Siamo di nuovo insieme.
Una raccolta di
racconti dai toni malinconici e al tempo stesso affascinanti,
un viaggio che ricongiunge presente e passato, un’unione di anime che
supera il tempo e lo spazio, una celebrazione della forza dei sentimenti
che le avversità non riescono a spezzare.
Ora
ci siamo ritrovati.
Storie brevi ma intense,
che vedono protagonisti uomini e donne contemporanei che si ritrovano a dover
fare i conti col mondo del paranormale, con oggetti stregati o legati a
tragedie passate o frutto di doni amorevoli, che li conducono a chiudere un
cerchio e a dare pace ad anime perse, spesso trovando loro stessi
quella persona speciale in cui non tutti riescono ad imbattersi.
[..] Federico
e Antonello, uno vicino all’altro, si perdono con lo sguardo nel paesaggio
notturno mentre delicatamente le loro dita si sfiorano, prima in maniera
impercettibile poi più decisamente fino a toccarsi.
L’ambientazione
aggiunge quel tocco di mistero e di magia che rende le
vicende narrate ancora più intriganti ed emozionanti: una vecchia
abbazia, un’antica dimora abitata da streghe, un palazzo crollato, un vecchio
monastero su di un’isola disabitata. Luoghi evocativi che rappresentano la
cornice perfetta per far rivivere eventi passati o compiere rituali o dare
conforto a “presenze” solitarie.
Per
quanto fugace sia stato l’incontrarti, è stato meraviglioso. Sei stata per me
portatrice di gioia.
L’amore viene qui
declinato in chiave romantica e “ultraterrena”, un sentimento
puro e immortale che solo chi è dotato di una sensibilità particolare
può percepire, aprendosi anche a credere in cose fuori dalla portata del
razionale. Un sasso dalla forma “strana”, un fascio di lettere, una spazzola,
un centrino, un quadro “vivido”, possono diventare manufatti capaci di
trascendere le epoche e di veicolare vicende verso coloro che hanno il potere
di dar loro un senso e, perché no, una degna conclusione.
Per
tanto tempo avevano atteso qualcuno che non avesse paura di loro, che le
vedesse, che entrasse in contatto con loro e che avesse la forza di farle unire
di nuovo.
Un libro piacevole
e suggestivo, una lettura rilassante e brillante che
invita a guardare al di là della mera apparenza, a saper ascoltare la propria
interiorità in un mondo dove sembra non c’è ne sia mai il tempo, a non smettere
di sperare nelle sorprese del destino, a riscoprire la bellezza di compiere del
bene.
In
centro alla tomba ancora illuminata i due ragazzi tengono in mano gioiosi la punta
della freccia. Non ha paura Filippo. Una sensazione di felicità lo pervade. […]
Mente vuota, come quando non si sa se credere o meno a cosa si è visto, ma
anche la sicurezza di aver fatto qualcosa d’importante e positivo.
Consigliato a chi adora i “lieto fine”, anche dopo secoli!