Da quel momento la vita di una bambina prenderà una direzione diversa, per sempre.
Gli amori, le amicizie, le delusioni, le speranze, i sogni.
Quella bambina, passo dopo passo, troverà il suo posto nel mondo, diventerà grande.
Una storia travolgente, ricca di colpi di scena, che fa ridere e piangere; una riflessione sulla vita, sulle sue amare contraddizioni e sulla sua disarmante bellezza.
Uno stile tagliente, una narrazione avvincente, capace di catapultare il lettore all'interno di una storia che lascia il segno.
Miriam Iossa, attraverso i suoi personaggi, ci permette di rivivere i momenti più emozionanti e drammatici dell'esistenza umana; ci accompagna in una riflessione su ciò che siamo stati, su chi siamo adesso e su quello che vorremmo essere un domani.
Recensione
La
perfezione no, quella non esiste. Ma il perfezionarsi sì.
Un percorso di vita
tra infanzia, adolescenza ed età adulta nella splendida e variopinta cornice
della città di Napoli, dove la “sedia” diventa il simbolo
della ricerca del proprio posto nel mondo.
La protagonista inizia
col parlare del periodo delle scuole elementari, dei suoi sogni di bambina e
della fiducia incondizionata nei genitori. Ha una migliore amica, Federica, che
tenderà a mettere un po' da parte quando conoscerà Akannì, un compagno di
colore di cui s’innamorerà, e la “Strega”, una vecchia signora che abita in un
palazzo dal portone azzurro. Pian piano si fa strada in lei una feroce
ribellione nei confronti del conformismo e del bigottismo del padre e della
madre, ribellione che la condurrà ad intrecciare il suo cammino con quello di
altre persone che l’arricchiranno e l’aiuteranno a comprendere meglio sé
stessa. Perché non è fuggendo o dando la colpa agli altri che si trova la
felicità.
Il
problema era l’idea che di me avevo io.
Un racconto di
“formazione”, dal sottofondo pedagogico, che, attraverso le varie
esperienze del personaggio principale, mira a far riflettere sui contrasti
generazionali e sulla difficoltà di trovare l’identità individuale.
Un racconto aspro con note di dolcezza ed intensità che
toccano il cuore e spingono a riconsiderare il lancio superficiale di
giudizi ed etichette. Un racconto con al centro l’amore nelle sue
diverse forme, un sentimento capace di plasmare l’anima e di donarle
luce e speranza, insieme ad una superiore comprensione degli sterili
stereotipi imposti dalla società.
Mi
definisco una persona capace di sentire l’amore. Sono orgogliosa di questo.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di amare e di essere amata da “esseri” che
provano amore. […] Il resto è svilente categorizzazione.
Un elemento importante
nella narrazione è la “sedia”, il posto preparato per la protagonista
dai vari attori secondari, comparse più o meno importanti sul palcoscenico
della sua esistenza, che, di volta in volta, la porteranno ad effettuare la “muta”,
la naturale evoluzione di sé stessa.
La
vita è come un campionato, se lo vuoi giocare devi saperti cambiare in base
agli avversari.
Attraverso la voce della
“Strega” proliferano tra le pagine massime e riflessioni
dall’alto valore morale ed intellettuale, perle di saggezza che
districano dubbi ed insicurezze, infondono coraggio e forza, invitano
all’analisi interiore e chiariscono cose apparentemente inspiegabili.
Quello
che Tu pensi degli altri cambia insieme a Te. Cambi Tu, non loro.
Una storia che riassume
in sé la storia di ognuno di noi, una storia lastricata di gioie,
dolori, separazioni, incontri, viaggi, scelte, sbagli, desideri,
aspettative, rimorsi e sorprese, da cui si può uscire
vincitori o vinti, ma comunque modellati dagli eventi e dalla consapevolezza
acquisita.
Ognuno combatteva per sopravvivere nel vortice dei suoi mille se stessi.
Consigliato a tutti
quelli che non hanno timore di scavare nell’intimo!
Abbraccia
sempre le altre Te che sei stata, tienitele strette, sono le uniche compagne di
viaggio di cui non puoi fare a meno se vuoi arrivare lontano.