevamo di avere. Karol riuscirà a comprendere la ragione della sua ossessione per i bad boy, a porla nella giusta prospettiva e, in tal modo, ad aprirsi finalmente al vero amore.



Non è questione di scegliere, ma di ascoltare il proprio cuore.



Un storia tenera, esuberante, a tratti quasi surreale, ma con un ripieno estremamente  forte che fa da collante a tutti i pezzi del puzzle. Un giro sulle montagne russe, spensierato e liberatorio, che quando finisce ci riporta a terra con lo stomaco in subbuglio. Perché dietro il divertimento ci rendiamo conto che è solo un ammasso di ferro che incute un po' timore…

Dietro i sorrisi di ognuno c’è un intero mondo che si ignora, mondo che sovente è triste e insopportabile, ma se si trova il modo di accettarlo, allora si potrà tentare di farsi amare e di essere davvero felici.



L’amare se stessi era il primo passo per poter poi  amare e farsi amare da qualcuno.



Consigliato a chi non ha paura di scavare a fondo nel variegato  giardino dell’animo umano!


 




Titolo: King. Hai rubato il mio cuore.
Autore: T. M. Frazier
Editore: Newton Compton Editori (11 novembre 2020)

Giudizio: 💗💗

Rovinata. Spezzata. Perduta. Thia ha perso tutto. Non le resta che rivolgersi al biker che ha incontrato tanti anni prima per riscuotere il favore che lui le deve. Il migliore amico di Bear è morto. Suo padre vuole distruggerlo. Ha cose più importanti a cui badare, e non pensava avrebbe mai rivisto la ragaz­zina dai capelli rosa di quella volta alla stazione di servizio. Finché il suo corpo malmenato non si accascia alla sua porta. Mantenere la promessa fatta a Thia significa rischiare tutto, compresa la sua vita… e quel che resta del suo cuore.
Thia è tutta lividi e dolore. Bear è un duro senza legge. Tra di loro non può funzionare. È una bugia a cui stanno per fare l’errore di credere.







Recensione

Amore. Era l’unico tipo di tortura che non conoscevo.



Leggere di nuovi protagonisti dopo la storia di King non è facile. Non è facile perché la Frazier ha creato in noi altissime aspettative, ci ha elevato ad un livello incredibile di adrenalina e colpi di scena,  regalato una trama fitta e contorta come la ragnatela di un ragno.

E con King hai rubato il mio cuore, ci si aspettava ancora di più. E invece... è stato esattamente il contrario. Io speravo di amare questa nuova duologia, ma avevo già qualche timore riguardo il protagonista.

"Usare" personaggi che, da secondari sono sembrati wow, e hanno fatto innamorare i lettori, non mi piace particolarmente. Perché si sa che l'unico scopo per cui gli si scrive una storia del genere è per appioppare il lieto fine pure a loro e accontentare i fans.

E la trama di questo ne risente tanto. C'è tanto rischio di cadere in banalità e poca immaginazione.

E, ahimè, è quello che è successo con King hai rubato il mio cuore, nonostante la Fazier sia stata molto abile a smollicare premesse interessanti alla fine di King.

Il protagonista proposto (e ovviamente già conosciuto) è Bear, il biker figlio del fondatore dei Beach Bastard, esiliato e braccato a morte dal gruppo per essersi schierato dalla parte del suo amico King invece che dalla loro. Dopo un'esperienza traumatizzante, la perdita del suo migliore amico, e l'impossibilità di tornare a casa, vive spostandosi per squallidi motel, annebbiandosi la mente tra alcool e sostanzine illegali.

A richiamarlo in città, però, sarà una ragazzina di nome Thia, cui Bear aveva salvato la vita quando ella era ancora una bambina e, quasi per scherzo, le aveva donato un anello con la promessa di esserle debitore di un unico favore quando ne avrebbe avuto bisogno.

E Thia ora ne ha davvero bisogno: nella fattoria di famiglia, la madre ha appena ucciso il marito e, per proteggersi, Thia ha sparato alla donna. In preda al panico e all'isteria, corre alla sede dei Beach Bastard, sperando di trovarvi quell’uomo biondo che anni prima le aveva promesso aiuto. Ma Bear non è lì, dove invece c'è suo padre, il crudele boss, che cerca di far violenza sulla ragazza per "punire" il figlio scomparso.

Fortunatamente Thia viene salvata da un altro biker e portata a casa di King, in attesa del ritorno di Bear.

Si intrecciano così le storie di Thia e Bear, due persone con un vissuto traumatico alle spalle con cui fare i conti, ricercati dai Beach Bastard che, adesso, li vogliono morti entrambi e, per di più, anche dalla polizia che, a causa dell’improvvisa scomparsa di Thia, sospetta della sua innocenza nella morte dei genitori.

Una trama... Banale. Mi costa tanto dire queste parole, ma più leggevo e più volevo piangere dalla delusione. Lasciando perdere la banalità del grande e grosso biker che perde tempo a regalare un anello ad una bambina infiocchettandola di promesse (con una scena così lunga e piena di dialogo da risultare palesemente fake), lasciando passare anche il fatto che per dieci anni lei sia andata in giro con questo anello come un tesoro prezioso, ma dopo un crimine e un tentato omicidio da parte della madre, invece di correre terrorizzata alla polizia (il cui vice, tra l'altro, è il suo migliore amico!), una persona decide di andare nella sede di una banda di criminali per chiedere aiuto ad un tizio che ha visto DIECI ANNI prima per dieci minuti??

E giustamente Bear si accolla ogni responsabilità di questa ragazza senza neanche averci scambiato due  parole, perché ovviamente è già innamorato, lui che ha avuto più donne di Rocco Siffredi.

Capite quanto è tutto surreale?

In più, Bear è ormai ridotto ad un uomo rozzo e privo di personalità, non c'è alcuna scintilla del Bear dei primi volumi. Qui è aggressivo e volgare e monosillabico.

Thia ha invece qualche caratteristica interessante, come la sua ambizione nella conduzione dell'aranceto di famiglia, la sua forza interiore un po' texana, la sua ironia e innocenza. La sua storia familiare è interessante, con la madre mentalmente instabile e la perdita del fratellino in giovane età.

Il dramma che la ragazza ha subito sia quando ha dovuto sparare alla madre, sia durante la violenza da parte del padre di Bear secondo me è stata "risolta" troppo in fretta, specialmente la prima.

La storia d'amore tra Bear e Thia, non credo ci sia bisogno di dirlo, ma non mi ha rapito per niente. C'era già stampato il lieto fine dalla prima pagina e la banalità di alcune scene ha soltanto dato il colpo di grazia a questa sensazione.

Unico punto di pregio è la scrittura della Frazier che, nella sua crudezza e schiettezza riesce a imprimersi comunque nella mente del lettore, trascinandoci in quei colori violenti e tormentati dei suoi mondi criminali.

Il colpo di scena finale... Ne parleremo al prossimo volume, anche se non ho vibrazioni molto positive!

Ma poi... Ultimo dubbio esistenziale: perché al personaggio che, nella storia principale è stato "friendzonato", quando diventa protagonista, gli appioppano sempre una ragazza stra giovane per "battere" in qualche modo quella precedente e riscattarlo?


 





Titolo: Un principe da favola
Autore: Lucia Cantoni
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2020

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Tutto può succedere quando il destino ci mette lo zampino… anche vivere una fiaba. È questo che accade a Diamante, quando un principe arrogante e arrabbiato bussa alla porta del negozio di spezie di suo zio, accusandolo di aver rubato un carico di preziosi diamanti. Quando la situazione precipita, la ragazza si offre di pagare il debito contratto dallo zio e si ritrova catapultata in un castello da fiaba, tra sensuali intrighi, fascinosi personaggi dell’alta società e atmosfere uscite dai racconti de Le mille e una notte. Riuscirà una ragazza carina, ma con qualche chilo di troppo e un gran caratterino a non cadere vittima del carisma di un principe da sogno, dalla ruvida personalità? E il principe riuscirà a guardare oltre all’apparenza e a vedere la vera bellezza celata dagli stereotipi?







Recensione


Hai spezzato l’incantesimo che ti teneva legato ad un mondo di buio e di sofferenza e hai imparato a guardare al di là della forma delle cose..


 

Una favola moderna per far sognare le ragazze di oggi. Chi non vorrebbe riuscire a far innamorare un principe bellissimo, sexy e ricco? Uno che all’apparenza sembra spocchioso ed arrogante e si rivela poi un ragazzo dolce e romantico? Eh..lo so..TUTTE!!!! Soprattutto chi pensa di non essere questo granchè, con qualche chilo di troppo, la cellulite, i fianchi troppo larghi, e via dicendo…Ecco, “Un principe da favola” è il libro che fa per voi! Dopo averlo letto vi sentirete un po' meglio e avrete accresciuto di una spanna buona la vostra autostima!

La protagonista è infatti una giovane donna con un fisico tutt’altro che perfetto, pieno di morbide curve e ben lontano da quello delle modelle. Diamante ne è consapevole: le innumerevoli critiche piovutele addosso negli anni glielo hanno impresso a fuoco nell’anima! Ma, anziché deprimersi e nascondersi al mondo esterno, lo affronta a testa alta, cosciente del suo valore e determinata a non farsi calpestare da nessuno.

In seguito ad una brutta vicenda giudiziaria che investe il padre, è costretta a lasciare la natia Milano per seguire la madre nel suo Paese d’origine, la Turchia.  Ad Istanbul trovano riparo dallo zio Fahri, che ha un negozio di spezie al Gran Bazar. Proprio lì,  Diamante incontra il principe Kadir Yilmas, venuto a riscuotere un debito da suo zio, che scopre essere coinvolto in traffici illeciti. Per salvarlo, Diamante si offre al principe per ripagarlo. Kadir, impressionato dal suo coraggio, accetta e la porta con sé a Palazzo. Da quel momento tra di loro s’innesca una sfida continua tra caratteri impetuosi e fieri, che forse è preludio di qualcosa che sconvolgerà entrambi…



“Mi leggi dentro in una maniera che non credevo possibile…”

“Neanche io…”



Purtroppo, quel tenero sentimento che sta nascendo tra loro non è visto di buon occhio da coloro che li circondano, e che faranno di tutto per separarli. Riuscirà la voce del cuore a farsi sentire al di sopra degli inganni e del dolore?




Avrebbe voluto cancellare con un colpo di spugna ciò che provava, ma era come se un vetro rotto continuasse a graffiargli il cuore.




Un romanzo incantevole, che culla l’anima sulle braccia del sogno e della magia, che inebria con emozioni struggenti e vere, che invita a non fermarsi alla superficie delle cose ma ad andare in profondità, che rimarca l’importanza di credere sempre in sé stessi anche quando gli altri tentano di abbatterci. Un romanzo che, attraverso l’uso delle fiabe, insegna a non giudicare frettolosamente, che spesso dietro le fattezze di una “bestia” si cela in realtà una persona “bella”, e viceversa, che spigolosità e asprezze di carattere sono quasi sempre dovute a traumi e alla necessità di ergere difese per sopravvivere.




Le persone come te traggono nuovo splendore dalle difficoltà, sono esattamente come il diamante che non si spezza, ma continua a brillare anche nel buio più oscuro.




Una storia che trasporta nel magico e ovattato mondo delle “Mille e una notte” per indurre a capire che i sogni ogni tanto si avverano. In un mondo ormai impostato sulla predominanza dell’apparire sull’essere, l’amore riesce a compiere piccoli miracoli, creando favole che donano speranza per ognuno…




La forma delle cose non è che un’illusione, è ciò che custodiscono a fare delle persone ciò che sono…

 


 




Titolo: Tenebre e Ossa
Autore: Leigh Bardugo
Editore: Mondadori (3 novembre 2020)


Giudizio: 💗💗💗


L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei.
Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente.
Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.




Recensione

 

Non sono una Grisha. Sono una mappatrice. E neanche particolarmente brava.

  


Premesse premesse premesse... Ci vorrebbe un mare di premesse prima di iniziare questa recensione! La più importante di tutte è che è bene sottolineare immediatamente l'assoluto amore che io provo verso questa scrittrice, verso la sua scrittura elegante e così intrigante, per le perle di personaggi che ci ha regalato in Sei di Corvi... Sei di Corvi, un capolavoro!

La seconda che vorrei fare è quella di rendere noto il fatto che Tenebre e ossa non è un nuovo libro della Bardugo, non è una nuova saga ispirata al suo mondo Grisha. Tenebre e ossa (o Tenebre e ghiaccio) infatti, fu già pubblicato in Italia anni e anni fa, ma non avendo avuto successo,  finì cestinato e abbandonato nel cimitero delle saghe interrotte (sentire anche voi il vostro cuore spezzarsi?).

È parte di una trilogia che antecede Sei di Corvi, e che ha come protagonista Alina, una Grisha.

Ultima premessa e poi iniziamo con le differenze tra le due saghe... Scordatevi la Bardugo che conoscete adesso. In questi primi libri, giustamente, la sua scrittura è acerba, non ha nulla della sua famosa "eleganza", anche se si riconosce un pizzico dalle sue battute pungenti e ironiche.

Se Sei di Corvi ha più di un personaggio principale, e infatti la narrazione è divisa in più punti di vista, qui, come vi ho accennato sopra, c'è un'unica protagonista.

Se Sei di Corvi spiccava per la sua originalità, Tenebre e ossa ha una trama molto scontata, prevedibile, già letta.

Gli stessi personaggi sono scontati e stereotipati. C'è la protagonista che “da niente” diventa un'eroina; l'amico/principe azzurro  di cui è innamorata da sempre, ma pare non essersi mai accorto di lei; e il cattivo della storia, bellissimo e affascinante.

Alina ha sempre vissuto senza sapere di essere una Grisha, ovvero di possedere abilità magiche. Tuttavia, durante l'attraversamento della Faglia d’Ombra, una sottospecie di tunnel “oscuro” che taglia perfettamente a metà il regno in cui ci troviamo, Ravka, e che nessuno è in grado di attraversare,  per salvare il suo amato Mal dai mostri che pullulano in quel luogo, qualcosa dentro di lei esplode e la sua vera natura prende il sopravvento.

Ci sono vari tipi di Grisha: quelli che controllano il sangue,  il metallo, il vento... E adesso c'è lei, che crea luce. Un potere così unico e raro e potente, l’unico in grado di poter finalmente eliminare la Faglia d’Ombra e riportare pace a Ravka, da far gola all'Oscuro, il Grisha più potente di tutti, che decide di portare Alina con sé a Palazzo per addestrarla ed educarla su questo nuovo mondo.

Alina viene quindi divisa da Mal, con cui, sebbene ci sia sempre e solo stata una semplice amicizia, ha vissuto fianco a fianco fin da bambina.

A Palazzo dovrà imparare a gestire questo potere che non comprende, in una sottospecie di "accademia" Grisha versione medievale. Dovrà resistere al fascino tenebroso e pericoloso dell'Oscuro, un uomo che sebbene sembri un adolescente è vecchio secoli.

E soprattutto dovrà lottare per la sua vita: in molti non vogliono che una Grisha come lei esista. Dovrà capire di chi può fidarsi e di chi, al contrario, vuole sfruttare i suoi poteri per il proprio tornaconto: sottomettere sia gli umani che i Grisha, lasciando intatta, se non addirittura più potente, la Faglia.

Una trama non originalissima, ma neppure terribile. Per i giovani che muovono i primi passi nel mondo fantasy, sicuramente è una bella lettura. Anche qui la Bardugo non perde tempo a spiegare cosa sono i Grisha o com'è ben strutturato il mondo in cui ci troviamo, ma parte a razzo con la storia di Alina. Stessa cosa di Sei di Corvi, quindi non abbiate timore di aver "sbagliato" l'ordine di lettura.

Anzi, io vi consiglio di partire proprio con questa serie e arrivare dopo a Sei di Corvi, così da lasciarvi la sorpresa, il meglio,  alla fine.

Io lo sto appunto rileggendo!

 

 

Mi dispiace di averci messo così tanto per vederti, Alina. Ma ora ti vedo.

Post più recenti Post più vecchi Home page

Benvenuti sul blog "La Valigia di Carta" di Mary e Vale, in cui ci occupiamo di recensire libri! Siamo due bionde sorelle con la passione per i libri e la scrittura, i dolci e le serie tv.

Seguici su Instagram ❤



Lettori fissi

Archivio

  • agosto 2024 (3)
  • luglio 2024 (4)
  • giugno 2024 (4)
  • maggio 2024 (4)
  • aprile 2024 (5)
  • marzo 2024 (4)
  • febbraio 2024 (4)
  • gennaio 2024 (5)
  • dicembre 2023 (4)
  • novembre 2023 (4)
  • ottobre 2023 (5)
  • settembre 2023 (4)
  • agosto 2023 (5)
  • luglio 2023 (4)
  • giugno 2023 (4)
  • maggio 2023 (5)
  • aprile 2023 (4)
  • marzo 2023 (4)
  • febbraio 2023 (3)
  • gennaio 2023 (5)
  • dicembre 2022 (4)
  • novembre 2022 (5)
  • ottobre 2022 (2)
  • settembre 2022 (4)
  • agosto 2022 (5)
  • luglio 2022 (4)
  • giugno 2022 (4)
  • maggio 2022 (5)
  • aprile 2022 (4)
  • marzo 2022 (5)
  • febbraio 2022 (4)
  • gennaio 2022 (4)
  • dicembre 2021 (5)
  • novembre 2021 (6)
  • ottobre 2021 (8)
  • settembre 2021 (4)
  • agosto 2021 (5)
  • luglio 2021 (11)
  • giugno 2021 (13)
  • maggio 2021 (10)
  • aprile 2021 (8)
  • marzo 2021 (12)
  • febbraio 2021 (10)
  • gennaio 2021 (6)
  • dicembre 2020 (6)
  • novembre 2020 (10)
  • ottobre 2020 (13)
  • settembre 2020 (9)
  • agosto 2020 (8)
  • luglio 2020 (11)
  • giugno 2020 (11)
  • maggio 2020 (11)
  • aprile 2020 (17)
  • marzo 2020 (24)
  • febbraio 2020 (19)
  • gennaio 2020 (8)
  • dicembre 2019 (16)
  • novembre 2019 (10)

Post Popolari

  • Recensione: Quando t'innamorerai - Tania Paxia
  • Intervista con l'autrice: Naike Ror
  • Recensione: Save me; Save you; Save us - Mona Kasten

Categorie

1 cuoricino Adult Amore proibito Angst Autobiografia Autoconclusivo Autrice Avventura Azione Bad boy Biker Biografie Bondage Bully Romance cake Chick lit Citazioni College College Romance Comedy Commedy Consigli Contemporary Contemporary Romance Crime Romance Dark fantasy Dark romance Depressione Dipendenza Distopico Disturbo dell'attenzione Divertente Drag Queen Drama Duologia epoca regency Equivoci Erotic Angst Erotic Romance Fake Marriage Fantascienza Fantasy Fiabe Fumetti Giallo Gothic Gotich High School Historical Urban Fantasy history History Romance Horror Illustrazioni Intervista Letteratura Erotica LGBT Libri Natalizi Libri straconsigliati Lockdown Mafia Mafia Romance Ministorie Mistery Mitologia Music Romance Narrativa Narrativa contemporanea Narrativa femminile Narrativa per bambini New Adult New Adult Fantasy novella Odio/Amore Paranormal Romance Perdita Poesia Racconti Reality Show Recensioni Retelling Reverse Harem ricette Romance Romanzo Storico Romanzo Western Royal Rubrica Scambi di opinioni Schizofrenia Second chance Segnalazione Series Sirene Spicy sport romance Storie vere Suggerimenti Thriller Trash Triangolo amoroso Trilogia True Crime Urban fantasy Vampiri Young Adult Young Adult Fantasy

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *

Powered by Blogger.

Designed by OddThemes | Distributed by Gooyaabi Templates