Non sono una Grisha. Sono una mappatrice. E neanche particolarmente
brava.
Premesse premesse
premesse... Ci vorrebbe un mare di premesse prima di iniziare questa
recensione! La più importante di tutte è che è bene sottolineare immediatamente
l'assoluto amore che io provo verso questa scrittrice, verso la sua scrittura
elegante e così intrigante, per le perle di personaggi che ci ha regalato in Sei di Corvi... Sei di Corvi, un capolavoro!
La seconda che vorrei fare è quella di rendere noto il fatto
che Tenebre e ossa non è un nuovo libro della Bardugo,
non è una nuova saga ispirata al suo mondo Grisha. Tenebre e ossa (o Tenebre e ghiaccio) infatti, fu giÃ
pubblicato in Italia anni e anni fa, ma non avendo avuto successo, finì cestinato e abbandonato nel cimitero
delle saghe interrotte (sentire anche voi
il vostro cuore spezzarsi?).
È parte di una trilogia che antecede Sei di Corvi,
e che ha come protagonista Alina, una Grisha.
Ultima premessa e poi iniziamo con le differenze tra le due
saghe... Scordatevi la Bardugo che
conoscete adesso. In questi primi
libri, giustamente, la sua scrittura è
acerba, non ha nulla della sua famosa "eleganza", anche se si
riconosce un pizzico dalle sue battute pungenti e ironiche.
Se Sei di Corvi ha
più di un personaggio principale, e infatti la narrazione è divisa in più punti
di vista, qui, come vi ho accennato sopra, c'è un'unica protagonista.
Se Sei di Corvi
spiccava per la sua originalità , Tenebre
e ossa ha una trama molto scontata,
prevedibile, già letta.
Gli stessi personaggi sono scontati e stereotipati. C'è
la protagonista che “da niente” diventa un'eroina; l'amico/principe
azzurro di cui è innamorata da sempre,
ma pare non essersi mai accorto di lei; e il cattivo della storia, bellissimo e
affascinante.
Alina ha sempre vissuto senza sapere di essere una Grisha,
ovvero di possedere abilità magiche. Tuttavia, durante l'attraversamento della
Faglia d’Ombra, una sottospecie di tunnel “oscuro” che taglia perfettamente a
metà il regno in cui ci troviamo, Ravka, e che nessuno è in grado di
attraversare, per salvare il suo amato
Mal dai mostri che pullulano in quel luogo, qualcosa dentro di lei esplode e la
sua vera natura prende il sopravvento.
Ci sono vari tipi di Grisha: quelli che controllano il
sangue, il metallo, il vento... E adesso
c'è lei, che crea luce. Un potere così unico e raro e potente, l’unico in grado
di poter finalmente eliminare la Faglia d’Ombra e riportare pace a Ravka, da
far gola all'Oscuro, il Grisha più potente di tutti, che decide di portare
Alina con sé a Palazzo per addestrarla ed educarla su questo nuovo mondo.
Alina viene quindi divisa da Mal, con cui, sebbene ci sia
sempre e solo stata una semplice amicizia, ha vissuto fianco a fianco fin da
bambina.
A Palazzo dovrà imparare a gestire questo potere che non
comprende, in una sottospecie di "accademia" Grisha versione
medievale. Dovrà resistere al fascino tenebroso e pericoloso dell'Oscuro, un
uomo che sebbene sembri un adolescente è vecchio secoli.
E soprattutto dovrà lottare per la sua vita: in molti non
vogliono che una Grisha come lei esista. Dovrà capire di chi può fidarsi e di
chi, al contrario, vuole sfruttare i suoi poteri per il proprio tornaconto:
sottomettere sia gli umani che i Grisha, lasciando intatta, se non addirittura
più potente, la Faglia.
Una trama non originalissima, ma neppure terribile. Per i
giovani che muovono i primi passi nel mondo fantasy, sicuramente è una bella
lettura. Anche qui la Bardugo non perde tempo a spiegare cosa sono i Grisha o
com'è ben strutturato il mondo in cui ci troviamo, ma parte a razzo con la
storia di Alina. Stessa cosa di Sei di
Corvi, quindi non abbiate timore di aver "sbagliato" l'ordine di
lettura.
Anzi, io vi consiglio di partire proprio con questa serie
e arrivare dopo a Sei di Corvi, così da lasciarvi la sorpresa, il
meglio, alla fine.
Io lo sto appunto rileggendo!
Mi dispiace di averci messo così tanto per vederti, Alina. Ma ora ti vedo.
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