Dovrebbe essere facile, no?
La gentaglia come lei non appartiene alla Burberry Prep.
No, Marnye Reed cadrà e abbiamo intenzione di fare di lei uno spettacolo.
Vediamo chi riuscirà a farla innamorare per primo.
Diamo al via alle scommesse. Qualcuno vuole provare?
***
Resistere a questi ragazzi ricchissimi.
Sono gli idoli della scuola, dei veri e propri dèi in terra.
Uno ricco di famiglia, un arricchito e una stella nascente.
Non assomigliano affatto ai miei vecchi compagni di scuola.
Anche se vengo dal nulla, voglio essere qualcuno nella vita e non permetterò loro di mettersi in mezzo.
Dicono che renderanno la mia vita un inferno e credo proprio che abbiano intenzione di mantenere la promessa.
Cerco di non pensare al primo giorno di scuola, quando si è presentato
e mi ha detto con aria di sfida: quanto pensi di resistere qui dentro?
Purtroppo per lui, ho resistito per tutto il dannato anno.
Devo ammettere che ci ho messo un po’ a decidere se leggere
o meno questa serie. La trama non mi ispirava per niente. È scritta in
modo così trash: “Far crollare la nuova ragazza.” “Vediamo chi riuscirà a farla
innamorare per primo.” “Diamo al via alle scommesse.” “Resistere a questi
ragazzi ricchissimi. Sono gli idoli della scuola, dei veri e propri dèi in
terra.” Di cosa stiamo parlando? Sembrava il mix perfetto per un
libro youngadult scontato, malsano e già vistoerivisto!
E invece, cari lettori, non
tutto è trash ciò che luccica di trash! Basta leggere le prime pagine del romanzo per notare la scrittura capace,
ricca e dettagliata della Stunich, che affronta sì temi già stra-utilizzati
e abusati abbondantemente, ma rendendoli “suoi” e quindi “nuovi” ai nostri
occhi. I suoi personaggi ci catturano e
intrappolano nella loro storia, e il mix vendetta/rivincita/perdono è perfetto!
I rampolli della
Burberry Prep è una serie che si concentra su argomenti molto specifici: bullismo,
reverse harem e differenza di classi sociali. La protagonista è la
quindicenne Marnye Reed, una ragazza povera che, grazie ad una borsa di studio,
riesce ad accedere alla prestigiosa accademia della Burberry Prep. Da subito è
vittima di bullismo da parte di tutti, specialmente degli studenti più élite, ovvero gli Idoli, come si fanno
chiamare. (Sì, gli Idoli… è pur sempre un
libro young adult!). E con bullismo intendo atti brutali veri e propri,
capaci di tenerci col fiato sospeso mentre temiamo per il disastroso destino
della nostra eroina!
Quando le lacrime si asciugano e le mie emozioni si sono esaurite,
resta una cosa sola. La sete di vendetta.
L’unica alleata di Marnye sarà Miranda, la figlia di colei
che ha indetto la borsa di studio, nonché sorella di uno degli Idoli più
crudeli. Gli Idoli sono formati da tre ragazze e tre ragazzi: questi ultimi
saranno il tormento, l’ossessione e poi la cotta di Marnye. E se pensate che
tre ragazzi di cui innamorarsi contemporaneamente sono tanti, durante la serie il numero arriverà a ben cinque! Cinque! Vi avevo
detto che era un reverse harem, no?
Marnye Reed è un
personaggio che ho amato ed odiato. È forte e resistente nel primo romanzo,
vendicativa e cazzuta nei successivi. Ha tanti buoni principi, tante regole che
si dà da sola come “capire quando è abbastanza, e non usare violenza o
ricorrere a sessismo, razzismo ed omofobia” quando decide di ribellarsi agli
atti di bullismo. Belle parole che però, nel corso dei libri, vengono spesso “perse” e atti orribili vengono giustificati/risolti
in poche righe.
È tratteggiata come una forte femminista, sempre dalla parte
delle donne, eppure è la prima a giudicare l’abbigliamento o le azioni delle
altre ragazze. Che saranno anche odiose streghe, però alla fine della fiera, l’unica
amica di Marnye che lei tollera è anche l’unica ragazza che non le
farebbe mai concorrenza coi suoi cinque ragazzi!
Ma parliamo degli atti di bullismo: se in principio partono abbastanza “soft”,
col passare dei volumi cresce anche l’escalation della cattiveria e si arriva
quasi all’omicidio. Questo
l’ho trovato abbastanza esagerato, soprattutto
perché questo gesto viene enfatizzato e “sostenuto” dagli stessi genitori dei
carnefici! Che, ricordiamo, sono
adolescenti! È abbastanza troppo,
direi, no?
Altro punto che non mi è piaciuto è il poco
approfondimento della vita di ognuno dei protagonisti maschili e le loro
interazioni con Marnye. Zayd, Creed,
Zack, Tristan e Windsor sono tutti molto ben caratterizzati, hanno tanti drammi
e situazioni pesanti alle spalle, eppure l’autrice non si addentra mai davvero nella loro psiche ed è una
cosa molto frustrante. Le interazioni amorose sono trattate anche loro
blandamente, perché ovviamente dovendo essere così tante non si è dedicato molto spazio a nessuna… Il che, anche
qui, fa risultare tutto molto sciapo, alla fine.
In più, due di questi personaggi sono rispettivamente un principe e una famosa rockstar... Ma non c'è mai nessuna scena con paparazzi, fans, articoli di giornale scandalistici. Insomma, poco realistica la cosa, a mio parere.
Quello che più mi è pesato, però, è la perdita di tono che la serie accusa dal secondo romanzo, tanto
che si arriva all’epilogo con mooolta
fatica!
Tutto sommato, però, e considerando il livello dei primi due
romanzi, soprattutto del secondo che è decisamente il mio preferito, consiglio caldamente
questa serie a chi vuole divertirsi, svagarsi, sentirsi “cazzuti” contro i
cattivi di turno e volare verso il lieto fine con ben cinque ragazzi… Ma chi, tra loro, sarà la scelta finale di
Marnye?
Non vi resta che scoprirlo da soli!
In qualche modo, un giorno o l’altro dovrò scegliere. Non so come farò,
ma comunque vada, non potrà finire bene. A volte, il lieto fine è dolce-amaro.