Con Il duca
silenzioso continua la saga romanzesca di Jess Michaels dedicata al Club del 1797, che comprende appunto dei giovani Duchi inglesi.
Il protagonista di
questo volume è Ewan, Duca di Dunburrow, ragazzo bellissimo e
impenetrabile, che sfugge la società preferendo la tranquillità del suo
castello in campagna affacciato sull’oceano perché è….muto. Sì, Ewan non
ha mai potuto pronunciare una parola da quando è nato, e questa “tara” è sempre
stata motivo di vessazioni e accuse da parte del padre, che, alla fine, all’etÃ
di dieci anni, lo abbandona dagli zii, il Duca e la Duchessa di Tyndale,
contrari al suo piano di mandarlo in manicomio. Qui Ewan riceve l’affetto che
non ha mai avuto e l’amicizia fraterna del cugino Matthew, e di Baldwin e
Charlotte, figli del Duca di Sheffield. Con Charlotte in particolare si
viene a creare immediatamente un forte legame, che spinge la bambina a creare
un linguaggio dei segni per comunicare con lui, al posto del solito
taccuino su cui Ewan è costretto a scrivere. Divenuti adulti, Charlotte decide
di confessare ad Ewan i suoi sentimenti, ma il giovane, convinto di fare il suo
bene, malgrado la ami a sua volta, la respinge, portandola a sposarsi col conte
di Portsmith.
Dopo cinque anni,
Charlotte smette di portare il lutto per la morte del marito, e, complice
l’invito a trascorrere le festività natalizie al castello di Dunborrow, decide
di rischiare nuovamente con Ewan. Lo sedurrà , e proverà a fargli vedere la vita
che potrebbero avere insieme. Una tempesta inaspettata li porterà a stare da
soli senza gli altri invitati, e lì Charlotte sceglie di andare fino in fondo…
…lascia
che ti ami. Corri il rischio di provare che l’amore non assomiglia a niente di
ciò che hai vissuto in passato. Dammi il beneficio di riconoscere che posso
essere meglio di così. Che possiamo essere meglio di così.
Ewan dal canto suo ama
alla follia Charlotte sin da quando ne ha memoria. Ma le ingiurie fisiche e
verbali del padre e dei fratelli, il suo abbandono, le chiacchiere della gente
sulla sua intelligenza, il timore di trasmettere il suo difetto ai figli, lo
portano a rintanarsi in se stesso e a credere di non meritare alcuna felicità ,
soprattutto quella che Charlotte gli offre.
Non
sai come ci si sente quando tuo padre ti abbandona perché sei disabile e per il
fatto stesso di esistere sei un insulto al suo onore. […] Come ci si sente a
dover combattere contro i tuoi stessi fratelli e tua madre per quell’eredità ,
mentre ti sputano addosso ogni volta che ti vedono e ti chiamano animale.
[..]Non
mi sposerò Charlotte. Non avrò figli. Non rischierò di distruggere le loro
vite. O la tua, negandoti la possibilitÃ
di avere figli tuoi o facendoti assistere all’inferno che patirebbe qualsiasi
bambino che concepissimo, come è successo a me.”
Un romanzo molto forte,
che affronta le problematiche di un disagio fisico e le sue ripercussioni
sulla vita di chi ce l’ha. Le sue paure, i suoi demoni, la sua convinzione
di non essere all’altezza degli altri, la sua incapacità di accettare l’amore,
perché gli è stato negato dalla sua stessa famiglia. Una storia triste,
che assume contorni surreali sul finale, mettendo in luce come l’odio
e il desiderio di vendetta possono condurre gli uomini a progettare
e compiere azioni violente ed efferate.
Da
quando la questione del titolo è stata risolta tre anni fa, Josiah ha ..
continuato a complottare.[…] Ti ha ucciso una dozzina di volte nella sua
fantasia….così il titolo passerebbe a lui. Tutto sarebbe risolto come pensava
sarebbe dovuto finire anni fa.
Anche qui, come ne Il duca tradito , troviamo una “lei” determinata e
caparbia, disposta a tutto per tentare di conquistare il cuore dell’uomo
che ama da sempre, dopo che il destino le ha offerto una seconda chance. Una
donna che non si lascia spaventare dal continuo negarsi di Ewan, che non vuole
concederle altro che una relazione fugace. Convinta che standogli al fianco
riuscirà a trarlo fuori dalle grinfie di un passato doloroso, fino all’ultimo
combatte per la loro felicità , anche a costo di ferirlo, e spingersi davvero
in basso! (qui si evince un chiaro parallelismo con una scena della serie
Bridgeston).
“Perché
lo hai fatto, Charlotte?”
“Ti
amo”
Una storia non
facile, spesso indigesta, dove troviamo abusi e violenze,
solitudine e sofferenza, ma anche amicizia, affetto e
amore. Una storia che simboleggia come un sentimento autentico e puro
possa superare le ombre dell’odio e dell’ingiustizia, e perfino della morte.
Una storia romantica eppure non priva di insidie, che sfida ogni
limite in nome di un futuro che si immagina meraviglioso.
Se
aver rischiato di perderci ti insegna qualcosa, spero che la lezione sia che
dobbiamo prendere quello che possiamo quando possiamo.
Consigliato a chi ama le storie d’amore “imperfette”, ma indubbiamente le più belle!
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