Recensione: Crave - Tracy Wolff

 





Titolo: Crave
Autore: Tracy Wolff
Editore: Sperling & Kupfer (2 febbraio 2021)

Giudizio: 💗

In seguito alla morte improvvisa dei genitori, Grace è costretta a lasciare la sua amata San Diego e trasferirsi in Alaska, terra di cui non conosce praticamente nulla. Il primo impatto non è dei migliori: un atterraggio da panico su una pista ghiacciata e un viaggio rocambolesco a bordo di un gatto delle nevi, a temperature polari. Tuttavia, quando arriva alla Katmere Academy, la scuola esclusiva di cui suo zio è preside, la ragazza non può che rimanere a bocca aperta alla vista della sua nuova casa: un maestoso castello con le torri che svettano nel cielo nero. Ma l'incanto svanisce in fretta. Tempo un quarto d'ora e Jaxon Vega, il leader indiscusso della scuola, la minaccia e le intima di tornarsene da dove è venuta. Benché indignata e confusa dalle sue parole, Grace è affascinata da quel ragazzo misterioso, con il volto solcato da una cicatrice e gli occhi scuri che celano a stento una grande sofferenza. E decide di scoprirne ogni segreto. Più indaga, però, più si rende conto che Jaxon e i suoi compagni sono tutto fuorché comuni studenti e che alla Katmere Academy niente è come sembra. Quando il soprannaturale fa irruzione con prepotenza nella sua vita, Grace si aggrappa disperatamente all'unica cosa che considera reale: i sentimenti che prova per Jaxon. Saranno sufficienti a permetterle di sopravvivere in un mondo in cui i mostri esistono e non si nascondono sotto il letto?




Recensione

Finalmente, finalmente, finalmente! dopo tanta attesa… la Sperling & Kupfer ci regala un po’ di meritato trash per rallegrare questo 2021 abbastanza tetro!

Inizierei questa recensione con questa frase del libro: “Pensavi che i vampiri fossero bravi soltanto a mordere”? Perché ebbene sì, io ve lo dico, cari lettori, i vampiri sanno fare tante altre cose, ma proprio tante!  Preparate qualche snack, mettetevi comodi, che questa sarà una recensione stra-lunga, piena ma piena di spoiler e, per chi pensava di averle già lette di tutti i colori con la cara Kiera Cass… bhe, non è così!

Crave si presenta con una bella copertina alla Twilight, omaggio che sarà presente anche per buona parte del libro. La protagonista, infatti, è una ragazza californiana di nome Grace, a cui sono da poco morti i genitori in un terribile incidente d’auto e che si appresta a trasferirsi in Alaska, dal suo unico parente in vita: lo zio Finn, che gestisce una misteriosa e prestigiosa Accademia, la Katmere Academy. Talmente misteriosa che non compare neppure su Google Maps. Già prima di arrivare all’istituto, Grace inizia a soffrire la neve e il freddo (alias: Bella di Twilight che soffre la pioggia e il verde di Forks) e se ne lamenterà da pagina 1 a pagina 450.

Neanche il tempo di arrivare in Accademia, gentilmente accompagnata da sua cugina Macy, che Grace s’imbatte in Jaxon Vega: un pazzo che inizia a minacciarla dal niente di andarsene dall’Alaska (vi giuro, succede davvero così!) altrimenti sarebbe stata mangiata e  Grace, invece di prenderlo per uno svitato mentale, resta interdetta dalla sua bellezza mozzafiato, innamorandosene immediatamente. Così perdutamente che, invece di pensare alla recente perdita degli amati genitori, o sentirsi disorientata per la sua nuova “casa”, quella sera non riesce a dormire perché ossessionata dal ragazzo.

 

 

Non è l’Alaska a tenermi sveglia. È lui. Jaxon Vega.

 

 

Insomma, è già partita completamente con la brocca per lui dopo due minacce insensate che le ha fatto,  desiderosa soltanto di saltargli addosso alla prima occasione buona. Visto che proprio non riesce a prendere sonno, nonostante teoricamente “soffri il mal di montagna” e “non riesce neppure a respirare bene”, decide che sia un’ottima idea andare in giro a visitare il castello (perché ovviamente la Katmere Academy è un palazzone maestoso e oscuro), con l’unica illuminazione del suo telefonino. E volete che non si imbatta in due ragazzi che vogliono farle del male? E che non arrivi proprio il nostro eroe Jaxon Vega a salvarla? Il quale non perde occasione per ribadirle di andarsene via da lì e… succhiarle il pollice. Ebbene sì, perché non si sa come la cara Grace si è accidentalmente ferita, e il fatto che uno sconosciuto le succhi il dito sporco di sangue per aiutarla, non le pare per niente strano, anzi, ne impazzisce ancora di più!

 

 

È la cosa più sexy che abbia mai visto, e non so neppure perché. Cioè, non dovrebbe darmi i brividi?

 


Il pollice, però, non è l’unica cosa che piace succhiare a Jaxon. Il giorno dopo, infatti, Macy organizza una festa di benvenuto per Grace (anche se nessuno la calcolerà minimamente) nella quale Jaxon la omaggia con una bella scenetta teatrale in cui si mette a mordere e giocare con una fragola, non sapendo che gli ormoni di Grace stanno già ballando la macarena per lui dal primo istante, senza bisogno di questi extra, e la ragazza ha la testa piena di “premere forte il mio corpo contro il suo”, “mi sembra quasi di sentirlo, di assaporarlo”.

E se Grace vi pare imbarazzante, aspettate la fine della recensione, perché Jaxon si rivelerà ancora più imbarazzante: ve lo assicuro, tenete bene a mente questa scena della fragola perché tra poco vi svelo un particolare SHOCK!

Come ci insegna il vecchio Twilight, in una buona storia d’amore non ci può essere solo un belloccio che gioca per il cuore della protagonista e quindi l’autrice ci introduce anche Flint, un tipo molto meno psicopatico e molto più amichevole di Jaxon, che la invita, il giorno dopo ancora, a partecipare ad una battaglia di palle di neve.

 

 

“Una battaglia di palle di neve? Non credo sia il caso.”

“Perché no?”

“Perché non so neppure come si fa una palla di neve, per non parlare poi di lanciarla.”

 

 

Strano che su Youtube non si trovi un tutorial su come fare una palla di neve, effettivamente, vero? Fortunatamente la nostra Grace riesce però a trovare su Google “come vestirsi in Alaska” e si lascia convincere da Macy e Flint ad andare alla battaglia. Cosa mai può andare storto? Bhe, il ramo su cui Grace si  arrampica per giocare si spezza e la ragazza si storce una caviglia cadendo. Immediatamente arriva Jaxon a portarla come una sposina in camera, premurandosi di metterla a letto e, la cugina Macy, che il giorno prima le aveva detto di stare alla larga da Jaxon perché “un tipo pericoloso”, condividendo lo stesso DNA di Grace, si scioglie come un budino anche lei di fronte al fascino irresistibile del ragazzo.

 

 

 

Lui le sorride in segno di ringraziamento. E lì lei si blocca. Si blocca a metà di un passo restando con un piede sollevato.

 

A quell’elogio, Macy si illumina tutta e io devo fare uno sforzo per non prenderla in giro.

 

 

Grace che “prende in giro” la cugina, quando lei stessa per prima non riesce neppure a respirare o aprire bocca senza sbavare, in presenza di Jaxon, si commenta da sola. Macy, almeno, ci aiuta a sottolineare il quadro generale della storia con molta precisione:

 

 

“E quale sarebbe di preciso il quadro complessivo?” le chiedo.

“Che i due ragazzi più popolari della scuola sono ossessionati da te”

 

 

Non potendo andare a lezione per via della caviglia, Grace è costretta a letto ma! a farle compagnia ci pensa Jaxon che le invia un messaggio sul telefono. E qui parte una conversazione non imbarazzante, di più, dove Grace inizia a scrivergli indovinelli tipo “Lo sai come si sposta un polpo al buio?” che direi di lasciar perdere… Il caro Jaxon, nonostante dovesse essere un personaggio duro e minaccioso, che, come lui stesso ci tiene più volte a sottolineare, non è affatto gentile, le fa recapitare in camera una colazione sorprendentemente grassa e calorica, regalandole addirittura una copia di Twilight stesso (stendiamo un velo pietoso) per sottolinearle la frase “Ho detto che sarebbe meglio che non diventassimo amici, non che non voglio”. Ci rendiamo conto che sono passati TRE GIORNI? In tre giorni questo tizio la minaccia, le dice di andarsene, poi le fa i regalini, la salva, le dice che vorrebbe frequentarla ma “sarebbe meglio che non diventassimo amici”. Almeno Edward in Twilight tutti questi complessi li ha elaborati in settimane, non dopo cinque secondi!

Come il buon Edward, dopo averle fatto avere questo messaggio enigmatico, la mattina dopo a mensa si siede al tavolo con lei per fare colazione (ovviamente sedendosi da vero duro tamarro, mica come una persona normale: “Prende una sedia e la gira in modo da sedersi con la spalliera davanti e un gomito appoggiato sopra con noncuranza.”) e la accompagna addirittura a lezione! La classe è ancora vuota quando arrivano, e in realtà lo resta in modo inquietante per parecchio tempo finché Grace non realizza che insegnante e compagni sono lì che aspettano fuori dalla porta mentre lei e Jaxon amoreggiano tra i bianchi.

 

 

“Stanno aspettando che mi sieda o me ne vada, Grace. Quando avrò fatto l’una o l’altra cosa, entreranno anche loro.”

 

 

E Grace secondo voi si fa due domande su questa cosa? No! Non si chiede perché un’insegnante dovrebbe aspettare i comodi di Jaxon Vega! No, lei pensa solo e soltanto:

 

 

Se mai le sue labbra dovessero sfiorare le mie, rischierei di scoppiare. Di bruciare lì dove mi trovo. All’improvviso, senza la possibilità di impedirlo. Soltanto un tocco della sua mano sulla mia e puf! sarei finita.

 

 

Tuttavia, e vi sottolineo che Crave è scritto in prima persona, Grace ci sorprende tutti con una teoria uscita fuori all’improvviso ma che lei assicura stava già pensando da parecchio (dove?) che possa spiegare tutti questi comportamenti ambigui di Jaxon.

 

 

“Sei un alieno?”

[…] “Bè, allora vediamo di ricapitolare. Visto che: uno, sono la persona più sexy del mondo” e lo dice sogghignando, “due, tutti si prostrano ai miei piedi… e tre, spesso non sento freddo, tu hai deciso che sono un alieno.”

 

 

Qualsiasi teoria però viene in fretta dimenticata, eclissata (come al solito) dalla bellezza del ragazzo.

 

 

Sono abbagliata, ipnotizzata, incantata. Non riesco a pensare che a lui. Non vedo altro che lui. Non sento altro che lui.

 

 

Grace, da vera protagonista di un romanzo Fantasy Young Adult, attira disgrazie come il miele con le api e, dopo un ennesimo incidente dove si ferisce al collo e finisce in infermeria, scopre due buchi sulla sua pelle che possono solo e soltanto essere un morso… di vampiro! Come direbbe Belen: OMMEODEOH! Chiede spiegazioni a sua cugina Macy che, tranquillamente, le rivela che sì, i vampiri esistono! Così come le streghe, i licantropi… e i draghi (draghi!) come Flint. E la prima domanda di Grace, quando appura che Jaxon è, quindi, un vampiro, è: “È  questo il motivo per cui può uscire senza giacca.” Eh già! Grace digerisce molto bene la notizia che al mondo esistano mostri, che il ragazzo per cui sbava è un essere mitologico, e non si chiede assolutamente niente: né come si nutre il ragazzo, né se è velenoso, né come ci creano vampiri.. Niente di tutto ciò. Tanto che quando suo zio la chiama nel suo ufficio per parlarne, lei riesce addirittura già a scherzare sulla cosa:

 

 

“Quello che voglio dire è che Jaxon è diverso da qualunque altro ragazzo tu abbia mai conosciuto.”

“Be’, è ovvio.” Mimo le zanne come ho già fatto con Macy, e anche lo zio si mette a ridere.

 

 

Poi ecco che lo zio sgancia la bomba: Jaxon è nato vampiro. I vampiri, qui in Crave, nascono. Come un qualsiasi umano. Però mica tutti i vampiri sono in grado di generare figli, non scherziamo! Soltanto sei famiglie vampiresche, quelle più potenti, possono farlo. Anche se ci possono essere delle rare eccezioni.

Durante quest’interessante conversazione, ecco che finalmente Grace si pone due domande importanti: quanti anni abbia Jaxon (e cito testualmente “Sono prontissima ad accettare la questione del vampiro, e allora perché l’idea che sia vecchio mi dà così i brividi?”) e se lui e gli altri vampiri vanno in giro ad ammazzare persone. Ma lo zio Finn non risponde a nessuna delle due domande, da bravo preside.

 

 

“Non è mia abitudine parlare di uno studente con un altro studente.”

 

 

Certo, meglio lasciare che tua nipote continui ad essere ignorante su queste cose e continui a frequentare in modo ingenuo un vampiro assetato di sangue.

Jaxon e Grace si vivono finalmente la loro storia d’amore (in neanche una settimana dal loro primo incontro), e il vampiro è libero di mostrarle finalmente tutti i suoi poteri (POTERI, avete letto bene! Ve l’avevo detto, questo è un romanzo zeppo di sorprese!): come far spuntare fiori dal nulla, volare come un uccellino, far scoppiare terribili terremoti,  la telecinesi. Che proprio Edward Cullen spostateh!

Purtroppo però, le sciagure di Grace non cessano di continuare. Gli attentati alla sua vita si susseguono, e Jaxon riesce a individuare uno dei “cattivi”, punendolo con un bel morso al collo, davanti ad una Grace che guarda tutto con la stessa passione di un bambino davanti ad un notiziario.

 

 

In fin dei conti è un vampiro. Mordere il collo della gente e berne il sangue è praticamente il suo mestiere, giusto?

 

 

Per aggiungere altro pepe alla trama, si scopre che Jaxon è un principe! e aveva un fratello, Hudson, che ha ucciso perché malvagio e voleva dichiarare guerra a tutte le altre specie. Più di cinquecento anni fa. CINQUECENTO ANNI! Quindi qualcuno mi spiega, gentilmente, perché un vampiro di più di cinquecento anni, nobile, dovrebbe frequentare un’Accademia? L’autrice ci sottolinea in più pagine che Jaxon segue normalmente le lezioni, fa le verifiche e i test d’algebra come un qualsiasi studente…  In Twilight c’era un senso nei vampiri che andavano a scuola, ed era quello che, la famiglia Cullen, spostandosi di città in città ogni tot d’anni era obbligata a mettere su una sorta di recita per non farsi scoprire dagli umani del posto. Qui no! Capite! Qui stiamo parlando di un’Accademia di mostri, dove di umano non c’è nessuno!

Ma le assurdità non finiscono, come le sciagure di Grace. La ragazza scopre infatti che i vampiri non possono entrare in una stanza senza invito e neanche guardarsi allo specchio.

 

 

“È vero che i vampiri non possono guardarsi allo specchio.”

“Sì, è vero.”

“Ma com’è possibile? Nel senso, come fate a sapere che aspetto avete?”

Solleva il cellulare. “Mai sentito parlare dei selfie?”

 

 

Quindi un vampiro non può specchiarsi, ma vedersi al telefono sì.

Passiamo ad un altro cattivone della storia: la vampira Lia, nonché ex di Hudson. Anche lei è un’allieva di quest’Accademia di Pazzi, e ha come piano quello di vendicare il suo amore, prendendosela giustamente con Jaxon, che l’ha fatto fuori. Lia inizialmente si finge amica di Grace, e anche Jaxon non sembra mai dubitare di lei, tanto che accetta la sua offerta di riconciliazione, ovvero un the che Lia prepara apposta per lui. Perché sì, i vampiri possono bere the in quanto possono bere acqua, ma nient’altro. E vi ricordate la scena della fragola?

 

 

Oh, be’, è stato solo per fare scena. Ho avuto mal di stomaco per il resto della notte.

 

 

Non voglio commentare…

Ritorniamo a Lia. Lei gli regala questo the, e Jaxon tutto contento lo prepara durante l’appuntamento con Grace. E udite! udite! il the era avvelenato! Jaxon impazzisce e si attacca al collo di Grace, rischiando di ucciderla. In un momento di lucidità si stacca e le intima di fuggire via. Cioè, questa poveraccia non riesce manco a reggersi in piedi, le restano giusto due grammi di sangue, e deve andarsene lei, mentre il potente vampiro che sa addirittura volare deve restarsene comodo nella stanza? Ma tutto bene?

 

 

Uso ogni briciolo di energia che ho per arrivare alle scale, ma ce la faccio. Scendi carponi, se devi, urla la voce dentro di me. Fai tutto quello che è necessario.

 

 

E chi trova sulla sua strada, Grace? Ma ovviamente Lia, che la stava giusto aspettando per trascinarla nelle segrete e sacrificarla in un rituale volto a riportare Hudson in vita.

Qui parte tutto un pippone in cui tutti iniziano a menarsele: Flint, versione drago, piomba in scena per fermare Lia e uccidere Grace (eh già, altro che grande amore) così che la ragazza non possa mai essere usata per richiamare Hudson. Poi arriva Jaxon… Una caciara infinita, che finisce con Lia morta e lo spirito nero di Hudson in giro per l’Accademia. E l’unica cosa degna di nota che vorrei sottolineare è la trasformazione in drago di Flint che, quando torna umano, ha ancora i vestiti addosso, tipo Sailor Moon, le Winx, e altre splendide eroine.

Ma il vero colpo di scena arriva alla fine, quando per salvare Jaxon da Hudson, Grace… si trasforma in un gargoyle!

 

Rendiamo un piccolo omaggio anche ai meravigliosi titoli che Tracy Wolff ha dedicato ad ogni capitolo, ve ne lascio giusto qualcuno:

  • -          Che cos’hanno in comune il rosa shocking e Harry Styles?
  • -          Niente dice “mi piaci” quanto una zanna alla gola.
  • -          Ho sempre saputo che tra noi c’era un fuoco, solo non sapevo che fosse il tuo respiro.
  • -          È un paletto di legno quello che hai in tasca o sei solo felice di vedermi?

 

2 Commenti

  1. Giusto ieri ho finito di leggerlo....devo dire che mi sono divertita un sacco a leggere la recensione!!!! Corrisponde perfettamente, in effetti non tutta la storia quaglia perfettamente....ci sono delle lacune dei buchi da colmare secondo me in primis il discorso scuola: studiano per cercare di integrarsi nel mondo degli umani? Mah.. e poi effettivamente il tutto si è sviluppato in una settimana....praticamente in una settimana tra lui che le succhia il sangue,le ferite della battaglia e le trasfusioni ha fatto un giro completo di sangue!!!!! Cmq sarò pazzo ma aspetto anche il secondo....sono curiosa di vedere dove vuole andare a parare...baci

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