La Valigia di Carta

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Titolo: Il Rintocco. Trilogia della Falce #3
Falce #2 
Falce #1
Autore: Neal Shusterman
Editore: Mondadori (30 marzo 2021)
Giudizio: 💗💗

Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di Endura, il "cuore pulsante" della Compagnia delle falci, è perduta, affondata per sempre nelle acque dell'oceano, e con lei le Grandi falci. Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è una sola: c'è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono.





Recensione

 

Finché le tragedie capitavano agli altri, a chi non conoscevano, non era un loro problema.

 

  

Ultimo capitolo della trilogia della Falce… e grandissima delusione. Soprattutto dopo il secondo volume, che mi aveva davvero intrigato per i molteplici colpi di scena che l’autore ci aveva sparato a mitraglietta qua e là, lasciando così tanta carne al fuoco per quest’ultimo libro che era impossibile non avere altissime aspettative!

Neal Shusterman, ormai si è capito, non è propriamente un asso nella costruzione dei personaggi; infatti i suoi due protagonisti Citra e Rowan sono sempre parsi un po’ “freddi”, con poco sviluppo caratteriale e molta poca credibilità. Ciò nonostante, il lettore faceva comunque il tifo per loro, per il loro finale trionfo contro il cattivo della storia… E invece, per quasi metà libro di Il Rintocco, loro due neppure ci sono. E la trama va avanti benissimo senza il loro contributo! “Benissimo”, certo, un parolone, dato che qui Shusterman si è dato al totale delirio delle banalità e passività.

Il ritmo è lento, davvero troppo lento, noioso, non c’è assolutamente alcun colpo di scena che sia degno di essere chiamato tale. Nessuna azione davvero “cattiva” da parte dei cattivi. Nessuna introspezione nella personalità, a mio parere, inquietante, del Thunderhead.

Con Thunderhead eravamo rimasti al malvagio Goddard che deteneva ormai il comando delle intere Falci; Rowan e Citra morti momentaneamente e dispersi in mare; il maestro Faraday pronto a partire verso l’ignoto per scoprire finalmente il piano degli Antichi contro le Falci; e Greyson, l’unico a cui ormai il Thunderhead parla, è incaricato di “burattinare” al posto suo le persone, per uno scopo più grande e ovviamente nobile.

Per sopperire alla mancanza di Citra e Rowan nei primi capitoli, ci vengono presentati altri protagonisti, tra cui il comandante Jeri, che porta con sé la tematica della fluidità di genere. Da una parte, sono onesta, mi ha un po’ fatto storcere il naso per l’unica motivazione che ormai in QUALUNQUE romanzo fantasy, gli autori piazzano personaggi del mondo LGBT un po’ a caso solo perché “va di moda” o per apparire più “inclusivi”. Ed è una cosa che non apprezzo, soprattutto quando sono palesemente personaggi buttati lì, nei meandri della storia, giusto per fare presenza, un po’ come i bambini-alberi alle recite scolastiche, e non hanno mai alcuna valenza principale. Sono semplicemente personaggi LGBT e nient’altro, non hanno altro scopo ai fini della trama.  A mio parere, o gli dai veramente importanza, un ruolo rilevante, come con un qualsiasi altro personaggio, oppure è inutile metterceli. Anzi, è addirittura quasi offensivo per come sono descritti in modo quasi infantile e troppo semplicistico. Ok adesso sto un po’ esagerando ed è anche vero che parlare di questa categoria non è proprio inutile perché comunque, anche in piccola parte, possono sensibilizzare i lettori su questo argomento… Però, ripeto, questo “fare moda” a me personalmente non piace. Purtroppo con Jeri un po’ questa cosa accade. Il suo spiegare di essere un lui o una lei è risolto in modo molto banale e veloce, non c’è alcuna introspezione né da parte di Jeri né da parte di chi lo conosce. Se vuoi essere un autore inclusivo devi anche studiare, approfondire certi temi prima di scriverne, creare un vero e proprio personaggio che vada anche al di là del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere. Un personaggio strutturato, con tanti altri valori e tante altre aspirazioni, progetti, desideri.

Con l’andare dei capitoli, però, e con lo staccarsi dal suo ruolo gender-fluid, Jeri mi è molto piaciuto e penso addirittura che sia uno dei personaggi meglio riusciti a Shusterman. Peccato che, come per tutti gli altri, sia stato poco approfondito, come è anche poco approfondito il suo rapporto con Citra e Greyson.

Che altro dirvi… Purtroppo Il Rintocco mi ha davvero devastato per quanto è stato noioso. La possibile evoluzione che presagivo per il Thunderhead non è mai avvenuta, cosa alquanto scioccante a mio parere: il Thunderhead non è più, palesemente, una macchina efficiente e imparziale, ma prova dei sentimenti umani, ha dei piani che, sebbene siano spacciati dall’autore per buoni, sono comunque azioni che il Thunderhead con l’inganno costringe le persone a compiere.

Il “grande piano” degli Antichi contro la follia delle Falci… terribile e imbarazzante. Mi aspettavo chissà cosa, e invece…

La “storia d’amore” tra Citra e Rowan? Una sola parola, anzi due: poco credibile.

Il grande scontro finale col cattivone di Goddard? Neanche ve ne parlo, vi lascio l’emozione di scoprirlo da soli! Ahah

 


Siamo esseri imperfetti. […] Come potremmo mai trovare il nostro posto in un mondo perfetto?


 




Titolo: She's my drama
Autore: Angela Contini
Data di pubblicazione: 17 aprile 2021

Giudizio: 💗💗💗💗💗


La vita di Cassie, figlia di un'algida avvocatessa che tiene le redini della sua esistenza fin dalla nascita, è organizzata nei minimi dettagli. Sa quando dovrà sposarsi, con chi e quanti figli avere, ma il suo fidanzato pare non pensarla allo stesso modo e quando la lascia per una ballerina di pole dance, crea il caos totale. Cassie è costretta a fare i conti con sé stessa e con quello che vuole davvero. Ad aiutarla nell'impresa, suo malgrado, ci penserà Joon-jae, collega di lavoro coreano, dal taglio d'occhi penetrante, trasferito a Napoli dalla lontana Asia, che prima le offrirà vitto e alloggio e in seguito le proporrà di seguirlo in Corea per cominciare una nuova vita, continuando a lavorare per la multinazionale coreana in cui era impiegata a Napoli. Cassie, da sempre appassionata della cultura dell'intrattenimento televisivo e musicale coreano, non ha dubbi: il suo è un sì, ma una volta in Corea, scoprirà che Joon-jae non è chi dice di essere e, soprattutto, che sta per sposarsi con Min-ji, una ricca ereditiera. È proprio un peccato, perché nel frattempo Cassie si è presa una bella cotta per lui.Min-ji dal canto suo, sa benissimo cosa non vuole: il matrimonio con un uomo che non ama. Da anni è innamorata di Raeon, leader dei Cosmo, un gruppo di affermati idol che domina le scene del K-pop, ma la loro è una storia impossibile, osteggiata dal severo padre di lei, che la vuole sposa di Joon-jae per convenienza.È possibile che il vero amore trovi comunque la strada per affermarsi, nonostante matrimoni combinati e cotte impreviste? Cassie avrà tutto il tempo per scoprirlo, in un viaggio che la condurrà esattamente dove avrebbe voluto essere: nel suo personale drama.





Recensione

Chiunque non saresti mai tu. Il giorno che questo mio stupido cuore ti ha scelto, sapevo che sarebbe stato per sempre.



Sullo sfondo delle bellissime città di Napoli e Seul, capitale della Corea del Sud, si dipanano le storie dei protagonisti di questo nuovo appassionante romanzo della Contini, in cui ciò che emerge con prepotenza è la contrapposizione tra il comportamento “dittatoriale” dei genitori ed il desiderio di libertà ed emancipazione dei figli, contrapposizione che non conosce nazionalità e che ancora oggi, nel ventunesimo secolo, è un tema d’attualità.



Mi dispiace se questo ti porterà sofferenza, cara madre, ma non posso mettere a tacere il cuore solo perché i tuoi desideri sono altri. Il punto è questo: non sono i miei.



Cassiopea Valenti (Cassie) è una ragazza napoletana, figlia unica di due ricchi avvocati separatasi da anni, laureata in lingue orientali e attualmente impiegata presso la JL, una società coreana, in qualità di traduttrice. La sua vita è tutta incentrata sull’apparenza e sui piani stabiliti per lei dalla madre, che le ha trovato anche il “perfetto” fidanzato e futuro sposo, Alessandro. Cosciente degli agi della sua condizione, Cassie accetta di buon grado questa “conduzione”, tranne per ciò che riguarda il percorso di studi, poiché da sempre affascinata dalla cultura asiatica, coreana in particolare.

Il giorno del suo ventisettesimo compleanno, però, la sua esistenza “dorata” sembra giunta al capolinea. Alessandro, che non ha mai veramente amato, la lascia per una ballerina di pole dance, e rischia di perdere il lavoro. Per fortuna in suo aiuto arriva Lee Joon-jae, suo supervisore, un affascinante coreano, che l’accoglie in casa quando la madre la caccia e le propone di seguirlo in Corea. Sarà una scelta saggia, visto che Joon-jae, fidanzato con Min-Ji, non le è per niente indifferente?



Non sono pronta a separarmi da lui. Non che io e lui siamo mai stati uniti in un senso che non fosse quello che unisce due coinquilini, ma ecco…non sono pronta.



Min-Ji è una dolce fanciulla coreana ritrovatasi intrappolata suo malgrado in un matrimonio combinato. Non può opporsi perché il prezzo da pagare sarebbe troppo alto, ma il suo cuore apparterrà per sempre a Raeon, leader della band dei Cosmo e migliore amico di suo fratello Kenji.



Ho deciso anche per lui e probabilmente non avevo il diritto di farlo, ma era l’unica cosa che potevo e dovevo fare.



Un “drama” in piena regola, in cui s’intrecciano modernità ed usi vetusti, senso del dovere e sentimenti, sofferenza e sogni, indolenza e coraggio. Cassie  e Joon-jae, nonostante sembrino accettare il loro destino, dovranno ad un certo punto fare i conti con loro stessi, con cosa vogliono davvero, con cosa è giusto, e soprattutto, con quell’”imprevisto” chiamato amore che non avevano calcolato. Quell’amore vero e totalizzante che Min-ji e Raeon non possono vivere a causa dell’insensibilità e della sete di potere che li circonda. Ma si può davvero soffocare un sentimento talmente forte da sfidare il tempo?



Mi manchi come non ti puoi immaginare. Mi manchi tu, mi manca il respiro quando ti vedo. Quando ho detto che non mi importava niente di te mentivo. Per difendermi da questi sentimenti che mi divorano da più di cinque anni.



Un romanzo stupendo, inebriante come una fragranza esotica con note decise e non sempre gradevoli, ma capace di creare dipendenza. Un racconto d’amore e d’amicizia che rischiarano un cielo oscurato dalle nubi del dovere e della tirannia, facendo risplendere il sole su anime ingabbiate e grigie. Perché la vita è una e ciascuno deve essere libero di fare le proprie scelte e seguire il cuore….



Sono leader di me stesso come prima cosa. E non c’è niente al mondo che voglia di più che stare con te.



Consigliatissimo!!!!

 

 




Titolo: L'equilibrio
Autore: Martina Tasso
Editore: BookaBook (3 dicembre 2020)
Giudizio: 💗💗💗💗

Martha, ventiquattro anni, non ha mai perso la capacità che hanno i bambini di vedere le fate. Durante una vacanza incontra Mirko, un ragazzino enigmatico che la porta in un luogo fuori dal tempo: un'isola abitata da una tribù di indigeni, gli Wandut, dove Martha riscopre il gioco e la spensieratezza di quand'era bambina. Ma forse l'isola non è il paradiso che sembra e nemmeno lì si può sfuggire alle responsabilità e al dolore della vita "da grandi". L'omicidio improvviso di un bambino riaccende un conflitto che sembrava essersi spento da tempo, tra gli Wandut e gli Invasori Bianchi. Martha dovrà capire da che parte schierarsi, con l'inarrestabile Mirko o l'affascinante Capitano James. E l'indecifrabile Gabe vorrà affiancarla in questa faida?



Recensione

È questo loro rapporto che segna l’equilibrio. È  la linea tra amore e odio il filo su cui l’isola si erge.



Ciascuno di noi ha vissuto la sua infanzia all’insegna delle favole, narrate dalla voce dei genitori o viste in televisione sotto forma di cartoni animati. Oramai sono diventate un pezzo importante e propedeutico del mondo dei bambini, e, inutile nasconderlo, anche degli adulti. Malgrado il passare del tempo infatti, nell’animo si conserva quella voglia di spensieratezza e ingenuità che i problemi della vita tendono a far scomparire.

Martha Brook ha ventiquattro anni, va all’università e vive con la coinquilina Kate. Una ragazza come tante, che ha però un’amica speciale, Felì, una fatina che le sta accanto dalla tenera età e che nessun altro riesce a vedere. Per questo Martha evita di parlarne, consapevole che finirebbe additata come una pazza.

Poiché non ha potuto organizzarsi coi suoi amici, per le vacanze estive si aggrega a Kate e al suo gruppo che trascorreranno tre settimane in una baita all’interno di una pineta vicina alla spiaggia. Un posto meraviglioso e pieno di fate, il luogo ideale per staccare la spina, se non fosse per la …pessima compagnia! Infatti, i suoi compagni la emarginano sin da subito, considerandola strana e prendendola di mira per i loro scherzi.

Convintasi che saranno giorni tutt’altro che sereni, una sera Martha incontra Mirko, un bambino di circa dieci anni, che la conduce su un’isola, presso la tribù degli Wandut, dove vive. Qui Martha riscopre la sua vena infantile, la bellezza del gioco, e pian piano la realtà sfuma dai suoi pensieri. Forse è sempre vissuta lì, in fondo non potrebbe chiedere di meglio! Ma la sua felicità viene presto interrotta: tre pirati la rapiscono e la portano al cospetto di uno strano Capitano…..

Tra mille peripezie, pericoli e sorprese, Martha vivrà una meravigliosa avventura che le farà comprendere come il confine tra il mondo reale e quello delle fiabe non sia così netto….o è stato tutto un sogno?



Un capitano, un bambino; il Capitano che smania per avvicinarsi a lui, a Mirko, che non è il suo vero nome; l’odio che il bambino prova nei confronti dell’uomo. E poi gli indiani, la caverna a forma di teschio, persino il coccodrillo sul clavicembalo; tutto acquista un senso e mi chiedo come abbia fatto a non rendermene conto finora.



Un libro singolare, che parte dalla contemporaneità per tuffarsi nel luogo incantato della favola di Peter Pan, con fate, sirene, pirati, complotti e amicizie, un valzer di situazioni ed eventi fuori dall’ordinario per dare una pennellata di colore e bellezza ad un mondo che appare gretto e meschino.

Martha ne prende le distanze e questo la conduce a riscoprire la semplicità e il fascino dell’infanzia grazie a Mirko, ad assaporare il gusto dolceamaro dell’amore e la soffice quiete di un posto senza tempo. Purtroppo anche qui la violenza, l’odio, la gelosia e l’invidia arrivano a “sporcare” ogni cosa, e Martha si “risveglia” dal bellissimo idillio, tornando alla consapevolezza che il suo posto non è su quell’isola magica.



Domattina torno a casa. Saluterò tutti e me ne andrò.



Infanzia ed età adulta si mescolano in un impasto eterogeneo dove l’una non si stacca dall’altra, però, nonostante questo, c’è un tempo per ognuna. Concetto sottolineato dal fatto che crescendo si perde la capacità di vedere le fate e di credere alle favole…



Ogni volta che mio figlio parla di Peter Pan, lo fa con una tale precisione nei dettagli che ho quasi la sensazione che non si stia inventando nulla.



Un romanzo dalla superficie leggera che racchiude invece un cuore maggiormente complesso e di non facile comprensione, un racconto  che è insieme un viaggio nella fantasia e nel proprio intimo, un percorso di decrescita e rinascita che mette ben in evidenza i contrasti esistenziali del nostro tempo e del nostro animo.



Ero sull’Isola che non c’è e non lo sapevo nemmeno, quando ci sono arrivata. Mi rendo conto che ora sto per lasciarmela alle spalle per sempre.



Consigliato a chi non teme di riscoprire il proprio lato fanciullesco!


 




Titolo: Rabbia e Rovina #2
Autore: Jennifer L. Armentrout
Editore: Mondadori (15 aprile 2021)
Giudizio: 💗💗

Trinity e Zayne, il Guardiano gargoyle incaricato di proteggerla, stanno combattendo insieme ai demoni per salvare il mondo dall'apocalisse che minaccia di abbattersi sull'umanità, ma concentrarsi sulla missione non è affatto semplice, perché ciò che provano l'uno per l'altra, anche se la natura del loro legame lo proibisce, si sta inesorabilmente trasformando in amore. Così, cercando di tenere a bada il desiderio che cova sotto la cenere, ogni notte i due ragazzi pattugliano le strade cercando tracce del Messaggero, la misteriosa entità che nessuno ha mai visto e che sta uccidendo Guardiani e demoni senza distinzione... e soprattutto senza alcuna logica. Quando Trinity e Zayne si rendono conto che da soli non possono farcela, chiedono rinforzi a un alleato a dir poco particolare: Roth e la sua coorte. Poi, mentre il numero dei morti continua a salire, viene alla luce un sinistro complotto che coinvolge la scuola locale e una persona molto cara a Zayne, e Trinity si rende conto di essere stata ingannata e manipolata per un qualche oscuro fine. Allora la rabbia esplode, i sentimenti sfuggono al controllo... e questo potrebbe essere la rovina per tutti loro. 





Recensione


Alla fine ero comunque disabile. Sapevo però che non era quello a definirmi. Non rappresentava tutto ciò che ero, ma solo una parte. Tuttavia, restava una parola difficile da dire.



È ormai passato ben più di un anno dalla pubblicazione del primo capitolo di questa nuova saga fantasy, e se Tempesta e Furia mi aveva conquistato per il pezzetto di cuore che l’autrice vi aveva racchiuso dentro, Rabbia e Rovina mi ha invece molto delusa. Sarà che è passato tanto tempo tra i due libri, sarà che ho sviluppato una maturazione diversa nel frattempo, forse semplicemente è perché non ho più la mente di un’adolescente… Non lo so, ma quale che sia la motivazione, tutti i difetti di questo romanzo mi sono saltati agli occhi come fari di una macchina sparati in piena notte.


Prima di addentrarci nei meandri dei cliché e dei momenti imbarazzanti, partiamo dalle cose belle e positive che comunque ci sono state. Trinity è la nostra protagonista metà umana e metà angelo, a cui suo padre, un Arcangelo, ha dato il compito di uccidere il Messaggero, un’entità misteriosa che sta uccidendo sia i Guardiani (ossia i buoni) che i Demoni. Nonostante l’arduo compito, Trinity è solo una ragazzina che non è mai uscita dalla protezione del suo Istituto, non ha mai conosciuto alcun demone, né semplicemente qualcosa del resto del mondo. I suoi unici amici erano tutti Guardiani, e il suo miglior amico, il suo Guardiano Difensore, l’ha tradita nel peggiore dei modi, lasciandola sola e arrabbiata. Nonostante tutte queste situazioni che potrebbero dipingerla come molto ingenua e delicata, Trinity ha una forza interiore pazzesca, una corazza che ha costruito nel tempo per apparire sempre forte e invulnerabile, per nascondere la debolezza della sua malattia. Come la sua stessa creatrice, Jennifer Armentruot, Trinity soffre della RP, ovvero la retinite pigmentosa, che colpisce la vista e ne causa il progressivo peggioramento fino alla totale cecità.

Ho adorato questi punti del personaggio di Trinity, la rendono così fragile e umana e quindi più vicina a noi lettori, non è solo la tosta eroina che prende a calci qualunque mostro. Soprattutto mi è piaciuta questa contrapposizione della sua forza emotiva, questa sua chiusura,  e l’immagine che ne vedono gli altri dal di fuori, ovvero di una ragazza egoista e viziata e quindi l’ulteriore conflitto che ne consegue in cui Trinity deve dimostrare che la sua “freddezza” non è un capriccio infantile, ma nasconde tante debolezze e insicurezze.

Poi c’è Zayne e il resto della trama che… beh, che dire? Trovo così così così imbarazzante le continue e ripetute scene dove Trinity sbava sui suoi muscoli, così banale proprio il nocciolo della storia. Zayne e Trinity dovrebbero trovare il Messaggero… Andando a passeggio la sera per la città. Non so, cosa dovrebbero trovare, un’insegna luminosa con scritto “il cattivo è qui”, o il Messaggero che li aspetta seduto al pub a mangiare un hamburger? Non ha senso, soprattutto perché il Messaggero sa di Trinity, sa che è in città, e dovrebbe essere proprio scemo per farsi beccare nella sua stessa zona… Bho, per me tutta questa parte è stata davvero inutile, messa lì solo per parlare del rapporto Zayne-Trinity e la loro situazione in cui, adesso che Zayne è il suo difensore, non possono stare insieme. Che poi, perché? Nessuno ha mai spiegato la motivazione del perché quello tra Difensore e Autentica sia un rapporto proibito. Tanto che addirittura i personaggi a un certo punto si pongono la mia stessa domanda e infatti poi fanno di testa loro.

Poi, colpo di scena, dopo duemila pagine (scherzo) arriva finalmente questo cattivo, che riesce a intrappolare Trinity, colei che potrebbe potenzialmente ucciderlo… e la lascia andare. Addirittura dandole dei consigli. Veramente, io non ho parole!

Almeno sul finale c’è stata una bella e interessante svolta, anche se già sappiamo come andrà a finire nel prossimo e ultimo volume.

Sinceramente non sono molto invogliata e curiosa di leggere il continuo. Andrò controcorrente a tutte le fan di questa saga, ma il rapporto Zayne-Trinity non mi ha regalato niente di nuovo, non mi ha emozionato come avrebbe dovuto e ho anche un dilemma molto spoiler, quindi attenzione per chi non volesse rovinarsi la sorpresa eh… ma: se Zayne, trasformato in gargoyle, è di pietra, pietra proprio durissima, come fa Trinity ad avere un rapporto completo con lui in questa forma?

Mentre ci riflettete, aggiungete anche questo pensiero altrettanto shock: come fa Trinity a bere per colazione la CocaCola? La CocaCola??

 



 




Titolo: Una single in fuga
Autore: Beatrix Pezzati
Data pubblicazione: 30 novembre 2019

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Emma è una ragazza che scappa da se stessa e dai continui fallimenti, mentre insegue l’amore e la realizzazione personale.
Tra cadute e colpi di fortuna capirà che solo cambiando se stessa potrà cambiare il suo destino e trovare l’ingrediente segreto della felicità.
Una single in fuga è un romanzo rosa di formazione nel quale amore, amicizia e famiglia sono i temi dominanti di una trama movimentata, ambientata a Londra e nell’isola di Maiorca e raccontata con il filtro dell’ironia.



Recensione

La felicità è dentro di noi, ma è sepolta dal peso delle nostre paure. Dobbiamo disfarcene, per farla emergere.



Una storia in apparenza “banale”, una ragazza combinaguai in cerca del successo professionale e personale stile “Bridget Jones”, che nasconde però un ripieno più corposo che emerge con prepotenza nell’ultima parte.

Emma Applewhite vive a Londra, dove lavora presso la Eden Green di proprietà del signor Benson, un tipo odioso che pensa solo al profitto; adora sfornare dolci; ha un modesto bilocale in affitto da cui vorrebbe andarsene presto per un appartamento più dignitoso, e tre amiche del cuore, Alisha, Mizuki e Kimberly. Il suo sogno più grande è quello di prendere la patente per scorrazzare lungo le strade con una bella 500, peccato che al volante sia una frana completa e all’esame pratico di guida provochi addirittura un incidente!

Sul fronte sentimentale ha da poco chiuso una relazione importante a causa di un doloroso tradimento, e non è facile donarsi di nuovo a qualcuno con il timore di uscirne devastata.

Decisa a riprendere in mano il suo destino, per una serie di sfortunate circostanze, si ritrova senza lavoro, senza casa e soldi, ma non ha il coraggio di rivelarlo alla famiglia e alle amiche, inventando balle su balle. Alla fine però, è costretta a prendersi le sue responsabilità e ad affrontare le conseguenze dei suoi errori.



Ho scritto due lettere, una a mamma e papà, l’altra alle mie amiche, nelle quali ho confessato i miei inganni.



Rimasta sola con sé stessa, finalmente Emma comprenderà cosa è davvero importante per lei, e che non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto quando si è in difficoltà, perché chi ci vuole bene non ci giudicherà mai.



“Ora so di voler condividere la mia vita, nel bene e nel male, con le persone che amo.”

“Non puoi impedire alle persone che ti vogliono bene di aiutarti, facendo a meno di loro.”



La “Nuova Emma” che viene fuori dal baratro esistenziale è una ragazza più forte e determinata a non scegliere sempre la via più comoda per risollevarsi, ad abbandonarsi nelle braccia del passato per tentare di rischiarare il suo buio presente. Quando il suo ex ritorna alla carica, infatti, lei, pur avendo una struggente nostalgia della complicità che li univa, comprende che non basta per far tornare in piedi un amore ormai rovinato.



Abbiamo condiviso un tratto della nostra vita insieme, costellato di momenti felici, ma sono insufficienti per rimetterci insieme. Ho cercato di dimenticare il male che mi hai fatto, e adesso l’essere tornato da me per scusarti mi permetterà di farlo. Ma niente di più.



Un romanzo intenso, coinvolgente e dall’inaspettata profondità, che sui toni della leggerezza e dell’ironia riesce a narrare il percorso di crescita e maturazione di una ragazza un po' ingenua e svagata, ma con un cuore buono e generoso. Filo conduttore di tutta la vicenda è un ….libro antico di ricette di dolci per il “Conforto dell’animo”, che alla fine permetterà ad Emma di realizzare i suoi sogni e di raggiungere quella serenità tanto anelata.



La mia passione di cucinare dolci sarà il mio lavoro…Mi sento travolgere dalla felicità.



Un libro dolce con punte di amaro che rendono il gusto unico e indimenticabile, una lavorazione lunga e irta di contrattempi che al termine regala un risultato inimmaginabile, che rallegra il palato dei lettori con un sapore fresco e sorprendente!.

A volte basta soltanto mostrarsi umili e trarre gioia dalle piccole cose, non forzare la mano al fato, e la vita assume colori meravigliosi!



Ho imparato che l’unica cosa importante è fare la scelta giusta.


 




Titolo: The invisible eye #2
Autore: Omar Costenaro
Data di pubblicazione: (25 febbraio 2021)

Giudizio: 💗💗💗💗💗


I gemelli hanno lasciato in eredità un nuovo mondo, la fine della grande guerra ha dato il via alla Quarta Dinastia, una nuova epoca dove i maghi sono ormai estinti, braccati e tartassati da una società che non accetta di convivere con un potere così grande.

Max, giovane stregone, che vive alla giornata, dal misterioso passato.

Iviv, uno spettro nero esiliato dalla sua gente per la troppa bontà.

Lara, esperta guerriera proveniente dall’antica Roart.

Un trio di mercenari uniti nella più difficile e pericolosa avventura della loro vita: rapire la figlia di Adodak, l’inflessibile re di Euphium.

La magia non è più solo un’antica arte da salvare, è la chiave che rivelerà i segreti del passato, guiderà i guerrieri nel presente e scriverà le storie future.





Recensione


Devi sempre dare una speranza al tuo avversario, una flebile possibilità di salvezza. Questo è il segreto di ogni grande vittoria.



Se Gemini era stata una lettura avvincente e stimolante, il sequel è ancora più accattivante e appassionante!

A parte Ologold, l’allievo del mago Syter, che ritroviamo nel prologo alla ricerca della memoria perduta, abbiamo tre nuovi protagonisti: Max, il figlio di Beatrice e Magnus, l’ultimo Key in vita, un ragazzo estremamente abile nel combattimento e nella pratica delle arti magiche, mercenario alle dipendenze del Capo, che gli affida pericolose missioni, ed i suoi due amici e “colleghi”, Lara, una ragazza di Roart, con orecchie a punta e coda (tipiche degli abitanti di quella città), indomita guerriera amante dell’ordine e dell’organizzazione, e Iviv, uno spettro nero esiliato dal suo popolo per la troppa bontà, che sceglie di vivere ad Euphium, città dominata dal crudele re Adodak.

Tre personaggi diversi ma animati dallo stesso spirito avventuriero, derivante dalla vita in strada, coraggiosi e spesso incauti, in perenne conflitto con le autorità.

Questa volta, il Capo affida loro un compito molto arduo: un mese di tempo per trovare “l’occhio invisibile”, una pietra dai mirabili poteri curativi per salvare la regina Eveline, gravemente malata. Per farlo, devono però rapire la principessa Alysia, tenuta segregata e costantemente sorvegliata dal padre al Castello. Una sfida molto pericolosa, considerato che il maniero è pieno di telecamere, guardie e trappole a prova di intruso. Ma Max e i suoi elaborano un piano che dalle prigioni sotterranee li condurrà a perdersi nell’infido Continente Velato. Tra rocambolesche fughe e guerre in nome della libertà, il trio, con l’aggiunta della principessa Alysia, riuscirà a portare a termine l’incarico?

Un romanzo trascinante e mai stancante, con continui colpi di scena e capovolgimenti, una sapiente e riuscita ironia mescolata a spargimenti di sangue, l’amicizia e l’amore che fanno da contraltare all’orrore e alla violenza più efferata. Il presente, con la sua campagna anti-magia, si interseca col passato, con la Grande Guerra tra Syter e Key , e il futuro sembra rispecchiare incognite inquietanti.



Le parole di Zayer e in particolar modo del Maestro lo avevano fatto riflettere e ora avrebbe avuto le risposte che cercava direttamente dal Capo. Per troppo tempo lo aveva tenuto all’oscuro della verità.



Al centro della vicenda spicca la figura di Max, stregone giovane e carino, apparentemente superficiale e burlone, ma in realtà sempre all’erta, saggio e pronto a tutto per difendere coloro a cui tiene. Suscita un’infinita tenerezza la sua iniziale goffaggine e poi passionalità verso Alysia, giovane forte e determinata che non esita a gettarsi a capofitto nell’impresa dei tre amici per salvare sua madre, trovando anche qualcosa di inatteso, che dà una tinta rosa alla narrazione.



“Sei diverso da chiunque io abbia mai visto, sei in grado di sentire i pensieri degli altri, sei più potente dei tuoi compagni, sei un capo saggio, e, per quanto mi secchi dirlo, anche giusto, gentile e buono, sei coraggioso, sei….”

“Sono?”

“Speciale…”



Una lettura adrenalinica e stuzzicante, che tiene incollati alla pagina fino alla fine…..che fine non è! Perché molti interrogativi restano senza risposta e poi, dov’è Syter? Sicuramente l’autore ci sorprenderà ancora nel terzo volume!



Aveva il cuore a pezzi, ma sapeva di avere un futuro tutto da scrivere.

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