Mai avrei pensato di considerare un romanzo/rivisitazione di
una favola già (stra)conosciuta, eppure nella vita cambiare idea fa decisamente
bene! Ciò che mi ha spinto a leggere La
regina delle sirene sono state le anticipazioni sparse qua e là sul web, da
cui emergeva una protagonista cattiva a
crudele, una sirena dall’anima oscura e capace delle più atroci delle azioni.
“Sei un po’ senza cuore oggi, vero?”
“Non lo sono mai. Ci sono diciassette cuori sotto il mio letto.”
Lira è la principessa delle sirene, la figlia della Regina,
colei che un giorno erediterà il suo potere e la sua posizione. Ha diciassette
anni, e per ogni suo compleanno ruba un cuore di un malcapitato principe. Strappandolo letteralmente dal loro petto
mentre sono ancora in vita!
Essere una sirena
vuol dire essere cattiva, spietata, senza sentimenti. È ciò che sua madre,
la Regina, pretende da lei, ed è con questi valori che l’ha cresciuta in tutti
questi anni, plasmandola nel Flagello dei Principi a costo di punizioni e
torture verso Lira stessa.
Per il suo diciottesimo compleanno, Lira ha un compito
affidatole dalla madre: dovrà uccidere e prendere il cuore di Elian, quel principe
pirata che da anni solca il mare con la sua nave in cerca di sirene da
uccidere.
A causa del suo aver
disobbedito ad alcune regole, la Regina però punisce ulteriormente Lira
trasformandola in umana e facendole così perdere tutti i suoi poteri, la sua forza e la
magia del suo canto ammaliatore. Dovrà uccidere Elian da semplice e gracile
umana. Prendere il suo cuore per poter tornare ad essere una sirena.
Elian non è un principe tradizionale. Odia la vita a corte,
odia sprecare qualsiasi istante sulla terraferma che gli toglie la possibilità
di essere in mare a cacciare. Considera il suo equipaggio la sua vera famiglia,
e le sirene delle creature mostruose da eliminare senza alcuna pietà. È per
questo che s’imbarcamena in un folle piano: trovare il cristallo che può dargli
pari poteri rispetto alla Regina dei Mari, così da poterla combattere una volta
per tutte.
L’incontro tra i due protagonisti è scoppiettante! Per una volta in un romanzo non c’è il
colpo di fulmine immediato, nessun ohmiodio
è bellissimo/a, stupendo/a, non posso smettere di guardarlo/a.
Lira ed Elian sono due personaggi cazzuti, con degli obiettivi
ben chiari nella mente, ironici e pungenti, forti e troppo intensi per
rinunciare a qualsiasi scontro gli si possa parare davanti. Non c’è niente di “elegante”
in loro; sono rudi e assolutamente affascinanti!
La costruzione dei loro personaggi è davvero ben concepita,
e la loro evoluzione durante la storia molto credibile e interessante. Entrambi, infatti, dovranno affrontare il
proprio tortuoso percorso per capire cosa sia realmente giusto e cosa è
sbagliato.
Lira dovrà fare i conti sul perché e sul come sia diventata
il mostro che è oggi; mettere in discussione sua madre e tutti i suoi
insegnamenti. Affrontare tutte le azioni terribili che ha compiuto negli anni,
e scegliere su quale strada continuare. (Non
pensate però che si trasformi in un fiorellino gentile e delicato, eh… Ahah)
Ero una sirena e quindi un’assassina. Non c’era giusto o sbagliato:
semplicemente era così.
Elian sarà capace di guardare oltre i pregiudizi, l’orrore e
le proprie convinzioni, per aprire una finestra di possibilità a quella specie
che, negli anni, ha ucciso così tanti suoi amici? Quella stessa specie cui lui
stesso stermina con pari determinazione?
Tecnicamente sono un assassino, ma la considero una delle mie qualità migliori.
Il rapporto e le interazioni tra i
due sono coinvolgenti ed esilaranti, mai noiosi o scontati, ed elettrizzante
per il lento cambiamento da nemici a… qualcosa di più.
“Non puoi uccidere tutti quelli che non ti piacciono”
“Lo so. Altrimenti saresti già morto.”
Ci sono mondi di distanza tra di noi, ma solo a parole: non sembrano
esserci prove effettive di quanto siamo diversi.
Ammetto che ci sono stati un po’ di punti morti nella
narrazione, alcune scene trooppo
lente, e il combattimento finale troppo lungo. Un po’ di elementi che a
mio parere potevano essere sfruttati meglio, come la “voce” rubata di Lira da
sua madre, o l’elemento gelosia.
La regina delle
sirene, però, è stato un romanzo molto coinvolgente, molto affascinante,
molto oscuro. Un viaggio per i non
deboli di cuore, non per chi si aspetta un retelling de La sirenetta, ma per chi vuole vivere un’avventura
magica, crudele e con un pizzico di romance!
L’oceano è così. Spietato e implacabile. Pieno di infinite crudeltà che
non conosce risarcimento.