Quando
gli sbagli li commettono gli altri siamo bravi a far prevalere il nostro senso
di giustizia, ma quando siamo noi a sbagliare? [….] Pensi a sopravvivere e a
mettere il culo al riparo.
Una storia d’amore insolita,
farcita di odio, rancore, intrighi, morte, segreti
e bugie, ma anche di speranza, coraggio, passione
e sacrificio. Una storia d’amore con due protagonisti antitetici
ai soliti stereotipi, tutt’altro che dolci e gentili, compassionevoli e
disponibili verso il prossimo, eppure forse proprio per questo capaci di incuriosire
ed affascinare, fino ad indurre a “tifare” per loro. Una storia
d’amore che compie un percorso impervio ed arzigogolato, unendo passato,
presente e futuro con corde soffocanti impossibili da sciogliere.
Siamo
rimasti legati indissolubilmente, nonostante la voglia di vederci annientati.
Beatrice Bennet
(Bee) è una bella ragazza, estroversa ed esuberante, che lavora nel
campo della moda e frequenta il principe Robert, erede al trono
d’Inghilterra. La loro relazione non è vista con favore, in particolare dalla
Regina, perché dà adito a continui scandali e pettegolezzi.
Malgrado ciò, Beatrice,
a causa di un attentato, si trasferisce a Buckingham Palace, e qui si trova
faccia a faccia con la guardia del corpo Mark Sinner (Sin), sua
nemesi e complice in eventi avvenuti dieci anni prima. La rabbia e
l’insofferenza di entrambi è palese, non perdono occasione per provocarsi e
sfidarsi, ma alla fine scelgono una tregua per evitare che qualcuno sospetti
qualcosa e scavi nel loro vissuto. Provano ad essere amici e a cercare di
collaborare, soprattutto quando Beatrice, seppur titubante, accetta la proposta
di matrimonio del principe.
Sono
felice, senza alcun dubbio, ma sono anche preoccupata.
Una bella favola a
lieto fine dunque? No, mi dispiace deludervi! Anzi, si può dire che sia invece
l’inizio di un inferno per Bee, che diviene prigioniera a Palazzo,
osteggiata dalla suocera e incompresa dal marito, impossibilitata a prendere
qualsiasi iniziativa e fondamentalmente sola. Ed è a questo punto che prende
coscienza che l’unica persona su cui può contare, nonostante i loro
burrascosi trascorsi, è Sin.
E’
merito suo se sono ancora viva.
Un romanzo fosco,
intriso di marciume, di cattiveria, di desideri di vendetta,
di sadismo e perversione, intessuti stretti alla voglia di libertà,
di giustizia e di felicità. Un romanzo che richiama la fiaba di Cenerentola,
rivisitata alla luce dei giorni nostri e con un mondo della regalità corrotto
e meschino. Un romanzo tagliente, graffiante e duro,
indigesto e amorale, con una uniforme patina di cinismo e colpevolezza
che, al di là di tutto, incanta e avvince.
Siamo
nati per distruggerci, non per amarci.
Il parallelismo con la
storia della compianta Lady Diana è evidente tra le righe, sia pur in
modo blando e ben nascosto, e favorisce l’empatia e la solidarietà
con Bee, che risulta comunque caratterialmente molto diversa. È determinata,
scaltra, senza scrupoli, disposta alle peggiori bassezze per salvare sé stessa
e Sin, una piccola ape che, infastidita oltre ogni limite, punge
senza pietà.
Stuzzica
un’ape e riceverai in cambio solo veleno!
Sin non vuole essere la
guardia del corpo di Bee, perché trova inconcepibile rischiare la sua vita per
una che vorrebbe vedere sottoterra. Gli ha rovinato l’esistenza, gli ha tolto
ogni cosa, e sa che con lei potrà avere solo nuovi guai. Eppure non riesce a
starle lontano, non può fare a meno di proteggerla e vegliare sul suo benessere.
Tu
sei la mia rovina, piccola Bee.
Un libro originale,
profondo e commovente nella sua tossicità, appassionante
e brillante, che dimostra appieno come anche il “lato oscuro”
possa essere attraente, e come alberghi in ognuno di noi, pure
nei più insospettabili.
Sembra
un’altra persona e non mi capacito di tutto questo cambiamento.
Consigliato a chi non
ha timore di sporcarsi gli occhi con narrazioni forti!
Ci
siamo dentro entrambi.