lunedì 30 novembre 2020

Recensione: King. Hai rubato il mio cuore - T. M. Frazier

 




Titolo: King. Hai rubato il mio cuore.
Autore: T. M. Frazier
Editore: Newton Compton Editori (11 novembre 2020)

Giudizio: 💗💗

Rovinata. Spezzata. Perduta. Thia ha perso tutto. Non le resta che rivolgersi al biker che ha incontrato tanti anni prima per riscuotere il favore che lui le deve. Il migliore amico di Bear è morto. Suo padre vuole distruggerlo. Ha cose più importanti a cui badare, e non pensava avrebbe mai rivisto la ragaz­zina dai capelli rosa di quella volta alla stazione di servizio. Finché il suo corpo malmenato non si accascia alla sua porta. Mantenere la promessa fatta a Thia significa rischiare tutto, compresa la sua vita… e quel che resta del suo cuore.
Thia è tutta lividi e dolore. Bear è un duro senza legge. Tra di loro non può funzionare. È una bugia a cui stanno per fare l’errore di credere.







Recensione

Amore. Era l’unico tipo di tortura che non conoscevo.



Leggere di nuovi protagonisti dopo la storia di King non è facile. Non è facile perché la Frazier ha creato in noi altissime aspettative, ci ha elevato ad un livello incredibile di adrenalina e colpi di scena,  regalato una trama fitta e contorta come la ragnatela di un ragno.

E con King hai rubato il mio cuore, ci si aspettava ancora di più. E invece... è stato esattamente il contrario. Io speravo di amare questa nuova duologia, ma avevo già qualche timore riguardo il protagonista.

"Usare" personaggi che, da secondari sono sembrati wow, e hanno fatto innamorare i lettori, non mi piace particolarmente. Perché si sa che l'unico scopo per cui gli si scrive una storia del genere è per appioppare il lieto fine pure a loro e accontentare i fans.

E la trama di questo ne risente tanto. C'è tanto rischio di cadere in banalità e poca immaginazione.

E, ahimè, è quello che è successo con King hai rubato il mio cuore, nonostante la Fazier sia stata molto abile a smollicare premesse interessanti alla fine di King.

Il protagonista proposto (e ovviamente già conosciuto) è Bear, il biker figlio del fondatore dei Beach Bastard, esiliato e braccato a morte dal gruppo per essersi schierato dalla parte del suo amico King invece che dalla loro. Dopo un'esperienza traumatizzante, la perdita del suo migliore amico, e l'impossibilità di tornare a casa, vive spostandosi per squallidi motel, annebbiandosi la mente tra alcool e sostanzine illegali.

A richiamarlo in città, però, sarà una ragazzina di nome Thia, cui Bear aveva salvato la vita quando ella era ancora una bambina e, quasi per scherzo, le aveva donato un anello con la promessa di esserle debitore di un unico favore quando ne avrebbe avuto bisogno.

E Thia ora ne ha davvero bisogno: nella fattoria di famiglia, la madre ha appena ucciso il marito e, per proteggersi, Thia ha sparato alla donna. In preda al panico e all'isteria, corre alla sede dei Beach Bastard, sperando di trovarvi quell’uomo biondo che anni prima le aveva promesso aiuto. Ma Bear non è lì, dove invece c'è suo padre, il crudele boss, che cerca di far violenza sulla ragazza per "punire" il figlio scomparso.

Fortunatamente Thia viene salvata da un altro biker e portata a casa di King, in attesa del ritorno di Bear.

Si intrecciano così le storie di Thia e Bear, due persone con un vissuto traumatico alle spalle con cui fare i conti, ricercati dai Beach Bastard che, adesso, li vogliono morti entrambi e, per di più, anche dalla polizia che, a causa dell’improvvisa scomparsa di Thia, sospetta della sua innocenza nella morte dei genitori.

Una trama... Banale. Mi costa tanto dire queste parole, ma più leggevo e più volevo piangere dalla delusione. Lasciando perdere la banalità del grande e grosso biker che perde tempo a regalare un anello ad una bambina infiocchettandola di promesse (con una scena così lunga e piena di dialogo da risultare palesemente fake), lasciando passare anche il fatto che per dieci anni lei sia andata in giro con questo anello come un tesoro prezioso, ma dopo un crimine e un tentato omicidio da parte della madre, invece di correre terrorizzata alla polizia (il cui vice, tra l'altro, è il suo migliore amico!), una persona decide di andare nella sede di una banda di criminali per chiedere aiuto ad un tizio che ha visto DIECI ANNI prima per dieci minuti??

E giustamente Bear si accolla ogni responsabilità di questa ragazza senza neanche averci scambiato due  parole, perché ovviamente è già innamorato, lui che ha avuto più donne di Rocco Siffredi.

Capite quanto è tutto surreale?

In più, Bear è ormai ridotto ad un uomo rozzo e privo di personalità, non c'è alcuna scintilla del Bear dei primi volumi. Qui è aggressivo e volgare e monosillabico.

Thia ha invece qualche caratteristica interessante, come la sua ambizione nella conduzione dell'aranceto di famiglia, la sua forza interiore un po' texana, la sua ironia e innocenza. La sua storia familiare è interessante, con la madre mentalmente instabile e la perdita del fratellino in giovane età.

Il dramma che la ragazza ha subito sia quando ha dovuto sparare alla madre, sia durante la violenza da parte del padre di Bear secondo me è stata "risolta" troppo in fretta, specialmente la prima.

La storia d'amore tra Bear e Thia, non credo ci sia bisogno di dirlo, ma non mi ha rapito per niente. C'era già stampato il lieto fine dalla prima pagina e la banalità di alcune scene ha soltanto dato il colpo di grazia a questa sensazione.

Unico punto di pregio è la scrittura della Frazier che, nella sua crudezza e schiettezza riesce a imprimersi comunque nella mente del lettore, trascinandoci in quei colori violenti e tormentati dei suoi mondi criminali.

Il colpo di scena finale... Ne parleremo al prossimo volume, anche se non ho vibrazioni molto positive!

Ma poi... Ultimo dubbio esistenziale: perché al personaggio che, nella storia principale è stato "friendzonato", quando diventa protagonista, gli appioppano sempre una ragazza stra giovane per "battere" in qualche modo quella precedente e riscattarlo?


giovedì 26 novembre 2020

Recensione: Un principe da favola - Lucia Cantoni

 





Titolo: Un principe da favola
Autore: Lucia Cantoni
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2020

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Tutto può succedere quando il destino ci mette lo zampino… anche vivere una fiaba. È questo che accade a Diamante, quando un principe arrogante e arrabbiato bussa alla porta del negozio di spezie di suo zio, accusandolo di aver rubato un carico di preziosi diamanti. Quando la situazione precipita, la ragazza si offre di pagare il debito contratto dallo zio e si ritrova catapultata in un castello da fiaba, tra sensuali intrighi, fascinosi personaggi dell’alta società e atmosfere uscite dai racconti de Le mille e una notte. Riuscirà una ragazza carina, ma con qualche chilo di troppo e un gran caratterino a non cadere vittima del carisma di un principe da sogno, dalla ruvida personalità? E il principe riuscirà a guardare oltre all’apparenza e a vedere la vera bellezza celata dagli stereotipi?







Recensione


Hai spezzato l’incantesimo che ti teneva legato ad un mondo di buio e di sofferenza e hai imparato a guardare al di là della forma delle cose..


 

Una favola moderna per far sognare le ragazze di oggi. Chi non vorrebbe riuscire a far innamorare un principe bellissimo, sexy e ricco? Uno che all’apparenza sembra spocchioso ed arrogante e si rivela poi un ragazzo dolce e romantico? Eh..lo so..TUTTE!!!! Soprattutto chi pensa di non essere questo granchè, con qualche chilo di troppo, la cellulite, i fianchi troppo larghi, e via dicendo…Ecco, “Un principe da favola” è il libro che fa per voi! Dopo averlo letto vi sentirete un po' meglio e avrete accresciuto di una spanna buona la vostra autostima!

La protagonista è infatti una giovane donna con un fisico tutt’altro che perfetto, pieno di morbide curve e ben lontano da quello delle modelle. Diamante ne è consapevole: le innumerevoli critiche piovutele addosso negli anni glielo hanno impresso a fuoco nell’anima! Ma, anziché deprimersi e nascondersi al mondo esterno, lo affronta a testa alta, cosciente del suo valore e determinata a non farsi calpestare da nessuno.

In seguito ad una brutta vicenda giudiziaria che investe il padre, è costretta a lasciare la natia Milano per seguire la madre nel suo Paese d’origine, la Turchia.  Ad Istanbul trovano riparo dallo zio Fahri, che ha un negozio di spezie al Gran Bazar. Proprio lì,  Diamante incontra il principe Kadir Yilmas, venuto a riscuotere un debito da suo zio, che scopre essere coinvolto in traffici illeciti. Per salvarlo, Diamante si offre al principe per ripagarlo. Kadir, impressionato dal suo coraggio, accetta e la porta con sé a Palazzo. Da quel momento tra di loro s’innesca una sfida continua tra caratteri impetuosi e fieri, che forse è preludio di qualcosa che sconvolgerà entrambi…



“Mi leggi dentro in una maniera che non credevo possibile…”

“Neanche io…”



Purtroppo, quel tenero sentimento che sta nascendo tra loro non è visto di buon occhio da coloro che li circondano, e che faranno di tutto per separarli. Riuscirà la voce del cuore a farsi sentire al di sopra degli inganni e del dolore?




Avrebbe voluto cancellare con un colpo di spugna ciò che provava, ma era come se un vetro rotto continuasse a graffiargli il cuore.




Un romanzo incantevole, che culla l’anima sulle braccia del sogno e della magia, che inebria con emozioni struggenti e vere, che invita a non fermarsi alla superficie delle cose ma ad andare in profondità, che rimarca l’importanza di credere sempre in sé stessi anche quando gli altri tentano di abbatterci. Un romanzo che, attraverso l’uso delle fiabe, insegna a non giudicare frettolosamente, che spesso dietro le fattezze di una “bestia” si cela in realtà una persona “bella”, e viceversa, che spigolosità e asprezze di carattere sono quasi sempre dovute a traumi e alla necessità di ergere difese per sopravvivere.




Le persone come te traggono nuovo splendore dalle difficoltà, sono esattamente come il diamante che non si spezza, ma continua a brillare anche nel buio più oscuro.




Una storia che trasporta nel magico e ovattato mondo delle “Mille e una notte” per indurre a capire che i sogni ogni tanto si avverano. In un mondo ormai impostato sulla predominanza dell’apparire sull’essere, l’amore riesce a compiere piccoli miracoli, creando favole che donano speranza per ognuno…




La forma delle cose non è che un’illusione, è ciò che custodiscono a fare delle persone ciò che sono…

 


sabato 21 novembre 2020

Recensione: Tenebre e ossa - Leigh Bardugo

 




Titolo: Tenebre e Ossa
Autore: Leigh Bardugo
Editore: Mondadori (3 novembre 2020)


Giudizio: 💗💗💗


L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei.
Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente.
Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.




Recensione

 

Non sono una Grisha. Sono una mappatrice. E neanche particolarmente brava.

  


Premesse premesse premesse... Ci vorrebbe un mare di premesse prima di iniziare questa recensione! La più importante di tutte è che è bene sottolineare immediatamente l'assoluto amore che io provo verso questa scrittrice, verso la sua scrittura elegante e così intrigante, per le perle di personaggi che ci ha regalato in Sei di Corvi... Sei di Corvi, un capolavoro!

La seconda che vorrei fare è quella di rendere noto il fatto che Tenebre e ossa non è un nuovo libro della Bardugo, non è una nuova saga ispirata al suo mondo Grisha. Tenebre e ossa (o Tenebre e ghiaccio) infatti, fu già pubblicato in Italia anni e anni fa, ma non avendo avuto successo,  finì cestinato e abbandonato nel cimitero delle saghe interrotte (sentire anche voi il vostro cuore spezzarsi?).

È parte di una trilogia che antecede Sei di Corvi, e che ha come protagonista Alina, una Grisha.

Ultima premessa e poi iniziamo con le differenze tra le due saghe... Scordatevi la Bardugo che conoscete adesso. In questi primi libri, giustamente, la sua scrittura è acerba, non ha nulla della sua famosa "eleganza", anche se si riconosce un pizzico dalle sue battute pungenti e ironiche.

Se Sei di Corvi ha più di un personaggio principale, e infatti la narrazione è divisa in più punti di vista, qui, come vi ho accennato sopra, c'è un'unica protagonista.

Se Sei di Corvi spiccava per la sua originalità, Tenebre e ossa ha una trama molto scontata, prevedibile, già letta.

Gli stessi personaggi sono scontati e stereotipati. C'è la protagonista che “da niente” diventa un'eroina; l'amico/principe azzurro  di cui è innamorata da sempre, ma pare non essersi mai accorto di lei; e il cattivo della storia, bellissimo e affascinante.

Alina ha sempre vissuto senza sapere di essere una Grisha, ovvero di possedere abilità magiche. Tuttavia, durante l'attraversamento della Faglia d’Ombra, una sottospecie di tunnel “oscuro” che taglia perfettamente a metà il regno in cui ci troviamo, Ravka, e che nessuno è in grado di attraversare,  per salvare il suo amato Mal dai mostri che pullulano in quel luogo, qualcosa dentro di lei esplode e la sua vera natura prende il sopravvento.

Ci sono vari tipi di Grisha: quelli che controllano il sangue,  il metallo, il vento... E adesso c'è lei, che crea luce. Un potere così unico e raro e potente, l’unico in grado di poter finalmente eliminare la Faglia d’Ombra e riportare pace a Ravka, da far gola all'Oscuro, il Grisha più potente di tutti, che decide di portare Alina con sé a Palazzo per addestrarla ed educarla su questo nuovo mondo.

Alina viene quindi divisa da Mal, con cui, sebbene ci sia sempre e solo stata una semplice amicizia, ha vissuto fianco a fianco fin da bambina.

A Palazzo dovrà imparare a gestire questo potere che non comprende, in una sottospecie di "accademia" Grisha versione medievale. Dovrà resistere al fascino tenebroso e pericoloso dell'Oscuro, un uomo che sebbene sembri un adolescente è vecchio secoli.

E soprattutto dovrà lottare per la sua vita: in molti non vogliono che una Grisha come lei esista. Dovrà capire di chi può fidarsi e di chi, al contrario, vuole sfruttare i suoi poteri per il proprio tornaconto: sottomettere sia gli umani che i Grisha, lasciando intatta, se non addirittura più potente, la Faglia.

Una trama non originalissima, ma neppure terribile. Per i giovani che muovono i primi passi nel mondo fantasy, sicuramente è una bella lettura. Anche qui la Bardugo non perde tempo a spiegare cosa sono i Grisha o com'è ben strutturato il mondo in cui ci troviamo, ma parte a razzo con la storia di Alina. Stessa cosa di Sei di Corvi, quindi non abbiate timore di aver "sbagliato" l'ordine di lettura.

Anzi, io vi consiglio di partire proprio con questa serie e arrivare dopo a Sei di Corvi, così da lasciarvi la sorpresa, il meglio,  alla fine.

Io lo sto appunto rileggendo!

 

 

Mi dispiace di averci messo così tanto per vederti, Alina. Ma ora ti vedo.

giovedì 19 novembre 2020

Recensione: Il giardino degli incontri segreti - Lucinda Riley

 




Titolo: Il giardino degli incontri segreti
Autore: Lucinda Riley
Editore: Giunti (7 maggio 2013)

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Da bambina, Julia trascorreva molte ore felici nella incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare ed esotiche di orchidee. Quando per un terribile colpo del destino la sua vita viene sconvolta, Julia – ormai un'affascinante e affermata pianista – torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia. Spera con tutto il cuore che Wharton Park la aiuti a capire che direzione prendere, come è avvenuto in passato. Da poco, però, la tenuta è stata rilevata dal carismatico e ribelle Kit Crawford che, durante i lavori di ristrutturazione, ha trovato in villa un diario risalente al 1940, forse appartenuto proprio al nonno di Julia. E, mentre con l’avanzare dell’inverno l’attrazione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia sente la necessità di scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche il futuro di Julia. Un'appassionante storia d’amore dove passato e presente si intrecciano senza sosta. Un racconto epico e commovente che rapisce fino alla fine.




Recensione



Una tragica storia d’amore, inganno e sofferenza – una storia di cui io sembro essere il risultato finale.

 


Una meravigliosa tenuta nel Norfolk, la storia dei Lord proprietari che si intreccia con quella di una famiglia alle loro dipendenze, il senso del dovere che porta a  sacrificare l’amore vero, la morte ed il rancore che avvelenano intere esistenze, la chiusura di un cerchio dove finalmente tutto acquista un senso…

All’apparenza questo romanzo dona l’idea di una lettura rilassante e piacevole, ma già dopo le prime pagine si evince che “non si può giudicare un libro dalla copertina”!

Protagonista è Julia Forrester, pianista di successo, tornata dalla Francia nella natia Inghilterra in seguito ad un duplice lutto devastante. I suoi cari, in particolare sua sorella Alicia, cercano di aiutarla a risollevarsi, ma lei sembra iniziare a reagire solo dopo l’incontro con Kit Crawford, nuovo Lord di Wharton Park, dove era solita trascorrere le estati nel cottage dei nonni, rispettivamente giardiniere e cameriera dei vecchi proprietari, Harry e Olivia Crawford.

Non avendo questi ultimi avuto figli, la tenuta è passata al nipote, padre di Kit, ma  il suo disinteresse l’ha ridotta in rovina, per cui il ragazzo non può far altro che metterla in vendita, non avendo il denaro per riscattarla. Julia si sente inspiegabilmente legata a quel posto, non solo per i bei ricordi, per qualcosa di più profondo. Complice il ritrovamento di un antico diario di guerra appartenente ad Harry, Julia scoprirà la vera storia dei Crawford e di Wharton Park, che, in maniera del tutto scioccante, si intersecherà con la sua….




All’improvviso realizzo la cruda verità. Ma questo pensiero mi consola o mi spaventa? Wharton Park non appartiene ai Crawford. Siamo noi che le apparteniamo.




Un libro dalle mille sfaccettature, un caleidoscopio di emozioni che fa commuovere, un viaggio a ritroso nel tempo per ritrovare le proprie radici e decidere dove piantare quelle del futuro, un inno alla rinascita quando ogni ragione di vita ci è stata tolta. Perché a volte il destino sceglie di darci una seconda occasione per essere felici…




Il dolore può essere curato solo dall’amore.




Malgrado il mondo le sia crollato addosso, Julia sceglie di tornare a “vivere”, di suonare di nuovo quel piano che ha avvertito per tanto tempo come un nemico, di dare una possibilità a lei e a Kit, “due casi disperati messi insieme”, nella cornice fiabesca di Wharton Park. Ma il fato ha in serbo ancora altro per lei, e piano piano sgretola quel ritrovato equilibrio ponendola dinanzi all’inimmaginabile…




Il suo cervello si rifiutava di elaborare quello che i suoi occhi e le sue orecchie le stavano dicendo. Perché era…impossibile.




Una storia avvincente, piena di colpi di scena, di inganni e tradimenti, di menzogne e mezze verità, di dolore e rabbia, ma anche di amicizia e amore, di resilienza e coraggio, di bellezza e speranza. Una storia che spazia dall’Europa all’Oriente avendo come ambasciatore il fiore più prezioso: l’orchidea. Estremamente fragile e delicata in ambienti diversi dal proprio, troverà in sé la forza di adattarsi e di fiorire anche lì. Una splendida metafora dell’anima di chi ha sofferto, che sballottata dai venti avversi, non si lascia abbattere, ma si “reinventa” e continua il suo corso con maggior saggezza…




Attraverso il dolore e la gioia del viaggio ho intrapreso negli ultimi due anni ho imparato la lezione più importante che la vita possa offrire, e ne sono felice. L’istante è tutto ciò che abbiamo.




Consigliato a chi ama le storie complesse che si rivelano ricche di spunti di riflessione!


martedì 17 novembre 2020

Recensione: Tutte le volte che ti penso - Tania Paxia

 




Titolo: Tutte le volte che ti penso
Autore: Tania Paxia
Data di pubblicazione: 4 novembre 2020

Giudizio: 💗💗💗💗💗


"Tutte le volte che ti penso sento il sapore della liquirizia e del génépì".
Agnese e Balthazar si conoscono dalle elementari e dal loro primo “scambio di saluti” sono diventati migliori amici. Quasi inseparabili. Quasi, perché Agnés, così la chiama lui, vive a Torino, mentre Balto, così lo chiama lei, vive a Chambéry in Francia. Sono amici di penna cresciuti a suon di lettere, cartoline, foto, messaggi e videochiamate. Il loro rapporto sembra indissolubile, come quello che può esserci tra fratello e sorella, anche se non si sono mai incontrati. Si scambiano consigli su tutto, persino sulle questioni di cuore. Agnés lo critica perché è troppo “farfallone” e Balto la prende in giro perché il suo ragazzo le ha regalato la fedina dopo un anno di “fidanzamento”. Conoscono l’uno i segreti dell’altra, o almeno è quello che credono. Sì, perché Balto nasconde una parte di sé ad Agnés e Agnés una parte di sé a Balto.
Tutto procede bene fino al loro primo incontro. Da quel momento si avvicinano, forse troppo per due come loro che non possono rimanere vicini a lungo. Tuttavia, l’esigenza di ritrovarsi diventa sempre più insistente, tanto che ogni volta che hanno nostalgia devono vedersi. Non in video. Devono stringersi in un abbraccio. Devono sentirsi. Sentire i profumi che li caratterizzano: liquirizia lei, génépì lui. Soprattutto dopo quel bacio alla francese dato per scherzo.
Entrambi hanno dei sogni da realizzare ma decidono di farlo da soli; Balto prova imbarazzo nell’ammettere di voler lasciare il vivaio e la piccola azienda di liquori di famiglia e trasferirsi a Parigi per diventare un pianista, mentre Agnés è costretta a lavorare in aeroporto per potersi permettere l'iscrizione alla facoltà di scienze naturali.
Nel corso degli anni i sogni prendono forma e non sono irraggiungibili come un tempo; al contrario Balto e Agnés non sono mai stati più distanti di così. Nonostante ciò si cercano, si trovano, poi si allontanano e si ritrovano di nuovo, si rincontrano e quando sono lontani… si pensano. E quel bacio non vogliono proprio toglierselo dalla testa.
Tra battibecchi, risate, digestivi, malintesi e relazioni sbagliate forse capiranno che se qualcosa è già iniziato è difficile da fermare.




Recensione



Ogni volta che la incontravo desideravo di non lasciarla più.

 


La Paxia ci delizia con un altro romanzo dal sapore fiabesco, capace di far sognare il cuore sulle ali di una storia d’amore al profumo di liquirizia e Génépi!

Agnese e Balthazar sono due amici “di penna” che vivono l’una a Torino, l’altro a Chambéry, in Francia. Il loro è un rapporto molto stretto, fatto di confidenze, mescolanza di lingue, risate e punzecchiature, con scambi di piccoli cadeaux e frequenti videochiamate. Dopo dieci anni, finalmente, riescono ad incontrarsi in Italia, e, da quel momento, nulla sarà più come prima. Perché vedersi, anche solo per pochi minuti, diventerà un’impellente necessità….




J’avais besoin de te voir. Di vederti e di toccarti.




Qualcosa sta cambiando tra loro, ma la distanza e gli impegni reciproci, uniti ad incomprensioni e gelosie, non permettono ai due di esternare i propri reali sentimenti. Arriverà mai il “momento giusto”? O è meglio restare soltanto amici?




Se lasciamo che inizi, questa cosa tra me e te finirà male. Finiremo per odiarci e a me non va.




Un romanzo stupendo, inebriante, ipnotizzante come il cielo stellato ammirato in montagna, una profonda immersione nel mare delle emozioni più vere che spesso fanno paura e per questo si sceglie di ignorarle…




Non potevo dire ad Agnés che ero…che forse provavo qualcosa per lei. Non potevamo metterci insieme proprio ora.




Il tema dell’amicizia tra uomo e donna che sconfina in campo amoroso è un classico dei romance, eppure qui viene presentato in un’atmosfera di malinconico romanticismo che incanta e rende estremamente difficile interrompere la lettura. I due protagonisti sono giovani svegli e simpatici, adorabili anche nei loro sbagli ed azioni avventate, nei “tira e molla”, e nelle loro “dichiarazioni messaggistiche” che fanno commuovere…




“Pensami” 

“Anche tu.”




La cittadina di Chambéry, e la Maison Belmont, produttrice di liquori ed oli essenziali, unite al fascino delle montagne di La Noyer, sono lo sfondo perfetto per questa storia delicata e “profumata”, dove basta bere un bicchierino di troppo per trovare la forza di dar voce ai più profondi desideri. Desideri che non possono essere messi a tacere con un semplice bacio, perché “..da un bacio si passa sempre ad altro”, soprattutto se quel bacio non si riesce più a toglierselo dalla testa!Forse perché era quello del vero amore…




Balto, tra di noi è cambiato qualcosa da quella notte che ci siamo scambiati il primo bacio alla francese. I tuoi “pensami” per me sono diventati molto di più. [..]Quando ti dico di pensarti è come dirti che…Che ti amo.




Assolutamente magnifici anche i personaggi secondari, a partire da Fania, la migliore amica di Agnese, una pugliese chiacchierona e impicciona, ma dal cuore d’oro, per arrivare alla simpatica nonna Sveva, il cui intuito non fa mai cilecca.

Un libro davvero “magico”, che consiglio caldamente a tutti per respirare un pizzico della bellezza del viaggio nei sentimenti più puri!




L’unica cosa che aveva importanza per me in quel momento era il suo sapore: Génépì con qualche nota di liquirizia.

lunedì 16 novembre 2020

Recensione: Scandalous. Senza inibizioni - L. J. Shen

 



Titolo: Scandalous. Senza inibizioni.
Autore: L. J. Shen
Editore: Always Publishing  (29 ottobre 2020)

Serie The Saints
1. Infamous - Senza vergogna  (16 maggio  2019)
2. Vicious - Senza pietà (28 febbraio 2019)

 Giudizio: ðŸ’—💗💗


Uno scandalo è l’ultima cosa di cui la mia famiglia ha bisogno. Ma uno scandalo è quello che gli daremo.
Edie Van Der Zee è all’apparenza una ricca principessa viziata, ma la sua vita è tutt’altro che lussuosa. Quando suo padre, manipolatore e senza cuore, la obbliga ad andare a lavorare per la sua società, Edie scopre presto che la proposta cela uno spietato ricatto: se vuole proteggere ciò che ha di più caro al mondo, dovrà derubare il temibile socio in affari di suo padre, Trent Rexroth.
Partito dai bassifondi, Trent ha costruito la sua fortuna puntando solo sulle sue forze. Schivo e taciturno, la sua corazza di incomunicabilità si incrina dinanzi a sua figlia Luna, una bambina di quattro anni affetta da mutismo selettivo. Quando gli viene imposta una frivola diciottenne come stagista, lui si oppone con determinazione. Ciò che non si aspetta è di scoprire in Edie una ragazza grintosa, dotata di un altruismo e di una dolcezza che fanno breccia nel cuore della piccola Luna, tirandola fuori dal suo isolamento. Affascinato da Edie, Trent dovrà fare i conti con i quindici anni di differenza che lo separano dalla giovane che l’ha stregato, con le macchinazioni di un uomo determinato a distruggerlo e con la consapevolezza che la loro passione è troppo dirompente per essere arginata.
Vittime di una faida familiare che li vede nemici giurati, Edie e Trent lotteranno con le armi della seduzione, dell’inganno e del desiderio per vincere una sfida irta di difficoltà.
La sfida di un amore avversato, proibito e scandaloso, che scuoterà le esistenze di due amanti e la placida cittadina di Todos Santos.




Recensione


Finalmente siamo giunti al (a quanto sembra) penultimo capitolo della saga The Saints col volume dedicato al quarto Hot Holes, ovvero Trent, il cascamorto del gruppo (anche se gli altri non mi parevano di certo dei santi...), il ragazzo povero che è riuscito a raggiungere la vetta dei big Money grazie all'aiuto dei suoi amici, quello “buono” ma “incosciente” al punto da mettere incinta una prostituta e ritrovarsi improvvisamente padre di una bambina di quattro anni.

Bambina che ora deve gestire tutto da solo.

E che sarà mai, direte voi, gestire una bambina quando si è miliardari e si può contare su qualsiasi babysitter esistente a Todos Santos?

Purtroppo la faccenda è complicata poiché, forse a causa dell'abbandono da parte della madre, Luna, la figlia di Trent, ha sviluppato una sorta di "auto-mutismo" e si rifiuta di parlare o sorridere o comunicare in qualunque modo con chiunque. Si veste di nero e l'unico rapporto "amichevole" che ha formato è con la sua psicologa, nonché amante di Trent.

Ma Trent ha anche un'altra croce da gestire... E cioè: un adolescente. E neanche un adolescente qualunque... La figlia del nuovo socio della sua azienda! L'uomo che lui stesso odia a morte e che a sua volta odia lui a morte.

La ragazza in questione si chiama Edie Van Der Zee, ha diciotto anni, ama il surf, e anche lei odia suo padre!

Capiamo infatti già dalle prime pagine che il suo rapporto col genitore è alquanto inesistente. Il signor Van Der Zee sembra avere qualcosa con cui ricattare Edie e tenersela alla propria mercé, ed inoltre la madre di Edie soffre di una grave forma di depressione proprio a causa del marito e della sua infedeltà, ed è la figlia che deve ogni giorno occuparsi e preoccuparsi che la donna non commetta qualche sciocchezza.

Dopo il suo rifiuto di allontanarsi da Todos Santos per frequentare il college, il padre obbliga Edie ad entrare come sottospecie di segretaria nella sua azienda col fine di usarla per carpire informazioni a Trent, ed estrometterlo finalmente dagli affari.

Tra Edie e Trent è colpo di fulmine immediato, specialmente da parte di Trent, e qui mi è caduto il pero perché queste cose... Vi prego. Basta credere ai principi azzurri colpiti da Cupido!

Soprattutto con un personaggio (letto e riletto) come Trent, che se la fa con chiunque gli respiri accanto, ma senza neppure conoscerla diventa un pesce lesso per una ragazzina qualunque!

Fortunatamente la scrittura della Shen è super scorrevole e intrigante, e invoglia a continuare la lettura (a differenza di molti altri Young Adult).

Devo dire che ha aiutato molto anche il mondo creato attorno ad entrambi i protagonisti, con i loro drammi, i loro segreti, tutti da scoprire.

Il segreto di Edie si intuisce abbastanza facilmente fin dall'inizio, però riesce comunque a lasciare al lettore  quel brivido di arrivare all'attesa rivelazione finale.

La caratterizzazione dei personaggi possiamo dire che, da un lato, mi è piaciuta, mentre dall’altra l’ho trovata troppo “forzata” per giustificare l’intera storia. Trent che è sempre stato dipinto come quello più "buono" all'interno del gruppo degli HH, qui pare la fotocopia di Vicious con qualcosa di Dean. Diventa un uomo arrogante, che tratta male le donne come l’ultimo degli stereotipi YA (No sentite, quando ho letto che 'non baciava' nessuna perché tutte troppo indegne, stavo per chiudere il libro); non si sa il suo “amichetto laggiù” che poteri magici abbia; e il suo rapporto con Edie è possessivo e scurrile e cattivo come quelli di Dean e Vicious con le loro donne.

Io farei una breve pausa di riflessione su questo punto: come fanno dei personaggi così ad avere amici (che addirittura ritengono fratelli) se le uniche parole che si rivolgono tra loro sono 'fottiti' 'va al diavolo' 'non sono affari tuoi'?

E come fanno a trovare una pazza che li sposi se con loro si comportano da uomini cavernicoli pazzoidi, abbastanza violenti, taanto scurrili, e se la menano in modo esagerato decantando "dopo di me sarai rovinata"?

 

 

La tua mente e mia.

 


Seriously??

Edie e Luna invece mi sono piaciute molto (certo, tralasciando la parte di Edie innamorata dopo due secondi!). Edie è una tipa tosta, affronta i problemi con grande risolutezza e non si lascia andare a pianti inutili. Luna è una bambina misteriosa, che ha tanto da raccontare ma che non riesce ad esternare, e si nasconde dietro vestiti anonimi e tanto imbarazzo, ma al tempo stesso è ironica e arguta.

Elementi di forza così si perdono dietro l’esagerazione che si è voluto dare ad un personaggio che è uscito copia-incollato ai due precedenti. Un personaggio che invece poteva regalarci tanto, raccontando del suo passato “povero e umile”, conquistandoci con una personalità più "amichevole", più "buona”, proprio come ci era stato presentato da adolescente.

Il rapporto “professionale” tra Edie e Trent è chiaro fin da subito: Trent è a conoscenza del perché Edie sia stata assunta dal padre; ed Edie gli dice chiaro e tondo che obbedirà agli ordini del genitore. Nonostante ciò si abbandonano entrambi alla passione, consapevoli che alla fine si tradiranno e affosseranno a vicenda.

 

 

 

Il mio cavaliere oscuro dall’armatura ammaccata, che mi aveva permesso di insinuarmi nelle crepe della sua corazza e di mettermi lì comoda, pur se sapeva ciò che io rappresentavo in realtà. Il cavallo di Troia.

 

 

 

Un altro passo su cui stavo chiudendo il libro è stato il rapporto di Edie con Luna. Penso avrete già capito il mega stereotipo che sta per arrivare! Luna è un personaggio meraviglioso di cui avrei volentieri approfondito di più, e ho un po' sofferto nel leggere il prevedibile "Edie riuscirà nell'impossibile impresa di fare smuovere la bambina dal suo mutismo”.

Fortunatamente questa “smielata” non è stata troppo esasperata da parte della Shen, e quindi anche se un po’ banale non si è usciti totalmente dai binari della realtà.

Scadalous si riconferma sicuramente un’eccellenza della penna “sporca” della Shen, ma che non mi ha conquistato per le due pecche del “colpo di fulmine senza motivo” e del troppo abusare dello stereotipo di personaggio “alla Vicious.” Che va bene una volta, ma alla terza anche meno!

 

 

 

L’amore annienta. Per me non erano semplici parole. Avevano un peso, un odore e un colore alterato che non sbiadiva mai.


martedì 10 novembre 2020

Recensione: Amo la mia vita - Sophie Kinsella

 




Titolo: Amo la mia vita
Autore: Sophie Kinsella
Editore: Mondadori (27 ottobre 2020)

Giudizio: 💗💗💗💗💗


Ava vive a Londra, ha tre amiche del cuore e un compagno speciale, il suo beagle Harold, un cane molto vivace e disubbidiente che ne combina di tutti i colori.

Non ha ancora trovato l'anima gemella e, dopo una lunga serie di incontri a dir poco insoddisfacenti, capisce che la ricerca di un partner online non fa per lei.

Ava ha in mente mille progetti per la sua vita, le piace "ampliare i suoi orizzonti" anche se in realtà non sa quale strada prendere. Di fatto si guadagna da vivere scrivendo i bugiardini dei farmaci, è iscritta a un corso di aromaterapia e ha iniziato un suo romanzo, però non è molto ispirata. Decide perciò di partecipare a un corso di scrittura in Puglia dove conosce un uomo bello e misterioso da cui è irresistibilmente attratta. Tra i due scocca la scintilla, ma decidono di non chiedersi nulla delle loro rispettive vite, nome compreso.

Alla fine di questa romantica avventura scoprono con gioia di essere entrambi diretti a Londra e cominciano a frequentarsi, ed è così che hanno inizio le sorprese…

Ava avrà trovato l'uomo giusto o è solo un abbaglio?

venerdì 6 novembre 2020

Recensione: Baciami ancora - Angela Contini

 




Titolo: Baciami ancora
Autore: Angela Contini
Data di pubblicazione: 19 ottobre 2020

Giudizio: 💗💗💗💗💗



Nick McKee, giovane vice presidente di uno dei più noti gruppi editoriali del Paese, è abituato ad avere tutto: donne, denaro, successo, fino a che sua madre, davanti all’ennesima avventura amorosa del figlio che rischia di far saltare una fruttuosa collaborazione, decide che è il caso di punirlo. Quindi lo costringe a dividere un umile appartamento con la donna che, solo pochi mesi prima, lui stesso ha licenziato per favorire la modella di turno. D’altro canto, Lisa Evans non può e non vuole tirarsi indietro davanti all’offerta in denaro della signora McKee: trentamila dollari fanno gola a tutti, soprattutto a lei, la cui vita da un paio d’anni è diventata piuttosto complicata a causa di un problema con cui è costretta a convivere. Tra battibecchi, cantanti di strada, piste di pattinaggio, Nick scoprirà particolari sulla vita di Lisa che non avrebbe mai immaginato e Lisa conoscerà il vero Nick, non solo il donnaiolo ricco e viziato.
Una New York innevata fa da contorno alla storia di due anime che si incontrano e si scoprono per ciò che sono davvero, convincendoli, forse, che ognuno di loro stava aspettando l’altro.

giovedì 5 novembre 2020

Recensione: Le diecimila porte di January - Alix E. Harrow

 




Titolo: Le diecimila porte di January
Autore: Alix E. Harrow
Editore: Mondadori (13 ottobre 2020)
Giudizio: 💗💗💗



Estate 1901. Un'antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti "di un valore singolare e unico", e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura... Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d'argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: "Le diecim por". Un libro che ha l'aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei...

lunedì 2 novembre 2020

Recensione: Ascoltami ora. Storie di bambini e ragazzi oncologici - Maricla Pannocchia

 




Titolo: Ascoltami ora.
Autore: Maricla Pannocchia
Data di pubblicazione: 17 gennaio 2020

Giudizio: 💗💗💗💗💗



"Ascoltami ora - storie di bambini e ragazzi oncologici" non è un romanzo, non è un saggio. E' un libro che sa di vita, un insieme di storie che aprono la porta e conducono il lettore nel mondo dell'oncologia pediatrica.
Anticipate da una prefazione a cura di Maricla Pannocchia - fondatrice e Presidente dell'Associazione di volontariato Adolescenti e cancro, e ideatrice del libro - le storie  offrono uno spaccato reale sulle difficoltà, la forza, il dolore e la gioia dei giovani malati di cancro. 
Un libro necessario per farsi un'idea più realista delle problematiche che colpiscono il mondo dell'oncologia pediatrica, come la scarsità di fondi dedicati alla ricerca sui tumori infantili, "Ascoltami ora - storie di bambini e ragazzi oncologici" vuole dare voce a tutti i bambini e i ragazzi che stanno lottando, che sono guariti o che sono diventati angeli e alle loro famiglie e regalare al lettore un'esperienza intensa, emozionante, a tratti anche difficile, ma che lascia una traccia indelebile nell'anima.
Il ricavato delle vendite del libro, tolte le spese vive, sarà devoluto ai progetti della nostra Associazione e al progetto a Pristina (Kosovo) della fondazione Cure2Children ONLUS.




Recensione
Per ogni storia letta c’è una goccia di speranza in più

 

Per iniziare e finire questo libricino ho dovuto dar fondo a tutta la mia forza. Ãˆ semplicemente dilaniante leggere le storie di chi, per sua sfortuna, ha avuto a che fare con il cancro in età pediatrico-adolescenziale. Bambini e ragazzi che spesso non c’è l’hanno fatta…

Ho vissuto il calvario connesso alla scoperta di questo “mostro” infido con mio padre un paio d’anni fa, per cui comprendo molto bene l’angoscia e l’impotenza che attanaglia i familiari dei malati, la disperazione ed il coraggio di lottare fino all’estremo, quella rassegnazione che non vuole arrivare….Per chi assiste ad una tale via crucis è un po' come morire dentro insieme ai propri cari, ma per chi affronta in prima persona il dramma è ancora peggio. Quando poi si tratta di giovanissimi il cuore sanguina ancor di più. Perché avrebbero diritto soltanto a giocare, a divertirsi, a “mordere la vita”, non a passare le loro giornate in un letto d’ospedale tra chemio ed interventi. Questi piccoli “angeli” trovano però anche in tale avverso frangente il modo di confortare che gli sta accanto, di restare a testa alta nel mare del dolore, di sorridere e sperare nel futuro.



Gaia[..] ha portato il suo sorriso e la sua luce ovunque, ci ha mostrato il vero significato della forza e del coraggio e attraverso lei abbiamo conosciuto il vero valore della vita e dell’amore.



Codesto aspetto getta una luce quasi “divina” su di un qualcosa che non si può definire altro che terrificante. Una luce che è l’unico balsamo di cui possiamo servirci per non affogare nelle grinfie della sofferenza.



Tu, figlia mia, eri una figlia speciale, sicuramente venuta al mondo perché dovevi compiere la volontà di Dio…portare sempre e comunque la sua parola…anche nei momenti più bui…



Al di là di ciò, appare sconcertante che ancora oggi, nel terzo millennio, con tecnologie all’avanguardia in ogni campo dello scibile, centinaia di bambini e ragazzi continuino a morire. Purtroppo, le industrie farmaceutiche trovano poco remunerativo investire tempo e soldi nello sviluppo di farmaci oncologici pediatrici, perché l’incidenza dei tumori in quella fascia d’età è minore rispetto all’età adulta. Per questo, vengono utilizzati spesso medicinali vecchi di anni e non pensati per pazienti minori. Una vergogna inaccettabile!

Per cercare di “invertire la rotta”, è molto importante l’operato delle associazioni no profit come “Adolescenti e Cancro” di Maricla Pannocchia, che mirano a sensibilizzare le masse e a portare avanti progetti concreti per aiutare i piccoli malati e le loro famiglie.

Attraverso l’acquisto di questa raccolta di testimonianze ciascuno può dare il proprio contributo ad una causa non solo giusta, ma DOVEROSA, poiché "i nostri figli sono il nostro futuro, se li ammazziamo o li lasciamo morire, non avremo nessun futuro, il mondo si autodistrugge!.”

Un piccolo gesto può fare la differenza, le montagne si costruiscono partendo dai detriti!



Noi abbiamo il dovere di dar loro la vita, abbiamo il dovere di curarli all’impossibile.