Sembrava solo uno scherzo crudele, come se l’universo volesse prendermi
in giro, invitandomi a desiderare cose che una ragazza come me non avrebbe mai
dovuto…
Chi non sogna di ricevere, un giorno, all'improvviso, la
scioccante notizia che un ricco, ricchissimo!,
miliardario, da poco deceduto, ha lasciato la propria intera eredità... a voi?? Magari proprio
nel periodo peggiore della vostra vita, dove non si vede altro che buio in
fondo al tunnel, un portafoglio vuoto e tanti sogni irrealizzabili.
Questo è esattamente ciò che accade ad Avery, una normale
quanto banale ragazza liceale, orfana di madre, che vive insieme con sua
sorella maggiore Libby in una casa di cui a stento pagano l'affitto,
sobbarcandosi ore e ore di lavoro extra.
Niente sembra andare mai per il verso giusto, e
l'unica speranza a cui aggrapparsi è l'obiettivo di riuscire a conquistare un
diploma di tutto rispetto al college e trovare il miglior lavoro stipendiato
che il mercato può offrire.
Ma ecco che a ribaltare tutti i piani non arriva una pessima sorpresa, come di solito
accade nelle vite di persone così comuni... Bensì una sorpresa grandiosa,
enorme, ricca di zeri infiniti!
La sorella di Avery non ha mai risposto alle strane lettere
che arrivavano a casa loro, nell'ultimo periodo, in cui fantomatici avvocati
richiedevano la presenza di Avery per l'apertura del testamento del miliardario Hawthorne! Di sicuro era una bufala, una truffa...
Grayson Hawthorne, il ragazzo che però si presenta a scuola
di Avery, dichiarando di essere il nipote del vecchio Hawthorne, non sembra per nulla irreale, come non è irreale la
sua irritazione nell'avere bisogno di Avery per scoprire cosa suo nonno ha
scritto nel proprio testamento. Perché
ha richiesto la presenza specifica di quella ragazza anonima, sconosciuta? Chi era Avery per il ricco Hawthorne?
Cosa sta succedendo?
“E la ragazza che viene dal niente può diventare…” Una principessa. Un
enigma. Un’ereditiera. Un gioco.
Sembra quasi una pazzia, eppure quello che pare stia accadendo
è che un folle miliardario ha lasciato
la propria intera eredità ad una
perfetta estranea... Per un gioco.
Un gioco che prevede come giocatori i quattro nipoti dell’uomo, gli unici che
possono comprendere gli strani indizi ed enigmi che il nonno ha lasciato sparso
ovunque come briciole di pane. Ed Avery è la chiave scelta da Hawthorne per
aiutarli.
Avery è obbligata a vivere per un anno nella casa del
defunto, a causa della strana clausola che Hawthorne ha lasciato nel proprio
testamento, pena la perdita dell’eredità che andrebbe in toto in beneficenza. Casa
che è una villa immensa, piena
di ingressi e nascondigli segreti, messaggi criptici lasciati ovunque... E
un'intera famiglia inferocita che ci vive dentro e che non vede l’ora di
togliersi Avery dai piedi, usando qualsiasi modo
per riuscirci!
Quanto resisterà Avery in quella situazione? Quanto sarà
disposta a rischiare per portare a termine il gioco ed ottenere delle risposte?
Riuscirà a sopravvivere un
intero anno lì dentro?
Una storia dalle
premesse elettrizzanti, ricca di misteri e intrighi da scoprire, segreti di
famiglia da dissotterrare e pregiudizi con cui lottare! Una storia che non
vedevo l'ora di leggere, ma che ahimè
non mi ha convinto pienamente!
Prima grande delusione è stata la scrittura troppo poco
approfondita, frammentata in tanti piccoli capitoli tagliati su tante scene
interessanti!
Già questo è stato abbastanza da "impedirmi" di
entrare in sintonia con la storia, rendendo la trama troppo
"semplicistica" e veloce, senza introspezione nel carattere di alcun
personaggio. Certo, abbiamo il punto di vista di Avery, ma ho trovato anche lei
molto banale, non ho capito tante sue scelte né “il suo percorso”. Questo
perché, appunto, c'è poca sostanza di descrizioni, pensieri...
Avery, almeno dalle prime pagine, dava l'impressione di una
ragazza "tosta", temprata dalle disgrazie della vita, dalla perdita
della madre... E invece basta metterla difronte ad uno qualsiasi dei quattro
ragazzi (no dai, ok, facciamo due)
per ridurla ad una fangirl qualunque
che pensa solo ai muscoli e ai begli occhi.
Che. Delusione!
Mi aspettavo una protagonista frizzante e diversa, non un
retelling di Paper Princess!
I quattro nipoti di Hawthorne... Qualcuno ha capito chi sarà
il protagonista maschile di questa serie? Sinceramente tra Grayson e Jameson, i
due fratelli che paiono entrambi papabili partner alla visseropersemprefeliciecontenti con Avery, non ho notato alcuna
differenza... E questo la dice lunga sulla costruzione dei loro personaggi e le
loro interazioni!
Ecco, diciamola francamente: il secondo grande difetto di
questo romanzo sono i personaggi. Poco curati, poco caratterizzati, che
compiono scelte discutibili e insensate, che come lo Young Adult insegna si innamorano seduta stante (persino di colei che gli ha appena soffiato
da sotto il naso un'intera eredità colossale!) e anche se ricchi, sono
tormentati e ribelli.
Ma poi le scene
"romance" le ho trovate solo io tutte imbarazzanti e poco credibili?
Per me hanno più feeling una fetta di prosciutto e una di formaggio, che Avery
con uno dei due fratelli.
The Inheritance Games
è bocciato, quindi? .... Ebbene, no!
Nonostante tutti questi difetti, la trama, l'intessitura dei misteri creata da Jennifer Lynn Barnes è
intrigante, spinge il lettore a volere delle risposte, ad arrivare al
perché quel folle miliardario ha scelto Avery a discapito di chiunque nella
propria famiglia...
E la risposta finale, sarà
all'altezza delle aspettative? Questo lo lascio giudicare a voi, e sono
curiosa di sentire la vostra opinione in proposito!
Personalmente ho adorato questa corsa al mistero,
questo sciogliere pian piano la matassa per arrivare al nodo. Mi ha intrigato e
reso piacevole un romanzo con personaggi "poco strutturati", e ammetto
che l'ho letto tutto d'un fiato!
Consigliato a chi adora fare il detective, risolvere casi
all’apparenza impossibili e crogiolarsi nell’idea che, chissà, un giorno
potrebbe arrivare anche a noi un’eredità misteriosa e soprattutto esagerata!
Sognare, d’altronde, non costa nulla…
“Tu sei il puzzle, Ragazza Misteriosa. Puoi arrenderti e decidere che
vuoi vivere senza conoscere tutte le risposte. Oppure puoi trovarle… insieme a
me.”
Un invito. Una sfida. Dissi a me stessa che lo facevo perché anch’io
avevo bisogno di sapere, che non lo facevo per lui. “Andiamo a prenderci delle
risposte.”