Recensione: Blood and Honey - Shelby Mahurin

 





Titolo: Blood & Honey. La strega e il cacciatore 2
Autore: Shelby Mahurin
Editore: HarperCollins (4 marzo 2021)

Giudizio: 💗

Lou e Reid sono in fuga da tutti. Dalla congrega, dalla Chiesa e dal re. Per sopravvivere hanno bisogno di alleati. Alleati potenti. Ma il loro aiuto ha un prezzo. Cosa dovranno sacrificare per pagarlo?
Sfuggiti per un soffio al pugnale di Morgane, Lou e Reid sono di nuovo insieme… ma le streghe della congrega, gli uomini del re e gli chasseur continuano a dar loro la caccia. Non c’è più tempo, ormai, e il cerchio si stringe inesorabile… Erano certi che insieme avrebbero superato ogni cosa. Ma quando Morgane li attira in un crudele gioco del gatto col topo, i due giovani sono costretti a chiedere aiuto a La Voisin, regina delle Dames Rouges e nemica giurata della congrega di Lou. Mentre Lou, convinta di non avere alternative se vuole salvare suo marito e i loro amici, percorre i sentieri più oscuri della magia, Reid, benché riluttante, deve esplorare i suoi nuovi poteri. Hanno giurato di essere una cosa sola fino alla fine dei loro giorni…




Recensione


Tu sei un serpente. Cambia pelle, se quella che hai non va più bene. Trasformati in qualcosa di diverso. Qualcosa di meglio.

 

  

Se Serpent and Dove mi aveva abbastanza convinto, Blood and Honey decisamente no. Per chi ha letto la precedente recensione, sa che avevo trovato molti punti positivi nella storia creata da Shelby Mahurin, nonostante la “banalità” dell’intreccio amoroso strega/cacciatore. Mi era piaciuta la caratterizzazione spumeggiante della protagonista, Lou, e i vari siparietti ironici che si creavano qua e là, in contrapposizione all’austerità del co-protagonista Reid, un uomo ligio alle regole, alle convenzioni sociali e alla sua morale.

Tenendo conto che ci troviamo in un’epoca approssimativamente ambientata nell’600, la personalità irriverente di Lou, “maleducata”, senza limiti e senza alcun pensiero per quelle che erano le “regole” a cui le donne sottostavano in quell’epoca, appariva un po’ fuori posto, ma in parte giustificata dal suo essere una strega e quindi con una mentalità più “aperta” rispetto alle ragazze normali, e affascinava il lettore con le sue continue battute taglienti.

Reid, al contrario, rispecchiava molto bene la società chiusa di quel tempo, in cui vedere le caviglie di una donna era assolutamente scandaloso e le “streghe” erano creature malvagie da bruciare sul rogo.

Fin qui tutto bene, ma già nella seconda parte di Serpent and Dove erano iniziati i problemi. Reid aveva scoperto la vera natura di Lou, e addirittura di essere anche lui stesso una strega… il tutto risolto in “baci e abbracci” in poche pagine. Per un personaggio tanto “chiuso”, sarebbe stato più credibile e apprezzata un’introspezione e una guerra interna moolto più lunga!

Blood and Honey riparte esattamente dalla fine del primo volume, ossia con Lou, Reid e la loro compagnia in fuga nei boschi, cercando di scappare dalla madre della protagonista, che vuole la figlia morta a tutti i costi per portare a termine i suoi piani di vendetta.

Dai primi capitoli è chiaro che la narrazione di questo secondo volume è moscia. Addirittura stupida, per le scelte che l’autrice fa compiere ai protagonisti pur di creare qualcosa nella trama. Lou è, sostanzialmente, quella che ha messo in pericolo tutti i suoi amici, trascinandoli (sebbene loro abbiano scelto di farlo, perché affezionati) in questa orrenda situazione dove non sanno che pesci prendere per sfuggire alla cattiva Morgane e anche ai cacciatori. E nonostante ciò, non si dispensa dal commettere tantissime azioni sconsiderate che potrebbero mettere ancora più in pericolo la sua banda, pur di fare quello che vuole. Come andare a comprarsi vestiti, fare il bagno con Reid nel fiume… Un’accozzaglia di azioni no sense, col solo fine di creare litigi ed incomprensioni tra i due protagonisti, in modo da farli allontanare, come un elastico che viene teso, per poi rischioccare tutto sul finale e rimetterli insieme.

Lou è una bambina capricciosa qui, non fa più sorridere come nel primo romanzo.  Ormai non riesce a controllare la portata dei suoi poteri, che influenzano anche la sua persona, rendendola quasi cattiva. Rischia tante volte di combinare più guai che altro, ma quando qualcuno prova a parlarle si offende e minimizza… per poi rifare tutto daccapo.

Il povero Reid, vedendo ciò, si convince, giustamente, che la magia è una cosa che è meglio non usare e si rifiuta di provarci. E le altre streghe, Lou compresa, invece di aiutarlo pian piano a metabolizzare la sua nuova natura da strega, aiutandolo magari a compiere piccole magie innocenti per esercitarsi, lo costringono, nelle situazioni  di difficoltà, a usarla contro la sua stessa volontà, quasi aggredendolo.

L’unico cattivo è Reid che non accetta Lou come strega (e di conseguenza, anche se stesso), e nessuno prova ad abbassare un attimo il dito accusatorio e a cercare di capire che questo ragazzo ha vissuto una vita intera con la radicata convinzione che la magia fosse un abominio, un’assoluta malvagità, e lui in primis è stato il carnefice di tantissime streghe. Forse è un tantino sotto shock, confuso, traumatizzato… no?

Tutta la trama si basa sul piano di Lou e i suoi amici di riuscire a trovare degli alleati per poter finalmente combattere contro Morgane, e vorrei un attimo specificare e sottolineare ed evidenziare che Morgane avrebbe potuto ucciderli tutti già al primo capitolo! La strega, infatti, mentre i nostri protagonisti pensavano di essere ben nascosti, lascia loro un bigliettino per far intendere che, improvvisamente, vuole giocare al “gatto col topo”. Ma perché?? Perché sprecare tanto tempo, dando loro l’opportunità di trovare alleati, quando ti servono morti già da ieri??

Ah, giusto.. Altrimenti come la portavamo avanti la storia?

In tutto ciò, ogni tanto compariva qualche nemico qua e là, così dal nulla, per dare un po’ di movimento, finché arriviamo finalmente alla parte dove Lou riesce a formare un bel gruppo con cui andare da Morgane… e lo lascia a casa. Letteralmente! Lascia tutti a casa, perché “deve combattere lei sua madre”, e va!

 

 

Avevo radunato i miei alleati (ed ero scappata per affrontare Morgane senza di loro).

 

 

Io sono senza parole.

Ovviamente il finale non è un finale, perché dobbiamo arrivare a completare una trilogia. Ci sarà un “colpo di scena” che era già stato spoilerato dalla stessa autrice tantissime pagine prima e quindi mi sa che non ha sconvolto o sconvolgerà nessuno. Che dire, aspettiamo l’ultimo volume… 


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