Finalmente, finalmente, finalmente!
dopo tanta attesa… la Sperling & Kupfer ci regala un po’ di meritato trash
per rallegrare questo 2021 abbastanza tetro!
Inizierei questa recensione con questa frase del libro: “Pensavi
che i vampiri fossero bravi soltanto a mordere”? Perché ebbene sì, io ve lo dico, cari lettori, i vampiri sanno
fare tante altre cose, ma
proprio tante! Preparate qualche snack, mettetevi comodi, che
questa sarà una recensione stra-lunga,
piena ma piena di spoiler e, per chi pensava di averle
già lette di tutti i colori con la cara Kiera Cass… bhe, non è così!
Crave si presenta
con una bella copertina alla Twilight, omaggio
che sarà presente anche per buona parte del libro. La protagonista, infatti, è
una ragazza californiana di nome Grace, a cui sono da poco morti i genitori in
un terribile incidente d’auto e che si appresta a trasferirsi in Alaska, dal
suo unico parente in vita: lo zio Finn, che gestisce una misteriosa e
prestigiosa Accademia, la Katmere Academy. Talmente misteriosa che non compare
neppure su Google Maps. Già prima di arrivare all’istituto, Grace inizia a
soffrire la neve e il freddo (alias:
Bella di Twilight che soffre la pioggia e il verde di Forks) e se ne
lamenterà da pagina 1 a pagina 450.
Neanche il tempo di arrivare in Accademia, gentilmente
accompagnata da sua cugina Macy, che Grace s’imbatte in Jaxon Vega: un pazzo
che inizia a minacciarla dal niente di andarsene dall’Alaska (vi giuro, succede davvero così!)
altrimenti sarebbe stata mangiata
e Grace, invece di prenderlo per uno
svitato mentale, resta interdetta dalla sua bellezza mozzafiato, innamorandosene
immediatamente. Così perdutamente che, invece di pensare alla recente perdita
degli amati genitori, o sentirsi disorientata per la sua nuova “casa”, quella
sera non riesce a dormire perché ossessionata dal ragazzo.
Non è l’Alaska a tenermi sveglia. È lui. Jaxon Vega.
Insomma, è già partita completamente con la brocca per lui dopo
due minacce insensate che le ha fatto, desiderosa
soltanto di saltargli addosso alla prima occasione buona. Visto che proprio non
riesce a prendere sonno, nonostante teoricamente “soffri il mal di montagna” e
“non riesce neppure a respirare bene”, decide che sia un’ottima idea andare in
giro a visitare il castello (perché
ovviamente la Katmere Academy è un palazzone maestoso e oscuro), con
l’unica illuminazione del suo telefonino. E volete che non si imbatta in due
ragazzi che vogliono farle del male? E che non arrivi proprio il nostro eroe
Jaxon Vega a salvarla? Il quale non perde occasione per ribadirle di andarsene via
da lì e… succhiarle il pollice.
Ebbene sì, perché non si sa come la cara Grace si è accidentalmente ferita, e
il fatto che uno sconosciuto le succhi il dito sporco di sangue per aiutarla,
non le pare per niente strano, anzi, ne impazzisce ancora di più!
È la cosa più sexy che abbia mai visto, e non so neppure perché. Cioè,
non dovrebbe darmi i brividi?
Il pollice, però, non è l’unica cosa che piace succhiare a
Jaxon. Il giorno dopo, infatti, Macy organizza una festa di benvenuto per Grace
(anche se nessuno la calcolerà
minimamente) nella quale Jaxon la omaggia con una bella scenetta teatrale
in cui si mette a mordere e giocare con una fragola, non sapendo che gli ormoni
di Grace stanno già ballando la macarena per lui dal primo istante, senza
bisogno di questi extra, e la ragazza
ha la testa piena di “premere forte il
mio corpo contro il suo”, “mi sembra quasi di sentirlo, di assaporarlo”.
E se Grace vi pare imbarazzante, aspettate la fine della
recensione, perché Jaxon si rivelerà ancora
più imbarazzante: ve lo assicuro, tenete bene a mente questa scena della fragola
perché tra poco vi svelo un particolare SHOCK!
Come ci insegna il vecchio Twilight, in una buona storia d’amore non ci può essere solo un
belloccio che gioca per il cuore della protagonista e quindi l’autrice ci
introduce anche Flint, un tipo molto meno psicopatico e molto più amichevole di
Jaxon, che la invita, il giorno dopo ancora, a partecipare ad una battaglia di
palle di neve.
“Una battaglia di palle di neve? Non credo sia il caso.”
“Perché no?”
“Perché non so neppure come si fa una palla di neve, per non parlare
poi di lanciarla.”
Strano che su Youtube non si trovi un tutorial su come fare
una palla di neve, effettivamente, vero? Fortunatamente la nostra Grace riesce
però a trovare su Google “come vestirsi in Alaska” e si lascia convincere da
Macy e Flint ad andare alla battaglia. Cosa
mai può andare storto? Bhe, il ramo su cui Grace si arrampica per giocare si spezza e la ragazza
si storce una caviglia cadendo. Immediatamente arriva Jaxon a portarla come una
sposina in camera, premurandosi di metterla a letto e, la cugina Macy, che il
giorno prima le aveva detto di stare alla larga da Jaxon perché “un tipo
pericoloso”, condividendo lo stesso DNA di Grace, si scioglie come un budino
anche lei di fronte al fascino irresistibile
del ragazzo.
Lui le sorride in segno di ringraziamento. E lì lei si blocca. Si
blocca a metà di un passo restando con un piede sollevato.
A quell’elogio, Macy si illumina tutta e io devo fare uno sforzo per
non prenderla in giro.
Grace che “prende in giro” la cugina, quando lei stessa per
prima non riesce neppure a respirare o aprire bocca senza sbavare, in presenza
di Jaxon, si commenta da sola. Macy, almeno, ci aiuta a sottolineare il quadro
generale della storia con molta precisione:
“E quale sarebbe di preciso il quadro complessivo?” le chiedo.
“Che i due ragazzi più popolari della scuola sono ossessionati da te”
Non potendo andare a lezione per via della caviglia, Grace è
costretta a letto ma! a farle
compagnia ci pensa Jaxon che le invia un messaggio sul telefono. E qui parte
una conversazione non imbarazzante, di
più, dove Grace inizia a scrivergli indovinelli tipo “Lo sai come si sposta un polpo al buio?”
che direi di lasciar perdere… Il caro Jaxon, nonostante dovesse essere un
personaggio duro e minaccioso, che, come lui stesso ci tiene più volte a sottolineare, non è
affatto gentile, le fa recapitare in camera una colazione sorprendentemente
grassa e calorica, regalandole addirittura una copia di Twilight stesso (stendiamo un
velo pietoso) per sottolinearle la frase “Ho detto che sarebbe meglio che non diventassimo amici, non che non
voglio”. Ci rendiamo conto che sono
passati TRE GIORNI? In tre giorni
questo tizio la minaccia, le dice di andarsene, poi le fa i regalini, la salva,
le dice che vorrebbe frequentarla ma “sarebbe meglio che non diventassimo
amici”. Almeno Edward in Twilight tutti
questi complessi li ha elaborati in
settimane, non dopo cinque
secondi!
Come il buon Edward, dopo averle fatto avere questo
messaggio enigmatico, la mattina dopo a mensa si siede al tavolo con lei per
fare colazione (ovviamente sedendosi da vero duro tamarro, mica come una
persona normale: “Prende una sedia e la
gira in modo da sedersi con la spalliera davanti e un gomito appoggiato sopra
con noncuranza.”) e la accompagna addirittura a lezione! La classe è ancora
vuota quando arrivano, e in realtà lo resta in modo inquietante per parecchio
tempo finché Grace non realizza che insegnante e compagni sono lì che aspettano
fuori dalla porta mentre lei e Jaxon amoreggiano tra i bianchi.
“Stanno aspettando che mi sieda o me ne vada, Grace. Quando avrò fatto
l’una o l’altra cosa, entreranno anche loro.”
E Grace secondo voi si fa due domande su questa cosa? No! Non si chiede perché
un’insegnante dovrebbe aspettare i comodi di Jaxon Vega! No, lei pensa solo e
soltanto:
Se mai le sue labbra dovessero sfiorare le mie, rischierei di
scoppiare. Di bruciare lì dove mi trovo. All’improvviso, senza la possibilità
di impedirlo. Soltanto un tocco della sua mano sulla mia e puf! sarei finita.
Tuttavia, e vi sottolineo che Crave è scritto in prima persona, Grace ci sorprende tutti con una
teoria uscita fuori all’improvviso ma che lei assicura stava già pensando da
parecchio (dove?) che possa spiegare tutti questi comportamenti ambigui di
Jaxon.
“Sei un alieno?”
[…] “Bè, allora vediamo di ricapitolare. Visto che: uno, sono la
persona più sexy del mondo” e lo dice sogghignando, “due, tutti si prostrano ai
miei piedi… e tre, spesso non sento freddo, tu hai deciso che sono un alieno.”
Qualsiasi teoria però viene in fretta dimenticata, eclissata
(come al solito) dalla bellezza del ragazzo.
Sono abbagliata, ipnotizzata, incantata. Non riesco a pensare che a
lui. Non vedo altro che lui. Non sento altro che lui.
Grace, da vera protagonista di un romanzo Fantasy Young Adult, attira disgrazie
come il miele con le api e, dopo un ennesimo incidente dove si ferisce al collo
e finisce in infermeria, scopre due buchi sulla sua pelle che possono solo e
soltanto essere un morso… di vampiro!
Come direbbe Belen: OMMEODEOH! Chiede spiegazioni a sua cugina Macy che,
tranquillamente, le rivela che sì, i
vampiri esistono! Così come le streghe, i licantropi… e i draghi (draghi!)
come Flint. E la prima domanda di Grace, quando appura che Jaxon è, quindi, un
vampiro, è: “È questo il motivo per cui può
uscire senza giacca.” Eh già! Grace
digerisce molto bene la notizia che al mondo esistano mostri, che il ragazzo
per cui sbava è un essere mitologico, e non si chiede assolutamente niente: né
come si nutre il ragazzo, né se è velenoso, né come ci creano vampiri.. Niente
di tutto ciò. Tanto che quando suo zio la chiama nel suo ufficio per parlarne,
lei riesce addirittura già a scherzare sulla cosa:
“Quello che voglio dire è che Jaxon è diverso da qualunque altro
ragazzo tu abbia mai conosciuto.”
“Be’, è ovvio.” Mimo le zanne come ho già fatto con Macy, e anche lo
zio si mette a ridere.
Poi ecco che lo zio sgancia la bomba: Jaxon è nato vampiro. I vampiri, qui in
Crave, nascono. Come un qualsiasi umano. Però mica tutti i vampiri sono in
grado di generare figli, non scherziamo! Soltanto sei famiglie vampiresche,
quelle più potenti, possono farlo. Anche se ci possono essere delle rare
eccezioni.
Durante quest’interessante conversazione, ecco che
finalmente Grace si pone due domande importanti: quanti anni abbia Jaxon (e
cito testualmente “Sono prontissima ad
accettare la questione del vampiro, e allora perché l’idea che sia vecchio mi
dà così i brividi?”) e se lui e gli altri vampiri vanno in giro ad
ammazzare persone. Ma lo zio Finn non risponde a nessuna delle due domande, da
bravo preside.
“Non è mia abitudine parlare di uno studente con un altro studente.”
Certo, meglio lasciare che tua nipote continui ad essere
ignorante su queste cose e continui a frequentare in modo ingenuo un vampiro
assetato di sangue.
Jaxon e Grace si vivono finalmente la loro storia d’amore (in neanche una settimana dal loro primo
incontro), e il vampiro è libero di mostrarle finalmente tutti i suoi
poteri (POTERI, avete letto bene! Ve l’avevo detto, questo è un
romanzo zeppo di sorprese!): come far spuntare fiori dal nulla, volare
come un uccellino, far scoppiare terribili terremoti, la telecinesi. Che proprio Edward Cullen spostateh!
Purtroppo però, le sciagure di Grace non cessano di
continuare. Gli attentati alla sua vita si susseguono, e Jaxon riesce a
individuare uno dei “cattivi”, punendolo con un bel morso al collo, davanti ad
una Grace che guarda tutto con la stessa passione di un bambino davanti ad un
notiziario.
In fin dei conti è un vampiro. Mordere il collo della gente e berne il
sangue è praticamente il suo mestiere, giusto?
Per aggiungere altro pepe alla trama, si scopre che Jaxon è un principe! e aveva un
fratello, Hudson, che ha ucciso perché malvagio e voleva dichiarare guerra a
tutte le altre specie. Più di cinquecento anni fa. CINQUECENTO ANNI! Quindi qualcuno mi spiega, gentilmente, perché un
vampiro di più di cinquecento anni, nobile, dovrebbe
frequentare un’Accademia? L’autrice ci sottolinea in più pagine che Jaxon
segue normalmente le lezioni, fa le
verifiche e i test d’algebra come un
qualsiasi studente… In Twilight c’era un senso nei vampiri che
andavano a scuola, ed era quello che, la famiglia Cullen, spostandosi di città
in città ogni tot d’anni era obbligata a mettere su una sorta di recita per non
farsi scoprire dagli umani del posto. Qui no! Capite! Qui stiamo parlando di
un’Accademia di mostri, dove di umano
non c’è nessuno!
Ma le assurdità non finiscono, come le sciagure di Grace. La
ragazza scopre infatti che i vampiri non possono entrare in una stanza senza
invito e neanche guardarsi allo specchio.
“È vero che i vampiri non possono guardarsi allo specchio.”
“Sì, è vero.”
“Ma com’è possibile? Nel senso, come fate a sapere che aspetto avete?”
Solleva il cellulare. “Mai sentito parlare dei selfie?”
Quindi un vampiro non può specchiarsi, ma vedersi al
telefono sì.
Passiamo ad un altro cattivone della storia: la vampira Lia,
nonché ex di Hudson. Anche lei è un’allieva di quest’Accademia di Pazzi, e ha
come piano quello di vendicare il suo amore, prendendosela giustamente con
Jaxon, che l’ha fatto fuori. Lia inizialmente si finge amica di Grace, e anche
Jaxon non sembra mai dubitare di lei, tanto che accetta la sua offerta di
riconciliazione, ovvero un the che Lia prepara apposta per lui. Perché sì, i
vampiri possono bere the in quanto possono bere acqua, ma nient’altro. E vi
ricordate la scena della fragola?
Oh, be’, è stato solo per fare scena. Ho avuto mal di stomaco per il
resto della notte.
Non voglio commentare…
Ritorniamo a Lia. Lei gli regala questo the, e Jaxon tutto
contento lo prepara durante l’appuntamento con Grace. E udite! udite! il the era avvelenato!
Jaxon impazzisce e si attacca al collo di Grace, rischiando di ucciderla. In un
momento di lucidità si stacca e le intima di fuggire via. Cioè, questa
poveraccia non riesce manco a reggersi in piedi, le restano giusto due grammi
di sangue, e deve andarsene lei,
mentre il potente vampiro che sa addirittura volare deve restarsene comodo nella stanza? Ma tutto bene?
Uso ogni briciolo di energia che ho per arrivare alle scale, ma ce la
faccio. Scendi carponi, se devi, urla la voce dentro di me. Fai tutto quello
che è necessario.
E chi trova sulla sua strada, Grace? Ma ovviamente Lia, che
la stava giusto aspettando per trascinarla nelle segrete e sacrificarla in un
rituale volto a riportare Hudson in vita.
Qui parte tutto un pippone in cui tutti iniziano a
menarsele: Flint, versione drago, piomba in scena per fermare Lia e uccidere
Grace (eh già, altro che grande amore) così che la ragazza non possa mai essere
usata per richiamare Hudson. Poi arriva Jaxon… Una caciara infinita, che
finisce con Lia morta e lo spirito nero di Hudson in giro per l’Accademia. E
l’unica cosa degna di nota che vorrei sottolineare è la trasformazione in drago
di Flint che, quando torna umano, ha ancora i vestiti addosso, tipo Sailor
Moon, le Winx, e altre splendide eroine.
Ma il vero colpo di scena arriva alla fine, quando per
salvare Jaxon da Hudson, Grace… si trasforma in un gargoyle!
Rendiamo un piccolo omaggio anche ai meravigliosi titoli che
Tracy Wolff ha dedicato ad ogni capitolo, ve ne lascio giusto qualcuno:
- -
Che cos’hanno in comune il rosa shocking e Harry
Styles?
- -
Niente dice “mi piaci” quanto una zanna alla
gola.
- -
Ho sempre saputo che tra noi c’era un fuoco,
solo non sapevo che fosse il tuo respiro.
- -
È un paletto di legno quello che hai in tasca o
sei solo felice di vedermi?